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Autore: deborahdonato4    27/12/2015    1 recensioni
Nico di Angelo ha appena capito i suoi sentimenti nei confronti del solare Will Solace. Quando finalmente possono passare del tempo insieme, per conoscersi meglio... Arrivano gli altri spasimanti di Nico, per nulla felici di vederlo con Will.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason/Nico, Nico di Angelo, Nico/Will, Percy/Nico, Will Solace
Note: OOC | Avvertimenti: Non-con
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Nico deglutì, e Will aumentò la presa sulla sua mano. Quello era Cupido? Ma no, non era possibile, era Jason...

Cupido si guardò intorno nell'infermeria, sorridendo appena.

«Questo è il luogo in cui è nato il vostro amore.» disse Cupido, e Will e Nico si guardarono. Nico non sapeva quanto credergli, ma la mano di Will era calda e sicura. «Ed è esilarante sapere che qui il vostro amore giungerà al termine.»

Will si mise seduto a fatica, e Nico gli lanciò un'occhiata preoccupata. Aveva ancora la febbre alta, ed era ricoperto di sudore.

«Will, stai giù.» mormorò Nico, ma l'altro scosse la testa e scese dal letto. Nico lo sostenne per la vita, e gli tornò in mente un altro ricordo: i romani ovunque, lui privo di forze. Ma c'era Will, che si era passato un suo braccio attorno al collo, e lo aveva sostenuto. Proprio come stava facendo Nico ora con il dottore.

«Allora, ragazzi.» disse Cupido, guardandoli divertito. «Devo ammetterlo: siete stati straordinari. Non mi aspettavo tanto coraggio dal biondino,e sono del tutto sorpreso. E ha anche capito il mio gioco! Un punto per te, Solace.»

«I tuoi punti del cazzo te li puoi tenere tutti.» sbottò Will.

Cupido scoppiò a ridere. «Straordinario. Sai una cosa, Nico? Non credevo nel vostro amore, quando avete iniziato a flirtare. Ma Afrodite sì. Ha avuto ragione, glielo devo riconoscere.»

Nico strinse Will con più forza. «Cosa vuoi ancora da noi?» chiese il figlio di Ade, guardandolo.

«Volevo controllare se il vostro fosse Vero Amore.» spiegò Cupido, camminando per la stanza. «E, in effetti, per un po', lo è stato.»

«Per un po'? Che intendi con per un po'?» ringhiò Will, fissandolo torvo.

«Nico si è dimenticato di te, Will.» spiegò Cupido, tranquillo. «E ha fatto l'amore con altri due ragazzi.»

«Sei stato tu a fargli dimenticare di me! Con la magia, o che so io!»

«Era una prova.» Cupido guardò Nico. «Ti ho tenuto d'occhio dopo che sei venuto da me. Ti ho visto rinunciare al tuo altro amore, ma sei stato piuttosto felice con lui in questo periodo.»

Will mormorò piano: «Percy.»

Nico si massaggiò la testa. «La mia cotta per Percy Jackson è passata da un pezzo.» disse.

«E questi giorni sono stati solo una bugia per Nico.» aggiunse Will, fissando male Cupido. «Quindi non puoi credere che fosse veramente felice.»

«Ma lo era.»

«Non ricordava nulla!»

«No, non ricordava solo te, figlio di Apollo, e ciò che era collegato a te. Sei come tuo padre, egoista ed egocentrico.»

«E tu sei come tua madre, una p...» sbottò Nico, e Will si affrettò a tappargli la bocca.

«Non insultare il dio dell'amore in modo così esplicito.» borbottò Will, e Nico gli morse la mano.

«Lasciamelo fare. Infondo, sono io quello che è stato stuprato e preso in giro, no? Io sono il suo obiettivo. È con me che ce l'ha, e il sentimento è ricambiato perché anch'io ce l'ho con lui.» Nico si voltò verso il dio nelle sembianze di Jason. «Sei una gran testa di cazzo.»

Cupido rise. «Il gergo degli umani è arrivato anche da te, di Angelo? Ti credevo migliore nel padroneggiare il linguaggio.»

«E io credevo di passare la mia vita in modo tranquillo, amando una sola persona e lasciandomi amare da questa persona. E non che altri tre se la spassassero con il mio corpo. Cosa volevi succedesse facendo così?!»

Cupido scrollò le spalle. «Mi annoiavo. E loro, i tuoi amici, provano un sentimento per te. Non è bello lasciare le cose a metà, soprattutto quando si tratta di sentimenti d'amore.»

Nico guardò Will. «Lo ammazzo.» borbottò.

Will si lasciò scappare una risatina nervosa. «Ti prego, evita. Non ti voglio lasciare ora che sei di nuovo qui con me.»

Nico gli accarezzò una guancia, chiedendosi perché si sentisse così sottosopra, e lo baciò d'istinto. Will ricambiò. Era bollente e, dopo qualche secondo, il bruno si scostò.

«Stai malissimo.» disse Nico, piano. «Dovresti stenderti.»

«Siamo alla presenza di un dio.» rispose Will, sottovoce. «Non mi metterò a dormire.»

Cupido li stava osservando divertito.

«Continuate pure a scambiarvi effusioni. È divertente restare qui in disparte a guardarvi.»

Nico gli scoccò un'occhiataccia. In realtà non gli fregava affatto della sua presenza. Si preoccupava solo della salute di Will. Lo fece sedere di nuovo sul lettino, tirandogli indietro i capelli e schioccandogli un altro bacio sulle labbra.

«Devi riposarti.» gli disse. «Sei bollente.»

«Ma...»

«Shh.»

Nico si spostò dal lettino di Will, e si mise davanti a Cupido. Il dio continuava ad osservarli con un sorrisino sulle labbra.

«Perché fai questo?» domandò Cupido, guardando Nico. «Non lo ami.»

Nico si morse il labbro voltandosi verso Will. Gli occhi del figlio di Apollo erano lucidi per la febbre.

«Occuparmi di lui è la cosa più importante al momento.» mormorò Nico.

«Quindi ti fa pena. Non sei innamorato di lui.»

Nico continuò a guardare Will negli occhi. Ricordò il modo in cui si erano baciati, il modo in cui Will gli aveva stretto le dita tra le sue. Il sorriso di Will nel vederlo in salute. Come si erano salvati a vicenda durante la battaglia contro Gea...

«Io...»

«Ti amo Nico.» mormorò Will, scendendo di nuovo dal letto e avvicinandosi a lui. Gli prese la mano, e gli strinse di nuovo le dita tra le sue. «Ti amo tanto. Ho impiegato tutto questo tempo per capirlo, e a dirtelo, e mi dispiace per quello che hai passato.»

Nico guardò le loro dita incrociate. Non ricordava nulla del loro amore.

«Mi ami comunque?» chiese Nico, piano, tenendo lo sguardo basso. «Nonostante tutto quello che è successo, mi ami?»

«Perché non dovrei? Non lo hai voluto tu.» Will gli lasciò la mano per accarezzargli la guancia, e Nico alzò gli occhi fino ad incrociare quelli blu. «Avrei voluto esserci io al tuo posto.»

«Posso farlo, sai?»

Nico e Will ricordarono di non essere soli e si voltarono verso Cupido. Il dio sorrideva sornione.

«Posso fare in modo che Valdez, Jackson e Grace si risveglino, Will, e lasciare che vengano a cercare te questa volta. Vuoi questo? Ti piacerebbe vivere sulla tua pelle quello che ha vissuto il tuo Nico?»

 

«NO!» gridò Nico, guardando il dio come se fosse impazzito. Poi si voltò verso Will. «Guai a te! Io non lo ricordo, per fortuna, ma scommetto che lui ti farebbe ricordare ogni secondo di ogni violenza! Non lo fare!»

Will fissò Cupido in silenzio.

«E non serve nemmeno, cazzo!» Nico tornò a guardare il dio. «Ormai mi è successo. A Will non farai succedere la stessa cosa!»

«Altrimenti?» chiese Cupido.

«Altrimenti mi arrabbio.»

«Oh, che paura. Un figlio di Ade arrabbiato. Mi lancerai addosso delle ossa? Oh giusto. Non puoi, di Angelo. I tuoi poteri, e quelli del tuo amichetto, sono bloccati.»

Cupido mosse la mano e una freccia comparve dal nulla, diretta al petto Will. Nico lo spinse giù a terra prima che la freccia potesse colpirlo, e si voltò verso Cupido.

«Sarà una lunga giornata questa.» disse Cupido, mentre un'altra dozzina di frecce si materializzava attorno a lui. «Fareste meglio a correre.»

 

Nico afferrò Will per il gomito e si misero a correre. Entrambi sentirono le frecce sibilare e passare attorno a loro. Nico notò che nessuna di esse li aveva colpiti... Cupido non voleva che il suo gioco durasse poco.

«C'è un'altra uscita, vero?» domandò Nico a Will, mentre si nascondevano dietro ad un muro.

«Sì, laggiù.» Will indicò il corridoio davanti a sé. «Ma dove vorresti andare?»

«Lasciare l'infermeria, tanto per cominciare. E raggiungere il mio Ferro dello Stige.»

«Vuoi combattere contro un dio?»

«Per difenderti, sì.»

Will si morse il labbro guardandolo. Nico si chiese perché avesse detto una frase del genere. Arrossì leggermente, e Will gli diede un bacio sulla guancia.

«Muoviamoci.» mormorò Will, precedendolo correndo.

Nico lo seguì.

Scapparono fuori da una finestra, e Nico si accorse, mentre si calava giù dopo il biondo, che le frecce di Cupido non li avevano nemmeno sfiorati. Non era un buon segno.

«Will.» mormorò Nico, posandogli una mano sulla spalla, e facendolo voltare. «Ce la fai a correre?»

«Sì.» annuì Will. Aveva ancora la fronte imperlata di sudore, e a Nico fece tenerezza. Stava correndo sebbene fosse privo di forze.

«Se tu non fossi così alto ti porterei in spalla.» mormorò Nico.

«Ma per fortuna sono alto.» Will ridacchiò. «Muoviamoci, ora. Cabina 13?»

«Sì.»

Si presero per mano.

 

Nico sentì il sibilo della freccia alle sue spalle e spinse Will dietro ad una cabina. La freccia gli sfiorò il fianco e Nico si morse il labbro. Gli aveva lasciato un graffio: non era mortale, ma bruciava.

«Fa vedere.» disse Will immediatamente, autorevole, alzandogli la maglia.

«È solo un graffio, Will, davvero...»

Will avvicinò le labbra alla ferita e Nico avvampò di colpo. Non ne capì il motivo. Non dopo aver fatto sesso con Jason, e aver fatto quel genere di cose con lui.

Nico chiuse gli occhi mentre sentiva Will succhiargli la ferita. Lo sentì sputare e lo guardò.

«Le frecce sono avvelenate.» disse Will, sputando del sangue dalla bocca e pulendosi le labbra con la manica. «Non facciamoci più colpire.»

«Sì. Will... grazie.»

«Nico, sono io a dover ringraziare te.» Will gli diede un bacio leggero, poi spiò oltre la cabina e riprese a correre a zig zag. Nico gli andò subito dietro, gli occhi incollati su di lui, il cuore martellante.

 

Riuscirono ad arrivare alla cabina di Ade e si chiusero la porta alle spalle. Si guardarono con gli occhi ingigantiti, senza più fiato, e si affrettarono a guardare se l'altro non fosse stato colpito dalle frecce.

Poi si rilassarono.

«Cupido ci ha mancati.» mormorò Nico, guardando fuori dalla finestra. Il dio dell'amore non si vedeva da nessuna parte.

«Il che è piuttosto preoccupante.» disse Will, andando nel bagno. Nico lo seguì. Non voleva che svenisse. Lo guardò mentre si lavava il volto, e si asciugava.

«Che vuoi dire?» chiese Nico, tenendo gli occhi fissi su di lui.

Will si voltò a guardarlo. Alcune goccioline d'acqua si erano posate sulle sue ciglia. Nico lo trovò stupendo.

«Be', è un dio. Penso abbia sbagliato apposta.»

«Magari ha una giornata no.»

Will alzò un sopracciglio, scettico. «Prendi la tua spada.»

«Ferro dello Stige.» lo corresse Nico, e andò a prenderlo.

Mentre la tirava fuori dalla fodera, Nico si accorse di Jason che dormiva sul suo letto.

«Will.» chiamò piano, e subito il figlio di Apollo lo raggiunse, affiancandolo guardingo. «Tu pensi che...»

«È Jason.» lo rassicurò Will, avvicinandosi al figlio di Giove, e scrollandolo. «Dorme. Come tutti gli altri.»

Nico annuì, ma non si avvicinò. Era imbarazzato. Jason si era addormentato probabilmente dopo che era uscito dalla cabina, dopo che avevano fatto sesso. E se Will era veramente il suo ragazzo...

Will coprì meglio Jason con il lenzuolo, e si voltò verso di lui.

«Tutto okay?» gli chiese, avvicinandosi, prendendogli la mano.

Nico annuì, chiudendo gli occhi. «Pensi che finirà?» sussurrò.

«Dobbiamo tenere duro, Nico.» rispose Will, stringendolo con un braccio. «Come abbiamo fatto finora.»

«Mi dispiace per quello che ti è successo.»

«Tu hai subito di peggio.»

«Jason ha violentato anche te.»

Will lo baciò all'angolo della bocca, e si separò da lui. Nico gli tenne la mano sulla vita. È una persona meravigliosa, pensò Nico. Come posso non ricordarmi di lui?

Nico fu sul punto di baciarlo di nuovo quando la finestra si ruppe e una freccia si avventò su di loro.

 

Will urlò e si lanciò addosso a Nico, spingendolo a terra, facendogli scudo con il proprio corpo.

«WILL!» urlò Nico, sconvolto, cercando di tirarlo su. «WILL.»

«Sto bene.» disse il figlio di Apollo, cercando di tranquillizzarlo. «Sto benissimo.»

Nico gli guardò la schiena, e vide una freccia conficcata nel fianco del ragazzo.

«No, non stai bene.» Nico lo sollevò e lo trascinò in bagno.

Will ridacchiava mentre Nico lo appoggiava contro la vasca.

«Non è mortale.» disse Will, mentre Nico gli squarciava la maglia attorno alla freccia. «È un veleno paralizzante.»

«Ma non ti paralizza anche gli organi dentro?» mormorò Nico. La freccia si era conficcata per cinque, sei centimetri. «Will...»

«Non mi sento più le gambe, ma sto bene.» lo rassicurò Will, annuendo piano, prendendogli la mano. «Vai da lui.»

«Will, non ti lascio qui solo e paralizzato.» sbottò Nico. «Posso togliere la freccia senza problemi? Ti ha colpito qualche organo?»

Will scosse la testa e fermò Nico prima che potesse sfilare via la freccia.

«Prendi un asciugamano.» disse, e il figlio di Ade aprì un cassetto. All'interno c'erano numerosi asciugamani bianchi con dei soli. Ne prese uno.

«Tu vivi con me?» chiese Nico, inginocchiandosi davanti a Will e passandogli l'asciugamano.

«Prima che succedesse tutto questo, ho passato dei giorni bellissimi in tua compagnia.» mormorò il figlio di Apollo, stringendo l'asciugamano con la mano sana.

«Cosa... cosa abbiamo fatto?»

Il biondo guardò l'altro negli occhi, sorridendo. «Siamo stati insieme, ed eravamo felici. Non c'è nulla di più importante.»

Nico si ritrovò a sorridere con l'altro. Qualsiasi cosa avessero fatto insieme, Nico fu sicuro che fosse felice. Come poteva essere altro con lui?

Will gli fece cenno di togliere la freccia, e Nico contò fino a cinque. Will chiuse gli occhi, stringendo i denti, e a quattro Nico strappò via la freccia dal suo corpo. Il figlio di Apollo si lasciò scappare un urlo, che subito soffocò con la mano. Il figlio di Ade posò l'asciugamano sulla ferita, premendo forte.

«Devo, ehm, succhiarti il veleno?» domandò Nico, un po' imbarazzato.

«Oh no. Ormai è in circolo. Ma puoi darmi un pezzo di ambrosia, e mettere del nettare sulla ferita.»

Nico obbedì. Mentre Will masticava un piccolo pezzo di ambrosia, Nico versò il nettare sul fianco di Will, accarezzandolo con le dita. Vide Will rabbrividire al contatto, e Nico desiderò solo baciarlo, e spogliarlo, e toccarlo.

«Da quanto stiamo insieme?» chiese Nico, ripulendo la ferita.

«Poco, in verità.» disse Will, voltando la testa per incrociare il suo sguardo. «Ci siamo frequentati per più di un anno. Ma parlavamo, ci allenavamo, e nient'altro. Nelle ultime settimane ci siamo baciati... e abbiamo fatto l'amore.»

Nico chiuse gli occhi, cercando di ricordare qualcosa. Ma oltre la battaglia contro Gea, e qualche raro momento in cui si trovava con i suoi amici, Nico non ricordò altro. Il più recente era il suo risveglio nella sua cabina, quello stesso giorno.

«Nico.»

Il figlio di Ade riaprì gli occhi, e vide Will guardarlo preoccupato.

«Cupido?» chiese Nico, lanciandosi un'occhiata alle spalle.

«No. Ti sanguina il naso. Non forzare la tua mente, d'accordo?» mormorò Will, appoggiandosi a lui.

«Ma tu non dormire.» disse Nico, in fretta, pulendosi il volto e stringendolo.

Il figlio di Apollo annuì lentamente, e Nico gli tastò il volto. Era più caldo di prima.

«Com'è stato il nostro primo bacio?» chiese Nico sperando che, facendolo parlare, il biondo avrebbe continuato a rimaner sveglio.

Sulle labbra di Will si aprì un piccolo sorriso. «È stato bello.» mormorò. «Eravamo impacciati, e maldestri, ed eravamo del tutto naturali.»

«Ti ho morso?» domandò Nico, piano.

«Oh no. Non lo hai fatto.»

«E... com'è stato fare l'amore?» Nico lo strinse a sé. Se Will gli diceva cose vere, e Nico lo credeva, era quello il ragazzo con cui aveva perso la verginità. Era a lui che si era donato, senza costrizioni.

Un altro sorriso stanco comparve sulle labbra di Will, e Nico si rese conto che lo stava perdendo.

«Fantastico.» sussurrò, e Nico lo strinse più forte. «Sempre maldestri. E io... dei, avevo del lubrificante in tasca.»

«Perché avevi del lubrificante in tasca?» disse Nico con uno sbuffo, sorridendo.

«Volevo essere pronto, nel caso tu lo volessi.» Will chiuse gli occhi e si appoggiò a lui. «Non volevo farti del male...»

Will si assopì qualche secondo dopo. Nico gli accarezzò i capelli, mentre il corpo del ragazzo mandava ondate di calore.

 

Nico rimase in quella posizione per un'altra decina di minuti, poi sollevò Will a fatica e lo portò nel letto, vicino a Jason. Il figlio di Giove non si era mosso da quando Will gli aveva spostato le lenzuola. Il figlio di Ade rimboccò le coperte di Will, dandogli un lieve bacio sulle labbra.

Nico afferrò il suo Ferro dello Stige e uscì dalla cabina di Ade. Guardò a destra e a sinistra, alla ricerca di Cupido, e stringendo forte la spada si avviò verso l'Arena.

Gli sembrava il posto migliore per combattere contro un dio.

   
 
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