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Autore: Recchan8    02/01/2016    0 recensioni
[SEGUITO di "Chance"]
"La prima volta che accadde arrivai a concludere che mi fossi sognata tutto: il mio arrivo alla Wammy's House, l'assurdo e ambiguo rapporto con Mello, la visita di Elle, e la tavoletta di cioccolata trovata al mio "risveglio".
E allora perché? Perché successe di nuovo?
A quanto pareva, la mia "missione" non era finita. Avevo fallito il primo tentativo: non ero riuscita a persuadere Mello a rimanere alla Wammy's House dopo la morte di Elle. Sapevo come le cose si sarebbero evolute... Mello si sarebbe unito prima alla mafia americana, poi avrebbe continuato le indagini con Matt, e infine sarebbe morto. Evidentemente c'era una forza maggiore che non voleva che ciò accadesse. Forse la mia volontà? La mia fantasia? La mia immaginazione? Insomma, in poche parole, quello che sto cercando di dire è che un giorno mi ritrovai nel quartiere di una città a me sconosciuta.
Strano, no?
Allora come reagireste se vi dicessi che fino a pochi attimi prima mi trovavo nel bagno della mia scuola?".
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt, Mello, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Chance'
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Matt si girò di scatto verso la porta.
-"Tornatene in bagno!"- mi sussurrò.
-"Perché?"-.
-"Non so come potrebbe reagire Mello a questa situazione. E' meglio prepararlo"- rispose.
Mi spinse via e si gettò sulla porta, impedendo così a Mello di entrare nell'appartamento.
-"Chi è?"- chiese rivolto alla porta d'ingresso.
Corsi in bagno e mi ci chiusi dentro.
Che enorme stupidaggine” pensai.
-"Come sarebbe a dire chi è?!"- rispose di rimando Mello. -"Idiota, secondo te?"-.
-"Mh..."- fece finta di pensarci su. -"Il Coniglio Pasquale! Ho indovinato?"-.
-"Coglione, apri questa cazzo di porta o ti ficco un proiettile un mezzo alla fronte!"- ringhiò Mello.
-"Certo, come no. Provaci"- lo sfidò Matt.
-"Ho detto di aprire la porta! Vuoi che ci scoprano?!"-.
Silenzio.
Sentii il cigolio dei cardini della porta e dei passi, poi un lieve tonfo, come il rumore di una persona che si lascia cadere su di un divano.
-"Mi dici che cavolo ti è saltato in mente?"- domandò Mello irritato.
-"Non si può mai sapere chi viene a bussare alla porta"-. 
Si stava forse riferendo a me? Mi scappò un sorriso.
-"Coglione sei e coglione rimarrai"- borbottò Mello.
-"Vai in culo"- rispose Matt, chiaramente udibile.
Sembrava di essere tornati ai tempi della Wammy's House. Improvvisamente mi prese un attacco di nostalgia. Avrei voluto tantissimo tornare indietro nel tempo.
-"Matt"- disse Mello a un tratto.
-"Che vuoi?"-.
-"Ho dimenticato di prendere la cioccolata. Esci?"-.
-"Assolutamente no, sono appena rientrato!"- esclamò Matt.
-"Anche io sono appena rientrato. Non ho voglia di uscire di nuovo, sono stanco. Esci tu, così ti compri anche le sigarette"-.
-"Ho detto no. Le ho già comprate"-.
Sentii qualcuno avvicinarsi alla porta del bagno. Mi gettai dentro la vasca da bagno e mi rannicchiai, nascondendomi dietro la tenda di plastica.
-"Sai, ho visto, passando davanti alla vetrina di un negozio di videogiochi, il quarto capitolo della saga di Assassin's Creed..."- iniziò Mello.
-"No, è già uscito?!"- saltò su Matt. -"Okay, facciamo così: esco, prendo il videogioco, la cioccolata e torno!"- disse rapidamente, e si fiondò fuori.
La porta si chiuse e calò di nuovo il silenzio.
Ecco, e adesso?”.
Quel geniaccio di Matt si era dimenticato di avere una ragazza proveninete da un'altra dimensione e un pazzo scatenato nello stesso appartamento?
Mello doveva trovarsi seduto sul divano, e, molto probabilmente, non stava facendo nulla dato che non sentivo alcun rumore. Presi a mordicchiarmi un'unghia dall'agitazione. E se fossi uscita all'improvviso esclamando qualcosa del tipo “Sorpresa!?
Sì, fantastico, a che scopo? A fargli prendere un accidente? Assolutamente no”.
Decisi che la cosa migliore da fare era starsene lì fermi ad attendere il ritorno di quello svampito di Matt.
Passarono circa dieci minuti quando sentii Mello alzarsi dal divano. Si spostò verso sinistra e aprì qualcosa, forse un cassetto. Ci frugò dentro per qualche secondo e poi lo richiuse. Si risedette sul divano. Sospirò.
-"Idiota, ecco cosa eri... idiota e basta"- disse, forse rivolto all' oggetto che aveva tra le mani. Una fotografia?
Stava dicendo qualcos'altro. Spinta dalla curiosità mi avvicinai alla porta ma inciampai sul tappetino del lavandino. Andai a sbattere rovinosamente contro la porta. Pochi attimi dopo, quella si aprì lentamente e il buio penetrò all'interno del bagno, invadendo anche me. Mello doveva aver spento la luce e tirato le tende. Confusa, mi alzai in piedi e mossi qualche passo incerto.
Accidenti a me e alla mia curiosità.
Appena uscii dal bagno venni atterrata da Mello. Supina, una mano mi copriva la bocca e un corpo caldo bloccava qualsiasi mio movimento. Sentii qualcosa di freddo puntato alla mia tempia sinistra.
-"Muoviti o di' qualcosa e ti spedisco direttamente da Caronte"- disse Mello minacciosamente.
Iniziai a tremare. Mello era sempre stato un ragazzo impulsivo, avrebbe potuto sparare in qualsiasi momento, senza pensare alle conseguenze.
-"Ah, adesso tremi?"- constatò divertito.
Mi rialzò, mi bloccò un braccio dietro la schiena e continuò a puntarmi la pistola alla testa.
-"Ora hai il permesso di parlare, ma sappi che se provi a urlare..."- mi sussurrò all'orecchio.
-"Piantala"- lo interruppi.
Nello stesso istante in cui lo zittii, Mello accese la luce. Mollò immediatamente la presa su di me e si allontanò. Mi guardò stupefatto, con la stessa espressione che aveva avuto Matt prima.
-"...Buonasera"- dissi.
Questa volta fu lui a rimanere scioccato. Non era cambiato molto. Era diventato più alto, ma aveva sempre gli stessi capelli biondi a cui, però, aveva dato un taglio sfilacciato. Ad essere sincera, era molto più carino. Forse era la cicatrice sul viso a renderlo più affascinante e misterioso. Indossava un cappotto nero col cappuccio, un paio di pantaloni di pelle nera e degli anfibi, sempre neri.
Fece un passo indietro e tornò subito alla sua solita espressione da ragazzo menefreghista e impassibile. Mi ripuntò la pistola addosso.
-"Chi sei?"- domandò.
-"Come sarebbe a dire chi sono?!"- esclamai. -"Non ti ricordi più di me?"-.
-"Tu sei morta. Ti sei suicidata dopo che me ne sono andato via"- disse convinto.
-"Si può sapere chi diamine vi ha messo in testa questa cosa? Non vedi che sono qui? Se sono davanti a te significa che sono viva! Viva!"- quasi urlai.
-"Allora spiegami perché sei uguale a cinque anni fa! Perché non sei cresciuta e cambiata?"-.
-"Ecco..."-. Mi zittii subito. Come potevo spiegarglielo?
-"Cos'è, sei uno spirito? Un fantasma? Uno shinigami?"- domandò ridendo.
-"Solo perché hai visto un vero shinigami non sei autorizzato a pensare che io..."-.
Mi bloccai. Non avrei mai dovuto dirglielo. Come gli avrei spiegato il motivo per cui lo sapevo?
Fortunatamente la porta d'ingresso di aprì ed entrò Matt.
Appena in tempo!” pensai sollevata.
-"Mello, sei uno stronzo! Assassin's Creed non è ancora uscito!"- disse.
Si fermò sulla soglia a guardarci.
-"Matt, che cazzo sta succedendo?"- chiese Mello.
Lo sguardo di Matt passò rapidamente da me, a Mello e alla sua pistola.
-"Be', sì, sembra che sia tornata"- disse con un'alzata di spalle.

 

 

 
   
 
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