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Autore: Master Chopper    31/12/2015    5 recensioni
Xian, divenuta folle per la rabbia, sfida Tengoku per decretare chi sarà degno del titolo di Boss dei Vongola. Vengono decisi degli scontri, ma a quanto pare, tra un rifiuto di Tsunayoshi e un'affermazione da parte di Xanxus, non si riesce ancora a capire la reale motivazione dei Bravi.
Perché mirare alle sconfitta di Ten, anche se consapevoli che non otterranno mai il titolo di Boss e Guardiani?
Cosa si nasconde dietro il silenzio dei Boss e le cicatrici della Figlia dell'Ira?
- STORY OF A FAMILY: SAGA DEI SETTE PECCATI CAPITALI -
E' obbligatoria la lettura di '[SoF] Saga della Nascita' per la comprensione delle vicende e degli avvenimenti trattati.
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Reborn, Sorpresa, Tsunayoshi Sawada, Xanxus
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Stories of a Family [SoF]'
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Target Number 5: Nicotina e Adrenalina

 

“ Io non credo che tu sia realmente un debole, Drake.”

 

Al centro della sconfinata pianura, l’erba fresca della notte si sollevava, rapita da qualche soffio di vento.

Il ragazzo tedesco sedeva a gambe incrociate e le braccia conserte al petto, coperto di lividi e tagli su tutto il corpo. Sul volto del color del latte, un taglio poco profondo aveva colorato di rosso la guancia destra.

 

“ E allora mi spieghi perché sono io quello che fa meno progressi di tutti qui? Non servo a niente, persino mia sorella dimostra più volontà di me … e stiamo andando tutti al macello, contro una banda di tizzi che non conoscono la pietà !”

“ Vorresti diventare forte per proteggere tua sorella, oppure per dimostrare ad Akane che vali qualcosa ?”

 

A quella domanda Drake quasi non cadde nello sconforto più totale.

Era vero! Lui aveva sempre provato a dimostrare ad Akane di non essere un debole ragazzo, ma adesso, con la comparsa di tutti quei mostri … aveva paura.

“ Io ho paura … ho una fottutissima paura! Ho paura di morire e di perdere Akane, Azura e Tengoku!! Non voglio farmi del male perché odio combattere … io so solo scappare.”

Si prese il volto tra le mani, scoppiando in un pianto liberatorio, mentre tra i singhiozzi imprecava il dannato destino che lo aveva voluto lì.

 

Poco dopo, si sentì una mano appoggiare sulla testa, arruffandogli i capelli biondi.

“ Ricorda, Drake: non sarai mai solo. Tengoku ha passato una vita intera, emarginato e vittima di bullismo, fin quando non ha conosciuto tua sorella. Dopo tanto tempo, da essere solo loro due, siete arrivati tu e Akane. Non si è mai soli, Drake … anche io sono qui per te, adesso.”

“ C-cosa hai intenzione di fare… ?”

 

“ Ho passato tre anni in Germania per trovare il metodo adatto per allenarti a diventare il Guardiano del Fulmine di Tengoku. Quando questa settimana sarà terminata, avrai le basi per diventare lo Scudo Impenetrabile per i tuoi cari !”

 

“ Come è possibile? Tre anni in German-”

“ Non chiedermi ‘come’, Drake. Non esiste al mondo cosa che un uomo non possa fare. C’è solo cosa vuole e non vuole fare. Fidati di me … ti insegnerò il cammino del cuore tenace.

 

 

Erano passati trenta minuti e il cielo iniziava a riempirsi di nuvole gonfie e scure.

Tengoku e Azura, seduti vicini sui gradini della piazza, osservavano Reborn in piedi sul tetto di un palazzo.

Il sicario della mafia aveva uno sguardo calmo, ma scrutava scrupolosamente in ogni angolo dalla sua prospettiva.

“ Hey Reborn …”

Il robot non fece una piega al richiamo del ragazzo.

“ Ho sentito che in questa città il tasso di morti si è alzato ultimamamente … forse non dovremmo stare qui fuori di notte, potremmo imbatterci in qualche-”

 

Di scatto, la testa di Reborn si voltò nella sua direzione, con gli occhi neri spalancati.

 

Si udì un fortissimo stridere di metallo contro metallo, e poi un suono agghiacciante, come di ossa che si rompevano.

L’istante successivo, quando i due ragazzi aprirono gli occhi, trovarono il Tutor al loro fianco.

Era rivolto verso il centro di quell’arena, nel punto esatto dove si trovava la statua.

 

I due si voltarono, trovando solo macerie di rocce e frammenti di mattoni.

E … una figura umana.

Chiaramente un uomo, alto forse sui due metri, magro e dai lunghi arti. Indossava una maglia gialla sporca di sangue e dei pantaloni grigi.

Quando si rialzò a fatica dalla pietra, rivelò un volto affilato, con i capelli corti e color grano, e una ferita sulla fronte da cui zampillava ancora il liquido rosso.

Grugnì furioso, ricadendo di nuovo disteso.

 

“ Vi presento il serial killer Jacob il Machete, la principale causa dei morti in questa città. Non è un normale malvivente, va considerato come un assassino di Classe B molto forte, rispetto agli standard.”

Lo presentò Reborn, calandosi la fedora sugli occhi come era suo solito fare.

“ Che vuol dire questo ?!” domandò Azura, poco rassicurata dalla presenza del nuovo arrivato. Stringeva forte la mano di Tengoku, continuando a tremare ad ogni urlo  che lanciava il killer moribondo.

“ Non l’ho ucciso, mi sono trattenuto …” rispose enigmatico il Tutor, estraendo una pistola dalla sua giacca.

“ Vi presento il vostro allenamento per questo mese: se riuscirete a mettere KO Jacob, sarete liberi di andarvene.”

E detto questo, punto l’arma alla tempia del bruno, che istintivamente sobbalzò e sollevò le mani in alto.

 

“ Cosa … dici, bambino ?” sibilò tra forti scariche di tosse Jacob, ormai quasi in ginocchio.

“ Ti do questa opportunità: se entro una settimana non ti avranno steso, potrai ammazzarli come meglio vuoi e andartene di qui.”

Disse gelido Reborn, terrorizzando i suoi allievi a morte.

“ Ma se per caso provi a scappare, oppure ad ucciderli prima del tempo … allora te la vedrai con me!”

 

Tengoku e Azura si sentivano come gladiatori nell’arena, sacrificati al primo leone dell’Impero.

In quel caso, il sadico imperatore era il loro Tutor, ed il leone un serial killer psicopatico.

 

Mentre loro … dei ragazzi di quindici anni costretti a combattere per sopravvivere.

Certo, ragionarci su non aiutava molto …

 

“ Sarà …uhg! …facile.” Jacob aveva il braccio destro rotto, o comunque fuori uso, mentre chiaramente l’urto gli aveva procurato un’emorraggia interna. Per essere ottimisti, forse sarebbe morto durante la notte.

 

Dopo aver tossito un’altra quantità di sangue, il killer si accovacciò al suolo, poggiando il braccio funzionante sul gionocchio rialzato.

Chiuse gli occhi e rimase immobile.

“ Ma cosa ?” sussurrò la rossa, ancora troppo agitata per muoversi.

 

Come di risposta ad un segnale, dall’alto Reborn lanciò un oggetto verso l’uomo.

Quando ci fu un tonfo sordo, tutti poterono riconoscere una sega  dalla lama arrugginita e sporca di sangue secco, e dal manico ricoperto di bendaggi usati.

Quasi a Tengoku non venne da vomitare.

 

Jacob aprì rapidamente un occhio, e quando riconobbe la sua arma, poté richiuderlo e ritornare alla calma.

“ Azura … temo di aver capito cosa sta facendo.” La ragazza sentì il bruno tremare, e stringerle più forte la mano gelida.

“ Si sta … curando, in qualche modo. Se lo lasciamo fare, entro domani mattina sarà di nuovo in forze, e non avremo scampo.”

 

Lei deglutì a vuoto, e annuì nervosamente. Non sarebbe ma iriuscita ad uccidere un uomo, seppur un assassino. Ma forse, potevano davvero metterlo fuori combattimento in breve tempo, se era così debilitato.

 

Con una calma spettrale, mossero i primi passi, sciogliendo la stretta delle loro mani.

Ten trattenne il respiro per tutta la durata dell’attesa, mentre lentamente stringeva i pugni.

Azura estrasse un cilindro di ferro non più lungo di una mano dalla sua borsa. Con uno scatto, questo si allungo in entrambe le direzioni, diventando immediatamente la sua fidata lancia.

 

Sollevò l’arma oltre la sua testa. Sarebbe scattata in avanti per un metro e lo avrebbe colpito alla faccia con l’asta.

Mancava poco … alla libertà.

“ Attenta !!”

 

Brandelli della felpa di Tengoku vennero sollevati in aria, prima che con un tonfo i due ragazzi cadessero a terra.

La rossa ansimò, con il cuore in ola dallo spavento, sorpresa dal trovarsi il ragazzo sopra di lei, con uno sguardo altrettanto atterrito in volto.

“ I suoi occhi … non sono normali …” boccheggiò in cerca d’aria, voltandosi appena verso Jacob.

Il killer brandiva ancora con la mano sana la sua sega da battaglia, con al posto delle pupille, due tizzoni ardenti.

 

“ Ehy Ten-baka !”

La voce nasale del mini-Reborn spezzò il silenzio tombale.

“ Ti andrebbe di morire e lasciare da sola Azura ad affrontare Jacob ?”

 

Cosa?! Come poteva anche solo pensare una cosa simile! Tengoku avrebbe continuato a combattere, ed insieme sarebbero sopravvissuti a tutto.

Era stata quella la promessa fatta ad i suoi amici.

“ E-ehm … no, aspetta !” ma un istante dopo, capì le reali intenzioni del Tutor.

“ Non combatti davvero da un mucchio di tempo, vediamo quanta volontà ti è rimasta.”

 

Uno sparo nel buio.

Un suono sordo che riecheggiò tra le labirintiche vie della città, salendo fino al buio cielo.

“ L’ha ucciso ?” mormorò Jacob, stupito da quella reazione improvvisa.

Il proiettile aveva centrato in pieno la tempia di quel moccioso, ma nessuna goccia di sangue zampillava dal foro.

 

Ci volle qualche secondo …

Poi il corpo esile del ragazzo si rimise in piedi, tremando leggermente.

La trasformazione era stata diversa: non era “Rinato” allo stesso modo di sempre.

Eppure una fiamma, seppur debole e per niente minacciosa, guizzava vivace sulla sua fonte.

 

“Ce la faccio. Riesco a … controllarlo !” mormorò , sotto evidente sforzo mentale. Strinse forte i pugni, quasi fino a far sbiancare le nocche, tutto sotto lo sguardo esterrefatto di tutti.

“ Ten, cos’è successo ?” gli chiese a quel punto la rossa, non sapendo se tremare spaventata o sorridere.

 

Il bruno aprì bocca all’istante, ma non furono aprole ad uscire dalla sua gola. Un fiotto di sangue macchiò il suo maglione, mentre lentamente si accasciava al suolo, come se non fosse più padrone dei suoi movimenti.

“ Lento.” bofonchiò Jacob … ora a pochi centimetri di distanza da Azura, sovrastandola in tutta la sua altezza.

-Come può essere già in piena forma ?!- la ragazza entrò nel panico, vedendo chiaramente la Morte armata di falce riflessa negli occhi del suo futuro assassino.

A malapena fu in grado di brandire l’arma davanti a sé, vedendo soltanto l’uomo sparirle dalla visuale.

 

Toc. Un respiro.

 

Il suono del metallo che sfrigola rimbombò in tutta la piazza, mentre per un breve istante delle scintille illuminavano quattro pupille: due azzurre e due color giallo ocra.

 

La lancia aveva a malapena retto l’impatto della sega, tanto forte che la sua proprietaria era quasi stata sbalzata via.

 

Però i tanti allenamenti sul combattimento le avevano appena salvato la vita: se non fosse riuscita a sentire il passo alle sue spalle e il fiato sfiorarle i capelli, probabilmente la sua testa non si troverebbe più sul collo.

Reborn questo lo sapeva. Sapeva che erano preparati ad una sfida del genere.

 

Jacob ringhiò a denti stretti, per poi lanciarsi in una folle esibizione di attacchi portati con il solo braccio sinistro. Erano senza alcun ritmo, disperati e con il solo scopo di uccidere  selvaggiamente.

 

La pioggia che lava via il sangue dalla battaglia. Tranquilla e inafferrabile, come una roccia al centro di un ruscello impetuoso.

Il risultato finale degli allenamenti sul controllo della propria arma come un’estensione di se stessa.

Ecco cosa poteva fare Azura.

 

Ogni fendente era prevedibile come se fosse rallentato da una forte corrente. Le scie di ogni attacco erano quasi solide, impossibile da non vedere ai suoi occhi.

Così facendo, senza mai nemmeno indietreggiare, deviò ogni singolo colpo con l’asta, lasciando scivolare dolcemente sulla lancia il metallo.

 

“ Ascolta Azura, devo dirti una cosa importantissima.” Le aveva detto una volta Reborn, all’incirca due settimane prima.

“ L’arma a cui ti sei tanto affezionata, in realtà è l’elemento fondamentale per una brava combattente.”

Sorridendo enigmatico, aveva subito chiarito i suoi dubbi:

“ Non ha una forma precisa. Può essere usato come due tipi di lancia in attacchi da affondo, ma è leggero e flessibile come un bō tradizionale. Devi imparare ad essere altrettanto elastica e imparare ad adattare i suoi pregi nella situazione adeguata.”

 

“ Ed è questa la tecnica che hai sviluppato.” Mormorò lo stesso Tutor, nel presente.

“ La tecnica ibrida di Bōjutsu e Yarijutsu, il Seikuken*!”

 

“ Come può una maledetta ragazzina fare tutto questo ?!” urlò furibondo Jacob, al limite della sua pazienza.

Ogni singola fibra del suo corpo bruciava di furore, e ben presto trasformò il dolore rimasto in altra adrenalina.

Caricò un fendente dal basso, allungando al massimo il suo arto e spingendo tutto il peso in avanti.

 

Una situazione del genere avrebbe terrorizzato molti combattenti non preparati a certe situazioni così estreme.

- Calma Azura, è tutta questione di tempismo …-

 

Di nuovo echeggiò un suono di rottura, sordo e inquietante.

Ma stavolta non era stato il metallo ad infrangersi … anche un occhio poco attento, infatti, avrebbe notato il braccio sinistro del killer, piegato quasi ad angolo retto verso il proprio stomaco.

Dopo il tempo necessario affinché il dolore arrivasse al cervello, e poi il biondo levò al cielo notturno un terrificante urlo di dolore.

Barcollò , oscillando il busto e la testa avanti e indietro.

 

La ragazza guardava atterrita e allo stesso tempo sorpresa il suo operato. Era stato il frutto di sola tecnica e nemmeno una minima applicazione di forza.

Come le era stato insegnato, nella pausa tra un attacco e la conclusione di un altro,  si possono individuare i punti vulnerabili nella guardia dell’avversario, grazie ad un isolamento del subconsio. Il controllo del centro di gravità permette di sprigionare una forza tre volte superiore a quella normale, rompendo anche una ottima difesa.

 

“ Forza, questa è l’apertura che aspettavamo !” Tengoku, soprendentemente in piedi, superò la compagna con un salto, frapponendosi tra di lei e il nemico.

 

“ Che fortuna, è riuscito a potenziare i muscoli prima che venissero colpiti i punti vitali.” Ridacchiò Reborn, pulendo nel mentre la canna della sua pistola. Era davvero divertito da quell’esplosione di abilità derivata solo dal duro lavoro, e non dal talento.

 

“ Ghwraaa !” ruggì all’improvviso l’assassino, mentre alcuni muscoli del suo corpo iniziavano a gonfiarsi come palloncini. Le vene, ora visibili, si illuminarono di giallo splendente, brillando come neon.

Con il braccio destro guarito qualche minuto prima, menò un fendente laterale verso la testa del ragazzo, che rimase immobile fino all’ultimo istante.

 

Reborn non era stupido: non si sarebbe lanciato ad interrompere lo scontro prima che il suo allievo venisse ucciso, nonostante avrebbe impiegato solo due frazioni di secondo per saltare e una sola per sparare.

Aveva visto gli occhi del suo protetto. Sapeva quel che stava per fare.

“ Istinto d’Emulazione. No-Talent, No-Rhytm!”

Ten mosse la gamba rimasta dietro verso il lato della sua schiena, facendole compiere un mezzo arco.

Con il braccio destro si avvinghiò al manico dell’arma nemica, bloccando la mano di Jacob con l’incavo del suo gomito.

La rotazione che seguì fece il resto: con una torsione del busto, il collo scoperto del killer fu sibito a portata del suo gomito sinistro.

Sok Klab**!”

Il gomito affondò nei muscoli del collo, rilasciando un’onda d’urto che scosse l’intera schiena del biondo.

 

Il Tutor Hitman sgranò gli occhi, questa volta realmente sorpreso.

- Quel Sok Klab … è stato usato circa tre settimane fa dal Polluce ventenne contro gli uomini di Enzo, l’Argento di Anonimato. Com’è possibile che lo sappia eseguire così bene? Non l’ho mai visto praticare così al campo.-

Il suo sguardo si fece più serio, quando analizzò meglio la postura del suo allievo.

- A quanto pare Akane aveva ragione: l’Istinto d’Emulazione è una tecnica omicida pericolosissima. Ha assimilato facilmente una mossa assassina del Muay Thai derivata dal Muay Borang, colpendo senza esitazione il bulbo encefalico. Se avesse avuto una muscolatura più forte l’avrebbe ucciso in un attacco solo.-

 

“ Però sei troppo debole …”

Un sussurro diabolico, tagliente come una sferzata di vento gelido.

I due ragazzi non ebbero nemmeno il tempo di analizzare la situazione … di vedere il ghigno sulla bocca dell’uomo, che vennero sbalzati via con violenza.

Attutirono la caduta, evitando di sfracellarsi la testa sull’asfalto.

 

Quando riuscirono a mettere a fuoco la situazione, vennero feriti da una potente scarica di Intento Omicida.

Respirare si fece più faticoso e l’aria intorno a loro si condensò per schiacciarli a terra.

 

Jacob, nuovamente in piedi e in perfetta salute, li sovrastava facendo oscillare lentamente la sua sega da battaglia.

 

Era troppo forte. La sua rigenerazione era oltre qualsiasi loro capacità.

Troppo tardi si rsero conto di essere sopravvissuti solo per fortuna, mentre quello che avevano sfidato era un reale professionista dell’omicidio.

Stavano per morire …

 

 

“ Fatti forza, Ten !”

“ Eh ?”

Una luce pallida e lattiginosa iniziò a vorticare lentamente intorno ad una fiamma quasi morta.

“ So bene che per te è difficile. Questo è un destino che non dovrebbe spettare a nessuno, ma tu ti sei fatto forte e continui a lottare per cambiare il futuro. Non devi mollare adesso, Ten !”

In un angolo remoto di quel che pareva un universo buio e tenebroso, quella fioca luce illuminò il volto di una ragazza.

Aveva i capelli castani, lunghi e morbidi, il viso dolce ma allo stesso tempo triste.

Era Veronica! Stringeva in mano una vecchia fotografia, che rappresentava lei e Tengoku da bambini, e correva in avanti senza mai fermarsi.

“ Ten-kun …”

Un altro puntino luminoso si unì all’orbita. Apparve la figura di Giorgia De Luca, rannicchiata in un angolo della sua casa a  Namimori.

“ Non so più dove tu sia, ma torna sano e salvo.”

 

“ Ahh, quanto vorrei rivedere quel ragazzo così forte e carino … come si chiamava? Ah, sì, Tengoku Sawada!” Ora era visibile anche l’immagine nitida di Sakura Pink, mentre giocherellava con una matita tra le dita nella sua camera. Aveva uno sguardo sognante, perso nel vuoto, ma al contempo un’espressione felice.

“ Non perdere di vista mia sorella nemmeno per un istante: è un’imbranata e potrebbe farsi male senza volerlo !” Drake …

“ Tsk! Dannato Ten-baka … chi ti ha permesso di diventare così forte ?” Kevin …

“ Avanti, fratellino! Questo è il momento di tirare fuori gli artigli. Hai pur sempre una fanciulla da proteggere, eheh.” Simon …

“ Sawada-kun … non sarò un peso, lo giuro.” Akira …

“ Combatti, Tengokuccio!! Baka, Tenpura, Kamikazeee***!” Anche Vito …

 

Infine, la fiamma al centro si spense di colpo, ma le altre luci erano diventate così numerose da rischiarare l’intero spazio buio.

Ora, tra quella moltitudine di facce e ricordi, due persone gli tendevano la mano.

“ Non è il momento di dormire, Tengoku … non finché sarai sotto il mio potere.” Rise Reborn, ma quelal volta non gli diede fastidio il suo tono derisorio.

“ Io credo in te, Ten. Diventerai una persona meravigliosa, lo so.” Sorrise Akane, arrossendo mentre afferrava la sua mano.

Una forte corrente iniziò a spingerlo su … su, e sempre più su!

 

“ Andiamo Teeeen !!” urlò Azura, sollevandosi da terra.

Jacob, osservando i due ragazzi, scosse la testa.

“ Non potete fare proprio niente. Ho vinto io, e questa sarà la prima di una lunga serie di…”

Non potè continuare. Presto la sua bocca si riempì di sangue, così tanto da arrivare a vomitarne un’ingente quantità in pochi secondi.

“ Cos…” Ogni volta che provava a tirarsi su, una scarica di colpi lo ributtava giù violentemente.

 

Venne sballottato a destra e a sinistra per qualche altro istante, per poi scattare all’indietro una volta riottenuto il controllo sul proprio corpo.

“ Basta !” ringhiò, quasi soffocando per la mancanza di ossigeno.

Mentre sollevava lo sguardo da terra, apparve una punto grigio davanti ai suoi occhi.

Gli bastò pochissimo per capire la realtà: era la punta della lancia di Azura, a qualche millimetro dalla sua fronte.

 

Fece per saltare in aria, ma improvvisamente l’arma ruotò, e l’asta andò a colpirlo in mezzo alle gambe, scagliandolo ancora più in alto.

“ Non è ancora finita !” la ragazza ignorò i muscoli che le dolevano per lo sforzo, e mulinò ancora una volta la sua lancia, stavolta in orizzontale.

Spazzò con un colpo solo il corpo indifeso di Jacob, centrando in pieno il suo fianco destro e ributtandolo verso il basso.

 

Il killer rotolò sul fanco come una bambola di pezza. I suoi vestiti, zuppi di sangue lo rendevano più pesante e lento, mentre un forte dolore alla testa causato da chissà cosa lo stava privando delle sue energie.

“ No … non posso morire così !” lottò con tutte le sue forze, sollevandosi e brandendo l’arma a due mani.

Ma, non aveva ancora realizzato che in tutto quel lasso di tempo, un certo ragazzo dai capelli bruni era sparito dalla sua visuale.

 

“ Reborn Spinning Drop-Kick !”

 

Dall’alto della piazza, proprio Reborn in persona si stava sbellicando dalle risate, rischiando di far cadere la fedora dalla propria testa.

 

Questo perché Tengoku, si era lanciato in un drop-kick rotante … identico a quello con cui l’aveva colpito innumerevoli volte da Mini-Reborn.

“ Imitazione eccellente !” pensò mentre rideva.

 

L’uomo moribondo però, evitò con una torsione eccezionale del busto il doppio calcio, caricando nel mentre la sua sega.

 

“ No !” urlò Azura, spezzando il silenzio.

Il corpo in volo del ragazzo era a portata dell’arma, e non si sarebbe nemmeno potuto girare per schivare il colpo.

Era quella la fine? La VERA fine, dopo tutti gli sforzi fatti per arrivare fino a quel punto?

 

“ MUORI !!” ruggì l’assassino, mentre i denti del ferro tranciavano … l’aria.

 

“ Cosa ?!” esclamò la rossa, spalancando la mascella quasi fino a terra.

 

Tengoku Sawada, consociuto come Ten-baka, il ragazzo più debole di tutta Namimori stava … VOLANDO?

Shadow Counter !” Dopo aver sorvolato quasi del tutto il corpo dell’avversario, il ragazzo afferrò Jacob dalla testa e lo finì con una ginocchiata possente in mezzo alle scapole.

 

Poi, atterrò in totale silenzio ed indietreggiò di qualche passo, venendo subito affiancato da una preoccupatissima Azura.

 

L’uomo, rimasto in piedi, gli dava le spalle e teneva il capo abbassato.

“ Uh uh uh …” lo sentirono ridere lugubremente.

“ Bravo, ragazzo. Ben fatto …” bofonchiò, mostrando un sorriso quasi … soddisfatto.

 

Il secondo successivo sucesse l’imprevedibile: il suo corpo parve quasi essere posseduto, ogni singolo muscolo venne colpito da onde d’urto ignote e uno zampillo di sangue sgorgò dalle sue narici come una piccola fontana.

Infine, crollo lungo disteso a terra, con la pancia rivolta verso il cielo nuvoloso e senza stelle.

 

“ Bravo Jacob, sei l’unico uomo di cui mi possa fidare !” sorrise l’uomo panciuto in giacca e cravatta, dando una pacca sulla spalla ad un ragazzo di poco più di vent’anni.

“ D-di niente Boss … sa bene che non c’è cosa che non farei per lei.” Sorrise di rimando il biondo.

 

A distanza di qualche anno, la porta di quell’ufficio venen nuovamente aperta.

La luce fece breccia nell’oscurità della stanza, mentre una figura entrava correndo.

“ Boss !” gridò, straziato dal pianto, mentre stringeva a sé il corpo sdraiato e ricoperto di sangue di quell’uomo a lui tanto caro.

“ Jacob … figlio mio.” Mormorò moribondo il mafioso, tra i suoi baffi ormai sporchi di rosso.

“ Chi è stato Boss? Chi è stato il bastardo !!?” urlò Jacob, mentre i suoi occhi diventavano color porpora per le troppe lacrime.

“ E’ in questa città Jacob … è in questa città …” la  risposta fu quasi un sussurro, mentre quell’uomo si apprestava a lasciare il mondo dei vivi.

“ E’ … è …” Ma spirò, troppo presto per pronunciare quel nome maledetto.

 

Nessuno avrebbe mai detto che, a distanza di molti mesi, un ragazzino di quindici anni avrebbe messo fine alla furia omicida di Jacob il Machete.

Alba del sedicesimo giorno. Meno diciannove giorni agli sontri.

 

Angolo Autore:

*Seikuken= Campo d’aria (all’incirca);

**Sok Klab= Gomitata rovesciata in Tailandese;

***= Vito non sa il significato delle parole giapponesi che dice;

E invece che a  Natale, vi arriva a Capodanno (Muhahahaha)! Scusate se sarà pieno di errori, ho cercato correggerlo al meglio.

Alla prossima!

P.S: La locandina è (come al solito) a cura di sissi1234/nekomata04. Grazie mille a lei e a tutti voi altri. Grazie per questo anno, dove avete supportato la nascita e lo sviluppo di Stories of a Family.

BUON ANNO! 

   
 
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