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Autore: Mayth    29/12/2015    2 recensioni
La pedina bianca si poggia sulla scacchiera. La partita è iniziata, e sia il professore che il signore del magnetismo si sorridono di nuovo.
[Raccolta di flash-fiction al gusto di Charles/Erik]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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[X-Men 3]


Pensavo che (non mi avessi mentito)


Magneto si sveglia durante una notte ventata e sa. Sa che non riuscirà a riprendere sonno e che il suo corpo ha bisogno di movimento. Ha passato un’intera vita in guerra e l’aspettativa di morire nel silenzio, nella totale apatia dello scorrere inesorabile del tempo, lo terrorizza.

Sa che ha bisogno di uscire o soffocherà fra quelle mura sporche. Ancor prima di rendersene conto le sue gambe lo portano lì; gli ci è voluto del tempo, ma il percorso verso casa è sempre travagliato.

Osserva le incisioni sulla pietra lisa. È una bella tomba, quella di fronte ai suoi occhi. Ancora più bella è la persona della quale essa testimonia il ricordo.

La morte di Charles era un’opzione che aveva messo in conto da molto tempo – lui non è mai stato così ingenuo da credere che le battaglie non possano uccidere anche i migliori, eppure la perdita ha un sapore sorprendentemente amaro. Gira lo sguardo verso la villa. La luce che trapela fra le nubi sottili illumina esattamente quel piccolo angolo di terreno dove, così tanti anni addietro, Charles gli aveva insegnato che anche lui possedeva una luce nell’animo. Magneto tenta di ricordare quale fosse il lato più luminoso della sua mente, ma tutto ciò che riesce a rammentare sono le labbra tremolanti di Charles che a stento riescono a non aprirsi in un sorriso fiero, i suoi occhi lucidi e ricolmi di passione e comprensione.

Sente che durante tutto quel tempo la sua serenità sia slittata dal ricordo di sua madre al ricordo di Charles. Ed è ancor peggio rendersi conto di averli persi entrambi in un soffio di vento.

You’re not alone. Erik, you’re not alone.

Una delle più grandi bugie che qualcuno gli avesse mai raccontato, Magneto lo sa ora e lo sapeva in passato, ma era stato bello far finta di crederci. A suo modo Charles aveva tentato di stargli vicino, anche se lui lo aveva avvisato. Non si gioca col fuoco, ti dicono, o ti bruci. Se Charles non ha ascoltato, infine, non è a causa sua.

Anche il giorno in cui è morto ha continuato a perseverare nella sua testardaggine, convinto di poter salvare le persone col solo dono delle parole e della buona fede.

Le buone intenzioni non hanno valore se non si sa agire. Lui lo aveva imparato quando quella moneta non si era mossa e un colpo di pistola era riecheggiato nello studio di Schmidt.

You’re not alone.

“Bugiardo” mormora al nulla di fronte ai suoi occhi. Non c’è neanche un corpo da compiangere, solo la memoria graffiata di un passato che finge di essere luminoso.
  
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