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Autore: ABizarrePhantomThief    01/01/2016    1 recensioni
Tutti hanno sempre e solo pensato a Kirito, il ragazzo che ha finito questo gioco, ma nessuno ha mai pensato al fatto che, intrappolati lì dentro, c'erano ben 10000 persone che si sono fatte strada per sopravvivere, c'è chi ci è riuscito e c'è chi invece no. Ebbene, tra quei 10000 giocatori c'ero anche io con mia sorella, e questa è la nostra storia...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Si è fatta sera ed io e Sherley decidiamo di fermarci alla locanda con gli altri membri della squadra, per conoscerli un po' meglio.
"Grazie di esservi uniti a noi." dico a tutti e quattro.
"Sono io che dovrei dire grazie a te, a dir la verità, rischiavo quasi di diventare un solitario!" mi risponde Jelly, mentre mangia un panino.
I panini, per quanto siano virtuali, soddisfano i bisogni del nostro corpo, anche se di poco. Immagino che nella vita reale siamo attaccati a delle flebo con cui ci danno da mangiare. Però non espelliamo mai ciò che mangiamo e non oso immaginare cosa sta accadendo al mio corpo.
"Non c'è di che..." mi risponde, invece, Meadow in tono freddo. 
Non sembra una ragazza particolarmente interessata a fare amicizia, forse il suo scopo è solo quello di finire il gioco, ma, d'altronde, chi può darle torto? A pochi importa davvero del viaggio in questo gioco, ed è il fattore della morte che porta a questa scelta. Kayaba voleva creare un suo mondo, ma questo non potrà mai essere paragonato al mondo reale, questo posto è come una gabbia. E noi 10000 giocatori siamo gli uccellini che si trovano al suo interno. Il mondo reale, per quanto possa essere tedioso e schiacciante, non è come una gabbia, perchè nessuno lo comanda. E' una società, che è impossibile da simulare anche qui. Qui, in un mondo controllato da qualcuno, un qualcuno che non può essere superato, e che quindi è onnipotente. Un dio. Un dio che in questo mondo esiste, ma nel mondo reale non è altro che una favola...
"Diciamo che un po' tutti avevamo bisogno di una squadra, da soli nessuno di noi se la sarebbe cavata!" dice Nireddo.
"Parlate per voi, io mi sono unita solo perchè era necessario..."
"Ma perchè sei così fredda, Meadow?"
Meadow ignora la domanda di Nireddo e mi guarda.
"C-che c'è?" le chiedo, spaventato, e un po' in imbarazzo, dal suo sguardo fisso.
"Sei tu il leader o è tua sorella?"
"Sono io."
"Sei un cavaliere, giusto?"
"Sì."
"Allora hai il compito di proteggere tutti i membri del gruppo."
"Lo so, perché mi dici cose ovvie?"
"Perché... perché preferirei non essere in pericolo..."
Distoglie lo sguardo da me ed esce dalla locanda. Decido di andare a parlarle dopo qualche secondo.
"Ehi, Meadow." la vedo seduta su una panchina pressappoco di fronte alla locanda.
Mi siedo affianco a lei.
"Che intendevi dire con quella frase?"
"Niente."
Nonostante io la guardo, il mio sguardo non viene ricambiato, lei guarda in basso.
"Ti è successo qualcosa?"
"Quando, un mese fa, cominciò questo gioco, io mi credevo forte e pensavo di non avere bisogno di aiuto. Mi unì ad un altro ragazzo, quasi sotto sforzo, però, non sopportavo di essere aiutata. Poi, un giorno... mi ritrovai in pericolo, e quel ragazzo..."
Stringe i pugni, che tiene appoggiata sulle ginocchia.
"...morì. Morì per difendermi."
Sul suo volto coperto dai lunghi capelli, riesco ad intravedere delle lacrime.
"Io non lo aiutai mai a fare nulla! Mi sono creduta superiore quando, invece, ero solo una stupida!"
Si gira verso di me, guardandomi fisso negli occhi, con quegli occhi pieni di lacrime.
Questa ragazza è cambiata radicalmente, poco fa mi sembrava tutt'altra persona.
"Promettimi... promettimi di non morire!"
Le prendo la mano.
"Lo prometto a te, così come l'ho promesso a mia sorella."
Alla fine, di questo gioco, probabilmente non resterà più nulla: amici, esperienze, atti di coraggio, furti... non cambierà nulla di noi nella vita reale.
Posso credermi un cavaliere quanto voglio ma, nella vita reale, non rimarrò nient'altro che uno sfigato senza speranze...
Torniamo nella locanda e trascorriamo lì un altro po' di tempo, per poi riposare.
Poi arriva il giorno seguente, il 3 Dicembre 2022.
Tutti i giocatori che si erano riuniti ieri sono ora pronti a partire verso la stanza del boss, guidati da Diabel, lo stesso tipo che ieri ci ha radunati lì.
Tra quei giocatori noto anche Kirito, che è ovviamente un po' cambiato per via dell'oggetto «Specchietto». Non è cambiato incredibilmente dal suo avatar, però ora sembra sicuramente più piccolo di me, forse lo è. Affianco a lui c'è qualcuno... non riesco a capire se è un ragazzo o una ragazza. E' incappucciata, come se volesse nascondere la sua identità. Non ci penso troppo e vado avanti tranquillamente.
Siamo davanti alla stanza del boss e Diabel, girandosi verso di noi, incomincia a parlare.
"Ascoltate tutti. Ho solo una cosa da dire: Vinciamo!"
Siamo tutti decisi e preparati, siamo pronti a tutto.
"Andiamo!" dice Diabel, toccando il portone, che si spalanca lentamente dinanzi a noi, presentandoci una stanza grande e buia.
Dopo qualche passo all'interno, la stanza si illumina e Illfang, il boss, spicca un salto per arrivare di fronte a noi, ed ecco che spawnano subito dopo le Ruin Kobold Sentinel, tre di loro. E ci vengono contro.
"All'attacco!!" urla Diabel, con la spada rivolta verso i nemici.
Tutti quindi vanno all'attacco e, logicamente, anche noi.
Io e Jelly cominciamo a correre contro le Ruin Kobold Sentinel, i suoi attacchi sono velocissimi.
"Yaaah!" sferro un attacco in salto contro il nemico.
"Elros, Switch!" mi urla Nireddo, faccio un rapido balzo all'indietro e, con una attacco caricato, Nireddo scaraventa il nemico. Mentre è in volo, Meadow gli scaglia quattro freccie di ferro contro.
"Palla di fuoco!" urla Sherley per lanciare l'incantesimo che prende in pieno il boss.
Sento un gemito di dolore, mi giro di scatto, è Jelly, è stato colpito duramente dal boss.
"Aiuto!" urla.
Non ho pozioni, cosa faccio?
"Cura!" dice ad alta voce Oil, ed utilizza un miracolo che cura Jelly.
Ora capisco, è una Curatrice! Può utilizzare i miracoli per salvarci tutti.
"Squadra A, Squadra C, Switch!" dice Diabel, facendoci cambiare di posto con la squadra C.
"Squadra B, blocco!"
La squadra B, composta anche da Egil e Kibaou, blocca l'attacco del boss.
"Squadra C, prepararsi allo switch! Ora!"
La squadra C parte.
"Preparatevi ad attaccarlo ai lati. Squadra D, E ed F, tenete le sentinelle lontane!"
Osservo Kirito e il partner.
"Switch!" urla Kirito al partner.
Parte alla carica contro la sentinella, che velocità!
E, con quell'attacco, il mantello si solleva: è una ragazza!
Anche Kirito fa un gran bel lavoro.
Ecco, ci siamo, l'ultima barra del boss è diventata rossa... butta via ascia e scudo.
"Indietro! Ci vado io!" dice Diabel, facendosi spazio tra i giocatori e caricando il suo attacco.
Ma l'arma che estrae il nemico non è una Talwar, ma bensì una No-Dachi! Che l'informazione fosse sbagliata?
"Indietro! Fatevi indietro il più veloce possibile!" urla Kirito a tutti, anche lui se n'è accorto!
Il boss salta tra un pilastro e l'altro, Diabel non ha più la possibilità di colpirlo. Il boss gli arriva contro con un fendente dall'alto ed un altro dal basso che lo scaraventa via. Viene poi verso di noi.
"Diabel!" urla Kibaou, mentre lo vede dall'altra parte della stanza.
Continuiamo a colpire il boss, poi però mi giro un attimo e...
"Diabel!" dico a bassa voce.
Vedo Diabel scomparire di fronte ai miei occhi e a quelli di Kirito, solo qualche attimo dopo si girano tutti gli altri. Kirito ha una pozione in mano, perché non l'ha usata?! Che non sia arrivato in tempo? O che lo abbia fatto di proposito?
Kirito si rialza in piedi e, insieme a quella ragazza, si scaglia contro il boss.
Lo colpisce sulla No-Dachi per fargli perdere un po' di equilibrio.
"Switch!" dice, e la ragazza parte all'attacco.
Mentre la ragazza sta per eseguire l'affondo, Kirito si accorge che il boss sta per tornare alla carica.
"Asuna!" urla.
Asuna? Che sia il nome di quella ragazza?
Viene colpita comunque dal colpo ma, al posto di subire danno, le si rompe il mantello, mostrando dei lunghi capelli arancioni e i medesimi occhi.
Quindi riprende quell'affondo di prima e il boss viene gettato via.
Poi alternano gli attacchi tra lei e lui, e, ad un certo punto, Kirito viene colpito, venendo scaraventato contro la ragazza. Tutti e due quindi sono per terra e il boss gli sta per scagliare un attacco. Ma non lo farà... è il momento di agire anche per noi!
Egil devia l'attacco del boss con il suo martello e noi ci gettiamo alla carica contro il boss. 
Il boss spicca una spazzata conseguita da un salto e poi un attacco in caduta, fortunatamente quest'ultimo non va a segno, dato che Kirito, saltando a sua volta, lo devia. Poi la ragazza si riavvicina a Kirito e, entrambi con l'intenzione di eseguire un potente attacco, corrono verso il nemico. Due potentissimi colpi laceranti colpiscono il boss, che viene disintegrato.
Un attimo di silenzio e poi...
"Ce l'abbiamo fatta!" urliamo tutti quanti.
Anche se, in realtà, noi abbiamo fatto davvero poco a differenza di quei due, che hanno dato il colpo finale. Purtroppo, però, Diabel non è più tra noi... tutti esultano, senza pensare a chi abbiamo perso...
Tutti poi applaudono Kirito, lo faccio anch'io, giusto per unirmi.
"Perché?" urla Kibaou, silenziando tutti.
"Perché hai lasciato che Diabel morisse?" Kibaou ha la voce un po' rotta, forse sta piangendo, non riesco a vederlo bene in mezzo a tutta questa gente.
"Lasciarlo morire?" risponde Kirito.
Sembra che faccia il finto tonto, anch'io voglio una risposta però!
"Esattamente! Sapevi la tecnica che il boss avrebbe usato! Se ce lo avresti detto in anticipo, non sarebbe morto!"
Ha ragione! Ma se sapeva della tecnica vuol dire che...
"Dev'essere un beta tester!" dice un ragazzo tra la folla.
Mi ha tolto le parole di bocca, esattamente, lui dev'essere un beta tester!
"Ecco come sapeva tutti i pattern del boss! Lo sapeva, ma non ce l'ha detto! Ci sono altri beta testers, vero? Uscite fuori!" continua il ragazzo.
Ma perché mai non ce lo ha detto? C'è qualcosa che non quadra...
"Ehi, su!" dice Egil a Kibaou.
Poi si sente una risata malefica dal fondo della sala.
"Un beta tester? Vorrei che non mi paragonassi a quei principianti!"
Principianti, ma che gli salta in mente?
"C-cosa?!" dice Kibaou.
"Molti dei mille beta testers erano principianti che non sapevano nemmeno come salire di livello. Voi siete meglio di loro." continua Kirito, mentre ci passa in mezzo a tutti noi, che siamo divisi un due file. Siamo basiti dalle sue parole.
"Ma io non sono come loro. Sono andato più in alto di tutti durante il beta test. La ragione per la quale sapevo le abilità del boss è perchè ho combattuto mostri con una katana nei piani più alti. So molto di più. Molto di più di ogni altro mediatore d'informazioni."
"C-cosa?" ripete Kibaou.
Kirito è diventato una persona completamente diversa in un solo mese.
"E' peggio di un beta tester! Stai barando! Cheater!" dice ancora Kibaou.
"Cheater!"
"Beta tester e Cheater, quindi un Beater!"
Si sentono commenti di questo tipo.
"Beater. Mi piace. Esatto... sono un beater. Da ora in poi, non scambiatemi con gli altri testers."
Apre il suo menu ed equipaggia una giacca nera. E con un sorriso maligno cammina verso l'uscita della stanza. Ma quella ragazza gli va dietro.
"Aspetta. Mi hai chiamato per nome mentre stavamo combattendo."
Allora il suo nome è davvero Asuna.
"Scusami per aver utilizzato il tuo nome. O ho sbagliato la pronuncia?"
"Come lo sapevi?"
"Puoi vedere un'altra barra degli HP al di sotto della tua, no? Non è qualcosa scritta affianco?"
"Kirito... Kirito? E' il tuo nome?"
Sembra che Asuna lo stia leggendo sulla barra degli HP.
"Sì."
"Oh, era lì tutto il tempo." dice Asuna, con un sorriso divertito.
"Sarai davvero forte. Perciò se qualcuno di cui ti fidi ti invita in una gilda, non rifiutare. Ci sono dei limiti per i solitari."
"E tu?"
Dopo aver fatto qualcosa nel menu, gli si apre la porta dinanzi e, senza aver risposto alla domanda di Asuna, esce dalla stanza del boss.
   
 
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