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Autore: LorasWeasley    04/01/2016    5 recensioni
AU [solangelo]
Raccolta di One-Shot
Ogni storia è fine a se stessa, non collegate assolutamente tra di loro.
-Un bacio al gusto di alcool
-Un bacio sotto il vischio
-Un bacio da meritare
-Un bacio sul palco
-Un bacio che mai sarà dato
-Un bacio dato per gioco
-Un bacio a San Valentino
-Un bacio al sapore di sangue e lacrime
-Un bacio che ti salva la vita
-Un bacio per una scommessa
-Un bacio spinto dalla gelosia
-Un bacio cullato da una melodia
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un bacio da meritare

 
Nico Di Angelo non era un ragazzo che si faceva notare, e a lui andava più che bene.
Gli piaceva passare inosservato e non dare nell’occhio.
Gli piaceva non avere nessuna delle attenzioni su di se.
Più che altro perché non voleva che gli altri si aspettassero qualcosa da lui, per paura di deluderli.
Gli andava più che bene camminare per i corridoi senza che nessuno lo salutasse, senza che nessuno lo notasse o che gli chiedesse qualcosa.
Era semplicemente invisibile e …
-NICO!- Un urlo che attirò l’attenzione di tutto il corridoio.
Nico si bloccò di scatto nascondendosi meglio il viso tra i ciuffi di capelli corvini che gli ricadevano in fronte e i libri che teneva in grembo.
Si, in effetti doveva ancora spiegarsi perché un tipo come Will Solace fosse diventato il suo migliore amico.
Il ragazzo in questione stava continuando a urlare il suo nome mentre si faceva largo tra tutti gli altri ragazzi per raggiungerlo.
Quando gli arrivò di fronte Nico sbottò in un sibilo ironico – Non vedevo l’ora che tutta la scuola conoscesse il mio nome, grazie.
Will sembrò non sentirlo, aveva un cipiglio severo in volto, cosa abbastanza strana per lui.
Nico stava per chiedergli cosa gli era successo, quando il biondo alzò un foglio mettendoglielo sotto il naso.
Era il suo compito di matematica, con una bella F messa in evidenza.
Nico grugnì strappandoglielo dalle mani e nascondendolo dalla vista di tutti.
Lo sorpassò e riprese a camminare più velocemente, naturalmente Will lo inseguì.
-Sai Will, dovresti smetterla di forzare il mio armadietto.
-Se so la combinazione non è forzare.
-Come diavolo fai a con … No guarda, lascia stare, non lo voglio sapere.
Will lo bloccò afferrandolo per un braccio.
-Mi avevi detto che avevi studiato, non ti puoi permettere un’altra insufficienza in quella materia, Nico!
Il moro si limitò a sbuffare –Non la capisco! Te lo giuro, ci ho provato davvero, ma non la capisco.
-Will, ti muovi!?- Qualcuno urlò e il biondo alzò gli occhi al cielo esasperato.
-Arrivo- urlò in risposta senza neanche girarsi a fissare chiunque avesse parlato, poi si rivolse di nuovo a Nico – Questa sera vengo da te e giuro che non me ne vado fino a quando non sarò certo prenderai almeno una B nel prossimo compito.
Nico non ebbe il tempo di rispondere che Will era già scomparso dalla sua vista.
 
Will spalancò la porta e se la richiuse alle spalle velocemente, tutto questo senza bussare o chiedere il permesso.
Sembrava sconvolto.
-Persefone deve smetterla. Che problemi ha con i melograni?
Nico era sdraiato sul suo letto, a pancia in su, i piedi appoggiati al muro e la PSP tra le mani. Rispose senza staccare gli occhi dal gioco, alzando semplicemente le spalle.
-Il vero problema è capire dove li trova tutti quei melograni, ogni volta che viene qualcuno cerca di fargliene mangiare almeno due. Un giorno ti abituerai.
Il biondo sbuffò –Ci conosciamo da anni Nico, non penso mi abituerò mai.
Poi si avvicinò al letto e gli strappò il gioco dalle mani.
Il moro protestò ma il più grande non volle sentire ragione, in compenso gli diede un paio di fogli e un libro di matematica.
Un’ora e mezza dopo Nico non era riuscito a concludere neanche una disequazione.
Il vero problema è che si distraeva con qualsiasi cosa, non ci metteva davvero impegno e così faceva errori di distrazione davvero stupidi che portavano a risultati improponibili, distanti anni luce dal risultato scritto nel libro.
-Questa deve essere giusta!- Sbottò il ragazzo passando a Will un nuovo foglio con una nuova disequazione sopra.
Erano sdraiati sul letto, spalla contro spalla, Nico fissava speranzoso Will mentre quest’ultimo controllava tutto quello che aveva scritto il ragazzo.
-Stai migliorando, il procedimento è giusto- annunciò alla fine –Ma hai sbagliato a calcolare il delta.
Un mugolio disperato uscì dalle labbra di Nico mentre si lasciava cadere del tutto sul letto, andando a sbattere la testa contro il libro.
Will sorrise e cercò di spronarlo –Dai, basta che aggiusti qui ed è fatta.
Nico, visibilmente depresso, fece come gli era stato detto, poi ripassò il foglio a Will per farlo controllare.
Il biondo sorrise.
-Ce l’hai fatta!- E senza pensarci due volte si avvicinò di più schioccandogli un veloce bacio in bocca.
Nico restò impassibile, forse con gli occhi un po’ più sgranati del solito.
-Oh, ehm…- Iniziò il biondo.
-No. Non parlare.
Nico lo disse con un tono così autoritario che Will dovette per forza fare come gli era stato detto.
Il moro non disse e non fece nulla. Semplicemente si mise seduto, poggiò la schiena contro la tastiera del letto, piego le ginocchia e su queste posò fogli e libro, poi iniziò a scrivere.
5 minuti.
10 minuti.
15 minuti.
20 minuti.
Will non sapeva che pensare o che fare.
Si sentiva un idiota, aveva rovinato l’amicizia con il suo migliore amico. Perché non pensava alle cose prima di agire?
-Senti Nico …
-Zitto.
Passarono altri 10 minuti.
Il biondo stava davvero per esplodere quando Nico chiuse di scatto il libro e sorrise soddisfatto al foglio che teneva in mano.
Lo passò a Will fissandolo, in attesa.
Il biondo non aveva idea di cosa aspettarsi, non di certo di trovare dell’altra matematica scritta.
C’erano infatti altre 3 disequazione. Will le controllò tutte due volte, non riusciva a credere che fossero sul serio tutte giuste.
-Wow- riuscì semplicemente a commentare.
Il sorrisetto di Nico si aprì ancora di più, poi gli si avvicinò sedendosi sopra il suo stomaco e si chinò su di lui poggiando le mani ai lati della sua testa, sul materasso.
Sfregò il naso contro il suo, delicatamente, poi gli lasciò un veloce bacio sulle labbra.
-Uno- sussurrò.
Gli lasciò un secondo bacio, sempre a stampo, ma più lungo di quello precedente.
-Due.
Un terzo bacio, decisamente più bagnato e intenso, da lasciarli quasi senza fiato.
-Tre.
Solo a quel punto rotolò di lato, mettendosi al suo fianco nella stessa identica posizione del biondo.
-Sai?- Disse infine fissando il soffitto bianco –La matematica non è poi così brutta.
Will si girò a fissarlo con un sorriso, non rispose, ma spostò la mano alla ricerca di quella dell’atro, intrecciando le loro dita.
 
L’armadietto del biondo fu chiuso di scatto.
Girò lo sguardo e incontro Nico, aveva in volto un sorriso quasi inquietante.
Non disse neanche una parola, semplicemente alzò un foglio, dove spiccava una B+ in rosso.
Will gli strappò il foglio dalle mani, era davvero incredulo.
Nico comunque non gli lasciò il tempo di dire nulla.
Si avvicinò al suo orecchio e sussurrò –Ti aspetto oggi pomeriggio a casa mia. Sono abbastanza certo di meritarmi qualcosa.
Si riprese il suo foglio e andò via.
Will si ritrovò a sorridere come un’ebete mentre si appoggiava all’armadietto con una spalla.
  
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