“Oggi è una bella giornata”mi dico,più per abitudine che per convinzione.

 Mi alzo lentamente dal letto,i piedi che strisciano sul pavimento gelido,la pelle scossa da brividi,come rimpiangendo il dolce calore della coperta di lana.

La coperta è di un bel rosso sangue,con ai bordi della pelliccia bianca.

La cucì mia nonna:era davvero soddisfatta del suo lavoro quando l’appoggiò sul mio letto.

Ricordo perfettamente le parole che mi disse,sorridendo:al mio nipote più bello.

Rido amaramente per quel commento detto con innocenza,ma che comunque mi ha scosso.

Ancora mi illudo di poter avere una qualità oltre a quella di essere bello:dopotutto,se gli altri vogliono solo un ragazzo bello,perché non mi limito ad accontentarli?

“Già,perché Terumi…”domando a me stesso,come prendendomi in giro.

Mi piazzo lentamente,senza fretta,ma con un fremito di speranza,davanti allo specchio:ancora una volta la mia figura imperfetta spegne la mia speranza,come una persona che soffia  spegne una candela.

E così,quasi stancamente,inizio il mio rito:elencare tutte le mie imperfezioni.

“I capelli sono proprio spenti”mi lamento,accarezzando con disgusto una ciocca dei lunghi capelli biondi.

“Ho un brufolo sulla fronte”aggiungo,aggrottando la fronte.

E continuo all’infinito,umiliandomi,finche non giungo all’imperfezione più grande.
                                                               
                                                              “IO”

“La perfezione esiste...”sussurro,illudendomi ancora,prima di iniziare la seconda fase del “rito”.
  
Una lama scorre leggera sulla pelle candida,una carezza,le cui conseguenze sono dolorose.

Una goccia di sangue scarlatto cade,confondendosi con il colore intenso della coperta.
 
"ma non sono io..."mormoro,con rabbia mista a disprezzo.
 
                                                              Un'altra goccia di sangue si infrange sul pavimento