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Autore: ehitsfrannie    29/12/2015    1 recensioni
Esistono Tre Pietre: la pietra dell'equilibrio, quella della saggezza e dell'amore. Tre Pietre essenziali per far tornare la magia a Storybrooke. Il compito di trovarle viene affidato ad Alice, una ragazza tormentata dal suo passato turbolento che sarà costretta a lottare contro i Cattivi più malvagi delle fiabe. Per fortuna (o sfortuna) ci sarà il Cappellaio Matto ad affiancarla in questo viaggio insieme ad un'altra ragazza temeraria tanto quanto il fratello.
Tre Pietre. Tre personaggi. Una sfida per ognuno di loro.
Riuscirà Alice a portare a termine la sua missione? Qual è il vero obbiettivo di Jefferson? Cosa centra Tremotino in tutto ciò? E se Capitano Uncino avesse una sorella?
[le parti di Rumbelle mi sono state gentilmente concesse dall'autrice padme83 alla quale vanno i crediti per le one shot della sua raccolta "In the morning you always come back" di sua totale creazione e stesura.]
Genere: Avventura, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cora, Jefferson/Cappellaio, Matto, Killian, Jones/Capitan, Uncino, Signor, Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XVII

 

Quando Kendra finalmente si fermò non era troppo lontana dall'altra sponda della spiaggia dalla quale era scappata rincorsa dai pellerossa. Si chinò per riprendere fiato, appoggiando le mani sulle ginocchia e ridendo dal sollievo e dalla soddisfatta per essere riuscita nel suo intento.
La sua agilità e il suo passo veloce avevano seminato le guardie, ora sarebbe bastato solo trovare il Cappellaio ed Alice per lasciarsi alle spalle Peter Pan e gli Indiani inferociti. Una volta che il suo battito cardiaco tornò nella norma, Kendra raggiunse la spiaggia che stava a pochi metri dalla radura in cui aveva sostato per riprendere fiato. Il sole stava facendo capolino dalle onde quando intravide galleggiare nell'acqua un mastodontico vascello dalle vele nere e, più vicina a lei, una piccola scialuppa abbandonata in riva al mare. Sentì qualcosa alle sue spalle ma, non appena fece per estrarre la sua sciabola dal fodero, qualcuno le fece mollare la presa con un calcio dritto nella schiena.
Gridò accasciandosi a terra, del tutto impreparata ad un agguato. Prima che potesse riprendere la sua arma tra le dita, uno stivale pestò la lama di quest'ultima bloccandola a terra.
«Guarda guarda chi si rivedere.» disse la voce mentre Karen veniva tirata su da due uomini.
Fissò l'uomo che aveva parlato e, mentre sentiva l'astio crescere in lei, questo rise bellamente mostrando un buon numero di denti d'oro. Karen cercò di dimenarsi, ma questo fece ridere l'uomo ancora di più. «Vedo che non hai perso la tua spavalderia, Jones.» affermò questo afferrando la spada dalla sabbia e ammirandone la lama.
«Che cosa vuoi, Tatch?»
Barbanera puntò la punta dell'arma sullo sterno della giovane. «Credimi, ti ucciderei subito se non mi servissi per scovare tuo fratello. Dimmi: quell'idiota di Killian Jones naviga in queste acque?»
Kendra gli regalò uno sguardo ricco di odio e disgusto. «No.»
«E perché mai avrebbe dovuto lasciare la sua povera, piccola indifesa sorellina in balia dei pericoli di questo paradiso maledetto? Ti conviene non mentirmi.» disse Barbanera in tono minaccioso, spingendo la lama contro il torace della ragazza, che sussultò. «Se decidessi di farmi fuori subito mi risparmieresti la morte di mio fratello.»
Edward Tatch sembrò allora sorridere. Tolse la lama dal petto della ragazza buttandola a terra e ordinò ai suoi uomini di condurla sulla scialuppa. «Se non mi dirai esattamente in quali coordinate si trova Capitan Uncino ti sottoporrò a qualcosa di ben peggiore della sua morte.»

 

**

 

Alice aveva una voglia matta di prendere a calci tutto ciò che si trovava di fronte a lei. Fino a poco prima aveva cercato di non illudersi, convinta che appoggiarsi a uno come Jefferson fosse solo un grande sbaglio, e quando si era lasciata andare era stava brutalmente scossa dalla verità: il Cappellaio stava facendo quel viaggio per tornare da sua figlia, e non di certo perché teneva a lei e voleva aiutarla.
Lacrime di rancore spingevano per uscire, ma Alice si impose di non piangere. Tirò su con il naso e cercò di tenere a bada la sua collera per quando avrebbe dovuto liberare Kendra.
Le sarebbe servita un'alta dose di coraggio per agire senza creare più guai di quanti non ve ne fossero già.
Mentre Alice si struggeva dentro una nube nera di pensieri, raggiunse a passo spedito la spiaggia e, senza nemmeno accorgersi, inciampò.
Si alzò con una smorfia, cercando di togliersi più granelli di sabbia possibili dalle labbra. Si girò per imprecare contro l'oggetto che aveva osato compromettere la sua missione di salvataggio ma la sua attenzione venne completamente rapita da quella che sembrava una spada. La prese tra le dita, maneggiandola e sentendone il peso. Era leggera e sinuosa, ma così affilata da essere letale.
Nonostante la poca esperienza nell'arte della scherma, Alice decise di tenere l'arma con sé. Fece qualche passo indietro e scorse delle orme sovrapposte che andavano dalla fine della radura alla riva del mare, dove le onde si scontravano con la terra.
Alice trattenne il respiro. Il suo intuito non si era sbagliato. A riva le orme erano già state cancellate delle onde, ma ogni indizio portava di certo alla fregata che stava a metri di distanza dalla spiaggia.
La ragazza si guardò intorno, d'un tratto smarrita. Come avrebbe fatto a raggiungere la nave di Barbanera? Non vi era il tempo per costruire una zattera, e arrivare a nuoto sarebbe stato folle.
Alice piantò la lama della sciabola nella sabbia con forza e si sfogò con un urlo di frustrazione. E ora?
«Kendra non sarebbe contenta di come tratti la sua arma.»
Alice sobbalzò dallo spavento, girandosi di scatto verso la voce che aveva parlato. Killian stava appoggiato al tronco di un albero con l'uncino in mostra e il suo solito sorriso magnetico.
La ragazza deglutì e posò le mani sui fianchi, sospirando per allontanare il nervoso. «Che cosa ci fai qui?»
«Be', è già il terzo grido che sento provenire da questa isola maledetta, Amalia.» affermò il pirata avvicinandosi alla ragazza. «Non avrei mai dovuto fidarmi di voi due.»
Alice sorrise debolmente, incrociando le braccia al petto. «Fai in fretta.»
Killian afferrò l'elsa della spada di Kendra ancora infilata nella sabbia e la estrasse con prodezza. Alice poteva già vedere quella lama affilata trapassarla da parte a parte.
«Non ho intenzione di ucciderti, non ora almeno.» dichiarò Capitan Uncino, facendole cenno di prendere la sciabola. Alice alzò un sopracciglio, perplessa, però non esitò.
Non si sa mai che cambi idea.
«Voglio prima sapere chi sei.»
«Mi chiamo Alice Kingston.» disse semplicemente la ragazza, impugnando l'elsa.
«Jefferson se l'è svignata?»
«Qualcosa di simile. Non vuoi sapere dov'è tua sorella?»
«So benissimo dov'è. L'ha presa Barbanera. Suppongo di essere arrivato in ritardo.» Uncino fece un amaro sorriso. «Se solo fosse rimasta al mio fianco...»
«Credo sappia badare a sé stessa.» replicò Alice tagliente.
«Non alle prese con uno come Edward Tatch. Ho lasciato la mia ciurma ad occuparsi della mia nave per andare a cercare Kendra, ma non sapevo che nel frattempo Barbanera fosse arrivato a Neverland.» ammise Killian. «Vuole vendetta, l'ha rapita per arrivare a me.»
«D'accordo, qual è il piano?» la testa di Alice stava per esplodere e una volta tanto si trattenne dal fare mille domande sul perché il celebre corsaro se la fosse presa con ciò che rimaneva dei fratelli Jones.
A quel punto, contro ogni previsione, Uncino scoppiò a ridere. «Tu pensi veramente che ti renderò partecipe di questa missione dopo avermi ingannato?»
L'espressione di Alice rimase impassibile, e questo fece tornare serio il pirata in pochi secondi.
«Dammi un buon motivo per arruolarti.»
Dire che hai letto tutto sull'argomento ''navigazione'' non servirà.
«So navigare.» osò Alice, pregando che il capitano non la mettesse alla prova sul serio. «E io e Kendra avevamo iniziato a legare. Ci siamo confidate, fino a quando Jefferson non ha mandato tutto all'aria...»
Killian annuì divertito. Prese a girarle intorno, ancora non soddisfatto. «Cosa mi darai in cambio?» Pronunciò queste parole all'orecchio di Alice con voce suadente al punto che la ragazza balzò di lato, allontanandosi dal pirata brandendo la sciabola. Killian rise. «Stai attenta con quella spada, o rischierai di cavare un occhi a qualcuno.»
Alice esitò un momento, prima di abbassare l'arma. «Sappi che non ho nulla da darti, ma sono sicura che Jefferson si indebiterebbe molto volentieri.»
Uncino le fece segno di seguirla attraverso la spiaggia, ghignando divertito.
«Ci sarà da divertirsi.»






Here I Am!

Buon Nataleeeeee :D Anche se in ritardo, spero abbiate passato una bellissima giornata e che abbiate ricevuto tutto quello che avevate chiesto hahahah :')
Cavolo, siamo già arrivati al diciassettesimo capitolo! Ormai Wonderland sembra così lontana ed Alice sta affrontando prove che prima neanche immaginava. Oltretutto, ora è rimasta da sola e dovrà affrontare Barbanera. 
Per fortuna, lei e Killian sembrano stipulare un'alleanza e presto li vedremo veleggiare verso il mare dei Caraibi alla ricerca di tesori nascosti e teschi maledetti...magari in un'altra storia c': 
Vi auguro un buon anno nuovo, ci risentiamo domenica prossima! A presto! 
Frannie. 

   
 
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