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Autore: felinala    29/12/2015    8 recensioni
La gentile e simpaticissima Mymanga, voleva un seguito della mia precedente storia (il principe incendiario, che purtroppo per voi è necessario aver letto per capire a cosa si riferisce la storia); io l'ho accontentata a modo mio, ovvero, con l'ennesima demenziale in rima!
ispirata alla famosa caballetta dell'opera "Il trovatore" di G. Verdi, omonima della mia storia; buona lettura!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DI QUELLA PIRA (L’ORRENDO FOCO)
-OVVERO LA TENTATA VENDETTA DEI SON ALL’INCENDIARIO-
 




S’ode un grido oltraggiato, al che l’ennesima vampa
Provocata dal principe per futile motivo, divampa.
Casa Son è di nuovo circondata di  fiamme aranciate
In un mese ben quattro son state le case in quel modo dissacrate
 
Ed ora la padrona del focolare pretende equa vendetta
E si infuria all’aria del marito, invero assai interdetta
Se non ci penserà lui, allora sarà lei a meditare la punizione perfetta
Contro quel dannato principe dalla mano lesta,
E  dalla persona invero assai  molesta
pensando pensando  ad un’idea che gli risultasse indigesta;
ma passarono i giorni senza un idea al che ella pensava: “Vieni idea benedetta!”
Ma prima bisognava spegnere l’ultimo incendio doloso
che quegli sciocchi dei suoi tre saiyan non riuscivano a placar…  Oh, dannato! Ennesimo gesto oltraggioso!
Finché la donna col marito ed i figli non si impose
e cominciò ad urlare verso di loro tali parole sdegnose:

Di quella pira, l’orrendo foco
tutte le fibre m’arse, avvampò!
Empi spegnetela, o ch’io tra poco
Col sangue vostro la spegnerò!
 

Ad udir ciò i tre mori saiyan, terrorizzati
Onde rischiar la temibile ira funesta della moretta
Raddoppiarono gli sforzi sull’incendio applicati
Ed in breve abbatterono ciò che restava della povera casetta
 
Qual vista funesta dunque si presentò
All’alba di quel dì sul monte verdeggiante!
 Nello spiazzo dove sorgeva la casetta solo fumo si innalzò
E mentre la vendetta veniva meditata accuratamente
Trovar un altro alloggio a loro purtroppo fu l’unica opzione che restò
E non volendo andar sotto il tetto dell’incendiario, fu Satan che li ospitò.
 
Chichi, ripresasi dall’ennesimo shock subito
A mente fredda a lungo meditò
Goku e Goten furono a lungo interrogati
Perché di tutti loro, erano i due che più a contatto col principe erano stati
Ma nulla che somigliasse ad un piano alla fine spuntò
Perché nessuno lì ricordava cosa al principe era sgradito
A parte Goku che però lo rendeva assai inviperito!
 
Il primo tentativo punitivo di Chichi fu allora del cibo assai pepato
Di  tanto peperoncino piccante costellato
Per ricordargli il suo ardente “peccato”;
La scusa perfetta fu un pranzo spacciato per riconciliazione
In cui le due famiglie erano riunite in campo neutrale, sotto un tendone
Inutile che si racconti del principe la reazione
Alla sua piccantissima porzione
Ma non potendo fare ancora altra distruzione
Si limitò a minacciare di morte la cuoca “sbadata”, e il di lei ignaro marito di castrazione
Andandosene poi con fare nauseato.
 
La mora, non paga del suo primo tentativo,
cercò di carpir informazioni da chi gli era più vicino
fu discreta ma non troppo, corruppe il dottor Brief con del vino,
spiò Goten mentre con l’amichetto Trunks giocava e parlava in giardino,
 la sig.ra Brief era all’apparenza la più facile con cui chiacchierare ma nemmeno lei diede un aiutino!
Infine con Bulma fece appello al buon senso, al denaro e perfin alla giustizia
Le venne però detto, per forza o per dispetto, con sua somma mestizia,
Che il saiyan era già in parte da lei stato punito, ma anche che dopo quel giorno non si era più fatto vivo!
Che la poveretta dovesse allora lasciar correre quella ripetuta ingiustizia?
Che dovesse ingoiar la rabbia per l’onta subita?
Ma soprattutto, che il dannato saiyan non avesse una cosa che gli risultasse paurosa, schifosa e sgradita?
 
Chichi riprese allora a meditare
Non rassegnandosi a non fargliela ripetutamente pagare
Per averle distrutto ben quattro volte il suo adorato focolare
Bello lì sui monti dove con amore le piaceva cucinare,
Si, il principe l’avrebbe pagata cara, ma per il momento poteva solo aspettare.
Il secondo tentativo della moretta
Fu un agguato alla stanza di casa Brief più protetta,
la gravity room dal principe gelosamente usata e custodita
fu oggetto di una manipolazione forse assai pericolosa, ma altamente e sicuramente sgradita;
Chichi nella stanza di soppiatto penetrò,
approfittando che vuota per caso la trovò
e un’intera bottiglia d’acqua sulla complicata componente elettrica della stanza versò!
Per fortuna dei più fragili abitanti della casa, la stanza non esplose
Ma scosse uscirono dai componenti ripetute e copiose
E per un bel po’ il principe la stanza più non usò,
e questo lo rese furioso e non poco, però…
 
La donna ancora soddisfatta non era
D’ira bruciava ancor se doveva esser veritiera
E dunque cercava l’ennesima rappresaglia, di tempesta foriera!
 
Mentre, utilizzando come scusa le faccende domestiche, meditava,
Il suo caro ma sbadato marito di li passava
Non potendo più resistere senza uno sfogo, la donna gli disse ciò che (ancora) la turbava;
disperandosi molto perché nessuno a trovar il punto debole del saiyan la aiutava
e dunque nessuna altra idea da sfruttar le arrivava!
Ma lei era ancora rancorosa, che il principe ancora non avesse pagato le sembrava;
ancora una sola piccola azione, per potersi avvicinare, diceva,
 se non per pareggiare in numero, le distruzioni e la punizioni, o almeno ci provava!
 
Il lampo di genio arrivò allora proprio dal più inaspettato:
Goku stranamente pensando si era infatti ricordato
Quanto nello stomaco del demone Bu, alla vista dei vermi il principe era rimasto schifato
E quanto di quei simpatici vermetti si era poi lamentato!
Che ne avesse paura? O che fosse proprio da essi disgustato?
Non aveva importanza
Chichi tutta contenta improvvisò perfino una danza
C’era un piano, un punto debole, e di vermi sapeva certo dove trovarne in abbondanza!
 
Passata l’iniziale euforia,
la donna mise sotto torchio l’intera famiglia
al che la aiutasse ad attuare quella piccola follia
o se non altro per proteggerla una volta attuata e poter dalle grinfie del nemico andare via!
 
Elaborarono con cura il piano
Dato che sapevano di non dover far troppo baccano
Dal loro prato di montagna seppur lontano
Trasportarono celermente una moltitudine di vermetti
Grandi o piccini, tutti strisciavano come matti
Alcuni erano singolarmente puliti, altri avvolti nel pantano
I quattro insomma non si erano risparmiati ed avevano fatto un lavoro niente affatto spartano!
 
Portarono il tutto nella casa degli “amici”
Per il momento considerati alla stregua di nemici
Di soppiatto, nel primo pomeriggio, quando sapevano i tre stessero facendo pisolini felici
 
Se qualcuno strano il lieve rumore che fecero trovò
Caso non ci fece  e così il piano liscio filò.
Puntarono al soggiorno dove la famiglia spesso riposava per un po’
Ed una volta che con precisione l’obiettivo si individuò
Veloci su di esso la squadra di invasori si precipitò
E fu così che l’intero divano, da beige, marrone di terra insieme a tutti i suoi occupanti, diventò!
 
Sparpagliati e liberi dai contenitori
I vermi lieti si mossero vivaci con somma gioia degli spettatori
Sui corpi caldi di quelle persone; entrambi gli adulti di testa uscirono fuori
Anche a Bulma facevano schifo quegli orrendi invasori
E tutti e tre gli occupanti del divano diventarono di mille colori!
Solo un colpo d’aura, del piccolo Trunks salvò la casa ed i genitori
Ma ora i Son, che per quello scherzo erano gli indiziati maggiori
Avevano contro non solo il principe inviperito, ma anche Bulma e Trunks che volevano farli fuori!
 
Così una feroce battaglia iniziò
Fatta di colpi ma anche di sfottò
Inseguimenti e paroloni comportò
Finché entrambe le famiglie stanche
Non decisero infine di siglar la pace sedute su due opposte panche
 
Il principe incendiario fu costretto allora a terminar quella carriera
Che anche se molto goduriosa, di pericoli foriera
E giurò quindi di trovar sfogo in altra maniera
 
Chichi soddisfatta allor si ritirò
Aveva ottenuto vendetta
Per l’incendio alla sua cara casetta
Ma come tocco finale volle che quella poveretta
venisse ripristinata nuovamente con i soldi della miliardaria, che sfinita accettò
e fu così che la lunga, tragicomica faida infine terminò.

 

FINE






 A.D.A.F.D.T (OVVERO Angolo Dell’Autrice Fuori di testa)

Salve gente!

Aspettando il nuovo anno, ho pensato di lasciarvi anche questa piccola cosuccia, stavolta però era in parte su richiesta quindi non me ne vogliate!

Spero vivamente non sia venuta una scemenza.

A parte ciò, ora che l’ho per bene dissacrata (povera opera! Povero Verdi!) vi invito, se avete tempo da spendere, a vedere l’opera originale: (A SEGUIRE, PARTE DIVULGATIVA)

il trovatore, una delle più belle opere di G. Verdi (la migliore in assoluto a mio parere), è un’opera drammatica del 1853, divisa in quattro atti e quattordici scene; la trama è parecchio intricata (troppo per spiegarla qui ma se siete curiosi solo di essa, su Wikipedia è ben riassunta); si svolge in un clima simil- medievale tra castelli e gitani…
A mio avviso è una delle opere che più meritano e si trova comodamente in piccoli spaccati di 15 minuti su youtube (con interprete Pavarotti); se volete solo capire la melodia delle parole scritte in corsivo verso l’inizio della storia, basterà cercare il titolo della storia su un motore di ricerca qualsiasi per poterlo trovare.

Detto ciò, e scusate la parte “divulgativa”:

GRAZIE a chi leggerà, in silenzio e non

GRAZIE a chi perderà un minuto per lasciare un commento, positivo o negativo che sia


BUON INIZIO ANNO A TUTTI!
(ma probabilmente romperò le scatole anche quel giorno)

Affettuosamente

NALA


 
  
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