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Autore: Heart    02/01/2016    2 recensioni
Juuri e Yuuki sono due gemelle, sono partire da Londra e adesso si trovano in Giappone. Il loro viaggio inaspettato le porterà nuove verità e misteri da svelare, ma sopratutto chi sono realmente i due ragazzi in cui li hanno ospitati? Amori celati nell'oscurità si apriranno alla luce, e pericoli inesistenti si sveleranno. Chissà cosa succederà realmente in questa fuga.
Spero che vi piaccia.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Kuran, Juuri Kuran, Kaname Kuran, Yuki Cross
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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8
Gli Immortali
 
 
Yuuki si risvegliò frastornata. Aveva la testa pesante e le girava.
Si mise eretta per fissare la stanza in cui era stata posta; aveva le pareti di un arancio dolce e caldo, il mobile era quelli essenziali, ma le trasmettevano tanto calore. Chiuse gli occhi per respirare quel profumo che sapeva di quercia e di peperoncino. L’ultimo ricordo era che si era addormentata in biblioteca, poi regnava il vuoto.
Strinse i pugni per quell’assurda vicenda, fino a che dalla porta spuntò una testa.
Era Ichiru.
Il ragazzo aveva in mano delle erbe, anche se non sapeva che cosa potesse farne, ma comunque non disse nulla. Lo fissò nei suoi gesti, quando poi si sedette accanto a lei, sussultò.
Le aveva fatto sempre una strana sensazione, come se dentro di se sapesse chi fosse.
Lo aveva incontrato per caso, ma da quella volta si era aperta una porta dentro di se.
Il ragazzo era calmo, forse troppo.
-Come va?-Chiese all’improvviso prendendola di sorpresa. Yuuki lo guardò, ma non riuscì a captare nulla di lui, sembrava che fosse avvolto da un guanto trasparente e le sue energie fossero custodite al meglio. Alla fine decise di rispondere non era educato starsene in silenzio.
-La verità che non lo so veramente, mi gira la testa, mi sento strana.-Dichiarò a disagio, perché gli aveva detto la verità?  La risposta le veniva spontanea, si fidava di quel ragazzo sconosciuto, sembravano legati da qualcosa, ma cosa non lo sapeva. Non si era aperta nemmeno con sua sorella Juuri così tanto.
-Credo che sia normale. Anch’io la prima volta ero nelle tue stesse condizioni.-Disse composto.
Yuuki spalancò gli occhi a quelle parole per poi voltarsi verso di lui, nella sua mente si formavano molte domande, ma non riusciva proprio a chiederle.
-Non credevo che ci fosse qualcun altro come me. Kaede mi spiegò una volta che era rarissimo che nello stesso secolo nascesse due uguali dello stesso potere.- Dichiarò.
-Non capisco.- Annunciò Yuuki confusa. Di che cosa parlava?
-Hai uno straordinario potere dentro di te, Yuuki. Io sono come te.- Disse, per poi diventare triste all’improvviso.
La ragazza era entrata in confusione, di che cosa parlava; si lei aveva uno strano potere ma nulla di che. Non lo aveva mai caratterizzato come “potente”, forse banale.
-Riesci a camminare?-Chiese.
Lei annuì.
Lo seguì con curiosità, fino a trovarsi dentro una stanza senza finestre.
Yuuki si sentì in trappola, ma non c’era nulla di pericoloso al suo interno. Ichiru la guidò verso il centro della stanza per poi prenderle mano destra.
-Vedi questo punto qua?-Disse, voltando il palmo della mano. Yuuki lo guardò, ma non trovò nulla di anomalo.
Poi come per magia apparve una semplice linea che iniziò a segnare un percorso sconosciuto, fino a giungere al polso. Lì apparve uno strano disegno con tre spirali.
Il disegno sembrava surreale, Yuuki non credeva ai suoi occhi. Ma nello stesso istante anche nella mano di Ichiru apparve la medesima cosa.
-Che cosa è?-Domandò.
-Il suo significato è ancora ignoto; tuttavia è un simbolo celtico. Rappresenta i movimenti del sole ed è collegato al Dio Dagda. Raffigura l’alba,  lo zenith e il tramonto. Come il passato, il presente e il futuro. Oh agli elementi.
Ci sono molte leggende su di se, ma soprattutto rappresenta il mondo sovrannaturale. Gli equilibri tra mortali e gli immortali. Il mito e la leggenda. Ma ciò che coglie l’essenza è che nessuno sa perché appare ogni 100 anni in un nuovo predestinato. La cosa è assurda che questa volta è ritornato in due, tu non dovresti esistere. La cosa mi mette in allarme. Chi sei Yuuki?- Disse Ichiru sospettose.
Non sapeva un granché di quella ragazza, le poche informazioni che aveva accumulato erano vane.
-Chi sei tu? Io non ti conosco, anche se mi sento a mio agio con te. Vorrei essere normale come tutte le altre.- Rispose frettolosamente, allontanandosi da lui.
-La realtà che tu stai bene con questa diversità. Lo vedo nei tuoi occhi, siamo attratti perché abbiamo lo stesso potere. Dimmi Yuuki perché sei venuta qua? Di quante università ci sono…- reperì lui, avvicinandosi a lei.
-Non lo so. Sono stata guidata da qualcosa. Noi non volevamo lasciare Londra, ma siamo state costrette.- Rispose, mentre si abbracciava con forza, ritornò in mente quei momenti di paura, quando li avevano attaccati nella loro casa di famiglia, facendole del male. Quante volte si era piegata per piangere la sua disperazione. Le volte in cui vedeva la sua gemella proteggerla con il proprio corpo.
-Andate, chi hai …-disse a monosillabi lui, mentre i suoi occhi si spalancavano. Non era possibile, il destino stava giocando sporco.
-Io e mia sorella.- Disse piano lei.
-Di quanto?- Domandò, facendosi scuro in volto.
-Siamo gemelle.- A quelle parole Ichiru ebbe la conferma. Il puzzle si era ricomposto, ora capiva perché lei era nata ed era giunta fino la, abbassò lo sguardo consapevole del futuro, povera Yuuki, il dolore non aveva pietà per nessuno.
Rimase a fissare il pavimento senza dire una parola, entrambi in verità aspettavano una parola dall’altro, ma purtroppo non arrivò nulla.
 
 
La lezione di Kaede era interessante, anche se, Yuuki non riusciva proprio a stare attenta. Ripensava allo sguardo che Ichiru le aveva lanciato. Era pieno di dolore represso e solitudine, quel ragazzo aveva sofferto molto. I suoi occhi le apparivano come uno specchio della sua anima. Quel pensiero si frappose a un’altra persona. Quel ragazzo misterioso che viveva sotto il suo stesso tetto. Di lui non sapeva molto, vivevano in due mondi paralleli, doveva informarsi, doveva capire con chi abitava. Ripensò anche a sua sorella, lei si stava legando a Haruka, non l’aveva mai vista felice come adesso. Forse se lei non fosse esistita, lei non sarebbe stata marchiata di quel dolore viscerale che portava sulle spalle.
Chiuse gli occhi stanca. La testa le scoppiava, si appoggiò sul braccio, mentre tentava di non chiuderli, ma fu invano.
 
 
 
-Yuuki vieni qui.-Disse una voce gentile.
-Mamma?- Si domandò Yuuki. Che cosa ci faceva sua madre lì? Non era possibile, lei era morta. Doveva trattarsi di un sogno e infatti lo era. Ritraeva lei e sua madre quando ancora era viva. La signora aveva dei lunghi capelli castani, due occhi brillanti e un sorriso come una stella.
Era dolce e gentile con le sue bambine.
La sua luce contro l’oscurità.
Yuuki da bambina si avvicinò alla madre e le porse un fiore.
-Grazie amore della mamma. E’ molto bello, lo metterò sul comodino così mi farà compagnia.- Le sorrise, appoggiando la sua calda mano sulla guancia della figlia.
-Sei bella mamma.-Disse la piccola, abbracciandola di scatto. – Non devi essere triste, Yuuki ti proteggerà.- Disse ingenua. La donna sorrise, mentre alcune lacrime le rigava il viso.
-Tu sarai la mia guardiana tesoro. Ho fiducia in te.-Le disse, baciandole la testa.
-Ti voglio bene.- Sussurrò Yuuki, ricordando quel momento fatto di dolcezza e tristezza.
 
Rivenne sul banco. Le lezioni si sarà finita già da un pezzo.
Fuori era già buio, chissà quanto tempo era passato. Si apprestò a prendere tutto e s’incamminò verso l’uscita. Erano anni che non sognava più la sua cara mamma, le mancava da morire.
Durante il tragitto verso casa, cercava di analizzare i fatti che erano successi nella giornata. Ichiru aveva ragione su tutto quello che aveva detto? Era stata sempre ragionevole su quei fatti, ma adesso le sue intuizioni stava vacillando e non sapeva se credere o meno.
Si fermò un attimo a concentrarsi, portando la mano sul mento. Ritornò a camminare, ma si scontrò con uno sconosciuto. Alzò lo sguardo per chiedere scusa, ma incontrò un paio di lenti scure che la squadrarono dalla testa ai piedi. Un brivido freddo le percorse, la schiena e indietreggiò.
L’uomo non rimase a lungo fermo e cercò di acchiapparla, infatti si era rivelato uno di quegli uomini che tanto la cercavano.
Iniziò una corsa contro il tempo, Yuuki non vedeva l’ora di arrivare alla villa ed essere al sicuro, ma l’uomo non demordeva. La inseguiva senza perdere fiato, lei aveva tentato di seminarlo con tutte le forze, ma alla fine la prese. Si strattonò con forza, ma l’uomo le puntò qualcosa contro la schiena.
-Se ti muovi ancora ti uccido.- Le disse, Yuuki rimase ferma e spaventata.
Era un’arma quella puntata addosso?
Non fece e ne disse nulla. Il cuore le batteva forte nella gabbia toracica, sentiva freddo. Che cosa voleva quell’uomo da lei?
Lo sconosciuto l’afferrò da un polso per tenerla ferma, mentre con l’altra prese il telefonino per comunicare qualcosa, fu in quel fragrante che Yuuki sentì la stretta allentare. Non demorse. Alzò il ginocchio e lo piegò verso l’interno per poi tirare un calcio ai genitali dell’uomo che mollò la presa per difendersi.
Yuuki libera iniziò di nuovo a correre, scostava rami e rocce per mettere più distanza.
Nel frattempo urlava aiuto, ma era invano nessuno sarebbe corso in suo soccorso.
Tutto sembrava ormai arrivato al termine, Yuuki non sapeva più, dove prendere. Davanti a lei c’era solo una distesa di neve, ovunque guardava non c’era uno spiraglio di speranza.
La neve cadeva leggiadra dal cielo, il suo respiro si faceva sempre più irregolare, la testa girava in tutte le direzioni. Uno sparo si udì da lontano, ma le sembrava vicinissimo. Corse fino a che non ebbe più fiato, si ritrovò ansimante al suolo, mentre le ginocchia crollavano per la stanchezza.
-Non mi puoi scappare, sei in trappola.- Udì da lontano, si rimise in piedi, il dolore alla milza era insopportabile. Sarebbe stata catturata e torturata. Non voleva rivivere quell’esperienze.  All’improvviso fu tirata da qualcuno. Si sentì nel panico più totale, ma non ebbe via di uscita. Scalciava e urlava, ma dalla sua gola non usciva nulla.  Le fu tappata la bocca con una mano e tenuta saldamente da qualcuno. Rimase inerme e attese la sua fine.
L’uomo che la rincorreva passò proprio di lì, ma non si accorse di lei e continuò la sua corsa. Quando fu abbastanza lontano, Yuuki fu lasciata andare e si voltò.
 Si scontrò con due occhi castano scuro.
Fece un passo indietro e inciampò.
La neve le copriva lo stomaco e le caviglie. Era stata salvata da lui, chi l’aveva aggredita più volte in quell’ultimo periodo.
-Che cosa voleva da te?-Chiese autoritario.
Yuuki non riusciva a toglierci  gli occhi di addosso. Era bellissimo anche se dal suo viso non trapelava nulla di positivo. Ingoiò un groppo alla gola per poi cercare di alzarsi dal suolo. Le si erano bagnati i vestiti dopo la caduta.
-Non lo so.- Disse timidamente, pulendosi il cappotto con una mano.
Lui non le credente molto, ma non fece nulla di azzardato.
Aveva avvertito uno strano spostamento di energie e si era subito messo all’erta. Si era ritrovato a seguirla che fuggiva da un losco individuo che maneggiava una pistola contro di lei. Aveva eseguito d’istinto quel gesto. Non voleva spargimenti di sangue, il suo dovere era di proteggere la sua gente e il patto stipulato con gli hunter. Era un suo territorio e come tale doveva custodirlo nei migliori dei modi.
L’aveva aiutata e abbracciata e per un brevissimo tempo fu felice di averla. Era talmente fragile che la poteva frantumarla tra le sue braccia. La sua  luce era forte;  non la conosceva, ma dentro di se lo aveva già sorpreso. Tutte le tattiche per poterla far uscire dalle loro vite era stato vano, si era rivelata più tenace di quanto immaginasse, e poi quel suo profumo di cannella. Lo aveva riconosciuto fin da subito. Lei era diversa. Lei era la chiave di tutto il mistero.
-Ritorniamo a casa, potrebbe ritornare ai suoi passi.-Disse indicandole la direzione giusta.
 
Kaname osservava i movimenti di Yuuki in assoluto silenzio.
La ragazza era instabile. Il viso era pallido e infreddolito, per un momento pensò di riscaldarla, ma durò poco quel fugace pensiero. Lui che si abbassava a tanto? Mai!
Tuttavia non riuscì a non fissarla. Aveva dei lunghi capelli castano, morbidi e lucenti. Gli occhi così teneri, che si trasformavano quando si arrabbiava. Era un’umana molto speciale. Era riuscita a farlo impazzire e non solo lei; la sua gemella aveva stregato Haruka, anche se quest’ultimo ne era consapevole e voleva molto di più.
Purtroppo il tempo di osservazione terminò, poiché giunsero dinanzi alla villa. Yuuki entrò dopo Kaname, si apprestò a salire in camera sua, senza guardarsi in giro. La sorella era proprio a pochi metri di lei. Il suo sguardo era triste, ferito e accanto a lei stava Haruka. I due cugini si guardarono attentamente per poi salutarsi con un accenno.
-Perché non mi guardi più, Yuuki?-Disse piano Juuri, mentre le lacrime le scendevano dagli occhi. Faceva male. Erano sempre stati unite, adesso tutto si sgretolava senza un perché? Raccolse le lacrime e si allontanò anche lei, non voleva dare spettacolo, alla fine erano ospiti.
Fece le scale con calma, con gli occhi semichiusi.
Fino a che un giramento di testa la colse.
Non capì il vero motivo, ma si sentii pesante e traballare e poi cadere indietro.
-JUURI!-Esclamò Haruka notando lo spostamento d’aria. La prese tra le braccia e la portò in camera sua. La depose dolcemente e le mise una mano sulla fronte per darle calore. Il viso era pallido e le labbra si erano dipinte di viola.
Il ragazzo osservò attentamente il suo stato di salute, ma era tutto alla norma. Rimase finché non rivenne.
Si sentiva stordita. Cercò di alzarsi, ma fu prontamente fermata da una mano.
Dinanzi a lei c’era Haruka. La guardava con due occhi preoccupati.
-Come stai?-Chiese dolcemente, mentre le accarezzava i lunghi capelli.
-Che cosa mi è successo?-Chiese disorientata.
-Sei svenuta.- Le disse.
-Capisco.-Richiudendo gli occhi.
-Ti lascio riposare.- Le comunicò Haruka in pensiero per la ragazza, anche se aveva posto la mano per farla riprendere non ci era riuscito.
Juuri riaprì gli occhi e gli prese la mano. – Ti prego…rimani qui con me…ho paura delle ombre.-Disse imbarazzata, ma anche tesa. Quelle ombre non era che i fantasmi del passato. Da quando la madre era morta, infestava le sue notti. Forse era dovuto a quello il malessere, non lo aveva detto mai a nessuno. Ma adesso, di fronte a lui, il suo cuore aveva chiesto pietà. Lui era diverso da tutti gli altri. Forse sarebbe riuscito a guarirla.
Haruka fu sorpreso di tale richiesta, ma non rifiutò.
Si tolse le scarpe e s’infilò sotto le coperte.  I due erano nello stesso letto, occhi dentro gli occhi. Il ragazzo la vedeva perfettamente anche al buio, ma lei no.
Seguì il suo cuore e cercò le sue mani.
-E’ strano, anche imbarazzante…ma mi sento strana in compagnia tua. Emani una strana energia.-Disse. Ringraziò il buio, così da nascondere il suo rossore.
-Lo sento anch’io.-Riferì Haruka, sorridendo a quel suo comportamento.
-Allora mi puoi capire, se…-si avvicinò a lui e sfiorò con le dita il suo viso.
Il vampiro rimase fermo alludendo che continuasse. Con i suoi sensi amplificati, sentiva tutto. Lei con le sue piccole mani sul suo volto e piano che si avvicinava alle sue labbra. Fu solo un momento, che le dita furono sostituite da due labbra tremanti. Juuri lo stava baciando. Il suo profumo, ma soprattutto il suo sapore lo stavano drogando.
Era magnifico. Sentiva delle dolci scariche invadergli il corpo. Respirò il suo profumo, per poi stringerla con gentilezza. Nel frattempo Juuri sembrava felice di aver azzardato, ma adesso tutto aveva preso una nuova sfumatura. Ala fine quel viaggio aveva portato qualcosa di positivo, si stava innamorando.
 
 
 
 
Un nuovo giorno si era aperto. Yuuki era uscita molto presto da casa, la sua meta era solo una: L’università.
Doveva parlare con qualcuno senno sarebbe scoppiata.
Sentiva il corpo che le faceva male. Ma non capiva il motivo.
La neve le impediva di andare più velocemente, giunse dopo un bel po’ di tempo.
Le aule erano ancora tutte vuote, che cosa poteva fare? Notò una sedia e si sedette con la testa china. La testa le pulsava e sentiva il cuore batterle alla rinfusa.
-Che cosa ci fai a quest’ora qua?-Chiese una voce.
Yuuki aveva paura, si sentiva strana. La notte scorsa aveva avvertito un brutto presentimento, e con la mente aveva vagato per la casa e alla  fine si era ritrovata nella camera della gemella. Non era sola, Haruka era con lei. Quella visione l’aveva sconvolta. Si era ripresa subito. L’aveva sostituita. La rabbia ritornò in circolo  nel momento in cui alzò lo sguardo,  Ichiru spalancò gli occhi e fu trascinato da una forza invisibile al muro.
-Respira.- Le comunicò.
Ma lei non rispose.
-Yuuki, i tuoi occhi sono…vuoti.- Le comunicò.
La ragazza svenne di fronte a lui.
-Accidenti!-Urlò Ichiru prendendola in braccio. Non immaginava che potesse succedere così velocemente.
Yuuki non si svegliava.
-Dannazione ci sta mettendo più del previsto.- Disse, fece solo l‘unica cosa che gli venne in mente. Le toccò la fronte due dita e in quell’istante partì una strana visone che lo capultò nel futuro.
Sangue. Urla. Pianti.
Un pugnale conficcato nella neve e quattro ombre. Una piangente su un corpo esamine, e gli altri due che guardavano quella scena. C’era freddo in quelle immagine discontinue. Continuò ancora per un bel pezzo, che quando ritornò alla realtà cadde al suolo. La testa gli scoppiava.
-Questo non era nel piano. Sa prevedere il futuro ecco svelato il motivo di questo sonno. Devo subito chiamare Kaede, lei mi aiuterà a riportarla al presente.- Detto questo, uscì dalla stanza per chiamare l’anziana professoressa, che in quel momento stava iniziando una lezione.
-Ichiru che cosa succede?-Chiese lei.
-Mi devi seguire, è urgente.- Proferì. La donna lo guardò per poi uscire.
La portò nella camera, dove la ragazza ancora dormiva.
- Perché è in questo stato?-Domandò subito.
-Sta avendo una visione. Lo spazio temporale è così potente che non riesce a uscirne.-Disse, mentre trafficava con delle erbe.
-Dobbiamo subito riportarla tra di noi, sennò si perderà.- Dichiarò la donna.
I due iniziarono a trafficare con delle erbe sperando che i profumi acre la riportassero al presente, ma più il tempo passava e più la percentuale diminuiva.
-Dannazione non si sveglia!-Si rimproverò Ichiru sbattendo le mani sul tavolo.
-Ichiru guarda…-Mormorò Kaede, spalancando gli occhi. Una strana luce violacea si stava propagando nel corpo della ragazza, fino a che scomparve dal nulla.
-Che strana magia-bisbigliò il ragazzo, mettendosi di spalle alla ragazza che stava aprendo gli occhi.
-Mmm.-Mormorò Yuuki.
-Bentornata ragazza mia, la prossima volta avvertici quando ti capita una cosa del genere.-La canzonò Kaede.
-Che cosa mi è successo?La mia testa.-Disse, tenendosi appunto quest’ultima con la mano.
-Hai avuto una visione e tra poco ci rimanevi per sempre.-Confermò Ichiru, aiutandola ad alzarsi. Yuuki era sorpresa, una visione? Era tutto qui? Beh si, il mal di testa era cessato, ma sentiva un sapore metallico in bocca, come se ci fosse del sangue.
-Tutto bene?-Chiese la signora. –Che cosa ricordi per l’ultimo?-Domandò.
-Occhi rossi come il sangue.-Disse fredda.
La donna e il ragazzo si guardarono negli occhi, sapevano a chi riferirsi. Erano in pochi a conoscere la loro esistenza.
-Forse ti sei confusa.-Disse velocemente Ichiru.
-I vampiri esistono e voi siete dei pessimi a mentire.-Dichiarò risolutiva.
-Credo che ormai non serva più mantenere la maschera, ragazzo mio. E’ una ragazza molto sveglia, anche se dimostra l’incontrario. –Annuì Kaede per poi fissare la parete di fronte. –Bambina mia, i vampiri sono delle creature assetate di sangue, si nutrono di quest’ultimo. Devi stare molto attenta nel nominarli, sono scaltri e hanno molti poteri. Non ti devi avvicinare a loro mai, senno sarai catturata dai loro occhi. –Annunciò calma.
-Sono creature senza pietà e cuore. La loro unica ragione di vita è il sangue.-Continuò Ichiru.
-Capisco. Comunque queste cose li sapevo. Sul web puoi leggerle di tutti i colori. In ogni modo c’è molto altro. Non sono tutti così, ci sono alcuni gentili e difendono il più debole, i loro occhi non sono del tutto rossi, mutano attraverso l’emozione.-Parlava Yuuki senza un filo logico. Ne aveva avuto la conferma, sotto il suo tetto ci vivevano due vampiri. Sua sorella piaceva uno di questi.
-Stai molto attenta Yuuki. Il mondo dei vampiri è rappresentato da un capo. Loro lo seguiranno sempre, e lo difenderanno per tutta l’eternità. Loro sono gli immortali.-
Sentenziò Ichiru, ponendo la mano sulla spalla della ragazza.
-Ne sono consapevole.- Commentò Yuuki.
 
 
 
 
 
 
 
***+
Buon anno!
Iniziamo con questa il 2016 che ne dite?
L’ultimo aggiornamento risale a quest’estate, lo so che sono imperdonabile, ma ne ho troppe. Sto cercando di aggiornare quelle vecchiotte, e ci starò un poco, ma spero di Nn annoiarvi.
Comunque in questo capitolo succedono un po’ di cose. Vediamo lo sviluppo di uno strano potere e la comparsa con più efficienza di Ichiru. Ben presto avremo la sua storia. Haruka e Juuri si stanno avvicinando sempre più e Kaname che si sente attratto da Yuuki.
Spero che vi sia piaciuto e alla prossima.
Se ci sono errori indicatemeli.
Heart
 

 
 
 
 
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