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Autore: DanyMery96    29/12/2015    1 recensioni
Le due facce dell’amore.
Semplicità.
E’ la parola chiave per la vita di Giulia Turner. Una ragazza solare, divertente, dal carattere forte ma allo stesso tempo dolce. Nasconde la sua insicurezza, dietro una battuta di troppo. Cresciuta con la mamma, Rose. Donna di 34 anni, sola da tempo, è pronta per un nuovo anno, all’insegna del sorriso, non sapendo ancora quali piani riservi per lei il futuro.
Stefano Brooks, con un ideale di vita. Vivere, ridere e godersi tutto fino in fondo, anche se apparentemente insegnante di un università. Ma se la vita decidesse di giocare con loro? Intrecciandoli a tal punto d’impazzire? Un piccolo e banale avvertimento, potrebbe trasformarsi in un groviglio di emozioni, una trappola mortale. Una corsa senza tempo, contro chi a gli anni non dà peso. Può l’amore avere due facce? E si è davvero pronti a stravolgere il proprio ideale di vita?
Eccomi qui, con una nuova storia, spero stuzzichi il vostro interesse e che sopratutto, vi piaccia almeno un pò. Baci, la vostra Dany ;)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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POV ANDREA
Era da tempo oramai che non sentivo un senso di vuoto dritto nello stomaco. Mi ero prefissato di non cadere in tentazioni e volevo tener fede al mio status mentale, ma un qualcosa, che continua a galoppare, proprio non vuole saperne di farsi del male.
~Sono innamorato di te, Giulia.~
La frase continua a girovagare nella mia mente, e stringere i pugni, seduto alla panchina, dinanzi casa sua, non aiuta.

-"Andrew!" Volto il capo, ritrovando Meredith ad osservarmi.

Lascio spazio ad un lieve sorriso, mentre rivolgo lo sguardo, questa volta, alle mie scarpe.

Mi siede accanto, intrecciando la sua mano alla mia

-"si sistemerà tutto" sussurra

Il mio sguardo è dritto nel suo e lei stranamente imbarazzata, lo devia.

Lo schiudersi della porta, la fa sobbalzare, il rumore di alcuni passi, invece, quasi mi immobilizza.

-"Mer, ti aspettavo dentro!"

È talmente bella, che ignorarla sarebbe un peccato.

-"si Giulia. Mi sono fermata solo per un momento" risponde l'amica.

Le rivolgo uno sguardo, che sembra deviare volontariamente, corruciando il viso e assumendo un espressione arrabbiata.

Cosa le ho fatto di male, se quello ad essere stato ferito, sono io?

Punta i suoi occhi azzurri su Meredith, che subito diventa seria.

Mentre io continuo ad osservare entrambe.

Sono tremendamente diverse. Ma allo stesso tempo si sono scelte per essere una la metà dell'altra.

Ognuna ha un difetto e un pregio ed io purtroppo mi complico la vita con una ragazza come Giulia.

Mi sono innamorato dell'impossibile e guarda caso, il possibile solo adesso ha capito che esisto.

Anche se adesso c'è un problema, che sicuramente avrei voluto evitare.

Saranno in difficoltà, e questo mi fa male.

Meredith è mia amica da sempre, mentre Giulia, bè lei, lei è un'altra cosa.

La guardo un' altra volta, disinvolto però. Mentre continuo a ripetermi di aver calpestato la mia dignità parecchie volte a causa sua, e adesso farlo vedere anche a Meredith mi fa incazzare.

Sorrido beffardo e scuoto la testa passandogli davanti.

-"stai attento la prossima volta" dice lei girandosi dopo che volontariamente gli ho sfiorato la spalla.

Ma le donne sono tutte uguali,se gli tocchi il dito gli hai toccato tutto il corpo.

Non rispondo, prendo una sigaretta dal pacco nella mia tasca, mettendola traa le labbra.

Cammino con passo svelto per le strade, lasciando le mie "amiche" dietro, sempre se posso considerarle come tali, visto che, quando hanno bisogno di me, per i loro stupidi e impossibili comodi Andrew è Andrew, ma quando sono io ad avere bisogno di loro, sembrano lontane anni luce.

Sentirsi usati ma anche amati ti fa sentire in bilico tra migliaia di emozioni.

Ti fa sbandare.

Ho scoperto la dolcezza di Meredith, e la vivacità di Giulia.

Gli amori impossibili di Meredith e quelli possibili di Giulia. Ho visto Mer amare un'altro, ho visto Giulia fare lo stesso. Chi più di me si sente così inutile?

Senza tralasciare che non ho saputo far innamorare nessuna delle due, di me. Sono un emerito coglione.

Un uomo dannatamente fragile ma che ha imparato ad amare, dopo tutte le tempeste, subite nella vita.

Ho saputo guardarle come solo un fratello puo' fare. Ho saputo ascoltarle come un amico vero, ma non hanno saputo capirmi fino in fondo solo perché non riesco a trattenere i sentimenti. Solo perché preferisco urlare quel che sento.

Invece, Meredith finge. Giulia riesce a nascondersi, ed io so solo spifferare quanto la amo perchè...perchè con lei è facile dire tutto ciò che pensi e vuoi fare.

L'ho adorata nel momento in cui le sue braccia hanno circondato, per la prima volta, le mie.

Non pensavo che una semplice brunetta, dagli occhi vispi e tenebrosi potesse attorcigliare tutte quelle emozioni in un solo brivido.

Ci credo che ogni singolo stupido ragazzo in questa città possa andargli dietro.

È ovvio che una come lei non passa innosservata.

-" possiamo andare" sento Meredith tenermi stretto il braccio, dopo che avevo gettato la sigaretta.

-" Guarda che so camminare da solo, non serve che mi stringi a te Mer" dico freddo trattenendo uno sbuffo.

Da quando è così appiccicosa?

-" Se ti lascio il braccio ho paura di perderti" dice stranamente seria e alludendo a qualcosa di molto ma molto complicato.

La guardo stranito, mentre le parole di Giulia non mi danno il tempo di rispondere.

-" Meredith, io vado a casa". Dice.

Mi giro e senza parlargli, mi avvicino educatamente alla sua guancia lasciandogli un bacio.

Ho calpestato la mia dignità un' altra volta!

-"allora ci vediamo domani, buonanotte a tutti" dice lei sostenendo lo sguardo di Meredith.

Giulia é intrigante, degna di essere così, non ha niente di cui vergognarsi, solo quella lingua lunga che si ritrova.

Ma è bella anche nelle sue più brutte parole.

Colgo l'occasione di liquidare anche Meredith, e mentre per sfortuna o fortuna torno sulla via di casa di Giulia, una macchina lussuosa che non potrei permettermi, si mette a fissare la sua finestra.

Mi avvicino tenendo lo sguardo fisso sul conducente.

-" senti ma che cazzo ti spii alla finestra?" dico mantenendo uno sguardo tenebroso.

-" i ragazzini salva vite, vedi se ti togli dalle palle."

Il mio essere quasi calmo si fotte in un nano secondo visto che quegli occhi azzurri sprofondando sotto i miei pugni. -" non era quello che volevo ma, non sai perche sono qui e questi cazzotti non dovevi darmeli" e come per magia o come per lezione per la mia stupida gelosia mi ritrovo con un labbro sanguinante e la testa sul finestrino.

-" lasciala perdere " dice lui sbattendomici un altra volta sopra, rientrando in macchina e sfrecciando nella notte buia.

Ma porca di quella troia, cristo santo Giulia, chi cazzo di ragazzi frequenti?

Scalcio una lattina e per rispetto della gente non grido. Ho voglia di dirgli che è un ingenua, che frequenta persone più grandi di lei e che potrebbero fargli del male. Ma devo lasciar perdere chi già ha qualcuno. Io non sono niente per lei.

Torno a casa e nascondendomi, entro in camera mia.

Disinfetto le ferite e metto qualche goccia di pomata.

-"Tu sai chi è quel tizio che frequenta Giulia?" Domando tramite messaggio a Mer.

-"Perchè dovrei dirtelo?" Risponde con un altra domanda.

-"sono vostro amico e ho diritto di sapere, come io faccio sapere a tutti voi, i miei...miei cavoli!"

"Sei arrabbiato sul serio vedo!" risponde lei subito dopo,mentre la mia mente spera che non sia nessuno.

Non dovrebbe essere un uomo sposato, non dovrebbe avere più di 25 anni, non dovrebbe essere un avvocato, un calciatore è troppo per lei, un criminale sarebbe una tragedia, non dovrebbe essere un professore anche se questo dovrebbe essere l'ultima cosa che mi preoccupa.

Nessuno mai si metterebbe a provarci o peggio a sbavare dietro un suo professore .

-" OK OK! È IL NOSTRO PROFESSORE!"

Lancio il telefono contro il letto e lascio cadere anche il mio corpo su di esso.

Che cazzo combini Giulia? Che ti salta nel cervello?

Respiro lentamente.

-"Ok! dimmi solo quanti anni ha? E poi non me ne frega un cavolo! Ma vi rendete conto? " domando trattenendo una risata isterica, ormai non so più cosa cazzo pensare. Giuro che ammazzo anche lei !

-" Fra qualche mese ne compie 31" risponde lei, cominciando a far squillare anche il telefono, ma non rispondo. Apro la porta della stanza e mi reco verso quella principale per raggiungere casa di Giulia.

Sua madre non c'è quindi ho tutto il tempo di gridargli quanto mi faccia schifo! Ma di chi ragazza mi sono andato ad innamorare? Ha ancora un briciolo di sanità mentale?

Dopo sette o otto sigarette, mi avvicino alla porta di casa sua. Suono.

-" apri questa porta o fra sette secondi la disintegro!" Urlo sbattendo la mia mano ripetutamente.

Sento alcuni passi e un insulto. -" chi sei? " urla lei non riconoscendo la mia voce, che stranisce anche me per quanto sia cambiata.

-" sono quel fottuto stronzo che da qui a due secondi ti polverizza la porta!" Senza farmelo ripetere un'altra volta, apre e si allontana mentre io entro dentro tenendo lo sguardo nel suo e sbatto la porta.

-" che cazzo stai combinando?" domando puntandogli un dito contro.

-" Andrew ma cos'hai fatto al viso?" domanda lei aumentando in me la voglia di urlargli contro.

-" dimmi prima chi frequenti e poi ti dico che cazzo ho fatto al viso!" lei scuote la testa e si avvicina puntandomi il dito contro e abbassando il mio.

-" e a te cosa cazzo frega? Ho o no, il diritto di frequentare chi cavolo mi pare!? E poi Andrew, non perchè tu mi hai detto di essere innamorato, smetterò di farlo!"

Trattengo l'istinto anche questa volta.

-" ha 30 anni Giulia, 30 e non 18 come i tuoi i miei lo capisci?" Domando abbassando il suo braccio.

-" E tu smettila di comportarti da geloso! queste scenate nemmeno il mio professore le fa, se sa che ci vogliamo bene!" Dice lasciandomi a bocca aperta. -" Non mi paragonare a un 30enne con ancora gli ormoni a mille! " dico avvicinandomi alla porta.

-" ma che ne sai tu di Stefano!" Dice lei questa volta avvicinandosi e facendomi voltare nella sua direzione.

-" adesso lo chiami anche per nome? Mi hai paragonato a quell'ammasso di merda ma non sai che quello stronzo che chiami "tuo professore"o Stefano, mi ha fatto questo! Quindi prima di parlare di un 18enne che ha passato le pene dell'inferno ed è diventato un uomo, parla di chi da uomo è diventato un 18enne senza vergogna" la lascio lì, senza parole, mentre poso la mano sulla maniglia. Ha capito il mio concetto.

-"Lo ami?" Chiedo prima di andare via del tutto. Se avrebbe detto si l'avrei per sempre lasciata andare come avevo fatto con Mer. Se invece mi dicesse di no, la bacio fino a domattina.

-"Si ".

Una pugnalata al cuore avrebbe fatto meno male.

La porte sbatte contro la mia schiena e con il cuore ormai spento comincio a camminare.

I pensieri smettono di parlare nella mia mente, i miei occhi semettono di vedere una sola persona e per tranquilizzarmi, immagino mia madre, quella donna che ha bisogno d'amore e che solo io, suo figlio posso regalargli.

Il mio naso riesce a sentire solo un profumo, il suo. Apro gli occhi e mi ritrovo Giulia a pochi passi da me.

-" non volevo lo giuro, scusa! Farti sentire male è l'ultima cosa che voglio!" dice lei trattenendo le lacrime.

Non parlo, mi limito a guardarla e a mettere a fuoco i suoi occhi.

-"Ti prego " dice appoggiando le mani sulle mie spalle.

Per poi far aderire il suo naso sotto il mio collo.

Le mie labbra toccano prima la sua fronte, poi il suo naso e subito dopo con molta delicatezza, riesco a portarle sulla sua bocca.

Non la bacio, comincio a parlare sulle labbra.

-" Mi ha detto di lasciarti perdere" dico sentendo una morbidezza unica.

-" era geloso, lo sentivo" continuo aprendo gli occhi e guardandola.

-"e tu per quanto possa nascondermelo, lo ami".

Niente la mia bocca tocca ancora la sua, ma mai senza aprirla per baciare la sua lingua.

-"Lui è un uomo ti infonde sicurezza ed io sono un ragazzino non potrei competere con lui"

dico ma lei cambia rotta. Bacia ogni piccolo pezzo delle mie labbra

-" per favore stai in silenzio" mi dice.

Continuamo a baciarci. Mentre sento il mio cuore galloppare. Mentre non credo ancora a tutto questo, mentre vengo ammazzato dalle sue parole, esattamente l'attimo dopo.

-" Andrew sappi però che io amo Stefano, e non vorrei prenderti in giro, mi sento già uno schifo!"

Dice per poi scoppiare in lacrime. Liberandosi al dolore, che io continuo a trattenere.

-" Ti dimenticherò, è una promessa". dico guardandola negli occhi e rassicurandola.

-" Grazie " dice lei ed io vado via.

Vado via da lei, questa volta, con la speranza di non rivederla in giro poichè per me, sarà una vera e propria tragedia.

Un grazie che non serve a nulla. Ecco cosa vorrei urlargli, un grazie che fa venire i brividi. Mi ha baciato per compassione, perchè in fin dei conti da amica, non vorrebbe vedermi star male.

Un grazie che, viste le corcostanze, non avrei mai voluto ascoltare.

Apro la porta di casa, tenendo salda la maniglia e poi la sbatto dietro alle spalle.

Mi dirigo in bagno per farmi una doccia che potrebbe farmi tornare quella stupida tranquillità, che per una ragazza ho perso.

Mi rimetto vivo, indosso il mio pigiama e con abbastanza calma apro la porta della stanza di mia madre.

Dorme tranquilla ma quando il mio corpo sprofonda nel materasso, si sveglia.

-" Sei già a casa?" domanda mettendomi il piumone sulle spalle.

-" mamma è abbastanza tardi " sorride nel buio e si avvicina a me.

-" quale buon vento ti porta nel mio letto?" domanda seria.

Quando entro nel suo letto lei capisce che qualcosa in me non va.

-" niente mamma il mio é freddo " dico abbracciandola e approfittando delle sue braccia per consolarmi più che mai. -"È per Giulia vero?" domanda con una nota di serenità. Io dopo quello che è successo non sono per niente sereno.

-" mamma ma che dici?!" dico abbassando il viso sotto il piumone.

-" Sei mio figlio " dice lei baciando la mia fronte.

-" ama un'altro e stasera mi ha baciato solo per compassione" dico.

-" ed io non sono un usa e getta, solo perché quel uo...quel ragazzo è..è quello che è" dico arrabbiato e sentendo nuovamente i nervi salire.

-" Giulia capirá..figlio mio io la conosco come una figlia, lei ti guarda in un modo particolare, un giorno se ne pentirà. Ma non vuol dire che tu la perderai solo per ripicca a quello che ti ha fatto."

Dice sussurrando.

Ascolto ogni sua parola. Trovandomi in dissacordo sull'ultima parte.

-Ma scusa mamma se non farò quello che mi hai detto- penso.

-" Grazie mamma".

Mi sussurra una dolce buonanotte e anch'io con la speranza di sognare Giulia mi addormento.

 

POV GIULIA

 

Rivivere in un sogno il bacio con Andrew, non è stato tragico, anzi, mi ha suscitato emozioni abbastanza forti.

Andrew è un ragazzo d'oro, nella sua semplicità e bellezza. Questo non lo metto in dubbio, se non fossi innamorata di Stefano, ad oggi direi che Andrew è il ragazzo perfetto per me.

Stefano ha le sue doti da uomo, mi sa prendere, ridere, ma anche deprimere.

Da quanto è che non lo vedo?

Insomma è scomparso!

Guardo l'orologio sul comò, e l'ora che segna, mi fa sbuffare.

Mio dio, sono solo le 02:20 del mattino!

Mi alzo nel buio della notte, e cammino a piedi nudi, quel senso di fredezza sotto i piedi, aumenta un vuoto che da quando Andrew ha varcato questa porta ha lasciato.

Bevo un sorso di latte, e poi mi siedo sulla sedia.

Mi sento strana, come se qualcosa avesse perforato il mio stomaco.

Una sensazione di solitudine.

So che Stefano non tornerà da me e so anche che, probabilmento ho perso anche l'unico ragazzo che mi vuole davvero bene.

Trattengo qualche lacrima.

Ho baciato Andrew per compassione, mi sento ridicolo.

Non ho mai usato un amico, ma quel bacio lo meritava.

Sono un vero e proprio disastro, non sono brava a far niente.

Sò solo far scappare la gente a gambe levate, solo perchè ho un carattere forte e un ammasso di pietre attorno al cuore.

Maledetto Stefano, che quella parte la sciolta.

Non avrei mai voluto innamorarmi di lui.

-"Lui è un uomo ti infonde sicurezza, io sono un ragazzino non potrei competere con lui"-

Sbatto i pugni sul tavolo, e trattengo un urlo.

Questa frase colma di disprezzo verso se stesso, mi fa sentire inutile.

Ho fatto si che Andrew si sentisse inutile solo perchè...solo perchè una come me, stronza e insensibile non esiste.

Non sò come e nemmeno quando, i miei occhi si chiudono.

Il profumo di uova e bacon, stordisce i miei sogni.

Ma che cazzo è?

-" Ti sei svegliata" dice mia madre porgendomi il vassoio.

-" Mamma che schifo!" Dico attappando il naso.

-" sembri incinta! Amore mio ti sei addormentata su una sedia devo preoccuparmi?" Domanda lei sedendosi e cominciando a mangiare.

-"Mamma risparmia un altra cazzata perchè non la reggo! Ho litigato con Andrew!". Dico trattenendo una quantità industriale di lacrime.

-" Andrew? Sei così pallida! Dev' essere stata davvero una lite pesante!" Dice.

-" si...si, veramente. Mamma l'ho baciato solo perchè mi dispiaceva. Sai adesso come mi sento?"

Si avvicina per poi abbracciarmi.

-" Lo so come ti senti, anche io alla tua età non ho solo baciato un ragazzo per pietà.

Ma l'ho usato per far innamorare tuo padre di me."

Alzo gli occhi sul soffitto e poi la guardo negli occhi.

-" Chi sta peggio?" Domanda lei temendo salda la presa attorna alle mie spalle.

-" nessuna dei due mamma, abbiamo sofferto e queste sono le conseguenze. Ma tranquilla non le giustifico cosi" dico baciandole una guancia.

-" allora trucca quel viso bellissimo, abbi cura del tuo amico, e trattienilo per sempre nel tuo cuore.

Uno come Andrew non lo trovi da nessuna parte!" Dice poi bevendo un sorso di latte.

-" Giusto" annuisco sorridendo.

-" E non farlo per dimenticare un altro! " scuoto la testa.

Da oggi in poi riuscirò a dimenticare del tutto Stefano.

Forse le parole di Andrew sono veramente giuste.

Un trentenne non potrebbe mai saziare i miei stupidi capricci da adolescente cresciuta.

Dovrei comportarmi da donna.

E soprattutto, dovrei chiedere scusa ad Andrew, per tutto.

 

 

 

 

 

Mi preparo per bene, il mio viso e il mio corpo non devono sembrare imperfetti a nessuno.

Sono o non sono la Giulia, che amano e vogliono tutti?

Saluto mia madre e poi camminando mi dirigo a scuola.

Meredith mi affianca mentre io non la degno di uno sguardo.

Non ho niente contro di lei, solo che stamane il mio mondo gira attorno alla musica, ad Andrew e a far di nuovo pace.

-" Certo che sei davvero strana" dice Meredith prima di strattonarmi le braccia.

-" Certo che sei davvero invadente" dico acida.

Da quando Meredith è innamorata di un ragazzo non fa altro che stressarmi le giornate con le sue stupide paranoie.

"Oggi lui ha guardato lei così."

"Spero di vederlo a scuola, questo periodo lo vedo solo in giro"

"Spero che quella ragazza, non si innamori di lui,

Sarebbe imbarazzante e davvero deprimente vederli insieme"

E tutte quelle cose da ragazzina con gli ormoni a mille e la gelosia straziante.

-" Ok sto in silenzio" dice tappando la bocca con una caramella alla fragola.

Arriviamo a scuola e con gli occhi sgranati e il viso diventato un po' pallido, comincio a guardarmi attorno con la speranza di vedere Andrew.

Ma quest'ultimo sta fumando la sua sigaretta, con gli amici.

Tra cui alle calcagna Jasmine.

Inspira il fumo ed io sorridendo lo saluto, ma lui alza gli occhi verso i miei e torna a parlare con Jasmine.

Cosa?

-" Hai visto cos'ha fatto Andry?" Domando guardando invece Meredith che si avvicina a loro.

Gli bacia una guancia e lui risponde con la stessa cosa.

Aspetta un attimo stronzo, me lo aveva promesso!

Mi avvicino anch'io salutando poco educatamente Jasmine e nascondendomi da tutti, seguo istintivamemte Andrew che aveva preferito andarsene quando mi ero avvicinata.

Tra i corridoi non c'è ancora nessuno, e quindi lo richiamo.

Si gira e sbuffando alza le braccia e parla.

-" cosa vuoi?" domanda.

-" Volevo parlarti siamo amici" dico io avvicinandomi a lui e volendolo salutare.

Ma mi ferma prima che le mie labbra potessero solo sfiorare la sua pelle.

-" Lo eravamo" dice lui, aprendo l'armadietto e sistemando i suoi libri.

-" Me lo avevi promesso ieri sera!" Urlo io prima che la campanella suonasse e l'ammasso di studenti varcasse l'entrata dell'edificio.

-" Evidentemente le promesse non sono il mio forte".

Si avvicina al mio orecchio sussurrando quelle parole cosi forti e taglienti.

-" Sei un emerito coglione! Quell'occhio te lo avrebbe dovuto gonfiare non così ma peggio! " dico spingendolo mentre Meredith confusa ci guarda.

-" Stronza" sbotta lui mentre io corro per il corridoio raggiungendo la mia classe.
Mi sento uno schifo!

È un incubo! Guardo Meredith non calcolarmi minimamemte, cos'è anche lei ha deciso di litigare con me?

Le prime ore di lezione saltano assieme alle mie fisse e paranoie inutili.

Vado a mensa, prendo un panino ed esco senza fermarmi in quel luogo.

Oggi non mi va per niente di stare al tavolo con loro.

Vado in giardino, mi siedo sul muretto e poggio la cocacola e il panino con la cotoletta su quest' ultimo.

Apro la mia borsa e ci prendo qualche fazzolettino e poi comincio a mangiare.

Sembro affamata, ma ad una vista stomachevole, questo panino squisito, vorrei gettarlo in fronte a chi sò io.

Ma porca merda Jasmine?

Mi avvicino a loro senza farmi sentire.

Mi siedo su una pietra li vicino mentre loro sono stesi sul l'erba e lui fuma.

Quella solita sigaretta, gliela farò ingoiare un giorno.

-" Stupido" dice lei dandogli una debole gomitata .

È così bella Jasmine che forse, mi sono sbagliata a pensare il contrario.

-" Io stupido? ma dai scema" dice lui dolcemente mettendosi su di un fianco.

-" Non lo penso davvero" dice lei avvicinandosi alle sue gambe per poggiarci sopra la testa.

Oh no adesso si sporca i capelli! Che gatta morta.

-" Lo so." dice guardandola.

Certo che come spia sono davvero una bomba.

Se solo mi scoprissero.

-" Rientriamo?" domanda lei mentre lui con un gesto delicato comincia a toccargli qualche ciocca.

A dimenticare le persone Andrew è più che precoce!

-" Perchè dovremmo, mi piace stare con te" dice lui avvicinandola a se'.

-" Andrew che stai facendo?" Domanda lei puntando i suoi occhi contro quelli dello stronzo.

Lui ride, e quel sorriso muore nei miei occhi, che si sentono presi in giro e umiliati.

-" Non vedi? Ci provo con te" dice lui questa volta affondando le sue dita, sul collo e tracciandole una linea sulla pelle.

-" E tu me lo dici pure?" Domanda lei, che ingenua crede alle moine di quell'attore.

Ma ti pare che lo farebbe veramente?

Con una come lei poi?

-" Perchè non dovrei è evidente! Non vedi quanta voglia di baciarti ho?" Domanda lui serio.

Alla faccia! E se ci stesse provando davvero?

Quando Andrew mette di mezzo gli occhi é la fine.

-" Questo mi rende felice" dice lei baciando le sue labbra.

-Anche a me e non sai quanto, così magari me lo levo dalle palle.-

Che schifo!

-" mi sei piaciuta dal momento in cui i miei occhi hanno incrociato i tuoi, quando quelle mani hanno toccato la mia pelle. Sei inconsapevolmente diversa da tutte le altre che ho incontrato. Nessuno sa come sei realmente. Potrei amarti".

Ma porco cane, è davvero questo, colui che credevo mio amico?

Non posso reggere queste scenate, è ridicolo seriamente!

Prima che potessi sentire altre cazzate, mi alzo e comincio a camminare per rientrare a scuola.
Andrew e io non ci siamo MAI conosciuti!

I buoni propositi sono, oramai, andati a farsi benedire. L'unica cosa che può aiutarmi, è sentire l'affetto di mia madre. Depositare le armi e spogliarmi della mia armatura.

Ho indossato il mio miglior sorriso, ho sollevato le maniche ma ciò che ho avuto in cambio è stata solo una grande e grossa risata.

Andrew è come gli altri. Stefano non è da meno. Sono rimasta sola.

Le cuffiette che mi hanno fatto compagnia per l'intera mattinata, penzolano dal mio zaino, mentre a passo lento cammino per il ritorno a casa.

Ho per giunta dimenticato le chiavi, tanto in estasi, stamani.

Suono il campanello, e la voce di mia madre non si fa attendere.

-"arrivo" pronuncia, subito dopo apre.

Mi accenna un sorriso, mentre le tendo le braccia. Ci stringiamo in un abbraccio, che finalmente mi fa sentire a casa.

-"ne parliamo fra poco. Adesso c'è qualcuno" sussurra al mio orecchio.

Sciogliamo l'abbraccio e mi avvicino all'entrata del salotto.

-"buona sera" dico, vista l'ora.

Ma quella voce, quella camicia, la sua borsa e quei occhi bastano a lasciarmi senza più alcuna parola.

-E con questo, sono al DOLCE- penso.

 




 

ANGOLO AUTRICE.

Sono tornata gente, bè capitolone piuttosto lungo. L’ obiettivo? Farmi perdonare.

Ci tengo a precisare che questo capitolo è interamente fatto dalla mia Best Mery, salvo qualche dettaglio, mi ha aiutata molto, è riuscita a sbloccarmi, a dare una svolta.

Ci sono molti cambiamenti come potete notare. Andrew, sta diventando un altro protagonista principale di questa fanfiction.

Le due facce dell’amore, difatti, è il titolo assegnato. Due uomini opposti,chi con un passato tormentato, e chi, di perdere qualcuno proprio non vuole saperne.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere se le nuove svolte vi sfarfallano lo stomaco.

Io continuo ad essere qui, la mia metà, Mery; anche.

Un bacio da entrambe. Aggiorneremo al più presto. Kiss. <3


  
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