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Autore: ABizarrePhantomThief    29/12/2015    1 recensioni
Tutti hanno sempre e solo pensato a Kirito, il ragazzo che ha finito questo gioco, ma nessuno ha mai pensato al fatto che, intrappolati lì dentro, c'erano ben 10000 persone che si sono fatte strada per sopravvivere, c'è chi ci è riuscito e c'è chi invece no. Ebbene, tra quei 10000 giocatori c'ero anche io con mia sorella, e questa è la nostra storia...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sherley si accascia a terra e piange.
"E' finita... non c'è più speranza..." continua a dire.
"No, Sherley, noi ce la faremo! Devi crederci!" le dico per rassicurarla.
I giocatori rimasti nella piazza sono pochi, gli altri si sono già spostati da lì.
"NO CHE NON CE LA FAREMO! SIAMO INTRAPPOLATI QUI DENTRO, E MORIREMO QUI DENTRO!!" mi urla in faccia Sherley, che continua ininterrotamente a piangere.
"Smettila... ce la faremo..."
"E come vorresti farcela?! Non conosciamo questo gioco e quindi non possiamo vincere!!"
Mi accovaccio per mettermi alla sua stessa altezza.
"Sherley, fid-- " ma prima che potessi dire qualsiasi cosa, mi interrompe.
"E' tutta colpa tua se siamo entrati in questo gioco!"
In preda al nervosismo, le tiro un forte schiaffo in faccia che le lascia il segno.
"MA CHE DIAVOLO STAI DICENDO?! COLPA MIA? COME POTREBBE ESSERE COLPA MIA?!" alzo anch'io la voce, stavolta.
Questa è la prima volta che tiro uno schiaffo del genere a mia sorella, ma ho dovuto farlo, anche se mi sento un po' in colpa ora.
Sherley continua a fissarmi, con gli occhi lacrimanti e la guancia sinistra diventata rossa dallo schiaffo.
"Ti prometto che ti difenderò a qualunque costo, Sherley, anche con la mia stessa vita! La prossima volta che piangerai, piangerai lacrime di gioia, non di tristezza! Credi, non in Elros, ma bensì in Brandon, perché sono tuo fratello maggiore e il mio compito e quello di proteggerti    !" dico ancora, sempre a voce alta.
"Fratellone..." mi abbraccia molto forte, come non aveva mai fatto prima d'ora. Questo SAO, ora, come ha detto Kayaba, non è più un gioco, ma una seconda realtà. Devo quindi fare il ruolo del cavaliere, avere onore e fedeltà verso il regno. E, soprattutto, proteggere sempre la persona a me più cara: mia sorella.
Diverse settimane dopo, il mondo di SAO si è diviso in diversi gruppi, come chi si è unito ad un'enorme organizzazione chiamata «L' Armata», anch'io avevo una mezz'idea di unirmi, ma poi ci ho ripensato. Ora, si può ammirare qualcosa che ormai mancava da un bel po' nei giochi online: la Cooperazione, anche se poca, ma presente. E, così come la cooperazione, purtroppo, c'è anche il banditismo, perché, difatti, porta molto più guadagno saccheggiare giocatori che eliminare mostri, ma è un atto impuro, perché, in questa situazione, è un po' come se si rubasse anche nella vita reale. Tra i vari posti c'è il Castello del Ferro Nero, dove, nella stanza denominata «Stanza dei risorti», c'è un enorme monumento fatto di metallo, su cui ci sono scolpiti i nomi di tutti i 10000 giocatori. Quelli morti vengono sbarrati da una linea che compare poprio nel momento in cui gli HP scendono a 0, quindi nel momento in cui... si muore. E' difficile da credere una cosa del genere, tant'è vero che alcuni giocatori hanno provato a morire per provare se era vero. Non sono più respawnati, ma nessuno sa se sono morti davvero oppure no. Però, in solo poche settimane, le vittime ammontano già a quasi 2000. Vicino ad i nomi ci sono anche scritte le condizioni che gli hanno portati alla morte e il momento in cui sono morti. La cosa sembra quindi molto seria, io credo che sia vero, in fondo se sarebbero vivi, a quest'ora sarebbero probabilmente rientrati, magari con un altro profilo, ad annunciare che era solo una burla. Ma niente del genere è mai successo, almeno per ora.
La difficoltà di questo gioco è molto elevata, ed essere in solitario rende il gioco quasi impossibile, fortunatamente io sono con Sherley, che è migliorata molto rispetto all'ultima volta.
Oggi, un po' di giocatori, forse una trentina, è riunita in una sorta di anfiteatro, non molto grande, da forse 30 gradini, più o meno. Dicono di aver trovato il boss di questo piano, finalmente. Pensandoci, ci uniamo anche io e Sherley alla riunione.
C'è un uomo solo che parla a tutti quanti, ha degli occhi azzurri e dei capelli del medesimo colore, anche lui è un classe Cavaliere, e, a giudicare da come parla, anche lui prende molto sul serio il suo ruolo nel gioco.
"Tutti i qui presenti condivideranno questo dovere! Siete tutti d'accordo?"
All'inizio un po' dubbiosi, tutti i giocatori fanno cenno con la testa per poi applaudire.
"Perfetto, quindi incominciano ad organizzarci. Primo, organizzamioci in squadre da sei. Ovviamente saremo dalla stessa parte."
Mentre continua a parlare, io e Sherley cerchiamo qualcuno con cui fare squadra. Dopo pochi minuti ci ritroviamo con una squadra composta da sei persone esatte. 
Oltre a noi, il primo è un ragazzo di nome Jelly, di 15 anni, la mia stessa età. Non è esperto ma sicuramente non è un principiante. Però c'è un problema, porta gli occhiali. E se li dovessero cadere durante la battaglia? Se fossero un pezzo di armatura, prima o poi si romperanno, e se si romperanno allora non vedrebbe più? No, non credo sia progettato in questo modo, inoltre, degli occhiali potrebbero al massimo avere durabilità 5, cioè un solo colpo basterebbe per romperli.
La seconda è Meadow, 17 anni, è una cacciatrice ed utilizza l'arco con una buona maneggevolezza, non male, inoltre, i suoi capelli viola che arrivano fino alle cosce mi affascinano molto, ed è anche una delle ragione per cui ho chiesto a lei di unirsi a noi.
Il terzo è invece Nireddo, 22 anni, una fusione tra il suo nome, Nick, ed il suo colore preferito, il Rosso, che in Giapponese si legge «Reddo». Brandisce uno spadone e non è molto veloce, ma puo' contare sulla sua difesa fisica. Un Heavy Armor, o Tank, in parole povere.
La quarta, invece, è Oil. Di lei so poco, è bassa, mi arriva alla cassa toracica, anzi, per essere più precisi, quasi sotto l'ascella. Giustificabile, in fondo ha solo 12 anni, dice di essere venuta a giocare con suo padre, ma alla fine suo padre è... sì, è successo quello. Non so perchè si chiami Oil, che in inglese significa «Olio», ma alcuni scelgono il Nickname completamente a caso, perciò non ha importanza.
"Ok, avete creato delle squadre? Quindi-- "
"Solo un secondo!"
Il giocatore viene interrotto da un altro giocatore, che arriva da lui con dei saltelli.
"Il mio nome è Kibaou." così si presenta il tipo all'organizzatore.
"Vorrei dire qualcosa prima di pensare al boss. Qualcuno di voi deve scusarsi delle 2000 morti che abbiamo avuto."
Kibaou punta il dito contro la folla, non credo contro una persona specifica.
"Kibaou, ti riferisci ai beta testers?" gli chiede l'organizzatore.
"Ovvio! Dal giorno in cui questo gioco è cominciato, i beta testers ci hanno piantato in asso e sono tutti scomparsi. Hanno preso tutti i posti i migliori posti di caccia e le quest più semplici per loro, soltanto per diventare più forti. E poi ci hanno completamente ignorato."
Poi si gira verso la folla, dopo un piccolo sbraito di nervosismo.
"Sono sicuro che qualcuno dei presenti era nella beta! Dovrebbero inginocchiarsi e chiedere scusa, rinunciare a tutti gli oggeti e a tutti i soldi che hanno accumulato. Altrimenti, noi non ci fideremo della loro protezione di compagni di squadra, e loro non dovrebbero fidarsi di noi!"
Kibaou sembra molto deciso e fa sul serio.
"Posso parlare?" dice un uomo, alzando la mano.
Senza aver avuto risposta, si alza e si dirige da Kibaou, che sembra un po' intimorito dall'uomo. In fondo non avrebbe tutti i torti, quell'uomo è altissimo ed è anche muscoloso.
"Il mio nome è Egil. Kibaou, ditemi se ne ho il diritto. State dicendo che sono morti molti principianti perchè i beta testers non si sono presi cura di loro. Che dovrebbero prendersi la responsabilità, scusarsi e risarcire i danni. Giusto?"
"G-già."
Egil caccia un libro dalla tasca.
"Hai avuto questo manuale, no? E' stato fornito gratuitamente al negozio oggetti."
"Certo che sì, perché?"
"E' stato compilato dalle informazioni date dai beta testers."
La folla rimane alquanto sorpresa, in realtà non c'è molto da sorprendersi, d'altra parte, chi lo aveva scritto doveva averlo provato. Egil, poi, si gira verso la folla.
"Ascoltate. Tutti quanti possono avere accesso a queste informazioni. Ma nonostante questo, diverse persone sono morte. Penso che il punto della discussione sia cosa avremmo potuto imparare dalle loro morti, e come potrebbe aiutarci a battere il boss."
Kibaou capisce di aver perso contro le parole di Egil e, infastidito, se ne torna a sedere, stessa cosa che fa Egil. In effetti, chi non darebbe ragione ad Egil?
"D'accordo. Possiamo riprendere? L'ultima versione di questo manuale è stata appena rilasciata, e contiene le informazioni sul boss." dice l'organizzatore della riunita, che è nuovamente solo di fronte a tutti.
"Stando a quanto dice, il nome del boss è «Illfang, Kobold Lord». E' protetto da assistenti conosciuti come «Ruin Kobold Sentinel». E' armato di ascia e scudo. Ha quattro barre della vita, e quando l'ultima diventa rossa, cambia l'equipaggiamento in una sorta di spada curva chiamata «Talwar». Ovviamente, il suo pattern d'attacco cambia."
Siamo tutti senza parole, il primo boss del gioco è già così? Non oso immaginare cosa ci aspetta nei piani successivi.
Si sentono un sacco di commenti, come:
"Wow!"
"Assurdo!"
L'organizzatore chiude il libro e dice:
"Ciò conclude il briefing. E, per ultimo, gli oggetti verranno automaticamente distribuiti. I punti esperienza vanno alla squadra che sconfigge il boss. E chiunque riceve un oggetto se lo tiene. Qualche obiezione?"
Nessuno si oppone.
"Perfetto, andremo domattina alle 10. Ci vediamo lì!"
   
 
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