Serie TV > La Spada Della Verità
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Autore: 50shadesofLOTS_Always    28/12/2015    2 recensioni
Dopo la comparsa di Morgana,l'Impero di D'Hara comincia a vacillare,rischiando un vero e proprio crollo che sembra trascinare con sè anche il futuro delle Terre Centrali. Crollo che potrebbe sconvolgere anche il rapporto fra Richard e Kahlan,fra i quali si interporrà anche Cara fino ad ora rimasta in silenzio. Che cosa potrebbe accadere?
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Quasi sei mesi dopo...

Richard aprì gli occhi lentamente,svegliandosi da una lunga notte piacevole. Si girò verso sua moglie,ma al suo posto trovò un biglietto.
Allungò una mano e lo lesse:
“Avevo promesso delle sessioni di allenamento ai nostri Bambini.
   Spero che il tuo risveglio sia stato gradevole come il mio.
  Grazie per questa notte,per quelle passate e per le altre che verranno.
  Sei il miglior marito che una donna possa desiderare.
Per sempre tua,Kahlan”
Il Cercatore sorrise e si alzò dal letto,pieno di energie. Aveva bisogno della sua famiglia. Da alcune settimane,il popolo pativa episodi di aggressioni sospette. I rapporti descrivevano fantasmi,ombre ed addirittura demoni. Tutti però avevano una cosa in comune: sembianze umane,sempre le stesse: capelli tendenti al biondo e lunghi fino alle spalle,occhi azzurri e penetranti. Richard e Kahlan erano preoccupati.
Avevano fatto visita anche a qualcuna delle vittime ed avevano constatato la veridicità dei rapporti. Kahlan si era occupata delle famiglie più lontane,accertandosi che stessero bene insieme ad Erin. Era il loro compito rassicurare le persone dalle loro paure. Già dalle prime apparizioni,era costantemente teso e col morboso terrore che le cose potessero peggiorare da un momento all’altro.
Scacciò via quel pensiero mentre attraversava i corridoi del palazzo. Superò alcune sale,scese una rampa di scale ed imboccò un passaggio secondario fino a raggiungere la grande porta a due battenti del Giardino della Vita. Entrò di gran passo e raggiunse il prato che si estendeva per una decina di metri quadrati, contornato da un folto boschetto di piante rigogliose,a forma di ferro di cavallo. Vide Kahlan e George affrontarsi in un duello,armati rispettivamente di una coppia di pugnali ed una spada. Sorrise nel vedere il proprio figlio vestito con l’uniforme scura dei cadetti D’Hariani. Il giustacuore in cuoio nero su cui spiccava il simbolo della casata,una maglia di anelli metallici,dei pantaloni neri e un paio di stivali rinforzati. I capelli color mogano erano uguali a quelli di Kahlan,che parò un suo attacco con un pugnale.
<< Avanti,cadetto! >> lo spronò,abbassando la spada del figlio e tornando all’attacco.Il combattimento riprese furiosamente e George si impegnò ad abbattere le difese dell’avversaria,fallendo. Kahlan lo disarmò ed il ragazzo sollevò le mani in segno di resa.
<< Bravo,piccolo mio. Devi migliorare i tuoi affondi,sei instabile - lo corresse con un gesto della mano - E la difesa,ricordati: se attacco da destra,il tuo fendente deve partire dalla tua destra e viceversa. Capito? >>
<< Sì,mamma >> rispose George,raccogliendo la spada. Kahlan strinse i pugnali in ciascuno dei pugni
<< Hai lo stesso problema di tuo padre: ti distrai facilmente >> commentò,girandosi verso il marito con un sorrisetto impertinente. Lo stava sfidando.
Richard raccolse la provocazione giocosa ed estrasse la Spada della Verità,che scivolò fuori dal fodero col suo sibilo caratteristico. Il suono riecheggiò nell’aria.
<< Ripetilo se ne hai il coraggio,donna >> disse scherzoso,fingendosi minaccioso.
Sollevò la spada e lei parò il suo colpo. Kahlan divenne subito in vantaggio,costringendolo ad indietreggiare. All’ultimo secondo,Richard capovolse la situazione e con un poderoso fendente,fece perdere alla moglie uno dei suoi pugnali. George rimase a bocca asciutta. Nessuno era mai riuscito a battere sua madre. Richard si lasciò sfuggire una risatina gutturale e tornò all’attacco. Con un secondo fendente,la privò di entrambe le armi. Le puntò la spada alla gola,mantenendola ben lontana dalla pelle della Depositaria. Sulle sue labbra,nacque un leggero sorriso.
<< Sei così bella >> bisbigliò lui,sensuale.
Kahlan deglutì sonoramente in fiotto di saliva quando i suoi occhi si incatenarono a quelli tempestosi del marito. Grigi come il metallo freddo.
<< A quanto sembra,mi hai battuta... >> commentò inarcando un sopracciglio.
<< Ti ho disarmata >> illustrò lui con un sorrisetto furbo.
<< Richard... Ti ho detto un sacco di volte di non sottovalutare il nemico >> lo brontolò bonaria per poi scattare all’improvviso.
Gli afferrò il polso della stessa mano con cui lui reggeva la spada e lo abbassò con tutta la forza che aveva. Si acquattò sull’erba,evitando un fendente del marito per poi drizzarsi ed afferrarlo per la gola << Vedi,George... Tuo padre si distrae facilmente – disse sorridendo – Un uomo come lui,in questo momento sarebbe spacciato >> . George rise alle loro spalle e Richard alzò gli occhi al cielo.
<< Kahlan,dannazione! Lasciami vincere >> la supplicò.
<< Amore,non ci sarebbe gusto altrimenti >> ribattè bonaria,schiacciando il proprio corpo contro quello del marito che sorrise a quel contatto.
Poteva avvertire le curve della donna incastrarsi accuratamente nelle proprie,causandogli un fremito di calore che lo percosse lungo tutto il corpo. Avvicinò il proprio volto a quello della compagna e la baciò,avvolgendola col braccio libero mentre la punta della spada sfiorava gli steli d’erba << Torniamo in camera... – grugnì,lasciando cadere l’arma - Non c’eri al mio risveglio... >>.
<< Non hai visto il mio biglietto? >> chiese fra un bacio e l’altro,lasciandosi stringere dal compagno.
<< Sì,ma non ho visto te... >> ribattè lui ansimando sulla sua gola candida.
<< Zedd a che punto è con la festa? >> gli chiese,inclinando la testa di lato. Stavano perdendo il controllo. George si era già allontanato.
<< Non lo so >> rispose lui troppo impegnato a perdersi nei suoi smeraldi.
<< Oggi è il Primo Giorno d’Inverno... – gli fece notare,abbassando il tono di voce rendendolo vellutato – Sarà una lunga notte... >>. Richard sorrise con la fronte appoggiata a quella di Kahlan,che gli accarezzò la barba con la punta delle dita. Lo guardò da sotto le lunghe ciglia mentre cercava di regolarizzare il respiro.
<< Ci pensi? Sono più di dodici anni che ho ucciso Rahl >> ricordò a bassa voce.
<< Sembra solo ieri che lottavamo per stare in vita >> concordò lei,annuendo.
<< Già... Bei tempi >> rispose lui sorridendo con malinconia.

*****

La sala del trono era stata addobbata a festa. Il buffet era stato sistemato sulla parete ad ovest,percorso da colonne intervallate da drappi di stoffa color rubino,proprio all'opposto delle grandi finestre che davano sul l'immensa Piana di Azrith. Alcuni vasi di fiori erano stati collocati in diversi punti per rendere più accogliente l'ambiente. Il grande candelabro appeso al soffitto illuminava la stanza mentre,dietro alla predella su cui vi erano gli scranni,scoppiettava un fuoco allegro che riscaldava piacevolmente gli invitati,intenti a conversare,mangiare e bere.
Le dame erano abbigliate con vestiti lunghi e sfarzosi,con merletti e pizzi che andavano spesso all'esagerazione.
Gli uomini indossavano giacche pesanti e portavano spade costose. Alcune di esse però erano puramente decorative.
Gli abiti rispecchiavano i colori dei propri Paesi e spesso,si riusciva a distinguerli.
Lord e Lady Rahl svettavano su tutti.
Il primo indossava una giubba rossa,decorata sulle spalle da ghirigori dorati e tenuta in vita da una cintura in cuoio,con una fibbia impreziosita da fregi argentati. I pantaloni in tinta con la giacca,erano infilati in degli stivali neri. Anche il mantello nero,da Mago Guerriero,contribuiva a dare a Richard un'aura imponente di autorità. Al suo fianco,come sempre,vi era appesa la Spada della Verità tenuta del fodero.
Sua moglie invece indossava il tipico abito bianco da Madre Depositaria in seta,lungo fino al pavimento e sulle spalle teneva uno scialle rosso,su cui spiccavano decorazioni in filigrana d'oro. I capelli color mogano le ricadevano sulle spalle ed in parte sulla schiena,arrivandole sino ai fianchi.
Erin li osservava muoversi,mano nella mano attraverso la sala,parlando con gli invitati mentre li seguiva,distante solo pochi passi,insieme al fratello che indossava una divisa simile a quella del padre,che si differenziava per l'assenza del mantello.
Lei al contrario della consuetudine,indossava un abito ametista stretto in vita e con un corsetto,che quasi le impediva di respirare. La gonna morbida le scendeva verticalmente lungo i fianchi e le copriva perfino i piedi. Lo scollo a v non era troppo profondo,ma lasciava intravedere il ciondolo,costituito da una semplice ma preziosissima perla dal leggero color rosato. Sulle spalle,seguendo l'esempio materno,teneva uno scialle di color bianco per simboleggiare la sua posizione di Depositaria,coperto in parte dai suoi capelli biondi,che ricordavano il grano estivo.
Il Generale Lehmann li seguiva alle sue spalle,facendo guizzare lo sguardo di qua e di là suo questuanti che lo osservavano e parlottavano dopo il loro passaggio. Erin si sentiva a disagio. Vestita col suo abito nero di Depositaria, non avrebbe avuto tale problema.
<< Generale? >> chiamò con un gesto discreto della mano.
<< Sì,Vostra Altezza? >> rispose l'uomo,chinandosi un poco verso l'orecchio della ragazza.
<< Ci saranno anche i cadetti a questa festa? >> domandò con aria critica. Con Noah presente,si sarebbe sentita più a suo agio. Il Generale si lasciò sfuggire un sorrisetto.
<< Mi spiace,Principessa ma non so rispondervi a tale quesito. Al momento ho visto solo il Comandante Trimack >>. 
Mentre Erin tornava a fissare i proprio genitori,Lehmann era altrettanto ansioso. Ultimamente le cose con Cara si stavano facendo serie. Non c'erano più solo scappatelle passionali. Parlavano molto di loro stessi,dei loro desideri e sogni per il futuro.

Il banchetto proseguì fra danze e discussioni politiche,più o meno animate.
Kahlan si sedette sul proprio scranno,con lo sguardo sugli invitati. Sentì uno scoppiettio dietro di lei,ma non diede molto peso al fuoco.
Il lieve sorriso sulle labbra svanì quando avvertì il tocco estraneo di una mano,che le stringeva una spalla. Un respiro caldo le soffiò sulla gola mentre trattenne il proprio. Non era Richard,altrimenti la avrebbe riconosciuto << Buonasera Madre Depositaria >> disse melliflua una voce inquietante,quanto familiare.
Fece filtrare quel timbro di voce mentre un brivido le percorse gelido,tutta la spina dorsale. Guardò gli astanti,cercando freneticamente la figura di suo marito. Lo scorse accanto al Duca della Sanderia,che teneva in mano un piatto con quelle che a lei sembrarono costolette.
La mano di Darken si spostò,inaspettatamente leggera,sulla sua clavicola e prese tra le dita il suo medaglione d’oro,quello che le aveva regalato il marito e dove aveva fatto riportare i ritratti dei loro figli. Capì che stava sorridendo in quel modo che le faceva accapponare la pelle. I suoi occhi finalmente incrociarono quelli di sua figlia Erin,che la fissò in un primo momento confusa. Quando vide la figura accanto a lei,sgranò gli occhi e si rivolse al Generale Lehmann.
<< Noto con piacere che la tua bellezza è rimasta intatta >> le sussurrò,sollevandole una ciocca di capelli. Intanto gli ospiti erano stati fatti uscire,guidati da Mord-Sith verso un’altra sala. Nessuno pareva essersi accorto della presenza di Darken Rahl.
<< Tu sei morto – rispose,cercando di temporeggiare - Dodici anni fa,consumato dalle fiamme della Magia degli Scrigni dell’Orden >>. Deglutì sonoramente quando le dita dell’uomo le sfiorarono la guancia nel tentativo di spostarle i capelli su una sola spalla.
<< Vedi,mi stavo un po’ annoiando nel Mondo Sotterraneo... – esordì,avvicinandosi ancora di qualche centimetro - Mi mancava il sapore della carne,il  profumo della pelle di una donna... >> bisbigliò,afferrandole il mento e girandole il viso,scoprendo la pelle del collo.
Kahlan cercò di ritrarsi,tremando al solo pensiero di come fosse riuscito a tornare. Ignorò il senso di vergogna mentre le labbra di Darken stavano per sfiorarle la pelle,quando il sibilo metallico della Spada della Verità risuonò nell’aria facendo calare il più completo silenzio nella sala. La punta dell’arma,sguainata dal Cercatore,in piedi di fronte a lei,si posò con una lieve pressione sulla tempia dell’ex despota,che con la coda dell’occhio,incontrò un paio di pozzi metallici di un intenso color piombo.
<< Toglile le mani di dosso o ti passo da parte a parte >> ringhiò,facendo sibilare le parole fra i denti stretti. Kahlan lo fissò,ringraziandolo silenziosamente. Lui le rivolse uno sguardo più dolce,senza però allentare la presa che aveva su Darken. Un passo e gli avrebbe trapassato il cranio.
<< Richard,fratellino >> mormorò untuoso,come per persuaderlo.
<< Non mi hai sentito?! – urlò,tuonando come un fulmine - Allontanati immediatamente da mia moglie,lurido bastardo! >>.
La mascella era tesa,i muscoli rigidi e pronti a scattare.
<< D’accordo. Non c’è bisogno di scaldarsi tanto >> rispose stizzito. Tono che irritò maggiormente il Cercatore,già al limite che i suoi nervi potevano contenere.
<< Scendi dalla predella – ordinò perentorio - Lentamente e con le mani alzate >>. Senza perdere di vista il benché minimo movimento del fratello,attese che egli obbedisse. Darken scese i gradini della pedana,uno alla volta tenendo le palme delle mani sollevate e bene in vista.
<< Berdine,portami il Rad’Han >> dispose sullo stesso tono e la Mord-Sith si allontanò in fretta per eseguire.
<< E’ così che accogli tuo fratello? >> chiese Darken,fingendo un tono sorpreso.
<< Tu non sei mio fratello >> rispose Richard,fissandolo in cagnesco. Poteva sentire Kahlan alle sue spalle,ancora seduta sullo scranno che riprendeva a respirare. Lei non si spaventava facilmente,ma dovette ammettere anche a sé stesso che un tale incontro,non se lo erano aspettati. Era stata presa alla sprovvista.
<< Panis non sarà contento >> disse Darken,fermo a pochi passi.
<< Come sei tornato? >> domandò,digrignando i denti. Stava perdendo la pazienza.
<< Oggi è il primo giorno di inverno. La notte più lunga dell’anno >>. Lasciò la frase in sospeso come se fosse ovvio.
Richard aggrottò la fronte,perplesso << Che vuoi dire? >>
<< L’oscurità occupa più spazio in un singolo giorno,di conseguenza l’influenza del Guardiano aumenta da quest’oggi. Le notti saranno più lunghe e molti seguiranno il mio esempio. A meno che non abbiano conti in sospeso >> si spiegò,abbassando lentamente le braccia lungo i fianchi dopo che Richard ebbe abbassato la spada,senza rinfoderarla.
<< E tu che genere di conto in sospeso avresti? >> chiese,avvertendo i passi dei suoi figli e del Generale Lehmann.
Berdine tornò nella sala di gran passo,con un collare in mano.
<< Beh... – iniziò mentre un ghigno si disegnò sulle sue labbra - La tua adorabile mogliettina alterò il futuro,ricordi? >>.
Richard lo fissò attentamente,osservando Kahlan di sottecchi da sopra la proprio spalla,voltando la testa solo per quel che bastava.
<< Vaneggi. Quel futuro non è mai accaduto >> rispose,confuso.
<< Oh,magicamente no. – disse con un mormorio - Tu hai invertito il processo,ma fisicamente lei mi ha sposato ed ha avuto un figlio da me... >>
<< E dov’è quel figlio? >> domandò,stringendo il pugno con la quale teneva la spada.
<< Non c’è,perché è rimasto ucciso quando tu hai invertito il processo >> illustrò,drizzando l’indice per enfatizzare le proprie parole.
<< Questo però non spiega perché sei qui >> continuò,sondando il terreno.
I capelli gli si erano rizzati sulla nuca. C’era qualcosa che non lo convinceva del tutto.
<< Non capisci? La mia questione in sospeso è il figlio che Kahlan mi ha dato in quel futuro... >> rispose,lanciando una lunga occhiata alla Madre Depositaria che lo fulminò coi suoi smeraldi.
<< Non l’avrai mai. – sollevò nuovamente la spada,puntandola sul cuore del fratello - Dovessi morire per proteggerla... >>.
Darken cercò di indietreggiare,ma trovò Cara ferma in piedi. L’Agiel le guizzò in mano con uno schiocco e rivolse un sorrisetto sanguinario.
<< Cara,è bello rivederti >> commentò ricambiando il gesto.
<< Peccato che non possa dire lo stesso >> rispose la donna,avanzando di un passo.
Il cuoio rosso scricchiolò sonoramente mentre i capelli biondi,corti sino alle spalle,ondeggiarono.
<< Tranquillo,non le torcerò neanche un capello >> disse Darken,tornando a rivolgersi a Richard.
<< Lo spero per te – sibilò velenoso per poi fare un cenno in direzione di Berdine – Il collare >>.
La Mord-Sith obbedì e mentre il Rada’Han emetteva uno scatto secco e metallico,simile ad uno scoppio,Richard rinfoderò la spada con gesti cadenzati.
<< Mamma,stai bene? >> chiese Erin,interrompendo il silenzio. Si avvicinò alla madre,prendendole entrambe le mani per confortarla.
<< Sì,tesoro... >> rispose Kahlan,alzandosi in piedi e ricambiando l’abbraccio di George
<< Due figli. Una Depositaria e un Mago... Ti sei dato da fare,fratellino >> commentò,fingendosi compiaciuto. Erin e George si strinsero fra le braccia materne.
<< Portatelo nelle prigioni >> ordinò Richard,senza mostrare alcuna emozione.
<< Sì,Lord Rahl >> risposero le Mord-Sith in coro. Berdine spinse Darken Rahl,avviandosi .
<< Cara – la guerriera bionda si girò verso Richard - Potrai usare l’Agiel su di lui solo ad un mio ordine >>
<< Come desiderate,mio Signore >> rispose lei,allontanandosi con la compagna ed il nuovo arrivato.
<< Comandante Trimack,assicuratevi che la festa prosegua. Generale Lehmann,accompagni i nostri nelle loro stanze e resti loro di guardia insieme a due Mord-Sith
<< Sì,Lord Rahl. Milady... >> risposero gli uomini,congedandosi. Lehmann protese una mano per far precedere Erin e George,che dopo aver augurato la buonanotte ai loro genitori,si allontanarono riluttanti.

****

La candele erano l’unica fonte di luce nella stanza. Richard si passò una mano fra i capelli,ancora umidi per il bagno,mentre con l’altra firmava l’ennesima scartoffia. Sollevò lo sguardo su Kahlan,che usciva dalla sala da bagno,avvolta in un semplice asciugamano. Era rimasto un po’ deluso nel rifiuto della donna alla consueta condivisione del bagno,ma non aveva voluto impedirle di restare da sola nella propria intimità.
Abbandonò i documenti sul tavolino di fronte al camino,in cui scoppiettava un fuocherello << Sembra che il bagno di abbia giovato – lei accennò ad un sorriso,ma non rispose – C’è altro che posso fare? >> chiese,carezzandole le braccia con la punta delle dita.
<< E’ tutto a posto. Sono solo un po’ stanca... >> rispose cercando di liquidare la questione.
<< Ti raggiungo fra poco,devo risistemare i fogli. Non ci metterò molto... – disse,osservandola dritta negli occhi mentre il silenzio li avvolse - Tu intanto... >> balbettò.
<< Ti aspetto >> rispose lei,rassicurandolo con un lieve sorriso che lui ricambiò prima di stamparle un dolce bacio sulla fronte.
Si allontanò nell’ufficio dopo aver raccolto i fogli lasciati sul tavolino,per poi appoggiarli sulla scrivania. Mentre li divideva in base al loro argomento,ripensò a tutto quello che era accaduto un’ora prima. Darken Rahl era comparso dal nulla,dichiarando di avere qualcosa in sospeso. Pensò che quella del figlio che Kahlan gli aveva dato in un ipotetico futuro alterato,fosse solo una copertura. Scosse la testa,emettendo un sospiro e cerando di scacciare il pensiero del fratello,rinchiuso in una cella di massima sicurezza.
Chiuse gli astucci in pelle,che ripose nel cassetto,per poi tornare indietro verso la camera. La porta era aperta,ma lui si curò di chiuderla. Ci si appoggiò con la schiena,osservando la moglie seduta sul bordo del letto intenta ad asciugarsi i capelli con un panno di spugna. L’asciugamano era stato legato con un nodo improvvisato,costringendola di tanto in tanto a sistemarlo per coprirsi. Finito di asciugarsi la folta chioma,appoggiò l’asciugamano più piccolo sulla sedia,giocherellando con alcune ciocche di capelli.
Richard si avvicinò a lei,le si sedette accanto e la scrutò.
<< Mi asciugheresti i capelli? >> le chiese con un sorrisetto irriverente.
Lei gli rivolse uno sguardo dubbioso,ma alla fine si alzò,riacciuffando l’asciugamano sulla sedia e fermandosi di fronte al marito,che attese. Con l’asciugamano,gli frizionò i capelli ed una volta terminato,ripose via il panno e lo guardò negli occhi grigi. Ora erano giocosi,sereni nonostante in fondo nascondessero la preoccupazione.
<< Potevi asciugarli con il Dono... >> mormorò con noncuranza.
<< Mi piace quando ti prendi cura di me... >> rispose lui con un’espressione sorniona.
Kahlan sorrise e si accomodò a cavallo sulle sue gambe,poggiando le mani sulle sue spalle per reggersi.
<< Cosa pensi che voglia? >> chiese,avvolgendogli le gambe attorno alla vita.
<< Non lo so... – sospirò lui,tenendola per i fianchi - Qui non ha più niente. Nessuno tornerebbe dalla sua parte,con o senza legame di sangue magico >>
<< Credi che ci sia di mezzo il Guardiano? >> domandò Kahlan con un cipiglio di preoccupazione.
<< Può darsi. Ho la testa in confusione totale... >> emise un lamento stanco,socchiudendo gli occhi.
Lei gli incorniciò il viso con entrambe le mani.
<< Sei stato molto valoroso... >> commentò,sperando di risollevargli il morale. Lui sorrise.
<< Nessuno tocca mia moglie... – dichiarò serio,precisando l’aggettivo possessivo - E nemmeno i nostri figli >> concluse,lasciando vagare le proprie mani sul corpo caldo della donna,che gli sorrise prima di passargli le mani tra i capelli. Un tocco delicato del quale non sarebbe mai riuscito a farne a meno.
<< Richard... >> sussurrò,avvicinando il volto al suo.
<< Sì? >> rispose lui,perdendosi negli smeraldi della sua Depositaria.
<< Ti amo,ti amo tantissimo... >> mormorò a bassa voce,come una litania. Era preoccupata. Ne era sicuro perché si comportava a quel modo. Gli dichiarava il suo amore ogni volta che credeva ci fossero guai in vista. Non voleva morire senza avergli dichiarato ancora una volta i propri sentimenti. Era una cosa che lo inteneriva,ma che allo stesso tempo gli stringeva il cuore. Voleva farla vivere nella serenità,senza angoscia e senza paura di perdersi.
<< Lo so,Kahlan... – le passò una mano tra i capelli,sistemandole una ciocca ribelle dietro al lobo dell’orecchio - Anch’io >>.
Avvicinò le proprie labbra e la baciò dolcemente. La sua lingua si insinuò nella bocca di Kahlan,che la accolse di pari foga per poi ricambiare. Con le dita,raggiunse il nodo dell’asciugamano e lo sciolse,lasciando che il panno si raccogliesse sul pavimento. Saggiò la sua pelle profumata,gloriosamente nuda ed esposta alle sue mani ruvide mentre perdeva il controllo di sé stesso. I sensi gli si intorpidirono quando Kahlan cominciò a baciarlo sulla mascella e su collo.
<< La porta... >> ansimò ed un attimo dopo,il battente si chiuse con un leggero tonfo. La chiave ruotò nella toppa per poi cadere da qualche parte,poco lontana.
<< Fatto >> rispose lui,sollevandola per la vita per poi adagiarla sul giaciglio senza perdere il dominio su quelle labbra di rosa.
La accarezzò,sfiorandola con delicatezza e lasciando che lo toccasse ovunque. Voleva sentirla,voleva immergersi con lei in quel vortice di sensazioni di piaceri candidi mentre il disco lunare si stagliava nel cielo blu,costellato di stelle,per ammirare lo spettacolo del loro amore.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Innanzitutto vi chiedo perdono per questo increscioso ritardo (un vero eufemismo),ma ho avuto molti impegni e diversi eventi fuori programma,che mi hanno mandato in palla i piani. Ne approfitto per farvi gli auguri,sebbene "a scoppio ritardato",di buone feste!
Come è andato il vostro Natale?
Intanto vorrei annunciarvi che sono già impegnata nella stesura di una terza parte. Non so quando riuscirò a tornare in questo fandom,però. Probabilmente dovrete attendere almeno fino alla metà di Gennaio (anche prima se riesco),sperando che la tempesta di compiti ed interrogazioni passi in fretta. Non tarderò a rompervi nuovamente le scatole xD
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento ed attendo presto le vostre opinioni. Vi ringrazio ancora una volta per tutto <3
Ancora Buone Feste e a presto!

50shadesofLOTS_Always

PS: mi sto' anche occupando di rivedere l'impaginazione dei vecchi capitoli ;)


 
   
 
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