Oro e Pannolini
  
  
  
1.

Hermione Jane Granger sbuffò, esasperata.
I capelli castani erano tanto spettinati da somigliare ad un mucchio di paglia scura. Due pesanti occhiaie le segnavano gli occhi scuri.
Non si era trovata in una situazione del genere, neanche nel periodo degli esami al suo settimo anno ad Hogwarts.
Ed era tutta colpa di quello lì.
La donna, lasciato il dormiente alla cura degli elfi domestici – chiaramente tutti liberti, come avrebbero detto gli antichi romani – si trascinò in cucina alla ricerca di una qualche fonte d'energia.
Lì, trovò, solo, quel biondo platinato di suo marito, che stava sorseggiando un caffé, leggendo la Gazzetta del Profeta.
Fissò le spalle larghe dell'uomo, completamente allucinata.
<< Malfoy! >> abbaiò, furiosa.
Lui, alzò, lentamente, il capo dalla sua lettura e chiuse il giornale con un sonoro frusciare di carta che le fece scorrere un brivido di fastidio per tutta la spina dorsale e rizzare, ancor di più, i capelli sul capo.
<< Quindi, alla fine, ci sei riuscita. Hai impiegato…, >> lanciò un’occhiata all’orologio sulla credenza; << solo mezz'ora. Stai migliorando. >>.
<< Se sei tanto bravo, potevi pensarci tu! >> ringhiò Hermione.
Draco Lucius Malfoy annuì, con calma.
<< Certamente. Ma se lo facessi sempre io, non impareresti mai a mettere il pannolino a tuo figlio. Vuoi rimanere ignorante, Mezzosangue? >> celiò, lui.

 
[220 parole]

2.

 
Si pinzò il naso, con le lunghe dita, da pianista, e strinse le labbra come se l’odore potesse filtrare anche attraverso le fessure angli angoli della bocca – attraverso qualsiasi fessura del suo corpo.
<< Padrone, volete che me ne occupi io? >>
Il povero elfo domestico, in piedi accanto all’uomo, non ricevette alcuna risposta.
Quando, con un gesto brusco, Draco Lucius Malfoy, gli piazzò davanti al naso adunco un pannolino sporco, l’elfo tremò violentemente.
<< Padrone…, >> chiamò l’essere, con una vocina da fringuello che mal si accostava al suo corpo raggrinzito; << ma i nobili non dovrebbero … uhm … le feci dei… uhm … non dovrebbero essere … uhm … d’oro? >> domandò, tenendo il pannolino tra due dita, ben scostato dal corpo.
<< Se fosse stato un Purosangue lo sarebbero state. >> affermò tra sé e sé il mago, prendendo in braccio il bambino che, lindo e pulito, gli regalava degli enormi sorrisi soddisfatti, tirandogli ciocche di capelli biondi.
Scostando i pochi riccioli scuri dal volto del neonato, mormorò:
<< Ovviamente, è sempre tutta colpa della Mezzosangue. >>

[182 parole]

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