Eclipsed
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La guardo. E tutto
ciò che mi circonda viene eclissato, tutti i problemi, le
difficoltà, i dubbi spariscono. E’ come se ci fosse solo lei, illuminata da un
fascio di luce.
E’ seduta vicino alla finestra, impegnata nella lettura
di un vecchio libro sicuramente riemerso dai meandri più nascosti della
biblioteca della scuola, i boccoli le ricadono sulla schiena e sulla fronte, le
gambe incrociate una sopra l’altra.
I suoi occhi che si muovono silenziosi però, sono
distratti. Infatti ogni tanto alza il viso e guarda fuori. Sguardo perso, che
fissa un punto indefinito al di là del vetro rigato dalla pioggia, quasi come
un viso è bagnato delle lacrime. Accade spesso negli ultimi tempi, durante le
lezioni, mentre studia, quando qualcuno le parla.
Anche il suo sorriso è cambiato. E’ sbiadito, non è più
quel gesto contagioso e fantastico che le illuminava il viso. E’ stanco, è
deluso e io non so il perché.
Sono appoggiato allo stipite della porta e pochi passi preannunciano
la mia presenza dietro di lei.
Non alza il viso, ma sposta subito lo sguardo dagli
alberi fuori dalla finestra alle pagine del libro.
-Sei felice?- Un sussurro appena accennato, sfuggito da
chissà quale parte del cuore.
Non le vedo il viso, ma potrei giurare che la sua bocca si
stia allargando in un sorriso amaro, poi dalle labbra le esce solo una parola.
-No- Sincera, schietta, diretta.
-Perché?- La mia risposta è immediata, come il calore del
sole sulla pelle.
-Per tante ragioni- Ora a parlare non sembra più una
ragazza, ma una donna che ha dovuto portare sulle spalle un peso più grande di
lei.
-Dimmene una- Voce sincera la mia, non semplicemente
curiosa di sapere o avida di risposte. -Mi basta- Voce preoccupata.
Si alza e chiude il libro posandolo sulla sedia, senza
preoccuparsi di tenere il segno, si gira verso di me e mi guarda. Siamo uno di
fronte all’altro e ora i suoi occhi li riesco a vedere fin troppo bene.
-Perché non ho te- Parole che scappano dai denti, sepolte
fino allora in un luogo talmente remoto da non aver mai avuto il coraggio di
pronunciarle.
La guardo. E tutto
ciò che mi circonda viene eclissato, tutti i problemi, le
difficoltà, i dubbi spariscono. E’ come se ci fosse solo lei, illuminata da un
fascio di luce.
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