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Autore: valechan91    30/12/2015    1 recensioni
Tutti conosciamo l'AU ufficiale della serie, il videogioco Quest. E se la storia fosse andata un po' diversamente dal gioco? Se ci fossero dei sottintesi e dei retroscena?
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Tooru Oikawa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1- la profezia segreta




I due maghi Kuroo e Kenma non erano nuovi al mondo della magia. Sin da bambini si erano destreggiati tra pozioni e magie di ogni tipo, da quelle più semplici a quelle curative.  Da qualche tempo, però, Kuroo si rinchiudeva in una stanza della torre, da solo, a trafficare ed esercitarsi per conto suo. Raccomandando a Kenma di non avvicinarsi a quella zona della torre. Ogni volta, con dei libri che Kenma non conosceva.
I due erano vecchi amici ed erano stati istruiti insieme alle arti magiche, quindi Kenma, sebbene il suo carattere schivo gli impediva di mostrarlo apertamente, era preoccupato. E non poco.
Il Re contava su di loro per la guida e la protezione del Principe. Nel mentre, Kenma continuava ad esercitarsi, prima che ogni sera, come era solito fare, Kuroo afferrasse dei libri grossi e spessi, e dalla copertina scura, e si rintanava in quella stanza fino a notte inoltrata. A volte, anche fino al mattino.
Era una sala piccola, vecchia e malconcia, e Kenma si chiedeva proprio cosa ci facesse in quel posto. Sapeva che il suo amico aveva qualche difetto, diciamo anche molti, ma non era cattivo.
Con questi pensieri, Kenma continuò ad esercitarsi negli incantesimi di difesa,  era arrivato a studiare il potenziamento degli oggetti…così, fece infrangere un sasso contro una vecchia armatura ancora in ottimo stato, la quale finì sgretolata in pochi secondi.
“ Non ci siamo” pensò il giovane mago “ la mira… la potenza… sono scarso…ma se riduco questo… se faccio così…”
Intanto, Kuroo osservava il suo amico ridacchiando, con un guizzo quasi diabolico negli occhi. Kenma non si era accorto che Kuroo  aveva scambiato l’armatura…
Il mago si diresse con i propri libri in quella che era orma la sua stanza-laboratorio segreta, con un sorriso diabolico.
“ Diventerò il mago più potente del regno… e a quel punto…”

 




Passarono gli anni, e ormai Hajime e Tooru avevano entrambi dodici anni.  Il loro legame era sempre più profondo, e tutti nel regno sapevano dell’amicizia tra il piccolo aspirante cavaliere e il Principino.
“Iwa-chan, ordinerò a mio padre di farti nominare subito Cavaliere e di abdicare in mio favore! Ti voglio al mio fianco quando sarò sovrano di questo regno! Chissà che non riesca nelle campagne di conquista dove mio padre ha fallito…”
“ Principe…” sospirò, guardandosi intorno “ Tooru, devi smetterla! “ gli tira un piccolo pugno
“ Fa male, Iwa-chan!” ribatte il principino “ Sei cattivo! E la mamma mi ha detto che posso fare quello che voglio!”
“ Anche se poi finisci sempre a sedere per terra correndo nei boschi?” replica Hajime, guardandolo di sbieco e sogghignando divertito
“Rude! Sei rude, Iwa-chan!”  ribatte piccato il Principe “ ma vuoi saperla una cosa, Iwa-chan? Non vedo l’ora di essere Re solo perché poi tu diventi il mio Primo Cavaliere” gli sorride in maniera sincera.
Quella stessa maniera che il povero Hajime amava e odiava allo stesso tempo, perché il suo cuore sobbalzava a tanta sincerità e perché a quel sorriso non si poteva dire di no.
Le cose tra i due stavano cambiando, quello che li legava era sempre più profondo…

 

 



Passò un altro anno, e Hajime era sempre più preoccupato. Tooru era sempre più impaziente e litigava con i genitori. Il più delle volte lo chiamava  e si rifugiavano in quello che era diventato il loro posto segreto, dove anni prima avevano guardato le stelle, dove il Principe sognava di alieni e di mostri.
Erano ormai sostegno l’uno dell’altro, e l’aspirante Cavaliere non disdegnava di replicare a tono al Principe e di fargli smettere di farneticare su cose più grandi di lui.
Quello fu l’anno dell’investitura di Hajime a Cavaliere.
Ora, in quel mondo, diventare Cavaliere anche se solo a tredici anni voleva solo dire mancanza di esperienza sul campo. Ma si era di fatto giovani adulti.
Il Principe, incurante di tutto, volle assistervi e congratularsi di persona con il suo futuro Primo Cavaliere. Quella giornata decretava tutte le sue certezze. Sentiva che nessuno poteva impedire i suoi desideri.

 

 




Pochi giorni dopo, Kuroo trovò qualcosa di strano in un libro che stavano studiando insieme, e la fece leggere a Kenma. Si trattava di una profezia.
“ Ogni mille anni,  dalla stirpe dei demoni verrà alla luce con la settima luna un demone dalle capacità fuori dal comune. Il demone conoscerà razze differenti ma porterà rovina e distruzione. Solo qualcuno a cui sarà legato dal sangue scarlatto saprà lenire la sua natura.  Ma quando incontrerà tale creatura, prima che ciò avvenga tante insidie dovranno attraversare, tanto sangue versare ed una tela tessere. Ma il loro destino sarà segnato da un riflesso scarlatto e dall’essenza del grigio. Ma attenzione al vero potere che sgorga dal cuore. Quel potere deve essere precluso al demone poiché annullerà una caratteristica vitale dello stesso”.
“Cosa significa, Kuroo?” domandò Kenma
“ Non ne ho idea” replicò il mago, che in realtà stava mentendo. Aveva intuito cosa potessero significare quelle parole, e nascose la voglia di sogghignare. La profezia gli sarebbe tornata molto utile…

 

 

 



Passò un mese e si avvicinava il compleanno del Principe e i suoi tredici anni.  Hajime li aveva compiuti il mese precedente, con tanti festeggiamenti da parte di Tooru.
Purtroppo, una tragedia era all’orizzonte. Una settimana prima del compleanno del Principe, il Re e la Regina morirono durante un attacco alla battuta di caccia da parte di alcuni banditi.
Il Principe era spaesato, triste, amareggiato. Hajime gli fu più vicino che poteva, disinteressandosi del rango.  I Ministri decisero che ormai, Tooru era il legittimo Sovrano.
Dapprima intimidito, Tooru si sentì subito a suo agio nelle vesti di Re e nominò Hajime suo Primo Cavaliere.
“ La promessa, Hajime. Ce l’abbiamo fatta!” gli sorrise l’ormai Re Tooru, mentre conversavano da soli.
I loro abiti cambiavano. La cotta di maglia di Hajime era più scura ed aveva un’armatura più solida ed un cavallo proprio. Tooru, invece, aveva un’aria regale nella sua divisa purpurea e dorata, nel lungo mantello scuro che faceva risaltare le corna.
Ad Hajime non era mai importato che lui fosse umano e Tooru un demone. Si fidava di lui e si darebbe fidato sempre.
Passò un altro mese e Hajime notò dei cambiamenti nel suo Re. Era sempre più orgoglioso, dedito alla lotta, meditava guerra. Il suo ego stava crescendo, e avevano solo tredici anni. Come sarebbero stati, loro due, una volta adulti?
Una sera, il giovane Cavaliere espresse il suo disappunto al suo Re.  Non rinunciavano alla loro abitudine di parlare alla luce della luna, sotto le stelle, solo loro due. Un mondo tutto per loro.
“ Non capisci, Iwa-chan” lo fissò un po’ tristemente il Re
“ Non dire stupidaggini “ ribattè il Cavaliere “ ci conosciamo da sempre, ormai sei Re e hai delle responsabilità. Volevo credere che fossi sempre lo stesso, ma non posso più chiudere gli occhi, Tooru. Per il bene di entrambi.  Stai diventando egoista, legato al denaro e al potere. Non posso fare finta di niente quando il Re che voglio servire, il mio amico di sempre, diventa un’altra persona. Io non conosco questo Tooru”
“ So di aver sbagliato,  Iwa-chan, e sto già cercando di porre rimedio a tutto “ disse il Re, fissando il compagno negli occhi “ volevo che fossi orgoglioso di me. Non voltarmi le spalle anche tu. Mi hai sempre sostenuto, senza di te non sarei nulla. Sei tu a rendermi migliore. Ti chiedo di perdonarmi. Davvero, Iwa-chan”
Hajime non seppe mai come fosse possibile, ma si ritrovò le labbra di Tooru sulle sue. Dopo qualche istante, un oi’ confuso ma piacevolmente sorpreso,  si ritrovò a ricambiare ed approfondire il bacio, mentre accarezzava i morbidi capelli del compagno.

 

 




Hajime si era illuso. Si era illuso che parlargli avrebbe potuto cambiare le cose. Ma non fu così.
Il Re, oltre ai suoi consigli, seguiva le direttive del mago Kuroo, che gli si era avvicinato sempre più, in brevissimo tempo. Sapeva, Hajime, che il suo posto non lo avrebbe mai preso. Né al fianco del Re, né nel suo cuore. Ma gli faceva male, provava gelosia.
Quando, ad occhi sbarrati, vide Tooru dichiarare guerra ad un piccolo regno vicino e dichiarare alleanza al nemico giurato da sempre odiato dal precedente Sovrano, Hajime prese una decisione.
Sarebbe diventato forte. Per lui. Per salvarlo. Per potergli restare accanto per quei pochi anni in confronto alla vita di un demone.
Quella notte stessa, si diresse alle scuderie, convinto che tutti dormissero. Ma…
“Iwa-chan…”
Si trovò alle proprie spalle l’ultima persona che volesse mai vedere: Tooru. Voleva essere furtivo, evitare dei dolorosi saluti. Ma forse, il loro legame glielo aveva impedito.
Hajime lo fissò per pochi attimi, notando i soliti abiti purpurei ma uno sguardo spento e triste.
“Cosa vuole, mio Re?”
“ Oh, ti prego, Iwa-chan! Finiscila con questa recita e non fare così! Non vorrai…” replicò il Re, notando che il cavallo era pronto, come per un viaggio.
“ Cosa cerchi ancora da me, Tooru?”  disse il Cavaliere “ non posso rimanere. Non con te… in questo stato. Se non sarai tu a cambiare da solo, ti farò cambiare io”
No, Hajime Iwaizumi lo sapeva. Quello non era più Tooru Oikawa, il Sovrano per il quale avrebbe dato anche la vita. Il suo caro amico di un tempo era adesso un Re stoico e soprattutto accecato dal potere. Completamente.
“ Non puoi andartene, Iwa-chan! Che ne è di me se non ci sei tu al mio fianco? Smarrirò la via”
Hajime non aveva mai visto Tooru in quello stato, ma non si fece ingannare dalla sue suppliche.
“ Lo sai” continuò il Re” che i demoni squarciano il velo del destino. C’è un filo che ci lega. Non puoi spezzarlo”
Il Cavaliere, avvicinandosi al cavallo, senza voltarsi, rispose.
“ Devo diventare forte. Per me. Per noi. E non posso farlo se rimango qui. Ma tornerò. Per poterti salvare da quello che stai diventando. Però, adesso posso giurarti una cosa” si voltò, sguainò la spada allontandosi un poco e conficcandola nel terreno davanti  a sé per poi inginocchiarsi, concluse “ giuro sulla mia vita che come Primo Cavaliere farò qualsiasi cosa che la vita mi permetterà per salvare il mio Re. Te lo prometto, Tooru”. Il Cavaliere sollevò lo sguardo, rimanendo in ginocchio e sorridendogli  anche con li occhi mentre li incatenava a quelli del giovane Re. Sperava che la lontananza avrebbe aperto finalmente gli occhi al suo Re.
“Perdonami, se puoi” sussurrò Hajime, mentre rinfoderava la spada e saliva sul cavallo
“NO!”




Nel frattempo, Kenma aveva scoperto cosa si celava dietro lo strano atteggiamento di Kuroo.
“ Magia nera!  Come hai potuto, Kuroo?!”
“ Il potere, amico mio. Il potere” fu la risposta che con un ghigno il giovane mago ricevette “ otterrò i più grandi poteri magici di questo mondo, e nemmeno il Re potrà impedirmelo. Anzi… “
Il giovane mago Kenma, quella notte,  si mise in viaggio, abbandonando il castello senza una parola.

 



Mentre Tooru vedeva il suo Cavaliere allontanarsi, vide un riflesso rosso tra loro, come qualcosa legato al dito. Ma sgranò gli occhi: il riflesso era del colore del sangue. Lo stesso riflesso sanguigno che aveva visto Hajime, che strinse più forte le redini facendo galoppare il cavallo più veloce.
“ Ti salverò, Tooru. Dovesse costarmi la vita”.
Il Cavaliere, mentre galoppava, pensava a quanto fosse ironico.  Se ne stava andando, ma proprio l’allontanarsi gli aveva fatto comprendere la verità che forse aveva sempre negato. Era innamorato di Tooru Oikawa. Forse da sempre.
Amareggiato, arrabbiato, contrariato, il Sovrano rientrò nelle proprie stanze,  fissando il proprio riflesso allo specchio.
“Sai, Iwa-chan? Quello che mi rendeva migliore eri tu. Mi donavi dei sentimenti, ma te li sei portati dietro. Adesso non rimane altro che il demone.  Sarò quello che tu vorrai, un demone che vuole solo il potere. Sarò qualsiasi cosa per riportarti a me. Conquisterò tutto, tutti, e tornerai a me”
Tooru era accecato dall’amarezza, così aveva frainteso le cose. Ma qualcosa, però, gli era chiaro.
Se ne accorgeva solo adesso. Si era innamorato del suo Cavaliere, di Hajime Iwaizumi. Forse ne era sempre stato innamorato.

 

 

 



Passarono così quattro anni, e ormai avevano diciassette anni…

   
 
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