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Autore: DanieldervUniverse    03/01/2016    4 recensioni
La Dissidia è finita, i cicli conclusi, i tiranni sconfitti e i guerrieri tornati nei propri mondi.
Anche Guerriero, che s'avanza fiducioso nel nuovo mondo in cui è giunto alla fine di tutto, fino al palazzo della grande città di Cornelia...
(Risistemati i primi undici capitoli e i momenti OOC, aggiunta scaletta capitoli 34-35).
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti, Warrior of Light / Guerriero della Luce
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dissidia - Kingdom of Light Fantasy'
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A N: E signore e signori siamo al penultimo capitolo. Penultimo! Ci credete? Ci siamo riusciti!


-Ora di andare- fece Laguna, incoraggiando i compagni (vecchi o nuovi che fossero) a risalire sulle aeronavi senza ulteriore esitazione.

Nonostante alcuni sguardi oltraggiati piano piano tutti i vari combattenti iniziarono una lenta salita verso la Bahamut, l'unica in grado accoglierli tutti con i dovuti servizi.

Per quanto sembrasse strano, l'Imperatore e i suoi degni compagni non avevano ancora attentato alla vita delle altre persone nel circondario, e come tutti di diressero lentamente verso l'aeronave.

I ribelli avevano deciso di restare a terra, con solo cinque aeronavi per il trasporto a casa, mentre il resto dei combattenti sarebbe tornato nei cieli dei vari mondi.

-Beh, è stato bello rivedervi tutti, amici. Non ci avrei mai sperato, dopo un anno lì dentro- fece Tidus, cingendo con una mano le spalle di Cecil e Cloud -Ma ora credo che...

-Frena i cavalli, Tidus- lo interruppe Firion -Stiamo salendo tutti sulla stessa aeronave. E poi, c'è ancora una cosa che dobbiamo fare.

Lo sguardo di tutti andò a posarsi sull'unico che non aveva preso parte agli ultimi eventi.

Guerriero era rimasto religiosamente affianco al corpo dell'amata, nonostante fosse stato avvicinato varie volte per sapere se avesse bisogno di qualcosa, ma Garland aveva allontanato tutti con poche parole.

L'ex-paladino stava poco lontano dall'antico rivale, tenendo la spada ben piantata nel terreno, accovacciato a terra per impedire alla ferita al petto di riaprirsi.

Senza armatura sembrava molto meno imponente, ma restava comunque un uomo sopra il metro e ottanta, robusto e corpulento.

Lo sguardo minaccioso dell'armatura non poteva competere con quello duro nei suoi occhi.

Ciò nonostante gli eroi, escluso Laguna che pensava ad imbarcare tutti, si diressero tranquillamente nella sua direzione.

Gilgamesh, nonostante non fosse richiesto, si accodò in silenzio, restando a meno di due passi da Bartz.

Si fecero attorno al corpo, in silenzio, formando un semicerchio.

Firion, dopo un momento di contemplazione, si chinò in ginocchio, affianco all'amico -L'amavi davvero?

-Io...- la voce di Guerriero era flebile, ma finalmente aveva deciso di rompere il silenzio -Non so spiegarlo. Mi ha usato per i suoi scopi, fino all'ultimo. Eppure...

Fece un singhiozzo, interrompendosi per qualche istante -Eppure c'era qualcosa, lo potevo percepire, quando eravamo assieme. In quei giorni radiosi in cui ero solo un eroe che si crogiolava nella luce delle bugie, quando eravamo soli, nei giardini o nelle sue stanze, sotto la luna o all'ombra degli alberi, quello era vero. Lo è sempre stato.

Nessuno osò fiatare, per alcuna ragione, eccetto Gilgamesh che fece del suo meglio per trattenere i singhiozzi.

-Non avrei voluto che finisse in questo modo- ammise Guerriero, prima di cedere nuovamente al pianto e piegarsi sul corpo di lei, lasciando a Firion l'onere di mettergli una mano sulla spalla, per consolarlo.

-Sono sicuro che anche lei l'avrebbe voluto. Posso sentirlo, nel tuo cuore- disse Firion, facendo comparire un “Ooooohhh, Firion, di qualcosa di verosimile” nella testa di tutti.

Cloud non riuscì a resistere e si avvicinò all'orecchio di Squall -Sospetto che questa storia dei cuori sarà ricorrente- sussurrò, quasi impercettibile.

-Cosa te lo fa dire?- rispose l'altro, con tono ancora più basso.

-La visione di un ragazzino con la personalità di Tidus e il mio taglio di capelli che brandisce un immensa chiave per spada.

-Tu non stai bene.

(Si si, lo so, ceeeerto).

Guerriero si risollevò, gli occhi rossi e le guance ancora rigate di lacrime fresche -Lo credi davvero.

-Certo.

Dopo un istante di pausa, le braccia del paladino si chiusero attorno al busto dell'amico -Grazie.

Guerriero lasci andare Firion dopo qualche secondo, di intenso silenzio, per poi volgersi un ultima volta verso il volto dall'amata -Voglio... vorrei seppellirla.

-Non c'è problema. Lo faremo tutti assieme vero?- disse Cecil, facendosi avanti.

Alcuni cenni d'assenso si manifestarono nei volti degli eroi riuniti.

Guerriero fu d'accordo, ringraziando tutti con un umile cenno del capo.

Non più di dieci minuti dopo un semplice tumulo di pietra segnalava la tomba della regina, mentre le aeronavi prendevano il volo, lasciando Guerriero e Garland soli.

-Ci sono molte realtà che non comprendo a questo mondo, Guerriero- fece Garland quando il rombo dei motori fu ormai lontano -Ma perché non sei andato con loro?

-Non ne avevo più bisogno- rispose il paladino, sorprendendolo -Io e te apparteniamo qui, a questo mondo. Tutta questa avventura è servita a ricordarmelo.

-Ma non li potrai vedere mai più.

-È già successo, ma se resteremo uniti attraverso nostri ricordi e quello che abbiamo imparato da essi, non ci lasceremo mai- Guerriero sollevò lo sguardo verso il cielo limpido, mentre si avvicinava il tramonto.

-Mh, non ha molto senso per me- ammise Garland -Ma credo che in fondo non vediamo le cose dallo stesso punto di vista.

Calò il silenzio tra i due, assorti nei propri pensieri.

-Guerriero- disse infine Garland -Tu non sei umano, vero?

L'altro non rispose subito, lasciando che le parole aleggiassero nell'aria, riverberandosi nel silenzio che li circondava -Non lo so. Non so posso definirmi umano, ma una cosa che so è che voglio vivere come tale. Anche fossi solo un Manikin, posso sentire la forza dei miei sentimenti prendere forma. Non è solo morte, o desiderio di combattere: è un intreccio di sensazioni e immagini...

-Non cominciare con la lagna sull'amore per il mondo e altre idiozie- lo fermò l'ex-paladino sollevandosi da terra, sostenendosi con la spada -Allora, cosa farai adesso?

-“Cosa faremo?” vorrai dire- lo corresse Guerriero.

Garland si fermò, volgendosi verso l'antico rivale -Cosa vorresti dire?

-Garland, guardami. Ero un uomo con una missione, un credo, e un'integrità. In questi ultimi giorni mi è stato tolto tutto. Non siamo più diversi, non siamo più neanche nemici. Sei l'unica persona di cui possa fidarmi in questo momento.

-Tu sei pazzo- Garland cominciò a rinfilarsi l'armatura, ma senza l'aiuto di Guerriero non sarebbe mai riuscito.

-Vuoi una mano?

-Se ci tieni- ammise l'uomo, lasciandosi aiutare.

-Beh- disse, una volta finito -Credo che per il momento le nostra strade non si allontaneranno di tanto.

Mancava solo l'elmo.

Con un gesto deciso Garland lo recise in due con la propria spada -È giunto il momento di smetterla di nascondersi dietro ad una maschera. Voglio vedere con i miei occhi i segreti nascosti in questa terra.

-Oh. Ti affascina il mistero- osservò Guerriero, avviandosi verso l'uscita dalla montagna.

-Che fine ha fatto la tua aria seria e solenne?- gli rispose Garland.

E così uscirono, avviandosi verso il futuro, il sole che tramontava lentamente, e i loro passi che lasciavano una scia nella polvere.

-Ehi.

-Che c'è?

-Ho scelto un nuovo nome.

-Quale?

-Cid.

-Bel nome.


Intanto sulla Bahamut, per quanto fosse impensabile in quel momento, c'era un inizio di disordine.

-Ahi!

-Per favore...!

-Fai male!

-No!

-Ti prego...!

-Ahia!

-Ehi!

-Cosa c'entro io!?

-Perché!?

-No no no!

-AHI!

La tirata d'orecchi.

Eh si, perché alle care signore che erano rimaste ad aspettare a casa il ritorno dei baldi campioni della giustizia mica gli era andata giù la storia di essere state lasciate indietro nuovamente.

E così Rosa, Rinoa, Faris (perché Lenna sotto sotto era troppo gentile), Refia, Maria, Celes, Yuffie e Lulu non si erano dispensate dal riservare i dovuti onori ai difensori del reame.

Particolarmente strana era la scena della regina di Baron intenta a trattenere il re, il suo migliore amico e il fratello (ad essere sinceri Golbez si stava prestando solo per simpatia nei confronti di Cecil e Kain, e perché in fondo sapeva che Rosa ci teneva).

Squall e Seifer, poveracci, praticamente stavano con Rinoa appesa ai padiglioni auricolari, e se la stavano trascinando in giro da qualche minuto.

Yuffie si era persino dovuta far prendere in braccio da Vincent per potergliele tirare.

Neanche Terra e Yuna si erano potute salvare (Vaan e Tidus erano stati direttamente infilati dentro due barili e lasciati là, con il tappo chiuso).

-Amore, ti prego- chiese Cecil, implorante e troppo beneducato per scostarla, ma lei non batté ciglio e li costrinse ad attendere in una posizione estremamente scomoda, senza speranze di liberarsi.

-E va bene, la prossima volta ti chiederò di sposarmi prima di partire- rispose Squall, cercando di togliersi la folle dall'orecchio, ovviamente senza grandi risultati.

-Perché non potete essere tutte come Garnet?- chiese Bartz, indicando Gidan in piedi sul corrimano del ponte, reggendosi ad una cima con la mano destra, che baciava Garnet, cingendole le spalle con l'altro braccio mentre il vento gli scompigliava i capelli, sospesi entrambi nel vuoto.

Per tutta risposta Faris torse, facendolo gridare.

-Celes, per favore, lasciami!- protestò Terra tra le lacrime, come se la sua leggendaria potenza di Esper fosse svanita nel nulla.

-Mi hai fatto preoccupare a morte. Hai una minima idea di quello che ci hai fatto passare?- rispose di rimando quella, indicando Locke, Edgar, Sabin, Setzer e Gau, tutti intimoriti dalla sua aura -Non lo fare mai più, mi hai capito signorina?

La mano di Cloud s'interpose a sorpresa, allontanando Terra dalla presa dell'amica e stringendole la testa contro il proprio collo.

-Lasciatela in pace- rispose, con tono quasi minaccioso.

-E lui sarebbe?- chiese Edgar, vagamente (diciamo molto) infastidito dalla mossa del biondo.

-Ehm... il mio ragazzo- rispose Terra con un filo di voce, lasciando la sua vecchia compagnia con tanto d'occhi.

-Allora campionessa, siamo andati a spasso, eh?- fece Lulu, con voce altera, tenendo saldamente Yuna al suo posto.

-Eddai Maria! Perché solo a me?- protestò Firion.

-Perché Leon è il mio fratellone che non vedo da più di un anno, e non ho alcuna intenzione di fargli male in questo momento- lo rimbeccò lei, tenendo una mano sulla spalla del suddetto, il quale non aprì bocca per evitare di fare ulteriori danni, mettendo Firion in una posizione ancora peggiore.

-E poi andiamo, non è che Leila faccia meno male- aggiunse ancora Maria, lanciando un occhiataccia alla piratessa che le aveva conteso l'altro orecchio di Firion.

-Io quelle due giuro che le smonto- mormorò Lightning poco più in là, scampata alla tirata d'orecchi per l'assenza di rappresentanti dal suo mondo.

-Sist che fai la gelosa?- chiese Serah, dandole un'amichevole gomitata, dato che non era esattamente a conoscenza degli ultimi sviluppi.

-Certo che...! Ah... ecco...- la maggiore stava per rispondere con la sua classica irruenza, ma si rese conto che l'ammissione avrebbe implicato fatti piuttosto compromettenti per la sua condizione emotiva, e si trattenne arrossendo con una smorfia scocciata.

Ma era già troppo tardi.

-Clare...?- Serah sgranò gli occhi, mentre un vago rossore si allargava sul suo volto -Tu...- continuò, incredula, alzando l'indice della mano sinistra verso la sorella.

-Wow Raggio di Sole!- esclamò Fang, l'unica ad essere riuscita a superare lo shock -Sei passata alla conquista?

-Ehi! Non fare così, passo per una mangiatrice di uomini!- protestò Lightning, minacciando di metterla a tacere con un gancio destro ben assestato.

-Ah ah ah. Andiamo giovane Farron- fece Laguna, sbucando dalla folla in tutta tranquillità -Non c'è niente di male. Va tutto bene, Light. Devi solo imparare alcuni piccoli trucchi d'amore che il vecchio Zio Laguna ti spiegherà, contenta?

-Sparisci!- replicò lei, puntandogli il Gunblade in faccia -In 3... 2...

-Grazie dell'attenzione ciao!- replicò Laguna prendendo la palla al balzo e filandosela come un missile -Ehi Vincent, vuoi una mano!?

Il gigante con il mantello rosso non replicò, fissandolo a distanza, mentre Yuffie continuava gridargli frasi a tutto volume.

-Santo cielo vuoi scendere!?- esclamò Squall, afferrando bruscamente la mano di Rinoa che gli teneva l'orecchio e scostandola -Che cosa devo fare per farti tornare in te?

-In me?- rispose la ragazza, sorpresa.

-Si, in te! Sei diventata eccessivamente esigente con le mie attenzioni ultimamente! E non venirmi a dire che è perché vuoi sposarmi...!
-Certo che è perché voglio sposarti!- lo interruppe lei, con veemenza -Cosa c'è, credi che mi piaccia stare ad aspettare in silenzio mentre tu ti fai i tuoi giri e pensi a salvare il mondo invece di preoccuparti di me!? Io non mi sono innamorata del freddo soldato che esegue gli ordini a bacchetta ne del diligente preside che tiene il mondo al sicuro! Io mi sono innamorata del ragazzo perso nelle proprie paure che lottava per trovare una luce nel mondo in cui rifugiarsi! Tu sei un uomo fantastico Squall, ma non riesci a capire che non devi aver paura dei tuoi desideri: non sono sbagliati, sono umani! Devi smetterla di mettere la felicità degli altri di fronte alla tua, impara a vivere! HAI CAPITO!?

Squall era rimasto congelato sul posto, la bocca chiusa e gli occhi immobili e fissi su Rinoa.

Seifer aveva tentato di filarsela durante la lite, ma si era ritrovato egli stesso immobile ad ascoltare.

Il vento soffiava leggero sul ponte, ma un silenzio imbarazzante pervadeva l'ambiente.

Non che a Rinoa interessasse.

“Te la sei scelta proprio bene” pensò Seifer, finalmente allontanandosi con un sorriso sulle labbra.

-Allora- d'improvvisò si sentì una scossa elettrica, molto vicina a Firion, che costrinse lui, Leon, Maria e Leila a voltarsi.

-Lo lasciate andare adesso?- chiese Lightning, con entrambe le braccia coperte da una cortina di fulmini.

Un vociare confuso cominciò a diffondersi tra le fila degli spettatori, sorprendentemente impreparati a questo spettacolo.

-Laguna!- chiamò Squall d'improvviso, protendendo una mano verso il suddetto senza distogliere lo sguardo dalla ragazza.

-Al volo ragazzo!- replicò il presidente, lanciando qualcosa di piccolo e luminoso.

Con una scia che ricordava una meteora, l'oggetto andò ad impattare contro il palmo del SeeD, con un rombo altisonante (chi è che ha alzato i bassi!?); quindi il ragazzo cadde in ginocchio, scatenando un esplosione di vento attorno a se.

-Rinoa Heartilly- esclamò, portando la mano con l'oggetto misterioso di fronte a lei -Vuoi sposarmi!?

Detto ciò, aprì il cofanetto, scatenando un'abbagliante luce che si avvolse attorno alla ragazza, nascondendola per alcuni secondi alla vista di tutti, per poi dissolversi lentamente, lasciandola con uno stupefacente abito da matrimonio brillante, e un semplice anello di lapislazzuli che attendeva solo di essere preso.

-Non so se sia fattibile ma credo di essere invidiosa- mormorò Yuna, nonostante Lulu continuasse a tenerla per le orecchie.

-Ma certo che si!- replicò Rinoa, tutta contenta, prima d'infilarsi l'anello al dito e costringere Squall in piedi, per saltargli al collo e baciarlo.

La platea accompagno il tenero gesto con un Ooohhhh e qualcuno persino battendo le mani.

-Avrò dei nipotini...- riuscì a dire Laguna tra le lacrime, accompagnato dalla pacche di Kiros e dai colpetti di Ward (che se non ci stava attento avrebbe rischiato di spedirlo contro l'altro lato del ponte).

Una volta concluso il bacio tutti vennero avanti per congratularsi, stringendo i due in una morsa pressante di spettatori con gli occhi fuori dalle orbite.

E poi... una folta cortina di sigilli magici e di incantesimi comparve attorno agli eroi, chiudendoli in una trappola mortale.

-Ora- dichiarò Matheus, con una voce gelida -Chiudiamo questa faccenda.


A N: I guai non sono ancora finiti. Il finale è alle porte miei seguaci. Erm lettori, scusate la mia confusione di caratteri. A domani. Ciao.

  
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