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Autore: De_drums    02/01/2016    2 recensioni
Catfish!Klaine (sms+chiamate+descrizioni)
Kurt Hummel è un semplice adolescente omosessuale di Lima, cittadina chiusa e omofoba nell’Ohio.
Una sera viene aggiunto su Facebook da un certo Blaine D. Brown, ragazzo bello e affermato che vive a Los Angeles, una delle mete principali di Kurt.
Un'amicizia che si trasformerà in qualcosa di più, chat dopo chat.
Bugie, inganni, incontri, promesse, speranze, amore.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel, Nuove Direzioni, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap.8
 
“Kurt, quando sarete a L.A dovrai mandarmi un sacco di foto e-“
“Sì Rachel, ti ho già detto che lo farò, smetti di assillarmi!”
“Siete sicuri di aver preso tutto? Soldi, documenti, i vestiti?”
“Sì, papà, ho controllato tremila volte”
Kurt si sedette su una delle sedie nella sala d’attesa, esausto.
Mancavano ancora due ore alla partenza del loro volo e, per la seconda volta in pochi giorni, pensò che volere tutto il Glee Club lì -oltre a Burt e Carole- fosse stata una delle scelte peggiori della sua vita.
Blaine si dileguò da Sam con una scusa e lo raggiunse, sedendosi vicino a lui. “Ho come un déjà-vu” borbottò.
“Strano, anch’io” gli sorrise.
“Ancora non ci credo”
“Oh, non dirlo a me. Pensavo che non me ne sarei mai andato da qui, invece sto per volare a Los Angeles con il mio bellissimo fidanzato”
“È strano, sai? Insomma, è partito tutto da lì –mi dispiace da morire non averti incontrato quel giorno. Ti ho lasciato da solo in una città che non conoscevi e-“
“Shh” lo interruppe Kurt dolcemente. “È tutto okay, ne abbiamo già parlato milioni di volte- e sì, sei stato un cretino, ma ora siamo qui, no?”
“Sì” sussurrò Blaine, guardandolo grato. “Ti amo tanto, dolcezza”
“Ti amo anch’io, straniero”
“Ehi, ormai non sono più così tanto sconosciuto”
Kurt scoppiò a ridere, scuotendo la testa. “Credi che cambieranno mai?” disse, facendo cenno con la testa in direzione dei loro amici.
“Oh, no –è una delle poche certezze che ho nella vita. Rimarranno fuori di testa come sono sempre stati, e dovremo sopportarli in eterno”
 
“Il volo per Los Angeles partirà tra quarantacinque minuti. I signori passeggeri sono pregati di recarsi al gate numero 9 per l’imbarco”
 
"È il momento" disse Kurt, trepidante.
Si alzarono, raggiungendo gli altri, e poi si diressero tutti verso il gate.
Burt prese da parte Blaine, prima che salissero sul volo. “Prenditi cura di lui, okay? Mi fido di te, ragazzo"
"Lo farò" confermò Blaine serio, lanciando un'occhiata a Kurt che stava abbracciando Tina e Mercedes. "Voglio solo che sia felice"
"È quello che vogliamo tutti"
"Amore, i ragazzi vogliono salutarti!" lo chiamò Kurt, facendogli segno di unirsi a loro.
Burt gli diede una pacca sulla spalla, prima di lasciarlo andare.
"Buon viaggio, piccioncini. Quando tornate voglio tutti i dettagli!" esclamò Puck ammiccando.
"Sei sempre il solito, Puckerman" sbuffò Artie.
Finn strinse Kurt in un abbraccio. "Fa' attenzione, okay? E divertiti"
"Vi scriverò ogni volta che potrò"
"Ragazzi, volevo solo ringraziarvi per-per avermi accolto come se fossi uno di voi" disse Blaine sinceramente, gli occhi un po' lucidi. "Vi voglio bene, davvero, e spero di rivedervi al più presto"
"Siamo sentimentali, Anderson?" Santana alzò gli occhi al cielo, ma sorrideva.
"Credo che fareste meglio ad andare" disse loro Carole. "Fateci sapere appena atterrate"
Kurt la abbracciò, rassicurandola che sarebbe andato tutto bene. Poi prese la valigia, strinse forte la mano di Blaine e, dopo un ultimo saluto, scomparvero all'interno dell'aereo.
Camminarono lungo lo stretto corridoio, e quando trovarono i propri posti vi sedettero, dopo aver sistemato i bagagli a mano.
“Vuoi stare tu dal finestrino?”
“No, lascio a te l’onore”
“Kurt, soffri di vertigini?”
“Un po’ ” ammise. “E a dirla tutta ho una paura folle di volare”
Blaine lo guardò dolcemente. “Non succederà niente, te lo assicuro. Coraggio
Kurt gli sorrise nervosamente, poi chiuse gli occhi e strinse forte la sua mano quando decollarono.
“Lima è così piccola vista da quassù” sussurrò Blaine dopo un po’.
Non ricevendo risposta, si voltò e vide che Kurt si era addormentato sulla sua spalla; avrebbe voluto godersi il panorama, ma allo stesso tempo essere a chissà quanti metri da terra lo terrorizzava - per questo aveva optato per un po' di riposo, così da godersi al meglio la città una volta arrivato.
Blaine invece guardava fuori dal finestrino con gli occhi spalancati, cercando di muoversi il meno possibile per non svegliare Kurt. Era sempre stato affascinato da quell'immensa distesa di azzurro, costellata da batuffoli candidi - da bambino, nella sua ingenuità, era convinto che le nuvole fossero fatte di panna e che il cielo fosse il posto dove tutti i suoi desideri si sarebbero realizzati. Sorrise, perché i suoi desideri si stavano realizzando uno ad uno, e non tra le nuvole, bensì sulla terra ferma. Non aveva bisogno di sognare, perché tutto ciò che sperava si era concretizzato davanti ai suoi occhi: aveva una persona da amare e che lo amava, il sostegno di suo fratello e della famiglia di Kurt, dei nuovi amici.
 Non avrebbe potuto chiedere di meglio.
 
Era la sera di Capodanno, e Kurt fremeva dall’emozione – Blaine gli aveva detto di vestirsi elegante perché voleva portarlo in un posto speciale.
“Mi ucciderai con tutte sorprese prima o poi, Anderson” gli urlò dalla camera, mentre finiva di prepararsi. “Perché non mi dici subito cosa-“
Si interruppe, perché Blaine era appena uscito dal bagno ed era a dir poco splendido.
“C-come sto?” chiese, facendo una giravolta.
“Non sei umano” balbettò Kurt, che era davvero rimasto a bocca aperta. “Mi correggo: non saranno le sorprese ad uccidermi, ma tu
Blaine ridacchiò, baciandolo leggero su una guancia. “Grazie. Vogliamo andare, dolcezza?”
“Sì”
Uscirono dall’albergo, imboccando la strada principale. “Non hai intenzione di dirmi dove stiamo andando, vero?”
“Assolutamente no, Kurt. Che sorpresa sarebbe?”
Kurt sbuffò rassegnato –sapeva che non avrebbe ottenuto nulla, così decise di non fare altre domande e godersi la città.
Dopo circa mezzora, Blaine gli ordinò di chiudere gli occhi, posandovi sopra le proprie mani. “E non provare a sbirciare!”
“Okay” sorrise Kurt.
Avanzarono con qualche difficoltà – Kurt continuava ad inciampare nei suoi stessi piedi e Blaine non era d’aiuto, perché invece di aiutarlo scoppiava a ridere ogni volta.
“Siamo arrivati” lo fece fermare, allontanando le mani, mentre Kurt sbatteva le palpebre per riabituarsi alla luce. “S-spero ti piaccia, scusa se ti ho tenuto all’oscuro –letteralmente- fino ad ora, ma volevo fosse una sorpresa”
“Wow” sussurrò Kurt. Uno dei ristoranti più rinomati di L.A si ergeva in tutta la sua maestosità davanti ai loro occhi.
“Ho scoperto che vi hanno pranzato Patti Lupone, Barbra, Whitney e ad altre star famose che so che adori, perciò ho pensato che poteva essere carino portarti qui e –“
“Carino, Blaine? Tu consideri tutto questo solamente carino?” lo abbracciò di slancio. “È fenomenale – tu lo sei, ti amo da morire”
“Ti amo anch’io”
“Però non dovevi, ti sarà costato un sacco e-“
“Non pensarci, okay? Goditi questa serata e dimentica tutto il resto”
Blaine lo prese per mano e lo condusse verso l’entrata, dove il maître li accolse e, dopo aver controllato la prenotazione, li fece accomodare al loro tavolo.
“Ti ho mai detto che sei fuori di testa?” rise Kurt guardandosi intorno.
“Fin troppe volte, credimi”
Un cameriere portò loro una bottiglia di champagne, omaggio della casa in occasione di quella serata un po’ speciale.
“A cosa brindiamo?”
“A noi due” sorrise Kurt, sollevando il calice. “E a te, soprattutto- sono così fortunato ad averti. Mi hai tirato fuori da quella bolla di paura e vergogna che mi ero costruito attorno, e stento ancora a credere che un ragazzo perfetto come te abbia scelto proprio me”
Tu sei perfetto, Kurt, devi solo imparare a crederci. Vorrei solo che ti vedessi come ti vedo io”
“Quando siamo diventati così sdolcinati?” mormorò Kurt imbarazzato, prendendogli una mano e giocando con le sue dita.
“Io lo sono sempre stato” rise Blaine, mente l’altro annuiva. “Voglio brindare a te, amore, perché non sarei qui se non fosse per te” gli prese il viso tra le mani e lo baciò, poi fece scontrare piano i bicchieri mentre entrambi sorridevano.
Il locale era affollato ma non particolarmente caotico, perciò la cena passò in assoluta tranquillità, tra chiacchiere e risate.
“Dio, non ce la faccio più” mormorò Blaine, dopo che anche l’ultimo boccone della sua fetta di torta sparì dal piatto.
“Potevi dirmi subito che la tua intenzione era farmi ingrassare” ridacchiò Kurt, bevendo un sorso di champagne.
“Non ho la forza di alzarmi”
“Muoviti, non possiamo restare qui per sempre”
Si alzò, porgendogli una mano per aiutarlo, e dopo aver pagato uscirono dal ristorante, sfidando il gelo di Los Angeles.
“Dove andiamo?”
“In  3rd Street Promenade, so che durante le feste si anima ed è piena di artisti di strada”
“Qualcuno qui è informato, uh?”
Blaine si strinse nelle spalle, sorridendo. “Ho fatto le mie ricerche”
“L’ultima notte dell’anno nella città dei miei sogni –ti sfido a trovare qualcosa di più magico”
“Essere qui con te”
Kurt arrossì, non si sarebbe mai abituato alla dolcezza disarmante di Blaine.
Camminarono lentamente lungo la via –Blaine aveva ragione, erano circondati da persone, bancarelle e confusione.
“Tesoro, guarda!” esclamò  Kurt ad un tratto, indicando un ragazzo che stava dipingendo lo skyline della città su un grande foglio bianco. Restarono ad osservarlo ammirati finché non ebbe finito- era davvero bravo. “Lo compriamo? Così quando torneremo in Ohio avremo qualcosa che ci ricorderà di questa esperienza. Ti prego”
“Siete dell’Ohio?” chiese il ragazzo, incuriosito.
“Sì, io sono di Cleveland, lui è di Lima” rispose Blaine.
“La mia famiglia è originaria di quelle parti, sapete? Ho vissuto in Ohio finché non sono stato abbastanza grande da potermene andare –sono venuto qui in cerca di fortuna”
“È il nostro sogno” mormorò Kurt sorridendo. “Io sono Kurt, comunque, e lui è Blaine”
“Il mio nome è Mike” replicò, stringendo loro la mano. “Stavate pensando di prendere quel disegno, giusto?”
“Sì, quanto-“
“È vostro, non mi dovete nulla. Consideratelo di buon auspicio per il vostro futuro qui a Los Angeles”
“Perché ultimamente tutti ci fanno dei regali?” protestò Blaine. “Mike, è giusto che il tuo lavoro venga riconosciuto, lascia che ti paghiamo”
Andarono avanti così per un po’, entrambi irremovibili dalle proprie posizioni, finché Mike cedette ed accettò quello che considerava “il giusto compenso” –che Blaine non riteneva comunque sufficiente.
Dopo averlo salutato si incamminarono nuovamente, fermandosi spesso ad osservare artisti all’opera e bancarelle traboccanti di oggetti e souvenir di ogni genere.
“Cioccolata?” propose Blaine dopo un po’, vedendo Kurt infreddolito.
“Sarebbe fantastico”
Si avvicinarono ad un food truck, dove una signora li accolse con un gran sorriso.
“Cosa desiderate, cari?”
“Una cioccolata ben zuccherata per me, ed una amara ma con la panna per il signorino” rispose Blaine sorridendo.
“Oh, sai come bevo la cioccolata?”
“Ovviamente. Non ci provare, dolcezza –offro io”
Kurt si imbronciò –da quando erano lì Blaine non gli aveva lasciato pagare quasi nulla. Non che non lo trovasse estremamente generoso da parte sua, ma iniziava a sentirsi in colpa.
“Da quanto state insieme?”
“Da un po’- diciamo che è complicato” ridacchiò Kurt.
“Ci siamo incontrati per la prima volta solo qualche mese fa, ma ci consideravamo fidanzati già da prima”
“È stato un fidanzamento un po’ particolare, in effetti”
E fu così che si ritrovarono a raccontarle la loro storia, mentre lei ascoltava interessata.
“Sapete, quando vi guardate è come se ci foste solo voi e il vostro amore – ed è una cosa bellissima, ragazzi, fate sì che non svanisca mai, okay?” i due annuirono. “Vi auguro il meglio – e se per caso capitaste di nuovo da queste parti, venite a salutarmi!”
La ringraziarono sorridendo, poi si diressero mano nella mano verso il St Thomas bridge, che era stato indicato loro come il posto migliore da cui ammirare i fuochi d’artificio.
“Sono tutti così gentili e aperti” sospirò Kurt mentre si appoggiavano alla balaustra.
“Non voglio tornare in Ohio”
“Sai che dobbiamo, amore. Ci darebbero per dispersi, altrimenti!”
 “È solo che Los Angeles sembra la città perfetta. A nessuno importa se siamo gay, ci trattano come persone e non come scarti della società”
“Lima è uno schifo –voglio solo finire quest’anno di liceo e andarmene. Cosa farai dopo il diploma?” chiese Kurt, voltandosi leggermente per guardarlo.
“Credo- lo sai, il mio sogno è essere un artista. Però non riesco a decidermi tra teatro e musica”
“Potresti unire le due cose, no?” Blaine lo guardò incuriosito. “Pensa ai musical: devi saper recitare, cantare e spesso anche ballare. Ti ci vedo su un palco, a risplendere mostrando al mondo il tuo talento”
“Magari diventerò un famoso regista di spettacoli teatrali e ti scritturerò”
“Ne sarei onorato”
Blaine sorrise, stringendosi a lui. “E tu, dolcezza? Devo essere al corrente dei tuoi piani, non posso programmare il mio futuro senza di te”
“Mi piacerebbe vivere qui” disse Kurt, guardando il cielo. “Con te”
“D-davvero?”
“Sì” annuì, sorridendo. “Non sarebbe la stessa cosa se non ci fossi tu”
“Ti amo” mormorò Blaine prima di baciarlo, un bacio che sapeva di cioccolata e di loro, mentre i fuochi d’artificio esplodevano fragorosamente sopra di loro, inondando la città di luce colorata.
Sorrise, facendo sfiorare dolcemente i loro nasi, e poi lo baciò di nuovo e ancora e ancora, perché tutti i baci del mondo non sarebbero bastati. “Buon anno, dolcezza”
Kurt si fece piccolo tra le sue braccia, gli occhi che brillavano dalla felicità. “Sai, se ti fermi a pensarci, Kurt Hummel ha avuto un anno niente male”
 

Non aggiorno di nuovo da un sacco, sono una brutta persona; mi scuso, ma ho avuto da fare ultimamente -tra festività e parenti vari- e non ho più aperto word.
In ogni caso, questo è l'ultimo capitolo. Originariamente avevo una mezza intenzione di scrivere anche un epilogo, ma alla fine l'ho conclusa così.
So che è un po' corto, forse più di alcuni capitoli precedenti, ma spero che vi piaccia in ogni caso.
Ah, giusto: ho cercato e teoricamente a L.A fa caldo in questo periodo... ma ormai avevo scritto e non avevo voglia di cambiare tutto lol
Ringrazio chiunque abbia recensito, e chi ha seguito questa storia silenziosamente -spero vivamente di non aver fatto un pasticcio totale.
Buon anno!
Deb
  
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