Se si potesse imparare dal Vento, saremmo tutti grandi viaggiatori, che portano con sé solo se stessi;
Se potessimo essere come il Vento, saremmo silenziosi e implacabili;
Se noi fossimo Vento, saremmo pericolosi e distruttivi: porteremmo con noi solo caos e sofferenza, per sfogare la nostra collera;
Se potessimo ascoltare il Vento, sapremmo tante storie quante sono le stelle in cielo e sapremmo cogliere la bellezza del silenzio.

Ma il Vento non è nostro amico, il Vento non può insegnarci ad essere come lui, ad andare sempre avanti nonostante ciò che ci si presenta davanti. Noi non siamo il Vento perché esso corre inesorabilmente ovunque e se fosse una persona non si fermerebbe dinanzi a niente, mentre noi non saremo mai abbastanza forti per rinunciare alle nostre radici.

Potremmo imparare ad essere come il Vento, però, a governarci da soli e andare ovunque ci piaccia senza paura né timori; potremmo vivere più liberamente e passare di luogo in luogo raccogliendo tutto ciò che incontriamo, facendo tesoro di ogni cosa che vediamo e sentiamo.
Dovremmo esse Vento, silenzioso e passeggero, che rinfresca chi è accaldato d'estate... Dovremmo essere piacevoli.

Ma sopratutto dovremmo imparare ad essere Vento per ricordarci ogni giorno che siamo sempre uguali, che spesso ci chiameranno con appellativi diversi a seconda di come saremo, che potremmo piacere oppure no alle persone, ma dovremo sempre proseguire nel nostro cammino senza curarci di nessuno.

Dovremmo essere Vento per poter vivere così come siamo.  

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Note dell'Autrice: 

Flashfic di poche pretese (quasi nessuna, se non qualche insulto),
scritta per l'event del gruppo “We are out for prompt”
(se non ne fate ancora parte, cari autori, iscrivetevi: è un ottimo trampolino per sbloccarsi da eventuali “blocchi”, scaccia-noia e poi, suvvia, qualche ora in compagnia di prompt fa bene!).
Un grande, grandissimo grazie a Little_Lotte per il prompt.
Spero ti piaccia, tesoro! 

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