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Autore: malice    03/01/2016    4 recensioni
Nell'universo privato dei propri fantasmi, nessuno di loro è ciò che gli altri pensano.
La vita di Kaito Kuroba vista da tutte le persone che gli stanno attorno, come lo vedono, lo vivono, i dubbi e segreti intuiti.
Genere: Demenziale, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Aoko rassettò la tavola dalla colazione, prese la cartella e infilate le scarpe uscì dalla porta pronta per affrontare la nuova settimana scolastica, ma appena messo il naso fuori casa vide Kaito con la divisa scolastica che passava proprio in quel momento per andare a scuola.

Aveva gli occhi bassi e pensierosi.

Aoko si sbrigò ad uscire dal cortile e gli corse verso.

<< Kaitooo!... Kaitooo! >>

L'interessato sentendosi chiamare si fermò guardandosi attorno

<< Kaito sono qui! >> Aoko si fermò a pochi passi da lui visibilmente sorpreso.

<< A... Aoko! B.. Buongiorno. >> Kaito incominciò a guardarsi attorno nervoso.

<< Buongiorno anche a te! >>Aoko se ne accorse, ma era palese che non voleva essere li in quel momento, non la voleva nemmeno guardare. In quel momento notò la mano fasciata.

<< Come stai? Hakuba-kun venerdì scorso ci ha detto che hai avuto un incidente in cui sei rimasto ferito e che ti erano entrati i ladri in casa. Tutta la classe era molto preoccupata, ma come aveva detto Hakuba oggi stai tornando a scuola.>>

<< Già! Comunque sto bene, grazie non volevo che vi preoccupaste.>>

I due ragazzi rimasero li fermi ed imbarazzati per un paio di minuti. Aoko ci stava molto male per quello che era successo tra di loro e per come Kaito l'aveva allontanata da allora, anche se erano comunque rimasti in rapporti cordiali. Gli sembrava difficile ad abituarsi a non essere più presa di mira per gli scherzi, in classe era buono e composto anche se spesso era perso nei suoi pensieri. Era diventato molto più freddo con tutti.

 

<< Ora dovremmo andare o arriveremo tardi. >> detto questo si avviò, ma Aoko lo prese per un braccio per fermarlo.

<< Aspetta! >>

Aoko incominciò a rovistare nella cartella per poi estrarre un piccolo cofanetto di velluto bianco e lo pose a Kaito.

<< Ormai è da una settimana e mezzo che cerco il coraggio per restituirtelo.>>

 

Flash back

 

Aoko scese l'ultimo gradino prima di arrivare alla porta del Blue Parrot, dove aveva appuntamento con Kaito dopo le lezioni di scuola. Era molto curiosa di sapere cosa aveva da dirgli, visto che sembrava così serio e felice dopo una settimana in cui era quasi impossibile parlarci dal nervoso che aveva.

Aperta la porta il lieve tepore della sala da bigliardo le fece venire i brividi ormai l''autunno era alle porte e iniziava a fare buio presto, infatti ora il cielo si stava tingendo di rosso e la luce filtrava dalle finestre creando una atmosfera calda e avvolgente

Kaito era seduto a bancone e picchiettava un dito sulla superficie lignea del bancone e dalla parte opposta Jii-san stava pulendo dei bicchieri.

<< Eccomi qui! Aoko è arrivata! >> Kaito si volse verso di me con un enorme sorriso sulle labbra

<< Era ora, ti eri persa nel tragitto dalla scuola a qui? >>

<< No, non mi ero persa! Bakaito!>> Perché doveva essere sempre così spocchioso.

Mi sedetti di fianco a lui e Jii-san mi offri una bibita.

Kaito e Jii-san si scambiarono delle occhiate e quest'ultimo tirò fuori dal sotto banco un cofanetto e una lettera già aperta.

<< Aoko, scusami se ti ho fatto venire qui ma dovevo assolutamente parlarti di una, anzi due cose importantissime... >> Perché Kaito era diventato così serio improvvisamente?

<< Che cosa sono? >>

<< ehehehe la prima è per te, la seconda per me. >>

<< Un regalo per me? >> Kaito sorrise raggiante.

<< Già! Ti va se iniziamo dalla lettera? >>

<< Ok! >> Kaito le passò la busta aperta.

Aoko la apri e lesse ad alta voce

<< Spettabile signor Kuroba, con la presente siamo felici di annunciarle che saremmo felicissimi averla tra gli artisti dell'annuale spettacolo di magia della compagnia Hopper... ma.. ma Kaito ti hanno chiesto di partecipare come mago per la compagnia Hopper! >>

<< Già! Non è fantastico! Farò il mio primo spettacolo su un palcoscenico tra tre mesi! >> Kaito era raggiante e su di giri e Jii-chan lo era altrettanto.

Gli gettai le braccia al collo e lo strinsi forte. Ero felicissima per lui.

Dopo un paio di secondi Kaito mi prense le braccia e mi allontanò, il suo volto era tornato serio.

<< Aoko ora la cosa più difficile, quindi ti chiedo di ascoltarmi senza interrompermi, me lo prometti!? >> annuisco senza capire che sta succedendo, poi vedo Jii-san che si allontana e inizia a spazzare dai tavoli da bigliardo.

Dovette accendere le luci della sala affianco, ormai il sole era calato del tutto.

<< Ok.. allora...nell'ultimo anno ho... no...>> Kaito sospira e la presa sulle mie braccia si fa più salda << allora... Aoko ultimamente mi sono chiesto come sarebbe stata la mia donna ideale e mi sono risposto che doveva essere sempre sincera, che non avesse segreti, un persona di cui fidarmi anche nei momenti più difficili, una spalla su cui sfogarmi nei momenti bui. Quindi immagino che valga anche al contrario. Quindi ho intenzione di confessarti tutto, tutti i miei peccati. Perché … voglio stare con te. Voglio che tu sia la mia ragazza. >> Kaito alle ultime parole arrossì imbarazzato.

<< Kaito...>>

<< Ti prego Aoko lasciami finire...>> Kaito allungò la mano e prese il cofanetto e me lo porse. Avevo il cuore in gola. Era un piccolo cofanetto di circa 7 cm rivestito di velluto bianco.

Guardai Kaito per sapere che fare, ma lui teneva gli occhi bassi sulle sue mani che ora stazionavano sulle mi ginocchia.

Allora aprì il cofanetto e dentro vi era un monocolo con la montatura bianca e una catenella con un pendente a triangolo con una piccola incisione di un quadrifoglio. Era identico a quello usato da Kaitou kid. Alzai gli occhi e lui mi stava fissando.

<< Aoko sono Kaitou Kid! >> Kaito espresse quelle parole in maniera ferma e decisa, come un colpo di una katana, e come a ricevere quel colpo ero rimasta senza fiato. Lui era Kid! Kaito mi prese i gomiti attirandomi a se.

<< Aoko ho voluto rivelartelo perché finalmente posso dichiararmi senza conseguenze, senza metterti in pericolo, finalmente sono riuscito a trovare Pandora, quindi... >>

 

<< Taci! >>

 

Ero furibonda! Lui era Kaitou Kid!

Lui era lo stesso ladro che in tutti i suoi anni di vita aveva tenuto impegnato suo padre tantissime notti tenendolo lontano da lei, facendolo innervosire e preoccupare, oltre essere la causa del divorzio dei suoi genitori.

<< Aoko... >>Kaito mi stava guardando con gli occhi sbarrati, quasi impauriti, come se le sue più peggiori previsioni si stessero avverando.

<< Kaito dimmi che è uno scherzo!? >>

<< Aoko... >> Lo guardai in faccia nella speranza di trovare un accenno di riso e qualcosa che dimostrasse che mi stava prendendo in giro. Ma non trovai niente.

<< Non può essere vero! Tu.. tu non puoi essere Kaitou kid, quel bastardo che si prende sempre gioco di mio padre, che ruba gioielli per poi restituirli come se tutto fosse un gioco divertente. >>

Mi alzai di scatto e gli diedi le spalle pronta ad andarmene.

<< Aoko aspetta! >> Kaito cercò di fermarmi, ma lo scrollai via.

<< Lasciami! Ti odio Kaito! >>

Usci di corsa dal Blue Parrot per dirigermi verso casa e non mi voltai neanche una volta, nemmeno quando lo sentivo chiamare il mio nome.

 

Fine flashback

 

Kaito prese la scatolina e ci guardò dentro. Il monocolo era ancora li, ma il vetrino era rotto.

<< Quando sono tornata a casa mi ero resa conto di essermelo portata dietro e per rabbia lo scagliato a terra rompendone il vetro. Me ne dispiace. >>

<< Non fa niente Aoko, tanto non mi serve più. >> Gli occhi di Kaito si fecero tristi, chiuse il cofanetto e se lo infilò in tasca.

<< Ora davvero ci conviene muoverci, altrimenti ci lasceranno fuori. >>

<< Oh cavolo! Hai ragione. >>

 

Poco prima di entrare nel cancello della scuola, Kaito si fermò.

<< Aoko, un ultima cosa... >> Mi fermai anche io a guardarlo << ... grazie per non aver rivelato a nessuno del mio alterego, sopratutto con tuo padre. >>
<< Di niente. Ma promettimi che glielo dirai chi sei. Glielo devi! >>
<< Lo so! >> Cosi dicendo enrarono in classe.
 
  
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