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Autore: WeGotJams    31/12/2015    1 recensioni
Due normali ragazze sognano di incontrare il loro idoli ad un concerto e, nel profondo del loro cuore sognano di diventare piccole idol coreane ma si sa che sogni del genere sono impossibili da realizzare! Questo è quello che pensavano fino a quando il manager della BigHit non offrì loro l’opportunità di sfondare nel campo della musica, tra giorni di trainee,prove,concerti,vacanze,momenti indimenticabili e forti batticuori! Che dire, ce ne sarà da raccontare! Immergetevi nella lettura della vita di Arianna e Chiara, trasformata da semplice sogno a pura realtà!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Arianna P.D.V.)
9 Luglio 2015. In volo verso casa.                                                                 
Erano passati soltanto due giorni da quando ci era capitato di tutto. Avevamo assistito al concerto dei nostri cantanti preferiti,avevamo partecipato al fansign dei nostri cantanti preferiti,avevamo passeggiato con i nostri cantanti preferiti e ora avremmo fatto le audizioni nella stessa agenzia dei nostri cantanti preferiti. Cosa potrebbe mai andare storto? Una cosa. Una piccola e insignificante cosa … beh proprio piccola e insignificante non direi …                           
I GENITORI.                                                                                                 
Provate a dire ai proprio genitori: “Ehi mamma,papà! Volevo solo dirvi che parto per la Corea del Sud per fare la cantante! Ma sapete qual è il bello?Farò milioni di kilometri,spenderò una fortuna e non so nemmeno se passerò le  audizioni!E sono minorenne!”. Io ho paura. Tanta paura. So già che mi uccideranno. Mi rinchiuderanno in camera e getteranno la chiave …                                                                 
“Ehi, ma la vuoi smettere di farti questi filmini mentali?” Dice Chiara completamente calma e tranquilla.                                                                
“Eh? Ma tu come fai … cioè mi leggi nel pensiero?” Le rispondo io quasi sudata per la paura.                                                                            “No signorina … semplicemente vedo le facce buffe che stai facendo e conoscendoti ,capisco benissimo a cosa stai pensando ah...non sono l’unica a vedere le tue smorfie...tutti i poveri cristi che stanno aspettando l’aereo e che sono seduti vicino a noi ti stanno fissando e, fattelo dire cara … non sei un bello spettacolo.”                                                                                                
Io cerco di controbattere ma vengo fermata dalla voce in sottofondo dell’ hostess che annuncia che il volo è imminente e quindi chiede cortesemente ai passeggeri di avvicinarsi allo scalo.                                                                                              
L’aereo decolla e in un oretta circa,eccoci a Bari, la nostra città natale. I nostri genitori sono tutti li che ci aspettano ansiosi e non appena ci vedono arrivare, corrono ad abbracciarci. Dopo aver raccontato tutto,o meglio quasi tutto, quello che ci era successo, io e Chiara ci salutiamo e torniamo a casa dove ci aspetta un bel bagno rilassante.                                                                                            
Continuavo a ripensare alla magnifica giornata passata con i Bangtan e alla foto che avevamo scattato con loro ma vengo interrotta dal trillo del telefono. Era un messaggio vocale da parte di Chiara su KakaoTalk.                                
“Ariii. Mi invii le foto con i BTS? Ho capito che non possiamo postarle e mostrarle a nessuno ma almeno puoi inviarmele eh!”                                                                           
“Eh? Ah si scusami, me ne sono completamente dimenticata!Pensavo alle audizion…” Mi blocco e divento più bianca di quanto non lo sia giù.                                                                                     
“Che succede? Hai visto  lo Slenderman?” Dice lei tutta ironica.                 
“No..peggio … Chiara. Siamo nei guai. Abbiamo compilato il modulo ma ci siamo scordate una cosa.”                                                                            
“Cosa? I genitori? A loro ci penseremo dopo,dai non preoccuparti.”          
“No … è una cosa peggiore … NOI NON SAPPIAMO UN CEPPO DI COREANO!” 
“Ossantapolenta è vero!” e qui sbianca anche lei,o almeno io me la immagino color cadavere anche perché il suo ultimate,Suga, parla rigorosamente in coreano e non ne vuole sapere dell’inglese. Povera ragazza!Quanto la capisco. Certo,il mio ultimate non parla 24 ore su 24 in coreano ma è una frana come me in inglese. Jimin,tesoro, parleremo a gesti come ci insegna il nostro caro Taehyung!
Alla fine ci mettiamo d’accordo e, una volta a casa mia e una a casa sua, seguiremo corsi on-line di “impariamo velocemente il coreano!” e cosa più importante ripassiamo le canzoni che porteremo alle selezioni e le coreografie. Ovviamente più della metà delle canzoni sono dei Bangtan e c’è lei. LEI. “TOUCH MY BODY” delle Sistar. GRAZIE JHOPE. Grazie a lui, ho questa canzone in testa e la canto 52 ore su 24. QUALCUNO MI SALVI. 
                                                                                                                                     
I giorni passano e in meno di 3 settimane sappiamo le basi della nuova lingua,una decina di canzoni e i corrispondenti passi di danza. Ora c’era il vero problema. I genitori e la scuola. Certo, era Luglio,e le audizioni erano ad Agosto. Cosa sarebbe successo se fossimo passate? Avremmo studiato in Corea? Saremmo tornate in Italia per gli ultimi anni di liceo? Cosa avrebbero detto i nostri genitori?Questi erano i dubbi che più mi assillavano oltre al "Che mi mettoo??"                                                                                              
 
Il fatidico giorno era arrivato.
I miei,e i genitori di Chiara stavamo per avere la notizia che forse gli avrebbe mandati in escandescenza.                                                                                 
Avevamo programmato tutto.
Ci eravamo comportate come degli angioletti innocenti in queste ultime 3 settimane e oggi,30 Luglio, abbiamo organizzato una cenetta con i nostri genitori per sganciare la bomba. Dopo aver cenato, Chiara inizia a parlare “Ehm … siamo qui riuniti oggi …”                                             “Si, siamo qui riuniti per celebrare un matrimonio, su Chiara!” Dico io per alleviare la tensione. Lei è serissima e i nostri genitori ridono alla (pessima) battuta. Bene,quello che speravo, la tensione è scesa.                                                                                                                    “Senza fare giri di parole, volevamo dirvi che, il giorno del fansing, siamo state scelte per fare le audizioni alla Big Hit e realizzare così il nostro sogno, quello di diventare idol …”                                                                                                                                                                   “Abbiamo già organizzato tutto … per quanto riguarda la scuola … nel caso in cui venissimo scelte, faremo il liceo a Seul,abbiamo imparato abbastanza bene il coreano e comunque faremo dei corsi approfonditi li, altrimenti, se non dovessimo passare, torneremo in Italia e finiremo il liceo. Vi preghiamo di accettare la nostra decisione e vi preghiamo di farci partire.” Io tremavo dalla paura e Chiara conclude dicendo “Si, e vi preghiamo di sborsare i soldi per il vol… emh vi preghiamo di farci partire … ma accetteremo qualsiasi decisione voi prendiate.” E qui passano 5 minuti di totale silenzio. Quei 5 minuti che per me erano 5 secoli.                                                                                                      Alla fine i nostri genitori,dopo averne parlato attentamente, verificando i pro e i contro di questo viaggio, con nostra grande sorpresa accettano;sul serio io non me l’aspettavo, e, dopo averli abbracciati, prenotiamo i voli.                                                              
Saremmo ritornate a Milano,poi avremmo fatto scalo a Istanbul e infine avremmo dovuto prendere il volo per Seul.                                            Insomma,poco costoso e poco movimentato!Ma eravamo più che felici, avremmo potuto realizzare il nostro sogno e perché no, avremmo potuto rivedere i BTS e questa era l’unica cosa che ci importava!                                                                                                                
Jimin, aspettami!                                                                                                          
I giorni passarono e finalmente arrivò il fatidico giorno.                                               
Il 12 Agosto. Giorno della partenza per la Corea.                                                                                  
Quella sera passai due ore buone a sclerare con Chiara. Non ci sembrava vero! Sembrava di vivere un sogno, un ennesimo sogno! Quella sera,non riuscìì a chiudere occhio, tanto da arrivare,il giorno seguente, all’aereoporto completamente distrutta.                                    “Ehilà,vedo che nemmeno tu hai chiuso occhio eh?” Disse lei.                                                                                
“Beh perlomeno ci aspettano diverse ore di aereo e possiamo recuperare il sonno perso, così da arrivare nella terra dei bellocci tutte belle e pimpanti!”                       
“ … Beata te che non hai dormito, e alle 7 di mattina sei così allegra.”                    
“Hai visto eh? Niente e nessuno potrà fermarmi!” Dico io poco fiera. Dove sono i miei occhiali mlg quando servono?                                                               
“Beh, forse qualcosa c’è … le innumerevoli ore di volo. Ti sei dimenticata che dobbiamo impiegarci quasi un giorno per arrivare in Corea? E che dovremmo fare innumerevoli scali.. oddio non ci voglio pensare!” Dice la ragazza preoccupata.                                                                                                              
“Mannò dai! Non dire così! Che saranno mai 14 ore di volo!Susu ottimismo!”
“Ma guarda da chi viene la predica! Lei che parla di ottimismo! Devi davvero non aver dormito stanotte!” Io sbuffo,ma anche questa volta vengo interrotta dalle raccomandazioni dei nostri genitori,le avrò ascoltate minimo minimo una trentina di volte.                                         Dopo una mezz’oretta ecco che siamo sull’aereo.                                                       
Era enorme! Io ne rimasi stupita; i nostri posti erano ovviamente vicino il finestrino, ma non ebbi la possibilità di ammirare il panorama sotto di me perché,una volta decollati, mi addormentai come un bimbo. Dieci secondi prima dell’atterraggio vengo svegliata da Chiara, che per quanto mi ha raccontato non è riuscita ad addormentarsi ma anzi, si è divertita a scattarmi foto mentre io dormivo. Con la matita sciolta. E ironia della sorte, ero vestita di bianco e di nero.                                                                                                
“Cosa? Arianna si sta evolvendo! … Compliementi! Arianna è diventata un PANDA!” Dice lei per sfottermi un po’.                                                                       
“Ah-ha, che simpatica che sei! Su svelta alzati e prendi le valigie!” Tra meno di 2 ore dobbiamo ripartire e ommamma! Ho ancora la matita sciolta!”               
Rieccoci qui cara Milano! Siamo tornate!                                                                      
 Più veloci della luce scendiamo dall’aereo e facciamo il chek-in per il volo di Istanbull, avremmo messo qualcosa sotto i denti più tardi.          Ed eccoci qui,più assonnate di prima,sedute sulle scale come barbone,con i biscottini che danno nell’areo fra le mani.                            Perlomeno erano buoni e ne avevamo presi un bel po’. Sapevano che fare nell’ora e mezza successiva.                                                                 L’attesa è passata abbastanza velocemente,fra un biscotto e una Bangtan Bomb. Questa volta decido di mettermi l’eye-liner in quanto è più resistente al caldo e decide di metterlo anche Chiara. Insomma, vogliamo fare brutta figura in Corea? Ovviamente si, perchè qualsiasi cosa facciamo,ci capitano figuracce!Ormai abbiamo l’anima in pace!                                                           
Siamo nuovamente sull’aereo; dopo un dieci minuti scarsi, l’aereo decolla e, anche questa volta, mi riaddormento e Chiara non è da meno.                                  
Tre ore dopo eravamo ad Istanbull.                                                                          
Dire che l’aereoporto era gigantesco è un eufemismo.C’erano infiniti corridoii e gente di ogni nazionalità! Per paura di perderci, io e Chiara ci leghiamo i polsi con uno spago,per precauzione, perché si sa, mai lasciare Arianna e Chiara da sole in un aereoporto.Come delle assatanate cerchiamo qualcosa da mangiare e non vi prendo in giro quando dico che abbiamo trovato una kebabberia. Si, una kebabberia in un aereoporto. Ovviamente, non ci facciamo troppi problemi e andiamo a provare questa strana pietanza. A me piace,certo non sarà la pietanza più buona al mondo ma non la rifiuto,mentre Chiara ne è praticamente innamorata tanto da essersene comprata due porzioni!                            
 
Qualche era mesozioica dopo, siamo nuovamente nell’aereo e dopo aver riposato per un cinque ore, restiamo sveglie a guardare il magnifico panorama asiatico! Non ci sembra vero, eravamo in Asia!                      
“EhiEhiEhiEhiEhi” dico tutta contenta, dando degli schiaffetti a Chiara             
“Eh? Dimmi che hai da urlare tanto! Voglio dormire!” mogugna lei.                
“Che dici… un giretto in Giappone ce lo facciamo?”                                                  
“Eh? Cos-? …Siamo andate da Bari a Milano, da Milano a Istanbull, da Istanbull stiamo andando in Corea e tu mi fai anche questa domanda? E’ ovvio che ci facciamo un salto”                                                                                                          
Ci guardiamo in faccia e ridiamo entrambe. Io sono al settimo cielo anche perché il pilota ci annuncia che tra pochi minuti saremmo atterrati a Seul. Eccoci qui,dopo aver sognato tanto,finalmente siamo a Seul. Ho il cuore in gola e non appena usciamo dall’aereporto, sento che sta per scoppiarmi. Guardo Chiara e tutte due iniziamo a ridere.
Non ci sembra vero.E’ una sensazione stranissima passeggiare per le strade coreane, ma il pensiero ci sfugge completamente dalla testa perché la nostra priorità ora è quella di andare alla Big Hit Entertainment.                                                               
Dopo un quarto d’ora di cammino la vediamo.                                                                    
Una struttura piccolina,simile ad una casetta. A me fa tenerezza ma non appena ci avviciniamo, ricomincia il mio batticuore. Chiara tremava, ma dopo aver esitato una ventina di volte, spalanchiamo la porta.                                                                                                 
Stavamo varcando la soglia della Big Hit.
 
(Chiara P.D.V)
Stavamo per varcare la soglia della Big Hit,ancora non ci credevo. Avevo l’onore di spingere la porta per entrare e, da buona regina delle figuracce che sono,finii per tirare al posto di spingere,cosa che fece notare la nostra presenza alla segretaria dietro il bancone,che lasciò la sua postazione per aprirci dall’interno.
Entrammo,ancora agitate,e osservai per un minuto l’interno della struttura.
’Siamo qui per le audizioni della Big Hit.’dissi,nel mio coreano storpiato,la segretaria ci fece un sorriso a 32 denti abbastanza inquietante e ci chiese di aspettare qualche minuto, almeno questo era quello che avevo capito,perdonatemi,il coreano non è un opinione.
A differenza dell’esterno,nel quale sembra una vera e propria casetta,la Big Hit era immensa,ed era solo il piano terra:al centro c’era il bancone della reception, e di fronte ad esso c’erano due sedie,dove la segretaria ci fece accomodare.
Intanto mi guardai intorno e vidi vari uffici,dal quale da uno uscii il manager dei BTS,che avevamo visto un mese prima nel backstage del fansign. Ci salutò e spiegò le cose in modo breve e chiaro,grazie a Dio,in inglese,dicendo che le audizioni si sarebbero tenute il giorno seguente,e che per il momento eravamo sotto l’ala protettiva della Big Hit,in quanto ci avevano procurato un appartamento in una delle,beh ecco,zone meno decenti di Seoul,ma chi li poteva biasimare,non eravamo neanche trainee.
Dopo la breve conversazione uscimmo dall’edificio facendo un inchino,non appena fummo fuori iniziammo a gridare come scoiattoli(?) per l’emozione,sparando cose senza senso,senza accorgeci che davanti a noi c’era un camioncino bianco con un uomo dentro che ci stava aspettando.                                                                                  
‘Sicuramente è il tipo che ci hanno menzionato prima,no?’dissi io,calma                     ‘
Che tipo?’Disse Arianna,cadendo dalle nuvole,anche se quel giorno c’era un sole che … non sono brava con le metafore okay,chiedo perdono!                                   
‘Quello che dovrebbe portarci al nostro appartamento,sveglia!’                               
‘Ah,ma siamo sicuri?No perché sai dei camion bianchi non è che mi fidi molto dopo tutte quelle news che ci sono su Internet,sai..non vorrei ritrovarmi dalla Corea del Sud per finire in Africa!’                                                                                   
 ‘Ma se c’è una scritta ‘Big Hit’più grande del mio futuro’                                                
‘Ah,beh allora andiamo,che aspettiamo!’                                                                      
Quella ragazza aveva seri problemi di bipolarismo,ma in fondo la comprendo,insomma il nostro sogno era al 50% realizzato.                                           
Come avevo previsto,il camion era una specie di camioncino dei traslochi,con la piccola differenza che nel dietro non andavano i mobili,che erano anche inesistenti nel nostro caso,ma bensì io nostri faccini!Dato che nessuna delle due voleva sedersi vicino all’autista che stava avendo tutti i feels possibili cantando canzoni a squarciagola,quindi decidemmo di lasciarlo da solo. Arrivammo davanti al complesso di appartamenti e lo ammirammo per un secondo,era davvero carino!Era un palazzo piuttosto alto,di un colore tendente al grigio.                                                                                                                 
‘Beh certo che per noi,che non siamo praticamente nulla,hanno scelto proprio un bel complesso!’dissi io,prima di varcare la soglia della porta per poi dirigermi con Arianna verso il numero del nostro appartamento,il 24,e dopo aver ritirato la chiave,e …                                               Varcammo la soglia dell’appartamento e diciamo che,era il contrario di cosa avevamo balbettato per 3 ore il giorno  prima. Non ci aspettavamo niente di lusso,certo,ma neanche una catapecchia degli uomini primitivi,e giuro che questa volta non stavo esagerando. L’appartamento,se così possiamo definirlo,era una scatoletta 4x4,formato da due stanze e un bagno:la prima stanza,e quella principale,che doveva essere un salotto/cucina/sala da pranzo,tutto molto funzionale insomma,e la seconda stanza che era la nostra camera da letto. Al centro della prima stanza c’era una semispecie di divano con al centro un tavolino in legno su cui c’erano vari giornali                             ‘Almeno ci hanno dato qualcosa per intrattenerci!’Esclamo,non vedendo intorno a noi neanche ombra di una televisione                       
‘Peccato che noi di coreano capiamo una parola sì e 30 no’Disse Arianna,con un tono stanco,sfogliando le riviste menzionate prima                                  
‘Beh,guarda il lato positivo,potevamo dormire per strada!E poi sicuramente queste cata… ehm casette le danno solo a coloro che devono fare le audizioni domani,magari poi ci trasferiamo in un appartamento con qualche forma di divertimento!’Dico io,ma in fondo non era questo quello che contava,quello che contava adesso era dare il 300% di noi stesse all’audiz-   
‘AAAAAAAAH!’sento un urlo dal bagno                                                                                ‘
CHE SUCCEDE’
Vedo Arianna che esce velocemente dal bagno e mi indica un essere a 8 zampe sul lavandino.                                                                                
‘UN RAGNO!’dice con la voce ancora spaventata                                            
‘ALLORA,In questi casi so come ci si rimedia!’Chiudo la porta del bagno.’Ora aspettiamo solo che se ne vada’                                                                                
‘Non credo che funzioni così..’dice Arianna,che subito dopo propone di andare a fare un giretto nelle vicinanze e a prendere qualcosa da mangiare.             
E così facemmo,girammo circa qualche miglia del vicinato,vedendo negozietti vintage e ristoranti ogni 5 metri. Dopo aver mangiato,andammo a dormire abbastanza presto,in quanto la nostra audizione era alle 8.                                             
‘Ma tu ci credi che siamo così vicine da realizzare il nostro sogno?’Chiedo ad Arianna,ma senza avere una risposta,la rossa si era già addormentata. Sospiro. ’Buonanotte’                                                                                                                           
Il mattino dopo ci alziamo alle 4,per ripassare le canzoni e assicurarci che le nostre coreografie fossero coordinate,il che è risultato abbastanza difficile dato che avevamo solo uno specchio in camera ed era a forma di cuoricino.(e aggiungo io,Arianna,ED E' ROSA)  
Alle 7 ci dirigemmo verso la Big Hit ancora una volta. Questa volta però,ci dirigemmo verso il primo piano,dove c’era un cartello enorme con su scritto ‘AUDIZIONI OGGI’.C’era una lunghissima coda di 100 persone o più.                             
Io e Arianna ripassavamo le nostre parti,e persone dopo persone la fila si faceva sempre più grande,e noi ci avvicinavamo sempre di più alla sala prove dove si tenevano le audizioni,fino a sentire i nostri nomi.                            
Entrammo e…
   
 
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