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Autore: Martixzx    27/12/2015    0 recensioni
Luke era appoggiato sul letto aspettando che la ragazza finisse.
Appena la vide uscire, il suo cuore accelerò bruscamente e rimase folgorato.
Di ragazze svestite ne aveva viste tante, ma vedere Nia indossare solo la sua maglietta scolorita dei Nirvana la rese la cosa più bella al mondo.
Il viso leggermente arrossato per l'imbarazzo, le cosce nude e i piedi scoperti che accarezzavano piano il parquet mentre camminava.
I capelli leggermente scompigliati e sciolti che le ricadevano sulle spalle.
Tutto in lei richiamava la perfezione.
Neanche un vestito elegante poteva essere in grado di rappresentarla meglio.
Vederla in quel modo era stato molto più intimo che farci l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminava facendo strusciare i piedi sul pavimento di mogano di casa sua tenendo le scarpe nella mano destra,mentre con l'altra cercava di fendere l'oscurità che vegliava in casa sua. 
Salì le scale facendo scricchiolare di tanto in tanto le assi di legno sotto i suoi piedi fini,provocando degli stridori nell'aria. 
Arrivata in camera sua si accasciò sul letto lasciando cadere bruscamente le scarpe sul tappeto blu,procurando un suono ovattato. 
Chiuse gli occhi e assaporò quei pochi secondi di silenzio che gli erano stati concessi,prima che una luce abbagliante si propagasse per la camera. 
Sua madre era tornata ed era abbastanza preoccupata per l'orario,così era piombata in camera sua in piena notte senza badare al tono di voce propriamente sopra la media. 

 
-Nia dove sei stata,- sentenziò incrociando le braccia al petto,-è da due ore che ti chiamo.- 

Il suo tono era freddo,la ragazza avrebbe potuto tagliare con un coltello l'elettricità che si liberava nell'aria. 

-Lo sai che finisco tardi allenamento,mamma.- 

Si tirò a sedere sul bordo del letto con le mani nella tasca della sua felpa grigia sportiva. 

-Non così tardi,-sbuffò la madre avvicinandosi a lei,-che hai combinato fino a quest'ora?- 

Nia si alzò di scatto e si avvicinò all'armadio bianco vicino al letto per prendere il suo pigiama,che consisteva in una maglietta poco usata e dei pantaloncini della tuta che erano evidentemente troppo imbarazzanti per essere messi.

-Beh,adesso sono stanca,- si girò verso la madre che stava ferma come una statua in attesa di una risposta,-possiamo parlarne domani?- 

La ragazza tentò un sorriso ma quello che uscì probabilmente assomigliò più ad una smorfia. 

-Va bene,ma non transigo nessuno sgarro d'ora in poi,- si fermò appena fuori dalla porta con ancora la maniglia nella mano destra,- se no niente più allenamenti.- e la chiuse. 

--

-Mi avevi promesso che non l'avresti più fatto.- 

La madre puntò le dita fini sulla pelle del figlio causandogli dolore.

-Lo so mamma,-Luke chiuse gli occhi e prese la mano della madre tra le sue iniziando a giocare con le dita della donna,-ma voglio far arrivare almeno a fine mese questa famiglia.- 

-Lo sai che ci sono tanti altri modi per guadagnare soldi Luke,e sai anche che non è necessario.- La donna dagli occhi di ghiaccio si spostò e girò la schiena al figlio.

-Se quel bastardo non ci avesse lasciati,- Luke sbraitò,-Adesso non patiremmo la fame!-

-Non parlare così di lui, è pur sempre tuo padre.- 

Gli occhi della donna si riempirono di lacrime amare che scivolarono lungo il suo viso spigoloso ricadendo sulla superficie di legno. 

-Non lo potrei mai chiamare padre.- sentenziò Luke avviandosi verso la porta d'ingresso. 

-Dove vai adesso?- chiese la madre preoccupata.

-A fare un giro,torno presto.- 

Luke sfioro con le dita la maniglia di ottone e poi si girò verso la madre,che lo stava ancora guardando con gli occhi lucidi.

-Luke,- lo richiamò,-non ti cacciare nei guai.- 

--

La neve gli arrivava ormai alle caviglie,ma non sentiva freddo. Era come se il suo corpo fosse abituato a provare quella sensazione di fastidio. 
A d'un tratto una scintilla dorata in mezzo a tutto quel bianco, una fiamma nell'oscurità. 

Lei era lì. 

Luke provò una strana sensazione alla bocca dello stomaco,forse doveva smettere di fumare. 
Più si avvicinava,più sentiva come una forza che lo risucchiava verso il centro di tutto il suo interesse. 
Aveva decisamente fumato troppo. 

-Ciao,- una vocina sottile arrivò alle orecchie del biondo facendolo voltare,-ti ricordi di me?- 

Un sorriso stampato sul volto della ragazza gli fece sgranare gli occhi,come poteva essere così felice?
Lui non l'aveva mai provata veramente quella sensazione di pienezza che tutti chiamavano felicità. 

Lei era lì,lui sapeva esattamente cosa cercava. 

Le diede un'occhiata, sapeva che sarebbe stata un perfetto tipo di disastro; una buona ragazza che sapeva esattamente quando essere cattiva. 

-Si.- disse semplicemente lui 

-Hai ancora il mio ciondolo?- fece un passo titubante verso il biondo. 

-Dipende,- si appoggiò al muretto facendo aderire la schiena ad esso,-lo rivuoi indietro?- 

-È mio.-

Disse soltanto lei abbassando leggermente lo sguardo su un pezzo di intonaco scrostato. 

-Non voglio passare dalla parte del cattivo,- le si avvicinò e le scostò i capelli dal volto per sussurrarle,-ma ottengo sempre ciò che voglio.- 

Se ne andò,lasciandole una strana sensazione. Quel ragazzo portava solo guai. 

Interessante, pensò. 

-- 

-Okay,quindi ci hai parlato?- la rossa si sdraiò sul letto e si portò le braccia sotto la nuca continuando a guardare la sua amica camminare frettolosamente per la camera. 

-Si,te l'ho detto,- Nia si girò verso l'amica e sbuffò,- è una testa dura.- 

-Se fossi stata in te l'avrei colpito e mi sarei ripresa la mia collana.- 

Sam si passò il dorso della mano sugli occhi e rimase in quella posizione per un po. 

-Ma l'hai visto quanto è alto?- si sedette vicino a lei,- e poi penso che le abbia già prese da qualcuno,ha sempre la faccia piena di lividi.- 

Rabbrividì al pensiero,e si immaginò di poterli sfiorare. 

-Sembra il tuo tipo,- aggiunse Sam tirandosi a sedere sul letto e posando una mano sulla spalla dell'amica,-parlaci,un giorno mi ringrazierai.- 

Nia rise e diede un colpetto sul braccio alla rossa che ritrasse la mano dalla spalla dell'amica per massaggiarsi il punto colpito. 

-Non se ne parla, e poi non penso di poter piacere a uno come lui.- 

Già. Lei non piaceva a nessuno,semplicemente perché aveva imparato a starsene in disparte,non era il tipo di ragazza che si esponeva, quello era compito di Sam. Quanto avrebbe voluto essere come lei. 

Un rumore sordo arrivò alle loro orecchie. Era rientrata sua madre. 

-Ragazze,verreste ad aiutarmi con la spesa?- 

Si era affacciata alla porta di Nia e una ciocca di capelli scuri le era ricaduta sul volto. 

-Arriviamo.- 

Nia si alzò dal letto e ci trascinò giù Sam,poi si precipitarono in cucina. 

La madre aveva tirato fuori dalla borsa della spesa delle scatole di biscotti e qualche altra cianfrusaglia e le stava riordinando su degli scaffali. 

-Nia ricordati che sei ancora in punizione per il ritardo di ieri notte.- 

La madre puntò i suoi grandi occhi in quelli della figlia e le passò un pacchetto di pasta che doveva essere messo nella dispensa. 

-Lo so mamma,- Nia cercò di giustificarsi,- ma non l'ho fatto di proposito.- 

-Cambiando discorso, Sam come va a scuola?,- la donna si appoggiò al tavolo con i palmi delle mani e si rivolse alla rossa,- spero che tu abbia esiti migliori di Niamh.- 

Era così. Niamh ci era abituata ad essere sottovalutata ogni volta,non ci faceva più caso. 

La conversazione andò avanti finché Sam non dovette tornare a casa. Forse era l'unica persona che le dava un po di forza. 


--


-Bene,bene,bene,- il professore si alzò dalla cattedra e si posizionò davanti alla lavagna con un gesso bianco nella mano destra,- chi sa dirmi il risultato di questa equazione?- alzò un sopracciglio e scrutò la classe attentamente. 

Nia cercò disperatamente un modo per nascondersi,o ancora meglio,sparire. 

-Niamh,vuoi dire tu alla classe il risultato?- il professore si sistemò gli occhiali sul ponte del naso. 

-Il risultato è,- prese tempo,- x uguale a...- 

-x uguale a 25.- 

Una voce maschile proveniente dagli ultimi banchi riecheggiò per la stanza dalle pareti grigie. 

-Hemmings da dove spunta fuori questo talento per la matematica?- il professore sorrise e guardò la lavagna lucida,- il risultato è corretto.- 

Nia si voltò subito per vedere il volto del ragazzo,occhi di ghiaccio la trafissero da parte a parte e la lasciarono senza fiato. 

Gli sorrise,e lui semplicemente fece un cenno con il capo. 
Lei tornò alle sue equazioni,lui rimase a guardarla ancora per un po'. 

--

-Perché l'hai fatto?- una vicina sottile ricoprì il fastidioso silenzio che vegliava nel corridoio,- perché hai detto il risultato al posto mio?- Nia deglutì forte,sentendosi un nodo alla gola che la stringeva. 

-È a questo che servono le soluzioni sui libri,no?- 

Luke sbuffò e mise le mani nelle tasche del suo giubbotto di pelle. 

Nia fece per andarsene,ma qualche strana forza la fece girare verso il biondo. 

-Hemmings.- cercò di tenere un sorriso forzato. 

-chiamami Luke.-

Lui si scostò leggermente dal muro e fece due passi per trovarsi esattamente difronte alla ragazza dai capelli scuri. 

-E tu oltre ad andare male in matematica hai un nome?- 

Il biondo sorrise mostrando i denti perfetti. 

-Niamh,ma preferisco Nia.- 

La mora si toccò una ciocca di capelli nervosamente,non le era mai piaciuto il suo nome. 

-È strano,ma ti si addice.- 

Il biondo si perse guardando gli occhi della ragazza dal nome strano,gli piaceva,era un po come lei; particolare. 

-Posso farti una domanda,- uno spruzzo di coraggio uscì dalla bocca di Nia,- perché sei pieno di lividi?- 

Vide gli occhi di ghiaccio farsi più duri,quasi impenetrabili. 
Non doveva chiederglielo. 

-Senza questi non potrei coltivare la mia fama da cattivo ragazzo.- cercò di sdrammatizzare la situazione il biondo. 

Poi se ne andò. 

Doveva essere una sua particolarità andarsene e piombare nelle vite degli altri in modo così brusco, senza far capire la vera gravità delle cose. 

Come un fulmine a ciel sereno.

Luke era il fulmine. 
Lei il cielo,che purtroppo si stava già ricoprendo di nuvole. 





EILÀ
Innanzi tutto ringrazio chi ha letto la storia!
Siete stati abbastanza,non me l'aspettavo! E ne sono molto felice ❤️

Lasciate un commentino piccino piccino? Accetto anche le critiche se costruttive.
Zaoo
   
 
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