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Autore: HowDeepIsYourLove_1    04/01/2016    0 recensioni
Harry Styles è un ragazzo di 19 anni che frequenta l'Università di medicina a Manchester assieme al suo migliore amico Louis Tomlinson, che è già al terzo anno. Li lega un'amicizia profonda e coltivata da tempo, e anche un interesse reciproco nel cercare di rendere felice l'altro. Eppure forse li lega anche qualcos'altro, qualcosa di profondo, forse anche di spaventoso. Fra nuove amicizie e amori vari, le avventure di questi due personaggi proseguiranno fino ad un punto di non ritorno.
Con la presenza anche di altri artisti musicali (i restanti membri della band in particolare), come Taylor Swift o Ed Sheeran.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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La pioggia bagnava il giardino violentemente e le fronde degli alberi si muovevano come se danzassero. Restavo spesso ad ammirare lo splendore della natura, anche quando era spaventosa. Sublime era il termine che più mi piaceva affibiarle.
Mi alzai dal letto per scorgere l’evento, ma appena mi accomodai sul bordo del letto lanciai un’occhiata alla sveglia e mi accorsi che erano già le sette e mezza del mattino. Se non mi fossi preparato in tempo, sarei arrivato sicuramente in ritardo alla lezione. Afferrai in poco tempo una felpa e un paio di pantaloni comodi, infilai i miei stivaletti neri e scesi per dare il buongiorno alla mia famiglia. Mia madre era davanti al bancone della cucina a preparare la solita colazione (bacon e omelette), mentre mia sorella sembrava aver fatto tardi come me.
-Harry, buongiorno!- gridò mia madre, sentendomi arrivare. –Ho fatto il bacon croccante come piace a te!-
-Grazie mamma- le dissi, avvicinandomi a lei per darle un bacio sulla guancia e afferrare un pezzo di bacon. –Non ho tempo per fare colazione, ma sei sempre la migliore!-
-Grazie amore. Stai attento, mi raccomando!- Farfugliò anche qualcos’altro ma ormai mi ero già avviato fuori la porta.
Louis era lì fuori che mi aspettava, con un’espressione preoccupata.
-Che succede, amico?- gli chiesi preso dall’ansia.
-Fra pochi giorni è il compleanno di Briana e io non so ancora cosa farle-
-Hai almeno qualche idea in mente?- gli chiesi mentre ci avviavamo verso l’Università di Manchester. Nessuno di noi due era originiario di lì, ma avevamo “costretto” le nostre famiglie a trasferirsi con noi per frequentare la facoltà di medicina. Lui era due anni avanti a me, e perciò mi aiutava spesso con le lezioni più complesse.
-A dir la verità, avevo pensato di portarla a trascorrere un fine settimana in montagna, ma il prezzo è un po’ alto. Sarebbero circa 250 sterline, e io purtroppo non lavoro ancora per potermelo permettere-
-Se il problema è questo, posso provvedere io. Non dimenticare che io lavoro in una panetteria nel tempo libero e un po’ di soldi li racimolo-
-Sei gentile ma sarebbe troppo. Non so neanche quando potrei restituirteli- e sospirò. Obiettivamente non era una persona che ripagava facilmente i suoi debiti, ma non ce la facevo a vedere il mio migliore amico così giù di morale.
-Non mi importa, il tempo lo troverai. Ma voglio che tu passi con la tua ragazza uno dei migliori weekend di sempre-
-Harry, credo che tu sia il mio angelo custode in fondo!-
-Ah, no, sono solo l’amico single che vuole la felicità del suo migliore amico fidanzato-, ed entrambi ci facemmo una forte risata. Poi raggiungemmo in poco tempo l’università, e ci preparammo ad affrontare un nuovo giorno di lezioni.

Appena raggiunsi la classe di fisica medica, scorsi subito una bellissima ragazza: era bionda, aveva occhi stupendamente azzurri e delle labbra abbastanza carnose arricchite dal rosso scuro del suo lucidalabbra. Mi avvicinai per salutarla, notando che accanto a lei c’era anche un ragazzo, più basso di lei e dai capelli rossi fuoco. Aveva anche un po’ di barba, a differenza mia.
Mi presentai. –Ciao, sono Harry. Non vi ho visti nelle due lezioni precedenti, siete nuovi di qui?-
-Ci siamo trasferiti da poco per preferenze universitarie- rispose la bionda. Poi aggiunse :-Comunque il mio nome è Taylor, ma puoi chiamarmi anche Tay. Lui invece si chiama Ed- sentenziò indicando il ragazzo, che mi sorrise animatamente.
-Siete originari di Manchester?-
-Veramente no. Io vengo da Halifax, lei invece da Reading, negli Stati Uniti. Ci siamo conosciuti quando ho fatto un viaggio a New York e lei era lì che preparava dolci in una pasticceria-, rispose il ragazzo, che aveva una voce molto sottile. –E tu?-, mi chiese.
-Sono nato nel Worcestershire, ma sono cresciuto ad Holmes Chapel. Vi piace Manchester?-
-Non molto,- farfugliò Taylor, elogiando con numerosi aggettivi la sua patria.
Prima che potessi riprendere la conversazione, la lezione iniziò e ci accomodammo tutti vicini.
Ero al primo anno di medicina, avevo superato il test senza molti problemi ma questa materia davvero era difficile. Fortunatamente la giornata finì presto e ci recammo in cortile, dove Louis mi aspettava insieme ad un amico che non vedevo da tempo. Corsi per abbracciarlo e le nostre braccia si scontrarono, per poi confondersi in una lunga stretta.
-Niall, da quanto tempo!-, dissi, contentissimo di rivederlo. Era un ragazzo biondo, non estremamente alto (ma più di Ed) e soprattutto molto simpatico. Avevamo fatto amicizia alle superiori e poi per tre mesi era partito per tornare in Irlanda. Ed eccolo qui di nuovo.
-Harry, mi sei mancato molto. Sono contento di vederti in forma, e soprattutto in buona compagnia-, esplicò, ammiccando a Taylor, la quale gli sorrise imbarazzata. Louis si avvicinò per conoscere i miei nuovi amici.
-Lei è Taylor, e lui è Ed. Ragazzi, il biondino è Niall e il ragazzo accanto è il mio migliore amico Louis-
Tutti si scambiarono strette di mano più o meno sentite o imbarazzate, e poi prendemmo la decisione di andare a prendere un caffè da Starbucks.
-Louis, Briana non è dei nostri?-, chiese Niall, che non aveva dimenticato la storia d’amore del suo amico.
-No, deve andare a fare shopping con le amiche-, gli rispose, come se fosse seccato della domanda.
La camminata fu silenziosa; non parlammo molto, ma era anche comprensibile visto che nuove conoscenze erano entrate a far parte del gruppo.

-Un caffé decaffeinato- chiese Niall, dopo aver perso dieci minuti per scegliere cosa prendere al bar.
-Davvero?!- fece Louis di tutta risposta, come se si aspettasse che fosse uno scherzo. Dopo dieci minuti avrebbe come minimo dovuto ordinare l’intero menù.
-Sono problematico e lo sai, non perdere tempo con me- sorrise Niall, imbarazzato per la scenata dell’amico davanti ai loro nuovi amici. Io stavo chiacchierando animatamente con Taylor ed Ed.
-Allora, state insieme da molto o da poco?- intuii, pensando che lo fossero. Ma a quella frase scoppiarono in una risata molto rumorosa.
-Che cosa? Siamo solo amici- rispose Ed, e l’espressione sul suo volto confermava. Imbarazzato per l’accaduto, decisi di cambiare argomento.
-Ok... quali sono i vostri hobby preferiti?-
La ragazza rispose per prima, come era suo solito fare. –Mi piace leggere, curare i miei gattini e cantare con l’accompagnamento di una chitarra- Non potevo credere che avessi trovato qualcuno che adorasse il canto come me. Sì, anche Louis era appassionato, e anche Niall, ma non lo inserivano mai fra i loro hobby preferiti. E mi sorprese notare che facesse parte anche degli hobby preferiti di Ed.
-Perché un giorno di questi non venite a casa mia e suoniamo qualcosa? Anche io amo cantare- proposi felicissimo, speranzoso di avere una risposta positiva. Ed arrivò, con una nota di consenso anche dei miei due amici di liceo.
Quando uscimmo dal bar, decidemmo di recarci in una discoteca per passare una serata tutti insieme, e Louis ci accompagnò con la sua macchina nuova. Sì, nuova di due anni, ma sembrava intatta. Gliel’avevano regalata i suoi quando era riusciuto ad entrare alla facoltà di medicina.
Ad ogni modo arrivammo non estremamente tardi, anche se era piuttosto lontana dallo Starbucks in cui ci eravamo fermati, e appena entrati le luci mi abbagliarono. La musica a palla mi entrò nell’anima e non mi faceva sentire nient’altro se non i miei respiri affannosi. Non mi piacevano le discoteche, ma per far contenti i miei amici sarei arrivato anche in capo al mondo.
-Ti va di bere qualcosa?- mi domandò Taylor, e mi sorpresi di aver colto al primo colpo le sue parole. Accettai e, dopo qualche bicchiere, iniziai a barcollare.
Da lì in poi, non ricordai più niente.


 
   
 
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