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Autore: ILeNiA2813    03/01/2016    0 recensioni
-Semplicemente non mi aspettavo di finire così.- Dissi -L'ho amato veramente sai?- Continuai non vedendo una sua reazione -L'ho amato fino a star male.-
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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                                                                             Capitolo 1.
-Allora me la racconti la tua storia?-
-Non c'è molto da raccontare Zoe, e poi non mi va, fa male.-
-Proprio perchè fa male ne dovresti parlare.- mi incita.
-Beh, in...-
-Ti prego Rye- mi supplica picchiettando una mano sul ginocchio.
-E va bene.-

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-Complimenti signorina Irtach.- mi disse il professore mentre mi avvicinavo alla cattedra per recupare la verfica, un suo sorriso bastò per confermare le mie presunte teorie sul voto.
-Oh Rye la secchiona.- sentì.
-Non sono secchiona- risposi pacatamente - siete voi che non studiate un tubo.- conclusi voltandomi.
-Hai sentito Philiph? Oggi l'Irtach è scontrosa.- mi prese in giro.
-Non sono affari tuoi se sono scontrosa o meno, ti consiglio di aprire la bocca solo quando vieni interpellato, e non per far prendere aria ai polmoni.- mi voltai questa volta, non badando alle solite risate dei due.
Suonò la campanella e l'entrata della preside ci fece alzare tutti in sintonia.
-Bene ragazzi,grazie,accomodatevi.- fece un gesto elegante con le mani -vi volevo solo infomare che tra due giorni arriverà un nuovo ragazzo in qyesta classe.-
-è carino?.-  donandò Ivy attorcigliandosi una ciocca di capelli castani tra le sue dita perfettamente curate.
-Questo non lo signorina Johan.- le lanciò un'occhiata poco amichevole e riprese a parlare -con questo avviso vi lascio andare, siete liberi per oggi.- e al suonò della campanella si dileguò.
Misi il mio zaino a quadri nelle spalle ed uscì dall'aula, seguendo la massa di alunni di ogni età uscire dalla porta principale. Quando varcai la soglia un senso di malinconia mi invase le pareti del mio petto facendomi fermare. Tutti i miei compagni avevano qualcuno che gli aspettava fuori dal cancello consumato della scuola.
Io ero ritenuta la solita ragazzina "sfigata"che veniva buttata alle grinfie della vita, come un giocattolo.

Mi guardai intorno e quando finalmente vidi che non c'era più nessuno, mi incamminai.
Il mio passo era incerto, come sempre. Il solito sguardo basso che fissava le solite vans nere consumate dal tempo, la testa china e le braccia distese lungo il busto, quasi morte. Parevano zattere all'arrembaggio.

Un dolore alla fronte mi fece perdere l'equilibrio, cadendo nella terra ricoperta da foglie secche di ogni colore. Mi portai una mano sopra gli occhi per avere una visuale maggiore.
-Akira.- disse la ragazza porgendo una mano, la guardai confusa e lei mi sorrise -Mi chiamo Akira.- si presentò, io afferrai la sua mano e mi rimisi in piedi.
-Rye.- mi presentai io.
-Piacere.- sorrise di nuovo.
-Piacere.- ripetei io, girandomi  per riprendere il mio cammino.
   
 
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