30/12/2015
3 recensioni"Il futuro appartiene a coloro che
credono nella bellezza
dei propri sogni"
credono nella bellezza
dei propri sogni"
Eleanor Roosvelt
E credi che arriverà anche a me la lettera per Hogwarts?
di _malandrina
Stringo il grosso libro al mio petto. Lo apro e faccio passare le mie lunghe dita sulle pagine ingiallite.
«Mamma?»
«Dimmi» dico rivolta a mia figlia, una piccola bambina dai lunghi capelli castani.
«Che cos'è quello?» mi chiede indicando il libro ancora stretto tra le mie braccia.
«Questo è un pezzo della mia vita» dico infine convinta.
«Dai mamma! Lo vedo che è solo un libro... Di cosa parla?» mi chiede ridacchiando.
«Parla di maghi, streghe, amicizie, amori e morte, ma in particolare parla di una scuola: La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts»
«E esiste sul serio?»
«Questo sarai tu a dirlo» le dico sorridendo.
«Allora me lo racconti?» mi chiede incuriosita.
«Iniziamo dall'inizio di tutto... Questa scuola non c'è sempre stata, sai? E' stata fondata da Godric Grifondoro, Salazar Serpeverde, Priscilla Corvonero e Tosca Tassorosso. E' grazie a loro se sono nate le quattro Case di Hogwarts che prendono il nome dai loro fondatori: Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso»
«Quattro Case?»
«Sì... ognuno di loro sceglieva, infatti, gli studenti da ammettere nella propria Casa. Per Godric Grifondoro era importante che i membri della sua casa fossero coraggiosi e che avessero un alto senso della giustizia. Salazar Serpeverde sceglieva, invece, solo maghi Purosangue che dovevano essere ambiziosi e astuti»
«Mamma cosa vuol dire Purosangue?»
«I Purosangue sono maghi nati da due maghi... hai capito?»
«Mh sì, ma se sono maghi anche gli altri cosa cambia da chi sono nati?»
«Tesoro in molti se lo sono chiesti prima di te e alcuni sono morti per andare contro questo ideale e per proteggere i Nati-Babbani»
«Chi sono i Nati-Babbani?»
«Sono maghi nati da persone senza magia... Sai, sono stati uccisi in molti durante le due guerre magiche perché erano accusati di rubare la magia»
«Ci sono state delle guerre?»
«Sì, ci sono state. Ora, però, ritorniamo a parlare dei fondatori. Priscilla Corvonero sceglieva tra gli studenti quelli più intelligenti e creativi. Mentre Tosca Tassorosso dava importanza alla lealtà, alla pazienza e alla costanza usata per intraprendere i lavori più difficili Alla morte dei quattro fondatori il compito di smistare gli studenti toccò al Cappello Parlantee fu lui a smistare Harry Potter nei Grifondoro»
«Sì! Nella mia Casa!»
«Nella tua Casa?»
«Ehm... Io penso di essere una Grifondoro perché sono coraggiosa! Però visto che è il protagonista non dovrebbe essere stato smistato nei Serpeverde?»
«Perché è ambizioso e astuto? Beh si... Anche il Cappello Parlante era molto incerto, ma Harry non voleva andare in quella Casa»
«E perché?»
«Perché prima di essere smistato aveva conosciuto Draco Malfoy. Un ragazzo che si era dimostrato un po' sbruffone e che era convinto di finire nei Serpeverde perché -a suo dire- erano i migliori. Inoltre Draco aveva trattato male un altro ragazzo che Harry aveva conosciuto poco prima: Ron Weasley»
«Perché l'aveva trattato male?»
«Perché Ron portava vestiti di seconda mano. Indossava, infatti, i vestiti dei suoi fratelli più grandi»
«E quanti fratelli erano?»
«Sette: Bill, Charlie, Percy, Fred, George, Ron e Ginny»
«Miseriaccia!»
«Hai detto bene! Sai chi lo diceva? Ron Weasley»
«Davvero?»
«Sì»
«Ma i genitori di Harry erano maghi?»
«Sì, loro erano maghi. Entrambi sono stati smistati nei Grifondoro»
«Allora saranno stati contenti quando hanno saputo che anche Harry era stato smistato lì»
«Oh James -il papà di Harry- sicuramente. Anche se -sono sicura- sarebbe stato orgoglioso di lui in ogni caso... James era un po' come il tuo papà. Anche per Lily -la mamma- sarebbe stato indifferente, ma in fondo penso che pure lei preferisse Grifondoro. Comunque loro erano morti già da dieci anni quando Harry fu smistato in Grifondoro»
«Come mai?»
«Quando è nato Harry era in corso la prima guerra magica che fu causata da Tom Riddle- Voldemort- e quasi tutti coloro che hanno combattuto contro di lui prima o dopo sono morti. I genitori di Harry erano ancora più in pericolo di tutti gli altri»
«Perché?»
«Perché una profezia diceva che Harry sarebbe stato in grado di sconfiggere Voldemort»
«Harry!? Ma quanti anni aveva?»
«Non era ancora nato quando hanno scoperto della profezia. James e Lily si nascosero per proteggerlo e vissero per qualche mese in una casa che non era visibile a nessuno perché era sotto un incantesimo. Solo una persona poteva vederla: ilcustode segreto. All'inizio scelsero come custode segreto Sirius -il migliore amico di James- ma alla fine optarono per Peter -una delle persone a cui James voleva più bene»
«Sirius e Peter erano nei Grifondoro?»
«Sì, loro inoltre facevano parte dei Malandrini insieme a James e Remus. I Malandrini erano legati da un'amicizia molto profonda e James era la colla che li teneva uniti. Ma non tutti i Grifondoro sono coraggiosi e Peter fu l'eccezione che conferma la regola»
«No, non dirmi che li ha traditi»
«Invece purtroppo è così e la sera di Halloween del 1981 Voldemort andò a casa loro. James era disarmato e fu ucciso subito, mentre Lily fece in tempo a salire al piano superiore con in braccio il piccolo Harry. Lei si sarebbe potuta salvare, se solo si fosse fatta da parte, ma preferì morire facendo da scudo a suo figlio. Voldemort era molto potente, ma non conosceva la magia più potente di tutte: l'amore»
«L'amore?»
«Sì. Lily sacrificandosi per Harry lo aveva avvolto nella potente magia dell'amore e quando Voldemort tentò di ucciderlo l'incantesimo rimbalzò su di lui»
«E Voldemort morì?»
«Non proprio, ma questo lo scoprirai tu stessa» le dico mettendo il pesante libro sulla sue manine.
«Posso leggerlo?»
«Certo che puoi. E' il tuo turno ora»
«Mamma posso farti solo una domanda?»
«Certo, chiedi pure»
«Tu hai detto che esistono maghi nati da genitori senza magia»
«Babbani»
«Sì... Babbani. Loro come fanno a sapere di essere maghi?»
«Ricevono una lettera che li informa che sono iscritti alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts»
«E credi che arriverà anche a me la lettera?»
«Io credo...»
Guardo il grosso libro con cui sono cresciuta e poi gli occhi speranzosi di mia figlia.
«Io credo che un giorno arriverà»
Io in fondo la sto ancora aspettando.