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Autore: Martixzx    27/12/2015    0 recensioni
Luke era appoggiato sul letto aspettando che la ragazza finisse.
Appena la vide uscire, il suo cuore accelerò bruscamente e rimase folgorato.
Di ragazze svestite ne aveva viste tante, ma vedere Nia indossare solo la sua maglietta scolorita dei Nirvana la rese la cosa più bella al mondo.
Il viso leggermente arrossato per l'imbarazzo, le cosce nude e i piedi scoperti che accarezzavano piano il parquet mentre camminava.
I capelli leggermente scompigliati e sciolti che le ricadevano sulle spalle.
Tutto in lei richiamava la perfezione.
Neanche un vestito elegante poteva essere in grado di rappresentarla meglio.
Vederla in quel modo era stato molto più intimo che farci l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminava per i corridoi dalle pareti grigie della scuola facendo stridere le suole delle scarpe sul pavimento rossastro. 
Teneva le mani arrossate per il freddo e ferite nelle tasche della sua felpa nera,cercando invano di riscaldarle dal gelo di Novembre.

 Altri corridoi grigi con persone altrettanto grigie si imbattevano contro di lui,era tutto così tremendamente uguale. 
Una fila di armadietti blu si formò sulla sua destra; un sacco di persone indaffarate a fare un sacco di cose inutili giacevano vicino ad essi. Chi prendeva libri dalla scatola metallica,chi semplicemente conversava con gli altri alunni.

 Cose inutili.

 Ecco di cosa si cibavano ogni giorno gli uomini. 

Si passò una mano fredda sul viso stravolto sentendo una sensazione di dolore nello sfiorare il livido fresco. 

Non era una novità. 

Ormai niente sorprendeva più Luke,era abituato ad aspettarsi tutto dalla vita,come se tutto gli fosse dovuto o lui dovesse esserne il colpevole. 

Tutto.

Non provava più una vera emozione da quando la sua vita si era ritrovata incastrata tra il dolore e l'apatia. 

Ecco tutto quello che era in grado di percepire la mente di Luke durante il freddo inverno che stava ricoprendo Melrose. 


--------- 


Si colpì la faccia più volte per cercare di rimanere sveglio durante l'ora di geografia del signor Derek. 
Aveva le palpebre pesanti e lo sguardo fisso su un punto indefinito della stanza. 
Quando il suono metallico della campanella rimbombò nella stanza,il ragazzo cercò di risvegliare i muscoli indolenziti e di uscire dall'aula. 

-Che è successo alla sua faccia Hemmings?- sentenziò il professore alzandosi dalla sedia e sporgendosi verso Luke per vedere meglio la chiazza bluastra che gli dipingeva lo zigomo. 

-Non importa.- sputò secco il ragazzo portandosi il palmo della mano sulla zona interessata. 

Loro sapevano del suo passato e del suo presente,ma niente li aveva interessati più di tanto. Se solo avessero saputo prevedere anche il suo futuro.

-Si ricordi di studiare per il test di mercoledì.-  chiuse infine la questione velocemente il professore.
Ormai lo conosceva,non lo avrebbe fatto. 
Avrebbe preso la sua solita F. 
Il preside avrebbe chiamato sua madre per cercare di comprendere il motivo del suo andamento scolastico e tutto si sarebbe fermato lì,ad una stupida lettera scritta in maiuscolo su un foglio bianco. Quella lettera che vale così tanto,ma anche così poco. Che condiziona la tua vita senza che tu le dia il consenso. 

Ecco perché Luke non studiava mai,lui non dipendeva da nessuno. Tanto meno da un voto scritto con una brutta calligrafia su un pezzo di carta. 

Si avvicinò alla porta del bagno per andare a fumare la sua solita sigaretta. Per trasgredire un'altra volta alle regole,la cosa che sapeva fare meglio. 

Una figura minuta e apparentemente normale si aggirava fuori dalla porta del bagno dei ragazzi. 

Cosa ci faceva lì? Pensò scrutandola. 
Sembrava così innocente e innocua.

Dopo tanto tempo Luke senti un qualcosa sotto a tutte le sue macerie,come se una piccola fiamma si fosse riaccesa. 

Curiosità.

Si avvicinò leggermente alla porta e la aprì di poco per vederla meglio. 
Due occhi profondi come i suoi sbagli scrutavano il corridoio. 
Una mano sottile andò a spostare una ciocca di capelli castani dalla fronte per posizionarla dietro all'orecchio minuto. 
Era tutto così delicato in lei. 
Era tutto così sbagliato in lui. 

Vide la ragazza spostarsi timidamente,facendosi più vicina alla porta. 
Due pozze scure saettarono su di lui per poi spostare la loro traiettoria verso terra. 
Fece altri passi e si incamminò verso l'aula di scienze.
Aveva catturato quei pochi attimi in cui i suoi occhi puri avevano incontrato quelli stravolti di Luke,sentì un leggero sorriso nascergli sulle labbra. 

Sembrava stesse cercando qualcosa,così Luke uscì dal bagno e si posizionò davanti alla porta fissando l'esatto punto in cui aveva abbassato lo sguardo pochi attimi prima la ragazza misteriosa. 
Cercò invano per minuti qualcosa di indefinito per poi sentire sotto alla suola della sua Converse nera un rumore metallico.
 
Una collana con un piccolo ciondolo d'argento a forma di fiocco di neve era lì,sotto la sua scarpa sfasciata. 
Prese l'oggetto con fretta temendo quasi che qualcuno potesse rubaglielo da sotto gli occhi e lo mise nella tasca dei suoi jeans. 

L'unica cosa che mi lega a lei,pensò. 

Quel giorno sorrise più di quanto aveva fatto in quelli precedenti. 


-------- 

Una morsa di dolore allo stomaco si dilaniò dentro di lui mentre giaceva ferito a terra. 
L'odore del cemento bagnato si liberava nell'aria ghiacciata di quel pomeriggio invernale,mentre il sapore del sangue si espandeva nella bocca di Luke. 
Poi urla e luci soffuse si fecero spazio nella sua mente annebbiata dal dolore,mentre i pugni si stringevano per mostrare le nocche distrutte. 
Lo avrebbe colpito ancora,si meritava quei soldi. 

Si rialzò velocemente e colpì il suo avversario sul naso,provocando un suono scricchiolante quando la mano toccò il viso del ragazzo davanti a lui. 
Questo indietreggiò tenendosi con un palmo la parte ferita e si accasciò a terra sfinito. 
Luke aveva vinto ancora. 
L'unica cosa che sapeva fare era usare la forza per ottenere le cose,aveva imparato così fin da quando era piccolo. 
Gli sembrava l'unico modo per guadagnarsi da vivere,per far si che la vita andasse avanti. 

Ma in realtà non aveva ancora provato ad amare,per quello si che bisogna lottare.

Alzò le mani in segno vittorioso, mentre un uomo basso con il viso sfregiato si avvicinò a lui portando una mano sulla spalla possente di Luke. 

-Sei stato bravo oggi.- disse porgendogli la sua vincita. 

Luke strabuzzò gli occhi e prese la banconota tra le mani sporche di sangue. 

-Sono solo 50 dollari,- sentenziò amaramente,-dov'è il resto della vincita?- 

L'uomo si spostò leggermente dal ragazzo portandosi una sigaretta alla bocca. 

-O questo o niente Hemmings,- Soffiò fuori dalla bocca una nuvola di fumo,- Abbiamo ancora una scommessa in ballo noi.- 

E poi si allontanò mescolandosi con la folla e l'odore di fumo. 

--

Sentiva tutte le ossa rotte e la faccia sfregiata. Quella mattina a Melrose il freddo era più pungente,tanto che avvertiva dei brividi anche sotto alla giacca pesante.

Tirò fuori dai pantaloni il ciondolo facendolo oscillare nell'aria. 

-Cos'è?- una voce roca provenente dalle sue spalle lo fece girare di scatto. 
Due occhi sottili,quasi a mandorla lo stavano scrutando.

-L'ho trovato in giro.- rimise il ciondolo all'interno della tasca. 
Abbassò lo sguardo come infastidito della presenza del ragazzo.

-L'hai rubato?- ridacchiò il moro.

-No,- quasi esclamò -Cazzo,Calum ti ho detto che l'ho trovato in giro.- 
Si voltò e cominciò ad avanzare verso il cancello di ferro della scuola. 

-Hai lottato ancora vedo.- il moro lo seguì.

-Si,non ti deve interessare.- sputò con amarezza voltandosi verso di lui. 

Calum si fermò,Luke continuò verso l'entrata della scuola. 
Due occhi castani erano incastonati nel l'azzurro dei suoi,per una volta pensò che davanti a così tanta bellezza i suoi occhi sfigurassero. 

Stava seduta sul muretto all'entrata della scuola con una tale leggerezza,che un soffio di vento l'avrebbe potuta spazzare via. 
Era così timida. Il contrario di Luke. 

Ma si sa che gli opposti si attraggano. 

La sua reputazione a scuola non era delle migliori. Voleva avvicinarsi a lei,ma non voleva che si intimorisse. Non voleva spezzare quel delicato equilibrio che si era formato intorno a lei. Si avvicinò quel poco per osservarla meglio. Portava dei jeans chiari e una felpa bordeaux,che le cadeva dolcemente sui fianchi.

Si portò una sigaretta alla bocca. 
Aspirò il fumo bianco sentendo il sapore di tabacco in bocca. 
Lei si voltò. 

-Scusa,potresti fumare da un'altra parte?- tossì,-mi da fastidio.- 

Quasi come un ordine spense la sigaretta e tirò fuori dai jeans la collanina. 

-È tua.- la fece penzolare nel vuoto.

Spalancò gli occhi. 

-Si,dove l'hai trovata?- chiese curiosa.

-Non era una domanda la mia.- disse spostandosi più vicino a lei. 

Lei allungò la mano per afferrarla,ma il ragazzo la spostò vicino ai suoi occhi di ghiaccio per osservarla meglio. 

-Penso che la terrò.- aggiunse riportandola nella tasca dei suoi skinny. 

-Ma è mia,non puoi.- si alzò la mora per contestare. 

-Io posso fare quello che voglio.- si staccò dalla colonna di marmo e si incamminò verso l'entrata della scuola con un sorriso stampato sulla faccia. 

Interessante,pensò.









EILÀ
Ciao a tutti sono Martina,
volevo ringraziarvi per aver letto questa storia,
spero ci sia piaciuta :)
Volevo poi informarvi che la pubblicherò anche su wattpad Se volete passate
P.s lasciate un commento? Mi farebbe piacere :)
Zaoo  
   
 
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