Ciao ragazze!!!

quando sono tornata a casa ho acceso il computer e quasi mi è venuto un colpo: 10 recensioni!

Uno dei questi giorni mi farete venire un infarto, in senso buono si intende.

Allora questo è l'ultimo capitolo, nooo! Allora vi devo dire un paio di cose: la prima è che per me è stato un vero piacere scrivere questa FF; secondo ho apprezzato tantissimo le vostre recensioni e la terza è VI VOGLIO UN CASINO DI BENE RAGAZZE!!! Ed è la pura e unica verità!!

Ora passiamo alle recensioni:

Potterina Weasley: ma tu insieme a jeeeeee mi farai morire dal ridere!!Troppo ridere la parte in cui gridi “alleluja” “pepeppe” e “we are the champions”. Tu sei fantastica Bea, veramente! Spero che leggerai la mia prossima long che pubblicherò o venerdì o lunedì intitolata “Brothers and Sisters”. Un bacione, ti voglio un casino di bene!!

sbrodolina: carissima, ho apprezzato davvero tanto la parte in cui dici che ti è piaciuto quando Nick diceva “sette minuti”, ho apprezzato tantissimo anche tutta la recensione si intende!! Spero leggerai la mia prossima long chiamata “Brothers and Sisters”. Ti voglio un casino di bene, un bacione!

Melmon: davvero aspettavi questo capitolo dai primi? Grande!! Mi ha fatto davvero piacere la tua ricomparsa in questa FF!! Spero che leggerai la mia prossima long “Brothers and Sistes”. Ti voglio un casino di bene, un bacione!

EllieGoodman: e spero che non te la sia presa per il fatto che ho inserito il tuo nome nella mia FF, Ellie è stato l'unico nome che mi è venuto in mente e beh è dedicato a te. Non ti dico di leggere la mia prossima long perchè hai già accettato (con tutto il mio piacere!) ma questo te lo devo dire: ti voglio un casino di bene! Un bacione!

ada12: no, dai non ti rattristare, questo è l'ultimo capitolo, vero, ma dopo di questo pubblicherò una nuova long intitolata “Brothers and Sisters” che spero seguirai! Ti voglio un casino di bene! Un bacione!

DarkViolet92: già le cose per Nick si sono sistemate con tutto il mio piacere, mi hanno fatto davvero piacere le tue recensioni e spero seguirai la mia prossima long “Brothers and Sisters”. Ti voglio un casino di bene, un bacione!

Stargirl312: figurati se non hai recensito i due scorsi capitoli ma ho visto che hai recuperato!! E grazie mille miliardi di volte per aver detto che sono una scrittrice favolosa, sai vorrei tanto diventarlo e pubblicare il mio libro! Spero leggerai la mia prossima long intitolata “Brothers and Sisters”. Ti voglio un casino di bene, un bacione!

jeeeeee: come ho già detto, adesso ripeto e ripeterò sempre, tu mi fai morire dal ridere!! No, c'è veramente magari non lo fai neanche apposta! Comunque mi ha fatto piacerissimo che questo capitolo ti sia piaciuto tanto! Caspita sto diventando insistente ma spero seguirai la mia prossima long intitolata “Brothers and Sisters”. Ti voglio un casino di bene amor, un bacione!

JonasBrothersFan: mi dispiace ma mi sono spremuta fino all'ultimo neurone per trovare altre idee per allungare questa FF ma niente di niente, mi dispiace!! Spero seguirai la mia prossima long intitolata “Brothers and Sisters” sempre sui Jonas Brothers!! E hai perfettamente ragione: W Nick 4 ever! Ti voglio un casino di bene, un bacione!

Grazie mille a: ada12, aly94, aya chan, Bimba91, Black_Mad_Hailey, DarkViolet92, EllieGoodman, ffdipendente, JonasBrothersFan, Pan_Tere94, Potterina Weasley, sbrodolina, Stargirl312, _Virgiiin; per avermi messo nei preferiti. Un bacio extra a tutte voi!!

22. Epilogo

Quante persone potevano essere? Centinaia? Migliaia?

Le salutai tutte con una mano mentre con l'altra mi mettevo la chitarra a tracolla e mi avvicinavo al microfono al centro del palco.

Joe e Kevin camminavano al mio fianco, Kevin con una chitarra tra la mani mentre Joe con un microfono.

Strizzai l'occhio al mezzano il quale mi rispose con un sorriso a trentadue denti che partiva da un orecchio all'altro.

Presi il microfono con una mano e lo sistemai per bene sull'asta che lo tratteneva in modo tale di avere le mani libere mentre suonavo.

Kevin si era sistemato a uno dei lati del palco mentre Joe si era messo affianco a me e continuava a sorridere allegro.

- Ciao Los Angeles! - urlai al microfono mentre le grida isteriche di migliaia di fan sfegatate riempivano lo stadio coprendo quasi del tutto la mia voce amplificata dall'oggetto elettrico davanti a me.

- Come state sta sera? - chiese Kevin parlando con la bocca a pochi centimetri dal microfono mentre le fan urlavano entusiaste.

- Bene spero! - si aggiunse Joe.

Migliaia di “bene” risuonarono nello stadio gigantesco ormai riempito fino all'ultimo centimetro.

- Siamo contenti per voi! - continuò il nostro vocalist.

- JoBros! JoBros! JoBros! - urlarono le fan felici.

Sentire l'abbreviativo del nome della nostra band mi riempii di gioia e orgoglio.

Era così noi eravamo i Jonas Brothers una delle band che negli ultimi due anni avevano venduto più Cd in tutta America.

Era iniziato tutto quella famosa estate in cui la mia vita aveva iniziato ad avere un senso, da quando mi ero messo con Emily; io e lei ne avevamo passate tante insieme, ci eravamo divertiti da matti, giorno dopo giorno.

E fra farci punire per una settimana per aver rotto “accidentalmente” la finestra del salotto di casa Hunter con una palla da baseball con l'aiuto consenziente di un Joe cecchino e un Kevin palo per riuscire nella nostra impresa.

Oppure quando avevamo passato un intera giornata fuori casa nel parco tra un picnic a basa di baci e carezze con una spruzzatina di coccole con il contorno di una passeggiata al tramonto.

Ma la cosa più straordinaria che ci era successo era quando un produttore discografico aveva scoperto me, Joe e Kevin grazie all'aiuto di Emily che aveva organizzato nel nostro giardino uno dei nostri soliti concertini che organizzavamo spesso e al produttore era piaciuto!

Da allora era iniziato il nostro miracolo dei Jonas Brothers. Eravamo passati prima dalla Columbia alla Hollywood Records da dove avevamo iniziato realmente a cantare.

Alla Columbia avevamo cantato, certo, ma non avevano mai realmente creduto in noi, così mio padre aveva stracciato il contratto e ne aveva firmato una con la Hollywood Records e da lì era iniziato il nostro successo.

Prima con il nostro secondo album, ma che si poteva tranquillamente catalogare come primo dopo lo scarso successo del primo “It's about time”, chiamato con il nostro nome: “Jonas Brothers”.

E dopo “Jonas Brothers” avevamo pubblicato “A little bit longer” che aveva avuto un successo planetario.

Quello era il nostro primo concerto del nostro primo tour mondiale che avevamo deciso di iniziare dalla città in cui abitavamo, Los Angeles.

- Bene allora che ne dite di iniziare con S.O.S.? - domandai ricevendo immediatamente il consenso del pubblico.

Sorrisi e diedi un segno d'assenso al resto della band e tutti iniziammo a suonare.

Io iniziai per primo cantando la prima strofa, poi Joe si unì a me nel ritornello.

- Uuuh, this is an S.O.S.,

don't wanna second guess,

this is the bottom line … It's true …

I gave my all for you,

now my heart's in two

and I can't find the other half … - cantavamo allegri mentre io mettevo nella mia voce tutta l'emozione, la forza, i sentimenti che avevo provato mentre avevo scritto quella canzone.

Erano passati esattamente due anni da quando l'avevo scritta, non un giorno di meno né uno di più, due anni tondi, tondi.

Cantavo e intanto mi capitava di leggere uno dei numerosi cartelloni che le fan avevano scritto per noi.

Ce nera uno con una foto mia, di Joe e Kevin con alcune scritte troppo piccole per leggerle.

Un altro era formato da un intera fila di ragazze in prima fila che tenevano tra le mani delle lettere enormi che formavano la parola “Jonas!” con tanto di punto esclamativo tenuto in mano da una ragazzina minuta dai capelli di fiamma.

Ne lessi altri: “Io amo Joe!”, “Io amo Nick!”, “Io amo Kevin!”, “Noi amiamo la musica dei Jonas Brothers!”, e altre frasi del genere, molte si ripetevano.

Ma fu un cartellone in particolare che mi colpii particolarmente era tenuto in aria da tre ragazze: la prima aveva i capelli biondi e pesantemente truccata, abbastanza vicina che io notassi la sua corporatura esilissima, un altra aveva i capelli rossi e gli occhi talmente azzurri che riuscii a notarli nonostante fossimo abbastanza lontani l'uno dall'altra e infine una ragazza con i capelli scuri e mossi.

Le riconobbi immediatamente, erano Vanessa, Samantha e Rebecca.

Non reagii di fronte a loro, la loro presenza non mi disturbava più, erano passati due anni dall'ultima volta che ci eravamo visti e per me era solo una sorpresa bella e buona.

Mi diedi dello stupido, era molto probabile che dopo il nostro successo Rebecca avesse ricominciato a volermi, d'altronde era nel suo stile.

Lessi il cartellone: “Nick ti prego perdonami, torna da me, ti amo”.

Caspita si era proprio sprecata!

Smisi di suonare per un istante e mi avvicinai a lei e alle ragazze percorrendo il palco regalando sorrisi e saluti a tutte le ragazze che incontravo e a toccarle le mani.

Quando fui davanti a Rebecca e alle sue amichette la guardai negli occhi che mi fissavano supplicante.

Scostai il microfono dalla mia bocca, ora toccava a Joe cantare, e mi sporsi verso di lei.

Reby sorrise entusiasta ma io le dissi a pochi centimetri dalle sue orecchie:

- Puoi anche scordartelo!

Il sorriso le si congelò sul volto e io tornai indietro sorridente mentre ricominciavo a cantare.

*

- Uno dei nostri migliori concerti in assoluto! - esultò Joe trionfante mentre tornavamo nel dietro le quinte del palco alla fine dello spettacolo.

- Sono daccordo, fratellino – commentò Kevin passandosi una mano fra i ricci scompigliati.

Non vedevo l'ora di raggiungere il dietro le quinte per vederla, infatti non appena arrivammo trovai lì una sedicenne affascinante ad aspettarmi.

Mi corse incontro e mi abbracciò immergendo la testa nella mia maglietta sudaticcia.

Le avevo detto più volte che poteva risparmiarsi quel bagno di sudore ma lei si era sempre rifiutata di seguire il mio consiglio.

- Fantastico! Uno spettacolo meraviglioso! - disse Emily dandomi un bacio sulla bocca.

Io ricambiai il bacio.

- Grazie, sono contento che ti sia piaciuto – dissi felice.

Emily si teneva aggrappata a me, poi mi lasciò e mi prese la mano.

- Colombi – commentò Frankie vedendoci.

- Perchè non lo dici a quelle coppie laggiù? - domandai indicando Kevin letteralmente incollato a Danielle e Joe aggrappato a Camilla.

Superata l'estate Joe e AJ avevano rotto a causa degli impegni di mio fratello che iniziavano a farsi sempre più frequenti.

Per lui era stato un momentaccio, ma aveva ritrovato la felicità prima con Taylor Swift, una nota cantante country e infine con l'attrice Camilla Belle.

- Oh, va bene – disse Bonus allegro avvicinandosi a Kevin e Danielle.

Emily mi strinse la mano.

Le presi il braccio e le sfiorai la cicatrice sempre visibile sul polso e sospirai come facevo sempre vedendo quella ferita.

- Domani facciamo due anni – disse lei con un sospiro.

- Tanto, vero? - dissi voltandomi verso di lei. - E ho organizzato una cenetta romantica sul molo, una ventina di minuti di macchina. - uno dei privilegi ad essere un sedicenne era avere la possibilità di poter guidare.

Annuii pensierosa.

- Che cos'hai? - domandò.

Era sempre stata brava a capire i miei stati d'animo.

- Ho visto Rebecca – dissi con non chalance .

Emy scosse il capo, l'argomento “Rebecca” non la toccava più da tempo.

- E? - chiese.

- Niente, mi sono accorto quanto sono felice di essere il tuo ragazzo – dissi.

Emily sorrise e mi baciò.

Era vero, non avevo ripensamenti, ero felice di essere il ragazzo di Emily, la ragazza più perfetta al mondo e mentre pensavo a questo mi lasciai andare a quel bacio perfetto.

The end