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Autore: moonknight    27/12/2015    1 recensioni
Dopo la guerra contro Gea il mondo sembra aver trovato la sua calma, ma è destinata a non durare tanto. Nyx è decisa a voler conquistare il mondo, e toccherà a due semidei e ad un mortale a cui è stata data una grande occasione dover recuperare tre pezzi di un'arma capace di esiliare la divinità primordiale nel Tartaro. Non vi farò la solita domanda "Ce la faranno i nostri eroi...?" perché, diciamolo, è stupida. Sappiamo che ci riusciranno, ma sta a voi vedere come.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Come cercando su Google “terroristi sull’albero alla Casa Bianca” potreste trovare una foto di tre ragazzi inseguiti da un qualcosa

Dai, il titolo è piuttosto esplicito. Comunque, per correttezza, devo raccontarvi tutte le mie eroiche gesta e tutte le volte che mi sono trovato a salvare Hope dalle grinfie di un famelico mostro… Okay, la faccio finita. Chiariamo che non capita spesso che tre ragazzi atterrino da non si sa dove su un albero nel cortile della Casa Bianca, ecco. Scoppiò l’allarme rosso, la camera del Presidente venne blindata e spuntarono in giardino apparendo da non so dove uomini armati in tenuta anti sommossa o in borghese, mentre nella strada di fronte una folla di curiosi si era affacciata per cercare di capire il motivo del trambusto. Un agente tra tutti attirò la mia attenzione: aveva un cane poliziotto, di quelli grandi e feroci con la pettorina scura che mi fissava ringhiando. Noi che, sinceramente, avevamo già problemi con i mostri, e non volevamo averne con le autorità locali, scendemmo dall’albero e cominciammo a spiegare -con un piccolo trucchetto di Foschia, coff coff- che ci trovavamo lì già da un po’, che era il nostro punto di ritrovo… cose così insomma, di quelle inventate sul momento. Credo sia il momento di rivelarvi un piccolo segreto: prima di passare dalla cabina di Apollo per salutare Hope, appena finito il mio discorsetto sulla fine del mondo imminente con Chirone e quel dio panciuto, una bellissima e simpatica ragazza di un anno più piccola di me chiamata Skyler si era proposta di spiegarmi le basi del mondo dalla parte dei semidei, e mi aveva parlato di questa Foschia. Mi aveva detto che nascondeva i fatti come stavano rendendoli comprensibili agli umani e che poteva essere manipolata; lei, essendo figlia di Ecate, ci riusciva facilmente, e si era proposta di spiegarmi come fare in quel tratto di strada Casa Grande-Cabina di Apollo. Ovviamente ero riuscito quasi subito a farle apparire un cono gelato di foschia in mano, e lei ne era rimasta seriamente colpita, tanto da chiedersi se il sottoscritto novellino sarebbe stato un figlio della dea della Magia. Prima di salutarla le avevo chiesto se sapeva qual era la cabina di Tyche, dato che sarei dovuto passare a salutare Robert: a quel nome era arrossita di colpo e, abbassato la testa, aveva indicato una capanna poco lontana. Non diedi molta importanza a quel gesto, quindi la ringraziai e la salutai. Dov’è il segreto? Oh, beh, a parte che Hope non aveva visto nulla e che quindi non volevo parlare di belle ragazze davanti ad un’altra bella ragazza, volevo spiegarvi come riuscii a fregare gli agenti. Tutto qui.

Fu così che in breve la maggior parte dei poliziotti era sparita raccomandandoci di non farlo mai più, ritornando nei luoghi oscuri e misteriosi dai quali provenivano, e la folla di gente attaccata ai cancelli scemava. Anche l’agente col cane voleva andarsene, ma l’animale rimaneva fermo, in punta, fissandomi con i suoi occhi quasi dorati… sinceramente non saprei dire come, ma tempo sbattere le palpebre e mi ritrovo il Leone di Nemea pronto a saltarmi addosso: probabilmente i mortali vedevano solo un cane rabbioso, ma noi tre sapevamo che quel mostro sarebbe stato capace di sfondare la porta blindata della Casa Bianca anche solo con una zampata, volendo. Vecchi miti riaffiorarono alla mente, e non portavano grandi notizie. Il leone aveva una pelliccia indistruttibile ed Eracle aveva usato i suoi stessi artigli per ucciderlo, dopo averlo legato… Vidi accanto a me Hope premere un pulsante sul suo bracciale facendo apparire il suo arco, mentre Robert prendeva un dado dalla tasca del pantalone e premeva con un dito su una delle facce trasformandolo in una spada di bronzo; io invece tirai fuori i miei due cilindri, facendo apparire due lunghe fruste di energia.

- La sua pelliccia è indistruttibile, dovremmo usare i suoi stessi artigli per ferirlo! - urlai mentre schivavo una zampata di quel gatto troppo cresciuto e facendo schioccare la frusta proprio sotto al suo naso. Nello stesso momento, mentre delle ragazze scattavano foto alla scena, una freccia gli si piantò in un orecchio, confondendolo giusto il tempo per lanciare le mie fruste verso le zampe del leone, e tirando, questo finì con la schiena a terra, dolorante. Liberai l’animale dalla morsa per un secondo, giusto il tempo di usare le mie fruste per legare tutti e quattro gli arti, mentre frecce su frecce lo colpivano agli occhi e in bocca, troppe per essere lanciate da una sola persona, infatti fu solo in quel momento che notai che anche Rob adesso aveva un arco, probabilmente vedendo l’inutilità della spada e trasformando la sua arma in altro. Feci percorrere l’energia delle mie fruste da una forte corrente elettrica, stordendo l’animale, poi lanciai uno sguardo a Robert che recepì il messaggio, fiondandosi addosso al Leone e usando le sue zampe per squarciargli il petto. Il mostro svanì con la solita polverina, lasciando al suo posto un mantello di pelle che, a scelta unanime, sacrificammo agli dei.


ANGOLO AUTORE
Il Leone di Nemea. Solo a me fa venire in mente Nemo? No, okay, la smetto. Che bello, il primo combattimento serio, una spoglia di guerra importante, e ovviamente le danno fuoco. Che se ne fanno gli dei di un giubotto antiproiettile? Bah, vabbè.
Spero come sempre che vi piaccia, adesso vado, miei cari. Battete un colpo se ci siete,
-Moonknight.

   
 
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