Ciao!
Ecco il nuovo capitolo... dopo la
monotonia dello scorso ecco una bella svolta... penso che a voi non
piacerà
granché... anzi!
Ma
a me piace... forse perché sono
cattiva... chissà...
Ora,
dopo aver catturato la vostra
attenzione... vi lascio al capitolo!
17.
Bianco o nero
Tel
Aviv 15:25 ora locale
Clinica
“Meyudim”
Tony
stava sistemando le sue cose, non che
fossero poi molte, nello zainetto nero.
Finalmente
dopo un’altra settimana di
strazio e riabilitazione poteva tornare a casa sua...
Beh...
proprio strazio non era stato...
Si
era divertito con Afek, Badir e Ziva...
Soprattutto
con Ziva...
Sorrise
al suo pensiero...
Non
aveva ancora pensato a cosa sarebbe stato
di loro una volta tornati in America...
Lui
avrebbe dovuto continuare a seguire corsi
di riabilitazione per abituarsi all’uso del solo occhio
destro...
Di
questo era sicuro...
Ma
lei?
Sarebbero
tornati all’NCIS come se nulla
fosse successo e avrebbero continuato a vedersi di nascosto?
Avrebbero
dimenticato quelle ultime due
settimane e continuato a fare i bambini ignorando i loro sentimenti?
Avrebbero
intrapreso strade diverse?
Poi
soprattutto negli ultimi giorni le sue
fantasie su tornare a fare la vita di prima si stavano lentamente
affievolendo...
Ziva
era diventata sempre più fredda e
distaccata...
Nemmeno
la prima volta che si erano visti
lo era stata così tanto...
E
Tony era seriamente preoccupato per
lei...
Si
infilò la maglietta pulita che gli aveva
portato Ziva e si sedette sul letto con uno specchio in mano...
Non
riusciva a smettere di pensare che non
ci avrebbe mai più visto da un occhio... dentro di se
provava una paura e un
dolore sordi... però non l’aveva detto a nessuno...
Ma
la cosa che più lo spaventava e
preoccupava era il fatto che per un momento aveva desiderato di
morire...
Era
stata una esperienza che l’avrebbe
segnato per il resto della vita e non solo fisicamente...
Ma
anche questa era una cosa che avrebbe
sempre tenuta per se...
Si
sarebbe nascosto dietro la sua maschera
da uomo immaturo ancora una volta per celare il dolore che provava
dentro...
Non
era certo una novità visto che lui
indossava in continuazione quella maschera...
L’unico
momento in cui se la toglieva era
quando cominciava ad amare una persona...
Per
questo le sue storie duravano
pochissimo...
Lui
non voleva che vedessero come era in
realtà... aveva paura di aprire di aprire il suo cuore a
qualcuno e poi di
essere tradito...
Era
già successo... e aveva paura che si
potesse ripetere...
Kate...
Jeanne...
Si
passò una mano tra i capelli, posò lo
specchio sul suo comodino, si alzò e cominciò a
percorrere a grandi passi la
stanza, impaziente e parecchio nervoso...
Questo
stuzzicò l’interesse di Badir che era
accucciato sul fondo letto come al solito e che cominciò a
seguirlo con lo
sguardo, ma dopo un paio di minuti, quando si accorse che non stava
accadendo
niente, tornò a dormire beatamente...
Tony
lo osservò con un po’ d’invidia...
Sarebbe
voluto essere come lui... libero...
senza pensieri per la testa... vivendo solo di quello che ti si
presenta davanti...
e non preoccupandosi per le conseguenze delle proprie azioni...
Vedere
tutto o bianco o nero insomma...
Sorridendo
si avvicinò a lui e cominciò a
grattagli la testa, cosa che il lupo adorava...
Non
si era accorto che qualcuno lo stava
osservando...
Tel
Aviv 15:30 ora locale
Clinica
“Meyudim”
Ziva
sorrise davanti a quella scena...
Stava
osservando Tony e Badir da dietro il
vetro da circa mezz’ora...
Aveva
visto la paura impadronirsi del
ragazzo quando si era guardato allo specchio... non l’aveva
mai visto così
indifeso...
Non
poteva lasciarlo da solo... non ora!
Non
poteva fare quello che stava per
fare... Tony non se lo meritava!
Però
era anche l’unico modo per garantire
la sua incolumità...
Anche
se ora c’era di mezzo quella nuova
“complicazione”...
lei doveva farlo comunque...
Lo
osservò divertita mentre giocava alla
lotta con Badir come se fosse ancora un bambino spensierato...
Adorava
quella parte dolce e nascosta di
Tony...
Non
capiva perché si doveva ostinare a
celarla dietro il suo comportamento immaturo e menefreghista...
Forse
aveva solo paura di essere giudicato
per quello che era in realtà...
No...
non poteva farlo... non ora... non
poteva spezzargli il cuore...
Eppure
doveva...
Tutti
i quotidiani di Tel Aviv, l’Haaretz,
il Ma’arachot, il Ma’ariv, l’Yediot Achronot, annunciavano
l’imminente vittoria della “seconda guerra del
Kippur” da parte dell’Israele...
E
questo significava che mancava davvero pochissimo
all’Operazione Messiada...
E
lei aveva perso due settimane preziose curandosi
di Tony...
Beh...
tempo perso non era stato...
Però
non c’era più tempo...
Non
erano più stati attaccati... e questo
era un bene...
Però
sarebbe potuto essercene uno da un
momento all’altro...
Doveva
farlo... ora!
Finché
era ancora in tempo...
Fece
un respiro profondo ed entrò nella
stanza...
Tel
Aviv 15:37 ora locale
Clinica
“Meyudim”
-
Ehi! Ciao Ziva...- esclamò DiNozzo, non
appena la vide entrare, facendole uno dei suoi migliori sorrisi.
Si
trovava sotto Badir che gli teneva le
zampe sul petto per costringerlo a stare fermo...
Lei
rispose con un semplice cenno del capo
e si andò a sedere sul letto che una volta era stato del
ragazzo...
Tony
si scrollò di dosso Badir e si sedette
accanto a lei...
Il
lupo trotterellò verso la ragazza e lei cominciò
ad accarezzarlo sorridendogli...
-
Oh oh! La spietata e fredda Ziva David
che si scioglie come burro davanti a un lupacchiotto?-
Non
ricevette nessuna risposta...
Cosa
strana... a quel punto sarebbe dovuta
arrivare o la solita occhiata o una minaccia di morte o un pugno...
Qualcosa
non andava...
-
Stai bene?- le domandò fissandola negli
occhi, ma lei distolse subito lo sguardo.
-
Mai stata meglio...- rispose freddamente
- E poi non sono affari tuoi...-
Non
sono affari tuoi?
Che
diavolo le era preso?!?
Era
impazzita?!?
-
Mi vuoi spiegare che ti ho fatto?!? Perché
all’improvviso sei diventata così fredda e
distaccata?!?-
Ziva
si girò vero di lui.
Aveva
davvero un’aria stravolta...
-
Tony senti...-
-
Cosa ho fatto? Cosa ho detto?-
-
Non sei tu...-
-
Non sono io?!? E allora chi è? Cosa
c’è?-
-
Sono io... io non...-
Non
riuscì a completare la frase...
Le
era impossibile dirlo...
-
...non mi ami?- completò, sprezzante,
Tony per lei - Grazie! Questo l’avevo già
capito... neanche io, se è per questo...
ma è possibile che l’altra notte non abbia
significato nulla per te? E questi
giorni?- disse alzandosi in piedi.
Non
riusciva a stare seduto...
Lei
continuò a cercare di non incontrare il
suo sguardo...
Così
il ragazzo la fece alzare e,
afferrando con entrambe le mani il suo viso, la costrinse a fissarlo in
faccia...
-
Dimmelo...-
-
E’ stato un errore!- soffiò lei
liberandosi dalla stretta in malo modo.
Tony
rimase alquanto sorpreso...
Beh...
questa non se l’aspettava...
-
Non dicevi così quando mi hai sbattuto
sul letto...- commentò velenoso voltandole le spalle.
-
Avevo appena visto morire mia sorella...
è stato un caso... se ci fosse stato qualcun altro al tuo
posto sarebbe
successa la stessa identica cosa... quindi...-
-
Quindi hai finto per tutto il tempo...
hai conquistato la mia fiducia e poi...- lasciò la frase in
sospeso mentre la
rabbia si impadroniva di lui.
Si
concesse una decina di secondi per
calmarsi, poi tornò a guardarla.
-
Vattene...- disse lei fissandolo con
occhi glaciali.
Erano
gli occhi di un’agente del Mossad...
non di Ziva...
Non
della sua Ziva...
-
Tu non puoi cacciarmi...- disse sicuro.
-
Tu devi andartene!- continuò Ziva, ormai
disperata per la cocciutaggine di quell’uomo sperando di non
darlo a vedere.
-
Non senza di te! Ho fatto una promessa!
Sarei tornato con te o non sarei tornato affatto....-
Quella
frase le procurò una fitta al
cuore...
Davvero
aveva detto quelle parole?
Davvero
Tony avrebbe fatto quello per lei?
Scosse
la testa... non era quello il
momento di cedere...
-
Non mi interessa della tua stupida
promessa! Qui sei in pericolo!-
-
Già... dimenticavo che per te le promesse
sono spazzatura... comunque mi pare di essere riuscito a
sopravvivere...-
-
Si, ma con che conseguenze?- disse lei accennando
al suo occhio.
Tony
le voltò di nuovo le spalle e si
allontanò da lei, colpito nel segno...
-
Possibile che tu non ti renda conto?-
Ziva gli si avvicinò, ormai ogni sua speranza di apparire
glaciale e
insensibile era andata in fumo - hai idea di come mi sarei sentita se
tu fossi
morto? Ne hai almeno una vaga idea?-
Gli
mise una mano sulla spalla...
Poi
cominciò a parlare più dolcemente...
-
Torna a casa... ti prego fallo per me...
e se non vuoi farlo per me fallo per te stesso! Per il tuo bene!-
Tony
non rispose e nemmeno si girò...
Era
assorto nei suoi pensieri... nei suoi
sentimenti contrastanti...
E
Ziva lo capiva... lo capiva benissimo...
Passarono
così quelle che parvero ore...
Infine
lui si girò e la fissò negli
occhi...
Stavolta
lei non fuggì da quello sguardo...
-
Vuoi davvero che io me ne vada?- le
chiese deciso.
Esigeva
una risposta da lei... non doveva
più girarci intorno... voleva una risposta decisa...
Voleva
la verità...
Si
o no...
Bianco
o nero...
Ziva
ripensò a tutti i momenti belli e
brutti passati con lui... la prima volta che si erano visti... le
missioni
sotto copertura... persino i semplici momenti di vita quotidiana... o
anche solo
un sorriso...
Le
sembrava impossibile dover rinunciare a
tutto questo...
Poi
però a questi ricordi si sovrappose
l’immagine del volto di Tony ricoperto di sangue inerme per
terra... della
freddezza del suo corpo... di quanto aveva sofferto in quei momenti che
credeva
di averlo perso per sempre...
Non
poteva permettere che accadesse di
nuovo...
-
Si...- rispose semplicemente.
Era
la scelta giusta sebbene fosse la più
dolorosa...
Tony
la fissò con freddezza per qualche
secondo...
Non
poteva credere che lei l’avesse fatto
sul serio...
Ziva
non poteva aver detto di si...
E
invece l’aveva fatto...
Era
stato imbrogliato...
Lei
gli aveva fatto credere che il loro
legame fosse indissolubile... di tenerci veramente a lui... e invece...
Nulla
era vero... aveva vissuto in una
bugia negli ultimi due anni...
Prese
il suo zaino e uscì dalla stanza
sbattendo la porta...
Ziva
invece si lasciò cadere sul letto...
Priva
di energie...
Ecco...
l’aveva finalmente fatto...
Era
stato più doloroso del previsto...
Però
almeno così Tony sarebbe stato al
sicuro...
Le
scappò un risolino...
Se
l’Operazione Messiada fosse cominciata
nessuno più sarebbe stato al sicuro...
*
L’Haaretz, il Ma’arachot, il Ma’ariv,
l’Yediot Achronot
sono tutti quanti quotidiani veri e non una mia invenzione.
* Spero ci penserete due
volte prima di
uccidere me e Ziva “rosh katan” David... ma se qualcuno
volesse
picchiarci siamo scappate in Canada!