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Autore: callingonsatellites    30/12/2015    1 recensioni
L'aria fresca sulle braccia. Il sole che brucia negli occhi. Le gambe leggermente indolenzite, e una melodia sconosciuta che girava nella sua mente. Poi un forte dolore alla testa. E ora fissava quegli occhi color nocciola, e ogni domanda veniva annullata come se quei due pozzi scuri fossero l'unica cosa importante ed esistente, l'inizio e la fine di tutto.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo, nella scuola girava un’aria strana. Gli studenti la guardavano male, alcuni tra lo stupito e l’imbarazzato, gruppi di ragazze le lanciavano occhiate velenose per poi chiudersi in gruppo a parlottare. Joey era assente, perciò nessuno a cui chiedere … cosa, poi?
Perfino le ragazze che aveva conosciuto al suo arrivo non le si avvicinavano. La guardavano dubbiose, timorose di farsi avanti.
Passarono così le prime tre ore, fra sguardi poco benevoli e commenti nascosti: alla terza campanella, quella che annunciava la ricreazione, Kim non ce la faceva già più, si sentiva come se fosse stata nuda in mezzo a tutti. Passò la ricreazione in un angolo, cercava di origliare qualche conversazione ma non le giungeva niente. Ad un certo punto, vide Christina, la ragazza goth, passarle vicino. Troppo vicino.
 
-Stupita che ti guardano tutti?- le chiese, fissando un punto lontano.
 
-Tu sai perché?- ribatté Kim, disperatamente alla ricerca di una risposta.
 
L’albina la guardò disgustata.-Ma tu non leggi mai qualche rivista?
 
L’interessata fece una faccia degna di un cucciolotto rimasto senza mamma.
 
-Immaginavo- aggiunse Christina, scostandosi dal muro al quale era appoggiata, e sbattendo addosso a Kim un giornale di gossip aperto.-Tieni, leggi per bene.
 
-Io … - prese il giornale, e diede un’occhiata alla pagina. Bene in grande, la foto di lei e i gemelli più spiati di Magdenburgo, ridenti in una via della città. Non era possibile. La sua vita era finita.
 
#
 
-Allora, come ti è andata la giornata?- la salutò allegra Karen appena sentì sbattere la porta.
 
Kim non aveva il fiato di rispondere.
 
-Buongiorno- scandì per bene sua madre, fissandola negli occhi. –Sembri una scalmanata. Cos’è success …
 
-Mamma, tu sapevi di questo?- si limitò a dire Kim, mostrandole l’articolo della rivista, che ricamava largamente sulla nuova ragazza di uno dei gemelli Kaulitz.
 
-Oh- l’espressione sul volto della donna chiariva che no, non se l’aspettava.
 
Kim si fece cadere a peso morto sul letto. Dopo aver respirato profondamente per un paio di volte, si decise a prendere il cellulare, e fece il numero di Bill.
 
#
 
-Bill, ti suona il cellulare- ululò stancamente Tom da qualche parte nel corridoio.
 
Il ragazzo voltò la testa in direzione del ‘mezzo disturbante’. Lo prese in mano, corrugò la fronte.
 
-Chi è?- fece sempre Tom, facendo capolino da dietro la porta.
 
Bill premette il tasto verde senza rispondere alla domanda.-Pronto, Kim?
 
-…aah- sussurrò il rasta dalla porta, con espressione dolorante.
 
-Bill, ho un cazzo di problema- il nervosismo colava a fiumi dal telefono.
 
-Sì, anche noi- rispose Bill guardando suo fratello.
 
-Come cavolo? …
 
-Sono dappertutto, Kim. Non c’è da stupirsi, in effetti.
 
All’altro capo nel telefono si sentì un lungo sospiro.
 
-Certo che sono fantasiosi, però!
 
Bill si lasciò sfuggire una risata nervosa.-Credimi, ci sono andati moolto leggeri, stavolta.
 
-Non oso immaginare cosa vi abbia fatto passare la stampa!
 
-Ah, vuoi un elenco?
 
-No, grazie.
 
-Senti, c’è Tom che mi stressa, te lo passo.
 
-Ok … hei Tommi.
 
-Ciao.
 
-Ti sento mogio!
 
-Perché tu sei piena di energia, immagino!
 
Risata nervosa.
 
-Per prendere a pugni qualcuno, sì- ammise Kim, continuando a ridere.
 
-Verrei con te, se non fossi a qualche ora d’aereo.
 
-Gli altri due furbi dove sono?
 
-Dio lo sa, noi no.
 
-Capito. Beh, salutatemeli.
 
-Ok … e, Kimmy, senti …
 
-Sì, Tom? …
 
Sembrava parecchio dispiaciuto. –Sorridi. E limitati a ripetere che non è vero.
 
-…grazie, Tom. Lo farò- concluse la chiamata, senza lasciare il tempo a Tom di ribattere.
 
Il rasta guardò per qualche secondo il telefono, che lampeggiava di rosso con la scritta ‘chiamata terminata’.
 
-Mi sa che è un po’ colpa nostra, B- mormorò sconsolato.
 
-Un po’ tanto, direi- lo liquidò l’altro, alzandosi e uscendo dalla stanza.
 
-Adesso inizierai a girare nervosamente per le stanze, sbuffando e sistemandoti i capelli ogni tre per due?- gli chiese Tom dalla camera.
 
-Sì, è un problema?!- ecco: era appena iniziata la fase ‘primadonna isterica’.
 
-Almeno cerca di non rompermi mentre me ne sto a poltrire, ok?
 
-Sì sì, ok.
 
Tom sospirò. Sapeva, che, alla seconda volta che Bill gli sarebbe passato davanti, gli avrebbe detto di alzare quel suo fondoschiena dal divano e di fare qualcosa di utile all’umanità, invece di disturbare tutti con quella sua palpabile voglia di fare niente.
 
 
Heiii! Sono ancora viva!!!! Lo so, ma sono come Tom, la mia è una palpabile Voglia Di Fare Niente. Ma Bill-Primadonna-Isterica è passato anche a casa mia, quindi ho deciso di darmi da fare. Non mi dilungo in chiacchiere! Ringrazio chiunque leggerà e recensirà questo capitoluzzo. =)
Baciiiii a tutte, auguri di buon Natale (alla faccia del ritardo) e mille mille auguri di buon 2016!!         Happy_Moon^^
 
 
   
 
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