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Autore: crownforaking    04/01/2016    1 recensioni
[Percy Jackson!AU] [Impero Romano/Impero Bizantino; Ancient Germany/Gallia; Celt/Britannia; Impero Macedone/Antico Egitto; Persia, Cartagine, Varie Città Greche e chi più ne ha più ne metta].
Augusto è probabilmente l’unico adolescente che appena arrivato al Campo Mezzosangue non rimane vittima della solita crisi esistenziale perché tutto il mondo che conosceva è appena stato spazzato via dalla consapevolezza che, ehi, quelle robe noiose che studiava a scuola sulle divinità greche e ninfe e satiri e centauri sono tutte storie vere.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Antica Roma, Britannia, Germania Magna, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per il maribingo @ landedifandom ; prompt libero: Take Me Home - Jess Glynne. Per chi fosse interessato ho già scritto di Augusto e Costantino qui e qui.
Come avevo previsto ci sono finiti dentro una marea di piccoli ancients perché sono ancora una classicista nell’anima e li amo da morire (e che rispecchiano al 90% i miei headcanon con tanto di ship e cazzi vari quindi idgaf), nello specifico:
Epona è Gallia, come dicevo nel capitolo precedente e Edelmar è Ancient Germany o come lo volete chiamare.
Kenna è Britannia e Killian è, abbastanza ovviamente, Celt.
Neptis è Antico Egitto e Alessandro è l’Impero Macedone (sì, la strizzata d'occhio era così grossa che l'occhio mi è caduto, sono molto sottile).
Il figlio di Ares è Persia, i figli di Atena sono città greche a caso tipo Atene | Tebe | Sparta, il figlio di Nemesi invece è Cartagine.







Salta fuori che Epona — la bionda che ha passato le prime due settimane a prenderlo per il culo e a picchiarlo in ogni occasione possibile e più o meno autorizzata — non è poi così male: una volta superata la scorza da dura e l’espressione da tigre famelica che rivolge a chiunque non le piaccia, la ragazza riesce perfino ad essere simpatica.
«Hai vinto tu solo perché ero distratta, lo sai perfettamente» sibila la ragazza da terra quando Augusto si china a guardarla con un’espressione di trionfo dipinta sul viso; «fai ancora schifo come nei primi giorni, novellino».
Augusto non risponde, limitandosi ad aiutarla a rialzarsi e a sorridere soltanto tra sé e sé: la disperazione iniziale dopo la scoperta di essere un figlio di Demetra è più o meno svanita — nonostante dentro di lui rimanga sempre un pizzico di amarezza — soprattutto grazie alla scoperta che, sorpresa sorpresa, è davvero bravo a fare le cose che fanno tutti gli altri.
Equitazione — anche se un pegaso è leggermente diverso da un cavallo normale? Ad Augusto sembra improvvisamente di aver passato tutta la vita in groppa ad un cavallo. Tiro con l’arco? Perfino i figli di Apollo sono stupiti dalle sue abilità come arciere. Combattimenti con spada e armatura? A quanto pare l’essere figlio di Demetra non vuol dire esclusivamente avere il pollice verde: in poco tempo Augusto risulta essere bravo tanto quanto la maggior parte dei ragazzi che già frequentano il campo da qualche estate.
Perfino il ragazzo di Epona è costretto ad ammettere i progressi di Augusto: non che lui abbia particolarmente voglia di passare ogni singola giornata con quel bellimbusto biondo — che per la cronaca si chiama Edelmar, è uno dei figli di Apollo ed è insopportabilmente bravo a fare qualsiasi cosa — ma quei due non vogliono passare più di dieci minuti separati e in fondo quel povero ragazzo un po’ gli fa pena. Epona sembra essere leggermente più dolce con lui che con tutti gli altri, però si tratta sempre di doverla sopportare tutto quel tempo e perfino lui non è sicuro di avere la forza necessaria per farlo — e d’altra parte la dolcezza di Epona si traduce comunque in pugni nello stomaco e gare a chi riesce ad atterrare per primo l’altro in mezzo al fango.

Anche gli altri figli di Demetra non sono poi così male, specialmente dopo aver smesso di tenergli il muso per quella stupida frase che, davvero!, non voleva essere una cattiveria nei loro confronti. La migliore di tutti probabilmente è Kenna, che è più grande di lui di un paio d’anni e che dopo un paio di insulti iniziali e un tentativo di soffocarlo con dell’edera, sembra averlo preso abbastanza in simpatia. Almeno quel tanto che basta, all’inizio, per portarlo con sé in giro per il campo e a spiegargli un po’ come funzionano le cose lì e, più avanti, per diventare davvero sua amica.
Uno dei figli di Poseidone passa così tanto tempo a seguirla e a cercare di attirare la sua attenzione che Augusto ha finito per diventare anche amico suo. Killian, così si chiama il ragazzo, apprezza le battute cretine tanto quanto lui e quando non è troppo preso a parlare di quanto Kenna sia bella — o quando non è troppo impegnato a difendersi dalle piante che lei gli fa crescere addosso per tenerselo lontano almeno cinque minuti — Augusto riesce a divertirsi parecchio in sua compagnia.

Tante delle sue convinzioni su come dovrebbero essere i vari semidei sono state spazzate via in pochissimo tempo: era sicuro che i figli di Afrodite fossero un po’ delle mezze seghe, tutti interessati ai vestiti e al trucco e a quelle altre cose frivole fino a quando non ha conosciuto una delle ragazze più spaventose di sempre.
Neptis — che ha un nome bellissimo ma strano perché, così raccontano gli altri ragazzi, è figlia di Afrodite e di un famosissimo attore egiziano — è la capogruppo della casa e in tutto il campo non esiste nessuno che possa incutere timore più di lei. No, nemmeno uno dei figli di Ares con gli schizzi di sangue in faccia o uno dei figli di Zeus che minaccia di fulminare qualcuno con una saetta o uno dei figli di Ade con gli scheletri che spuntano dalla terra. Perfino Augusto si sente intimorito di fronte allo sguardo imperioso della ragazza che non ha nemmeno bisogno di aprire la bocca per convincere chiunque a fare tutto quello che vuole lei — compreso buttarsi giù da un pegaso in volo.
Ed è una fortuna che tra tutti i ragazzi del Campo ci sia una persona che riesce a tenerle testa almeno un poco — ed era altrettanto ovvio che questa persona dovesse essere uno dei figli di Zeus, un certo Alessandro che ad Augusto piace davvero molto poco con tutte quelle arie da eroe perfetto e degno degli Dei e via dicendo.
Apparentemente, però, gli Dei sono anche dalla sua parte: fin dal primo giorno Neptis si è dimostrata abbastanza tranquilla nei suoi confronti e, anzi, un paio di volte gli ha perfino rivolto uno sguardo piuttosto neutrale. Niente di troppo spaventoso, qualcosa che Augusto è più o meno riuscito a gestire, nonostante l’evidentissimo tremito delle gambe.
Quasi tutti i ragazzi del Campo sono, chi più chi meno, abbastanza simpatici — Augusto non riesce proprio a mandare giù un paio di persone ma in fondo questa cosa gli sembra abbastanza normale: l’ennesimo figlio di Ares che non smette di prenderlo in giro per ogni singola cosa, un paio di figli di Atena che lo reputano troppo stupido per aprire la bocca e uno dei figli di Nemesi con il quale sembra essere particolarmente in competizione.

Costantino è rimasto, dal primo giorno fino a questo momento, il punto fisso più luminoso per lui: non gli si avvicina spesso — sotto sotto sospetta che non l’abbia ancora perdonato del tutto per il modo in cui l’ha trattato — ma in qualche modo Augusto sente sempre il suo sguardo addosso e la cosa non può che fargli piacere. Finiscono spesso per fare qualcuna delle attività insieme, nonostante Costantino sembri essere molto più interessato alla parte teorica e strategica che a quella pratica che ad Augusto piace tanto, e pian piano scopre che l’altro ragazzo ha la sua stessa età e che si trova al campo da quando aveva otto anni, dopo essere scappato di casa per motivi che nessuno ha voglia di spiegare ad Augusto.
I figli di Atena sembrano essere tutti estremamente protettivi nei suoi confronti, tanto che Augusto riesce ad avvicinarlo solo quando è più o meno da solo — e a volte nemmeno quando è da solo: Costantino tende ad isolarsi tanto e quando lo fa preferisce non essere trovato. Augusto impiega quasi un mese intero per trovare il punto preciso tra gli alberi dove il figlio di Atena va a nascondersi e quando finalmente ci riesce non arriva proprio a capire che forse Costantino preferirebbe davvero rimanere da solo. Viene cacciato via in malo modo e si rende conto che probabilmente questa non è stata la mossa migliore per fargli cambiare idea su di sé.
Prima o poi però, ne è sicuro, riuscirà a farsi perdonare del tutto e a quel punto magari Costantino vorrà passare un po’ più di tempo con lui. E poi, chissà.

   
 
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