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Autore: _edsvoice    27/12/2015    3 recensioni
Raccolta di racconti più o meno brevi e più o meno credibili su Teen Wolf. Pensieri malati e assurdi di vari personaggi, coppie probabili e non e alcune delle amicizie più belle del programma.
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Derek Hale, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Scott/Allison - Eternity

Sì, so che avevo detto che il capitolo Scallison sarebbe stato il prossimo. Ma, andiamo, è una delle mie otp preferite e, cercando idee per il capitolo dedicato a Scott, mi è venuta in mente questa os malinconica come non mai ma a parer mio interessante; se realizzata bene, ovviamente. Spero di averlo fatto.
Sappiate che l'ho scritta ascoltando Echo di Jason Walker. C'entra poco, effettivamente, perché non mi sono affatto concentrata sul testo, ma se volete un accompagnamento musicale, quel ritmo è davvero perfetto.
Buona lettura.

Tu puoi ancora salvarli - 1072 parole
Da quindici minuti nel suo petto regnava il silenzio; il cuore non dava più segni di vita. Aveva sentito chiaramente i battiti farsi sempre più lenti, sempre più irregolari, finché non avevano semplicemente smesso di esserci. In un istante, come una fiamma che si spegne.
Aveva percepito perfettamente l'energia abbandonare il suo corpo, gli occhi chiudersi, il respiro mozzarsi. Lentamente, stavolta. Quasi come se non volessero fargli del male. Invece lo sentiva, il dolore. Non era fisico, certo, ma era più reale di qualsiasi altra cosa. Si sentiva un incapace, un pessimo amico, un pessimo leader. Aveva fallito. Aveva messo in pericolo tutti coloro che amava, dal primo all'ultimo.
Aveva giurato di proteggerli; l'aveva promesso. Stiles, Malia, Kira, Lydia, Liam, Allison.
Allison.
Aveva sorriso al solo sentirne il nome, se era possibile che un morto sorridesse.
Era stato un sorriso amaro, però, condito da lacrime e angoscia. Lei era stata il suo primo fallimento. L'aveva amata - Dio, quanto l'aveva amata - e non solo aveva lasciato che lei rischiasse la sua vita ogni santissimo giorno, ma l'aveva anche lasciata morire.
Ogni volta che chiudeva gli occhi la vedeva ancora, quella scena. Loro due, soli - o, almeno, quella era stata la sensazione -, circondati solo di morte e parole non dette; seduti a terra, lei nelle sue braccia, in fin di vita; le labbra screpolate socchiuse, le mani tremanti, il rossore sulle guance che man mano svaniva; il suo corpo che diventava più freddo di secondo in secondo.
Scott la stava guardando, soffrendo più di lei. La stava stringendo per l'ultima volta e lo sapeva, nonostante stesse pregando qualunque santo affinché riuscisse a salvarsi la vita. La stava guardando con occhi pieni d'amore, la stava bagnando con le sue lacrime. Ma, dopo tutto quello che avevano passato, l'aveva sentita comunque scivolare via dalle sue mani sempre più in fretta.

"I-io non riesco... ad assorbire il tuo dolore" aveva detto.
Allison, lentamente, aveva sorriso. "Perché non sento dolore."
"No..." Scott stava scuotendo impercettibilmente la testa, con voce tremante.
"Va tutto bene."
"No, Allison..."
"Va tutto bene, va tutto bene, va tutto bene" stava ripetendo con un filo di voce, mentre le lacrime stavano rigando le guance di Scott. "È perfetto. Sono tra le braccia del mio primo amore. La prima persona che io abbia mai amato. La persona che amerò sempre. Io ti a-io ti amo, Scott. Scott McCall."
L'aveva stretta con più vigore. "No, ti prego, non... Allison, no, ti prego..."
"Tu... devi dirlo a mio padre. Devi dirlo a mio padre. Devi... digli che-" e poi la vita la stava già abbandonando, senza farle del male. Ma aveva fatto male a lui; aveva fatto male a tutti. Faceva ancora male a tutti.

"Sai, non mi hai detto per l'ultima volta ti amo, prima che morissi."
Scott si era voltato. Allison era davanti a lui, bella come non mai, perfetta come sempre. "Sei reale?"
Si era stretta nelle spalle. "Forse, chi lo sa."
"Dove siamo?" aveva continuato lui, senza staccarle gli occhi di dosso. Lei si era avvicinata e si era seduta di fronte a lui, a poca distanza. "Credo che non siamo da nessuna parte."
Scott si era corrucciato. "Come è possibile?"
Allison si era guardata intorno, poi gli aveva sorriso. "E come è possibile che tu stia parlando con una morta?"
"Beh, sono morto" aveva risposto subito lui, senza pensarci. La cacciatrice lo stava fissando, pensierosa. "Può darsi di sì, può darsi di no."
"Non mi hai risposto, comunque" aveva aggiunto. Cogliendo lo sguardo assente del ragazzo, aveva ripetuto le sue parole: "Non mi hai detto che mi amavi, quando ci siamo detti addio."
"Speravo non fosse un addio" aveva detto semplicemente lui.
"Non è stata colpa tua" lo aveva rassicurato. "Se sono morta."
Lui si era preso la testa fra le mani. "Potevo proteggerti."
"C'erano Isaac e Kira con me. Non potevi sapere che sarebbe finita così."
"Sarei dovuto restare con te comunque" aveva ribadito, sicuro. "Sarei dovuto restare con la ragazza che amavo."
Lei stava sorridendo. "Un po' in ritardo, ma apprezzo lo sforzo."
Lui aveva continuato ad osservarla, rapito. L'aveva sognata tante volte da quando era morta, ma mai nitidamente come in quel momento. Sembrava fosse davvero davanti a lui.
"Moriranno tutti per colpa mia?" le aveva chiesto, mostrandosi insicuro. "Moriranno perché io non sono riuscito a proteggerli?"
Rivolgendogli un sorriso dolce e rassicurante, lei aveva preso la sua mano e gli aveva accarezzato una guancia. "Tu puoi ancora salvarli, Scott."
Aveva scosso la testa la testa, intrecciando le sue dita con quelle della ragazza. "E come? Sono morto."
Era il turno di Allison di scuotere la testa. "Sei ancora in tempo" aveva dichiarato. "Puoi ancora scegliere."
L'aveva guardata ancora confuso. "Tra cosa?"
Lei si era messa in piedi, nel frattempo, sistemandosi il vestito rosso. Lui la stava imitando. "Beh, puoi restare qui, con me, e permettermi di passare il resto della nostra eternità a cercare di convincerti che hai fatto tutto quello che potevi fare" aveva cominciato, sorridendo. "Ma non ci crederai mai."
Poi aveva fatto una pausa. "Oppure puoi tornare indietro" aveva continuato. "Puoi rimboccarti le maniche e fare il culo a chi ti ha messo in questa situazione; puoi salvare i nostri amici - il tuo branco - e la tua famiglia; puoi rendermi la ragazza innamorata più felice e orgogliosa al mondo."
Una lacrima aveva fatto capolino sul viso di entrambi i ragazzi; ognuno di loro aveva asciugato la guancia dell'altro, lentamente. "Io sono più per la seconda opzione" aveva sussurrato scherzosamente Allison, mentre altre lacrime stavano scendendo.
"Ma così non ti rivedrò."
"Andiamo, Scott, sei un licantropo e tutto quello che vuoi, ma prima o poi arriverà anche il tuo momento" aveva risposto lei, continuando ad accarezzarlo. "E io sarò qui ad aspettarti, qualunque cosa accada."
Scott stava ricominciando a piangere, suo malgrado. "Non hai idea di quanto tu possa mancarmi."
Lei aveva annuito. "Lo so, Scott, lo so. Ma è la cosa giusta da fare."
Lui si era portato la mano alla guancia, dove aveva afferrato quella della ragazza. Poi si era allontanato, senza voltarsi, di qualche passo, mentre le dita di lei man mano si stavano separando dalle sue.
"Puoi dirmelo, questa volta" aveva detto Allison, tentando di mascherare la voce rotta dal pianto. "Non sappiamo quanto tempo passerà prima che ci rivedremo."
"Ti amo" aveva affermato subito lui. "Ti amo, Allison Argent. E ti amerò sempre."
Aveva sorriso ancora. "A presto, Scott."
   
 
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