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Autore: Chichilina    10/03/2009    7 recensioni
Restyling!!! L’avevo promesso da tanto ed eccolo. Immaginate che una ragazza appassionata di Sailor Moon scoprisse un giorno che non si tratta solo di un cartone animato ma di un …DESTINO! Serenity, Endymion e il Golden Kingdom entrano in connessione con la nostra realtà e, per Usagi diventano un magico e inesorabile tutt’uno. Buona lettura e…commentate!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Minako/Marta, Seiya, Usagi/Bunny
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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 Ta ta ta da.....grazie a tutto il sostegno delle mie amiche che hanno recensito sono tornata più in vena che mai!!! Avevo avuto un momento di sconforto in cui credevo questa storia non vi piacesse davvero. Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno recensito il capitolo precedente e dedico a loro questo nuovo capitolo sperando di non deludervi. Ringrazio anche tutti quelli che hanno solo letto sperando che vogliano farmi sapere cosa ne pensano.

Buonalettura e...a presto

Chichilina

Erano passati due giorni dalla proposta di matrimonio  Seya. Lui non si era fatto più sentire, ne Usagi lo aveva cercato. A cosa sarebbe servito? Due giorni per struggersi al pensiero dei cambiamenti che avrebbe dovuto affrontare, due giorni senza riuscire a dormire e con in più il tentativo lacerante di non far trapelare le sue emozioni. Come avrebbe potuto spiegarle?

Minako, dal canto suo, non riconosceva più la sua amica. Dov’era andata la ragazza spensierata di sempre, il sorriso più splendente del mondo?

       -       Usa, ora basta, dimmi cosa ti prende? Non basta che la pioggia fuori continui a innaffiare il mondo intero e che il sole sia quasi diventato grigio per colpa di quelle macchie strane, anche qua dentro vuoi fare un laghetto con le tue lacrime?

Nessuna risposta. Usagi sentiva profondamente che non era giusto lasciare che Minako condividesse la sua pena, il suo misterioso, e al momento oscuro, destino. Lei stava solo aspettando. Le ore scorrevano lentamente ma scorrevano. La poca luce solare si alternava alo buio totale della notte. Erano passati solo due giorni, ma presto sarebbe arrivata la sua ora. Presto Cronos sarebbe tornato nei suoi sogni e questa volta lei avrebbe dovuto seguirlo.

A questo pensiero senti un brivido raggiungere ogni parte del suo corpo, guardò negli occhi la sua amica che le era accanto, e sentì, nonostante tutti i suoi buoni propositi di silenzio,  di non essere abbastanza forte per sopportare da sola il peso della sua realtà, una realtà incomprensibile ma pur sempre una realtà.

    -       Mina,  ma se io…senti, ma tu… tu mi vuoi un po’ di bene?

Lo sguardo di Minako si addolcì immediatamente.

    -       Vuoi la verità? Non ti sopporto! No, no. Scema, che domande mi fai?! Certo che ti voglio bene!!

    -       Ma…cosa ne pensi di Sailor Moon?

    -       E adesso cosa centra Sailor Moon? Certo che sei davvero strana ultimamente?

    -       E se ti dicessi che non è solo un cartone animato?

    -       Direi che le macchie oltre ad esserci sul sole sono apparse anche nel tuo cervello.

    -       …Ehm…si, hai ragione tu.

    -       Allora, Usa, cosa vuoi dirmi?

    -       Niente, niente,… mi è solo venuta voglia di leggere un fumetto. Lascia stare.

    -       E no, non ti capisco proprio. Cominci a preoccuparmi! Ma…forse leggere un po’ ti rimetterà in sesto.


Aveva fatto un tentativo. Ora era sicura di non riuscire proprio a trovare forza e coraggio 

Il sole, intanto,  era diventato grigio del tutto.
Scienziati di tutto il mondo avevano dato l’allarme: << Se il sole non tornerà a splendere, se la pioggia non smetterà di scendere, il mondo avrà un breve vita.>>
Nessuno di loro riusciva a capire cosa mai stesse succedendo. Nessuno poteva capire cosa stesse capitando al Mondo.

La notte che Usagi aspettava era arrivata. Le ore avevano fatto il loro corso e così il susseguirsi di giorno e notte. Sette giorni esatti aveva detto Cronos durante la sua visione, sette giorni esatti per l’inizio della fine della vita che aveva sempre conosciuto. Lui, quel padre così inaspettato, le aveva concesso una settimana per riprendere conoscenza di tutti i ricordi che lei credeva sopiti. Usagi avrebbe voluto fuggire, andare a nascondersi nell’antro più introvabile della Terra ma,  sarebbe stato tutto inutile. Non volle nemmeno alzarsi mai dal letto.
Ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva un volto, un colore, un paesaggio che la riportava indietro negli anni, in una dimensione che non era quella in cui aveva vissuto fin'ora.  Cresceva dentro di lei la consapevolezza della necessità di quel viaggio insieme alla paura nell’affrontarlo. 

Si, la settimana era trascorsa e Usagi, anche se non sentiva dentro di se le forze, doveva  salutare il mondo, il suo Mondo.

    -       Seya, sei qui?

Assorta com’era nei suoi pensieri non s’era accorta che il Suo mondo l’aveva preceduta.

    -       Non mi vedi forse?

    -       Sono contenta tu sia venuto a trovarmi. Ho bisogno di parlarti.

    -       Se è per la storia del matrimonio lascia perdere. Non ho voglia di ascoltarti e poi…non devi stancarti. E’ una settimana che sei ancora a letto per quella maledetta febbre.

    -       No, devi ascoltarmi. …Tu mi ami? Davvero intendo?

    -       Ma che domande sono?

Usagi aveva la voce carica di aspettative e tremore. Le era costato fargli quella domanda ma non poteva proprio lasciar perdere. Doveva sapere.  Seya però non si smentiva mai e Usagi odiava, letteralmente “odiava” quando le rispondeva in questo modo, praticamente senza risponderle. Che gli costava rispondere con un si o un no?!
Cominciava a sentire le lacrime agli occhi

    -       Dimmelo ti prego!

Voleva evitare di perdere la pazienza dopotutto

    -       Non ti avrei chiesto di sposarmi altrimenti.

    -       Lasceresti tutto e tutti per me?

    -       Ma cos’hai? Sei in vena di conferme affettive?

    -       Rispondimi ti prego!!

    -       No, non vedo perché dovrei lasciare tutta la mia vita per te, se nessuno mi obbliga a scegliere.

    -       Ma se io dovessi partire, se dovessi andare lontano, così lontano da non poter più tornare, mi seguiresti?

Con una freddezza incredibile, dopo un’istante di esitazione il moro rispose.

    -       No, se tu volessi partire, vorrebbe dire che non sei soddisfatta qui con me e ti lascerei andare.

Usagi si rassegnò. Era inutile, Seya non le avrebbe mai risposto nettamente, non le avrebbe mai detto quello che lei voleva sentirsi dire; non l’avrebbe aiutata con le sue risposte a prendere la decisione migliore. Lei però sentiva di volergli bene davvero, sentiva che doveva dare un’opportunità a quell’ amore, anche se le parole del suo fidanzato , la sua freddezza, ancora una volta l’avevano ferita dentro.

    -       Ascolta amore, tu sai quanto io tenga alla nostra storia, tu sai quanto ho lottato per noi due in questi 8 anni. Ci ho pensato tanto e ho deciso di confidarmi con te.

Il volto di Usagi era teso, gli occhi in evidente stato di sofferenza. Ma ormai aveva deciso. Prese più aria che poteva nei polmoni pronta a fare l’ultimo tentativo.

Seya, invece, non riusciva a capire cosa la sua ragazza volesse dirgli.

    -       La scorsa settimana, quando mi sono riparata nella grotta dal temporale…

    -       Certo che sei stata proprio una pazza ad uscire con quel tempo.

    -       Bhe…in quella grotta…la mia vita è cambiata.

    -       Si, ti sei presa una febbre da cavallo.

    -       Non parlo della febbre Seya, …ho conosciuto un uomo.

    -       Eh???Un uomo? Ma che dici? Chi è questo? Ti ha fatto del male? Sè così dimmelo che lo trovo e lo uccido con le mie mani.

    -       No, no.

Questa improvvisa esplosione di gelosia e protezione le dava un po’ di coraggio in più.

    -       No, mi sono addormentata e ho sognato…lui, mio padre, Cronos.

    -       E chi sarebbe questo Cronos? Io tuo padre lo conosco e non mi pare proprio si chiami così.

    -       Il mio vero padre intendo, ..il re Cronos.

    -       Tu stai delirando, adesso si che mi preoccupi.

    -       Ascoltami Seya, non sono impazzita!

All’improvviso decise che gli avrebbe mostrato quello che non sarebbe mai riuscita a spiegargli con le parole o che, cosa più probabile, Seya non sarebbe mai riuscito a capire.

Alzo un braccio, come fece Cronos nella grotta e con il dito indice della mancina gli tocco la fronte…

Tutto era buio. Un buio surreale.

    -       Ma cosa diavolo è successo?…Dove cavolo sono? Usagi?!

    -       Seya ascoltami adesso…

Seya sentiva la voce della sua fidanzata  ma non la vedeva, non vedeva niente.All’improvviso  però una luce…

Era la luce delle stelle. In un istante ebbe la consapevolezza di trovarsi nello spazio. I pianeti sospesi, la luce perlata delle stelle,...sembrava un luogo magico, anzi lo era di sicuro!

Di fronte a lui due pianeti, identici. Bellissimi.

    -       Ascotami bene Seya, quelli che vedi sono Mondo e Gea. La Terra che tu conosci non è l’unico pianeta abitato dal genere umano. Il Mondo è un pianeta gemello.

    -       Non ho capito niente, Usa dove sei, come faccio a trovarmi qui?

    -       Non avere paura…fidati di me e ascoltami. Come ti dicevo Mondo è un pianeta gemello. E’ nato dopo Gea. Un mio antenato l’ha creato usando la forza del cristallo d’argento.

    -       Usa, il cristallo d ‘argento? Che centra Sailor Moon.

    -       Ti spiegherò tutto. Come ti dicevo Mondo è nato dopo di Gea. Nessuno dei due pianeti conosce l’altro, solo i discendenti della famiglia della Luna e del Golden Kingdom sanno la realtà, cioè l’esistenza di entrambi i pianeti.

    -       E tu, tu come fai a sapere tutto questo?

    -       Perché io sono l’ultima discendente del regno della Luna…io sono Serenity, la principessa del Silver e del Golden Kingdom.

    -       Sto diventando pazzo! Anzi tu sei diventata pazza e io ho le allucinazioni.

All’improvviso Seya si ritrovò tra le rovine di un tempio.
Il ragazzo non riusciva proprio a capire dove si trovasse e in balia di cosa. Vedeva i sue pianeti gemelli di fronte a se. Uno spettacolo incredibile e per lui incomprensibile. 

Non era più solo. Davanti a se la sua Usako. Era così diversa però: i suoi capelli erano biondi e ancora più lunghi, i suoi occhi erano azzurri, come il mare, come il cielo d'estate. Il suo volto era disteso, emanava una forza e una sicurezza che non aveva mai visto in tutti quegli anni

    -       U-Usako…

    -        Amore mio, io non sono più la tua Usako, non posso più esserlo. Mio padre, il re Cronos, ha risvegliato i miei ricordi relativi alla mia vita precedente, la mia vita su Gea. Il mio era un regno di serenità, per questo mi chiamarono Serenity. Mio padre e mia madre governavano con saggezza e tutti erano felici e sicuri. Ma poi…il giorno del mio 15mo compleanno tutto cambiò. Su Gea cominciò una guerra senza precedenti. Un altro popolo, un altro regno dallo spazio, voleva conquistare il nostro mondo. L’unico modo era rubarci il cristallo d'argento di mia madre e sfruttare la sua forza per annientare i poteri che ci rendevano invincibili.  Il mio regno resisteva. Mio padre  e mia madre, la regina della Luna, erano riusciti a limitare al massimo gli attacchi del nemico. Ma quella calma non era destinata a durare. Un giorno, tradito dalla sua stessa guardia personale, mio padre fu colpito a morte e gli rubarono il suo frammento di cristallo d’oro, il cristallo che lo rendeva re e che gli permetteva di unire i suoi poteri a quelli del cristallo d’argento in modo da amplificarne la potenza protettrice. Fu il dramma. L’unica speranza era rimasta il cristallo d’argento. Fu allora che  mia madre, la regina Selene, si sacrificò. Decise di far confluire tutti i suoi poteri e la sua energia nel cristallo d’argento e chiese alla potente gemma di salvarmi. Io ero l'unica erede, l'unica che dopo di lei avrebbe potuto usare il cristallo  per proteggere Gea e Mondo. Selene, con il suo sacrificio riuscì a relegare il nemico ai confini della Galassia, e trasferì il mio spirito su Mondo insieme al cristallo d’argento stesso. Voleva proteggermi. La regina sapeva che per tornare all’attacco il nemico avrebbe impiegato 24 lunghi anni. Quello era il tempo necessario per attraversare la galassia, e decise che io avrei dovuto vivere quegli anni lontano da quelle responsabilità, da quell’angoscia e da qualche spia che potesse tradirmi come avevano fatto con re Cronos. Con il cristallo d'argento riuscì a riportare in vita anche lui, mio padre. Non potè, però, salvare se stessa.

Usagi abbasso gli occhi. Un dolore sordo le dilaniava il cuore. Non avrebbe mai rivisto la sua vera mamma.

    -       Fu così che mi re-incarnai su mondo. Mi chiamarono Usagi Tsukino, “Coniglio della Luna” come a ricordo del sacrificio della leggenda.

Seya era assolutamente incredulo. All’improvviso si ritrovava catapultato in un cartone animato.

    -       Ma questa sembra la storia di Sailor Moon!

    -       Bhè, più o meno si. Mia madre ha fatto in modo che qualcosa di innocente facesse da collante tra la vita di Usagi e quella di Serenity. Credo abbia pensato che, arrivato il momento, sarebbe stato più facile capire la verità.

    -       No, io non posso crederci.

    -       Devi. Io devo partire Amore mio.

    -       Ma…

    -       Devo tornare su Gea. Il nemico è quasi arrivato. 24 anni sono passati e io…devo difendere Gea e Mondo.

    -       Che centra il Mondo?

Usagi, con gli occhi bassi e umidi non tardò a rispondere.

    -       Il mal tempo, le macchie sul sole…sono  tutti sintomi del male che sta attanagliando Gea. Se Gea soffre anche Mondo soffre, se Gea muore anche Mondo e tutti i suoi abitanti muoiono.

   
 
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