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Autore: smokelife11    31/12/2015    5 recensioni
Una maschera. Ecco cosa divide Marco e Lia.
Lia è una ragazza semplice che odia chi si sofferma sull'aspetto esteriore, e lei ne è l'esempio per eccellenza. Sfigata di giorno, viene presa in giro da tutti i ragazzi della scuola. La sera, si trasforma nella cantante dei Rock Mania di cui tutti i ragazzi sono innamorati. Gli stessi ragazzi che la prendono in giro. Il più agguerrito è proprio Marco.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mi stringo le ginocchia al petto e continuo a piangere, rintanata in un angolo della mia camera. Non piango perché ho perso Marco, sapevo che lui mi stava solo prendendo in giro ma per non so quale motivo stavo iniziando a pensare che ci fosse di più, che iniziasse a tenere a me.

Sento il telefono vibrare, mi alzo dal mio angolino e raggiungo il comodino. Sblocco lo schermo e accedo a Facebook. Sulla pagina della scuola hanno scritto che stanno dando una festa e suonano i Rock Mania.

Non al completo, penso.

Non so per quale malsana idea ma scatto verso l'armadio, afferro un paio di leggins. Li indosso frettolosamente e vado davanti alla specchiera. Lego i capelli in una coda alta e sistemo gli occhiali.

Faccio un profondo respiro, afferro le chiavi di casa e della macchina. Quella che sto facendo è molto probabilmente un'enorme azzardo ma voglio vedere Sean.
Quando arrivo nella via del terratetto di un ragazzo di terza inizio già a sentire la musica alta. Io facevo parte di quella musica.
Parcheggio l'auto leggermente distante dalla casa e quando mi volto per aprire la portiera ho un attimo di esitazione. Forse dovrei tornare a casa e starmene lì a piangere.
No, basta. Ho pianto già fin troppo.
Faccio un respiro profondo e scendo di macchina. Fisso le mie converse mentre cammino sul marciapiede. 
Non c'è molta gente,  non come mi sarei aspettata. Oltrepasso il cancello e cammino attorno alla casa per raggiungere il retro del giardino. 
Di solito a queste feste vengo fissata perché sono Chels, sempre da sguardi avidi, maliziosi.
Oggi da sguardi confusi e disguastati. Dimenticavo, sono Lia la cozza.
Sul piccolo palco si stanno esibendo i ragazzi. Mi soffermo a guardare Sean, il modo in cui arriccia le labbra quando pizzica le corde della sua chitarra. La luce dei fanalini colorati illuminano la sua pelle e fremo dalla voglia di dirgli che lo amo. Delle lacrime indesiderate bussano alla porta dei miei occhi e devo lottare per cacciarle indietro. Basta piangere.
Sento dei mormorii accanto a me, titubante mi volto e vedo un gruppo di ragazze che ridono tra loro e mi indicano. Staranno commentando la scena di stamani. Ma non sono loro a farmi male. Una di loro infatti, si sta arrampicando su Marco. È lui non fa niente per allontanarla.
Certo che non fa niente. Perché dovrebbe. Mi ripeto dentro di me che non è innamorato di me. Era solo una farsa.
I suoi occhi incontrano i miei e per un attimo leggo tristezza,mi affretto a distogliere lo sguardo e mi allontano da lui. 
Mi avvicino al palco, è strano vedere uno spettacolo da un' altra prospettiva. Se niente di tutto ciò fosse successo adesso sarei su quel palco a cantare e divertirmi con i ragazzi.
Sean abbassa lo sguardo su di me, non riesco a vedere il suo sguardo coperto dalla maschera. Nell'esatto momento in cui una lacrima solca la mia guancia, lui smette di suonare. I ragazzi lo guardano perplessi e cercano di non far notare agli altri ciò che sta succedendo.
Sean afferra la tracolla della chitarra e se la sfila dalle spalle. Seguo ogni suo movimento attentamente. Poggia la chitarra a terra e avanza sul palco. Si avvicina al bordo e sotto lo sguardo incuriosito di tutti e si porta una mano sul volto.
Il cuore cessa di battere quando afferra i lembi della maschera e la sfila. 
Tutto intorno a me si ferma, i ragazzi smettono di suonare, tutti gli invitati alla festa restano in un silenzio di tomba. I loro sguardi sono attoniti, come il mio del resto, non mi immaginavo che facesse una cosa del genere. 
Ha svelato la sua identità.
In mezzo al silenzio si fa largo un applauso. Mi volto e seguo il suono del battito fino a vedere la figura di Marco stagliata al centro del pubblico.
- E bravo il nostro Sean, che bella sorpresa ci hai riservato. Hai avuto le palle per toglierti la maschera. Però la nostra Chels ce l'hai nascosta. Che c'è lei ha paura?-
Sean lo fissa duramente non batte ciglio, deglutisce prima di aprire bocca. -Non è lei a dover aver paura di te. Semmai il contrario- Si sfrega una mano sul fianco dove ha tatuata la rondine. Il nostro tatuaggio. - Sei consapevole del potere che esercita su di te, non hai paura di sapere chi in realtà detiene questo potere?-
Marco resta zitto e distoglie lo sguardo per un attimo per poi riportarlo su di me. Lo sposta immediatamente e fissa nuovamente  Sean. 
-Non ho paura di lei, come vedi non ha neanche le palle di far vedere agli altri chi è -
Tutta la scuola fissa la scena ammutolita, quasi in estasi curiosa quanto me di sapere dove andrà a parare questa storia.
- Perché non lo chiediamo direttamente a lei?- Abbassa lo sguardo su di me per cercare risposte io annuisco intimorita. Non sono pronta a far sapere agli altri chi sono.
-È qui?-
-Lei ti è molto più vicina di quanto tu pensi, ma la allontani perché sei troppo attaccato alle apparenze- Non finisce neanche di parlare che scende le scalette e balza giù dal palchetto. Corre verso di me e quando restano solo pochi centimetri a separarci cattura le mie labbra con le sue. Si stacca rapidamente e mormora un-Mi sei mancata-. 
Ho paura a sapere cosa stanno pensando gli altri adesso. 
Sean intreccia le nostra dita e mi trascina sul palco. Afferra la chitarra e mi porge un microfono. Suona due giri di accordi e gli altri ragazzi che hanno un sorriso gigante in faccia lo seguono a ruota. Intono le prime note della canzone. Tra il pubblico si creano mormorii e fischi. Alcuni iniziano a battere le mani a tempo di musica e presto tutti cantano con noi. I ragazzi uno a uno si tolgono le maschere. Quando la canzone finisce il pubblico applaude e noi finalmente possiamo sorridere senza il peso delle maschere.
-No! È uno scherzo!- La voce di Marco staglia tra gli applausi. A grandi falcate si avvicina al palco. Sale velocemente le scalette e mi si para davanti.
-Lia,amore non puoi essere tu Chels, non puoi stare con Sean-.
-Non sono il tuo amore - ribatto disgustata.
-Sì che lo sei. Quando ho iniziato a uscire con te è vero era solo per gioco ma io mi sono innamorato veramente! Non sei un gioco per me!-
-Non la pensavi allo stesso modo stamani quando mi hai umiliato davanti a tutti-
-Non avevo altra scelta! Lia , lo so mi sono comportato di merda, ma io... Ti amo. Davvero-
- La vuoi sapere invece una cosa Marco? Io non ti amo e non ti ho mai amato e mai lo farò. Se stavo con te era solo per vendicarmi di tutti questi anni di torture . Io amo Sean, sto con lui da tempo e lui non è interessato a chi sono. Rimani nelle tue convinzioni del cazzo e resterai solo per sempre-
Lo guardo un' ultima volta e prendo per mano Sean. Sotto lo sguardo di tutti lascio la festa mano nella mano con quella che so che è la mia felicità. Ma con il lacerante dubbio di aver lasciato un granello di felicità su quel palco.

   
 
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