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Autore: eLiSeTtA    09/03/2009    10 recensioni
Dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per staccarsi dall’abbraccio di Tony...
Un po’ per il proprio orgoglio...
Un po’ perché se fosse rimasta con lui un minuto in più era sicura che non sarebbe riuscita ad abbandonarlo...
Mettendo però a rischio la sua vita...
E questo lei non poteva permetterlo assolutamente...
Così si incamminò verso la porta.
Arrivata alla soglia mise una mano sullo stipite e si girò verso di lui.
- Addio Tony...- E, dopo averlo guardato negli occhi per l’ultima volta, sparì.
ff di elisa_93, a parere di eLiSeTtA uno dei suoi migliori lavori... sta a voi decidere, oh carissimi lettori!
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Ecco il nuovo capitolo... dopo la monotonia dello scorso ecco una bella svolta... penso che a voi non piacerà granché... anzi!

Ma a me piace... forse perché sono cattiva... chissà...

Ora, dopo aver catturato la vostra attenzione... vi lascio al capitolo!

 

 

 

 

17. Bianco o nero

 

 

 

Tel Aviv 15:25 ora locale

Clinica “Meyudim”

 

Tony stava sistemando le sue cose, non che fossero poi molte, nello zainetto nero.

Finalmente dopo un’altra settimana di strazio e riabilitazione poteva tornare a casa sua...

Beh... proprio strazio non era stato...

Si era divertito con Afek, Badir e Ziva...

Soprattutto con Ziva...

Sorrise al suo pensiero...

Non aveva ancora pensato a cosa sarebbe stato di loro una volta tornati in America...

Lui avrebbe dovuto continuare a seguire corsi di riabilitazione per abituarsi all’uso del solo occhio destro...

Di questo era sicuro...

Ma lei?

Sarebbero tornati all’NCIS come se nulla fosse successo e avrebbero continuato a vedersi di nascosto?

Avrebbero dimenticato quelle ultime due settimane e continuato a fare i bambini ignorando i loro sentimenti?

Avrebbero intrapreso strade diverse?

Poi soprattutto negli ultimi giorni le sue fantasie su tornare a fare la vita di prima si stavano lentamente affievolendo...

Ziva era diventata sempre più fredda e distaccata...

Nemmeno la prima volta che si erano visti lo era stata così tanto...

E Tony era seriamente preoccupato per lei...

Si infilò la maglietta pulita che gli aveva portato Ziva e si sedette sul letto con uno specchio in mano...

Non riusciva a smettere di pensare che non ci avrebbe mai più visto da un occhio... dentro di se provava una paura e un dolore sordi... però non l’aveva detto a nessuno...

Ma la cosa che più lo spaventava e preoccupava era il fatto che per un momento aveva desiderato di morire...

Era stata una esperienza che l’avrebbe segnato per il resto della vita e non solo fisicamente...

Ma anche questa era una cosa che avrebbe sempre tenuta per se...

Si sarebbe nascosto dietro la sua maschera da uomo immaturo ancora una volta per celare il dolore che provava dentro...

Non era certo una novità visto che lui indossava in continuazione quella maschera...

L’unico momento in cui se la toglieva era quando cominciava ad amare una persona...

Per questo le sue storie duravano pochissimo...

Lui non voleva che vedessero come era in realtà... aveva paura di aprire di aprire il suo cuore a qualcuno e poi di essere tradito...

Era già successo... e aveva paura che si potesse ripetere...

Kate... Jeanne...

Si passò una mano tra i capelli, posò lo specchio sul suo comodino, si alzò e cominciò a percorrere a grandi passi la stanza, impaziente e parecchio nervoso...

Questo stuzzicò l’interesse di Badir che era accucciato sul fondo letto come al solito e che cominciò a seguirlo con lo sguardo, ma dopo un paio di minuti, quando si accorse che non stava accadendo niente, tornò a dormire beatamente...

Tony lo osservò con un po’ d’invidia...

Sarebbe voluto essere come lui... libero... senza pensieri per la testa... vivendo solo di quello che ti si presenta davanti... e non preoccupandosi per le conseguenze delle proprie azioni...

Vedere tutto o bianco o nero insomma...

Sorridendo si avvicinò a lui e cominciò a grattagli la testa, cosa che il lupo adorava...

Non si era accorto che qualcuno lo stava osservando...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tel Aviv 15:30 ora locale

Clinica “Meyudim”

 

Ziva sorrise davanti a quella scena...

Stava osservando Tony e Badir da dietro il vetro da circa mezz’ora...

Aveva visto la paura impadronirsi del ragazzo quando si era guardato allo specchio... non l’aveva mai visto così indifeso...

Non poteva lasciarlo da solo... non ora!

Non poteva fare quello che stava per fare... Tony non se lo meritava!

Però era anche l’unico modo per garantire la sua incolumità...

Anche se ora c’era di mezzo quella nuova “complicazione”... lei doveva farlo comunque...

Lo osservò divertita mentre giocava alla lotta con Badir come se fosse ancora un bambino spensierato...

Adorava quella parte dolce e nascosta di Tony...

Non capiva perché si doveva ostinare a celarla dietro il suo comportamento immaturo e menefreghista...

Forse aveva solo paura di essere giudicato per quello che era in realtà...

No... non poteva farlo... non ora... non poteva spezzargli il cuore...

Eppure doveva...

Tutti i quotidiani di Tel Aviv, l’Haaretz, il Ma’arachot, il Ma’ariv, l’Yediot Achronot, annunciavano l’imminente vittoria della “seconda guerra del Kippur” da parte dell’Israele...

E questo significava che mancava davvero pochissimo all’Operazione Messiada...

E lei aveva perso due settimane preziose curandosi di Tony...

Beh... tempo perso non era stato...

Però non c’era più tempo...

Non erano più stati attaccati... e questo era un bene...

Però sarebbe potuto essercene uno da un momento all’altro...

Doveva farlo... ora!

Finché era ancora in tempo...

Fece un respiro profondo ed entrò nella stanza...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tel Aviv 15:37 ora locale

Clinica “Meyudim”

 

- Ehi! Ciao Ziva...- esclamò DiNozzo, non appena la vide entrare, facendole uno dei suoi migliori sorrisi.

Si trovava sotto Badir che gli teneva le zampe sul petto per costringerlo a stare fermo...

Lei rispose con un semplice cenno del capo e si andò a sedere sul letto che una volta era stato del ragazzo...

Tony si scrollò di dosso Badir e si sedette accanto a lei...

Il lupo trotterellò verso la ragazza e lei cominciò ad accarezzarlo sorridendogli...

- Oh oh! La spietata e fredda Ziva David che si scioglie come burro davanti a un lupacchiotto?-

Non ricevette nessuna risposta...

Cosa strana... a quel punto sarebbe dovuta arrivare o la solita occhiata o una minaccia di morte o un pugno...

Qualcosa non andava...

- Stai bene?- le domandò fissandola negli occhi, ma lei distolse subito lo sguardo.

- Mai stata meglio...- rispose freddamente - E poi non sono affari tuoi...-

Non sono affari tuoi?

Che diavolo le era preso?!?

Era impazzita?!?

- Mi vuoi spiegare che ti ho fatto?!? Perché all’improvviso sei diventata così fredda e distaccata?!?-

Ziva si girò vero di lui.

Aveva davvero un’aria stravolta...

- Tony senti...-

- Cosa ho fatto? Cosa ho detto?-

- Non sei tu...-

- Non sono io?!? E allora chi è? Cosa c’è?-

- Sono io... io non...-

Non riuscì a completare la frase...

Le era impossibile dirlo...

- ...non mi ami?- completò, sprezzante, Tony per lei - Grazie! Questo l’avevo già capito... neanche io, se è per questo... ma è possibile che l’altra notte non abbia significato nulla per te? E questi giorni?- disse alzandosi in piedi.

Non riusciva a stare seduto...

Lei continuò a cercare di non incontrare il suo sguardo...

Così il ragazzo la fece alzare e, afferrando con entrambe le mani il suo viso, la costrinse a fissarlo in faccia...

- Dimmelo...-

- E’ stato un errore!- soffiò lei liberandosi dalla stretta in malo modo.

Tony rimase alquanto sorpreso...

Beh... questa non se l’aspettava...

- Non dicevi così quando mi hai sbattuto sul letto...- commentò velenoso voltandole le spalle.

- Avevo appena visto morire mia sorella... è stato un caso... se ci fosse stato qualcun altro al tuo posto sarebbe successa la stessa identica cosa... quindi...-

- Quindi hai finto per tutto il tempo... hai conquistato la mia fiducia e poi...- lasciò la frase in sospeso mentre la rabbia si impadroniva di lui.

Si concesse una decina di secondi per calmarsi, poi tornò a guardarla.

- Vattene...- disse lei fissandolo con occhi glaciali.

Erano gli occhi di un’agente del Mossad... non di Ziva...

Non della sua Ziva...

- Tu non puoi cacciarmi...- disse sicuro.

- Tu devi andartene!- continuò Ziva, ormai disperata per la cocciutaggine di quell’uomo sperando di non darlo a vedere.

- Non senza di te! Ho fatto una promessa! Sarei tornato con te o non sarei tornato affatto....-

Quella frase le procurò una fitta al cuore...

Davvero aveva detto quelle parole?

Davvero Tony avrebbe fatto quello per lei?

Scosse la testa... non era quello il momento di cedere...

- Non mi interessa della tua stupida promessa! Qui sei in pericolo!-

- Già... dimenticavo che per te le promesse sono spazzatura... comunque mi pare di essere riuscito a sopravvivere...-

- Si, ma con che conseguenze?- disse lei accennando al suo occhio.

Tony le voltò di nuovo le spalle e si allontanò da lei, colpito nel segno...

- Possibile che tu non ti renda conto?- Ziva gli si avvicinò, ormai ogni sua speranza di apparire glaciale e insensibile era andata in fumo - hai idea di come mi sarei sentita se tu fossi morto? Ne hai almeno una vaga idea?-

Gli mise una mano sulla spalla...

Poi cominciò a parlare più dolcemente...

- Torna a casa... ti prego fallo per me... e se non vuoi farlo per me fallo per te stesso! Per il tuo bene!-

Tony non rispose e nemmeno si girò...

Era assorto nei suoi pensieri... nei suoi sentimenti contrastanti...

E Ziva lo capiva... lo capiva benissimo...

Passarono così quelle che parvero ore...

Infine lui si girò e la fissò negli occhi...

Stavolta lei non fuggì da quello sguardo...

- Vuoi davvero che io me ne vada?- le chiese deciso.

Esigeva una risposta da lei... non doveva più girarci intorno... voleva una risposta decisa...

Voleva la verità...

Si o no...

Bianco o nero...

Ziva ripensò a tutti i momenti belli e brutti passati con lui... la prima volta che si erano visti... le missioni sotto copertura... persino i semplici momenti di vita quotidiana... o anche solo un sorriso...

Le sembrava impossibile dover rinunciare a tutto questo...

Poi però a questi ricordi si sovrappose l’immagine del volto di Tony ricoperto di sangue inerme per terra... della freddezza del suo corpo... di quanto aveva sofferto in quei momenti che credeva di averlo perso per sempre...

Non poteva permettere che accadesse di nuovo...

- Si...- rispose semplicemente.

Era la scelta giusta sebbene fosse la più dolorosa...

Tony la fissò con freddezza per qualche secondo...

Non poteva credere che lei l’avesse fatto sul serio...

Ziva non poteva aver detto di si...

E invece l’aveva fatto...

Era stato imbrogliato...

Lei gli aveva fatto credere che il loro legame fosse indissolubile... di tenerci veramente a lui... e invece...

Nulla era vero... aveva vissuto in una bugia negli ultimi due anni...

Prese il suo zaino e uscì dalla stanza sbattendo la porta...

Ziva invece si lasciò cadere sul letto...

Priva di energie...

Ecco... l’aveva finalmente fatto...

Era stato più doloroso del previsto...

Però almeno così Tony sarebbe stato al sicuro...

Le scappò un risolino...

Se l’Operazione Messiada fosse cominciata nessuno più sarebbe stato al sicuro...

 

 

 

 

* L’Haaretz, il Ma’arachot, il Ma’ariv, l’Yediot Achronot sono tutti quanti quotidiani veri e non una mia invenzione.

* Spero ci penserete due volte prima di uccidere me e Ziva “rosh katan David... ma se qualcuno volesse picchiarci siamo scappate in Canada!

  
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