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Autore: jaki star    04/01/2016    0 recensioni
Un omaggio ad una delle coppie più belle di sempre: che lo ship abbia inizio!
#Roses
Gerard sollevò la mano, stringendo delicatamente lo stelo del fiore fra le dita: lo scarlatto dei petali di quella magnifica rosa gli ferì gli occhi, colpendogli dolorosamente il cuore
#Sunset
Forse, sotto i colori di quel tramonto, entrambi avrebbero iniziato il cammino che avrebbe per sempre alleviato i loro animi dal peso del passato
#Diamonds
“Sai, il diamante è un minerale davvero duro, il più resistente che si sia mai visto! Sai che può tagliare il vetro?” esplicò, entusiasta
#Bells
Titania quasi sorrise, interpretando quel suono come l’eco della sua ultima ora: quello strumento che aveva scandito le sue ore di prigionia tornava a tormentarla, ricordandole che il suo destino non era cambiato.
#Constellations
E le uniche stelle che aveva visto erano fatte di sangue e lividi, e splendevano sulla pelle rovinata del suo salvatore.
#Future
“No. Non voglio festeggiare l’inizio di un altro anno di prigionia”
“Vedrai che tutto cambierà, Erza. E mi assicurerò di essere al tuo fianco, quando accadrà”.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Un grazie particolare a Roby, che non ha esitato a supportarmi nonostante i miei sporadici aggiornamenti. 
Un grazie anche agli altri recensori e a tutti quelli che hanno messo questa raccolta fra le seguite/preferite. 

I miei migliori auguri per un 2016 ricco di gioie a tutto il popolo di EFP.


Jaki Star







 
Futuro


 
“Da quanto tempo siamo qui?”
“A dire la verità, non lo so”
“Un mese? Forse di più”
“Di più sicuramente, Erza: quando sono arrivato qui, faceva caldo fuori. Era estate ed ora invece dalle grate delle finestre entrano i fiocchi di neve: se tieni conto che tu sei arrivata poco dopo di me… Non so proprio: secondo me, è fine dicembre”
“Hai ragione: ho sentito due guardie che blateravano, giù alla cava. Dicevano che avrebbero passato la serata divertendosi, mentre aspettavano la mezzanotte. Beati loro che sono liberi di poterlo fare…”
“Possiamo farlo anche noi, se vuoi”
“No. Non voglio festeggiare l’inizio di un altro anno di prigionia”
“Vedrai che tutto cambierà, Erza. E mi assicurerò di essere al tuo fianco, quando accadrà”.
 





Erza camminava a testa bassa, stando attenta a non scivolare sul ghiaccio che si insinuava fra il porfido delle vie di Magnolia. Assorta nei propri pensieri e senza voglia di festeggiare, aveva deciso di fare una passeggiata per distrarsi in quella strana serata: normalmente, l’ultimo giorno di dicembre si stava insieme agli amici o ai parenti per far baldoria in vista della mezzanotte, ma Erza Scarlett si era rifiutata di farlo. Memore di ciò che era successo a Natale, aveva deciso di non avvicinarsi agli alcolici e quando aveva visto i suoi compagni spassarsela a coppie nel salone della gilda i suoi piedi l’avevano portata via prima che potesse commettere una sciocchezza.
Così si era ritrovata a vagare senza meta, con la punta del naso gelata e il morale sotto terra. Era così presa dalle sue depresse considerazioni, che non si accorse della persona che stava camminando nella direzione opposta alla sua: senza volere le andò addosso, perdendo pericolosamente l’equilibrio. Fortunatamente l’altra era più presente di lei, quindi Erza si ritrovò miracolosamente in piedi, con due mani che le stringevano saldamente le spalle.

“Ancora qui, Erza Scarlett? Bè, sono contento di vederti… Vestita, questa volta”.

La rossa spalancò gli occhi, alzando il viso di scatto: i suoi occhi si riempirono di stupore ed un dolce calore le riempì il petto.

“Gerard…” sussurrò, ancora incredula: il suo sguardo si incatenò a quello del blu, che si esibì in un sorriso sornione.
“Incontrarti due volte nel giro di sei giorni mi dà da pensare: deve essere la magia del Natale, non vedo altra spiegazione” ridacchiò, indebolendo la presa fino a staccare le mani da lei, per poi mettersele in tasca.
“Già, deve essere così” acconsentì Titania, cercando di scacciare l’imbarazzo: dopo qualche istante sorrise, realizzando inconsciamente che qualcuno aveva esaudito il più intimo dei suoi desideri.


“Anche tu solo?” chiese, più per spezzare il silenzio che per vero interesse: il giovane scrollò le spalle, senza abbandonare la sua espressione rilassata.
“Sì: ti credevo a fare baldoria a Fairy Tail, non a vagabondare per queste vie desolate” asserì il blu, osservando la ragazza con i suoi occhi penetranti: Erza si strinse appena nelle spalle.

“Tutti accoppiati a fare festa, felici… Ora che è tutto finito, riesco a vedere il mio gruppo in maniera diversa: nonostante siamo uniti… Loro hanno qualcosa che a me manca. E, come ti ho detto qualche sera fa, ne soffro” disse, cercando di mascherare la tristezza del suo tono con un sorriso appena accennato: Gerard se ne accorse, e non poté far altro che allungare le labbra in una smorfia di colpevolezza, che trasudava lo stesso stato d’animo.
Sapeva che era a causa sua se entrambi si sentivano a quella maniera e ciò lo faceva stare anche peggio: sospirando allungò una mano guantata, andando a posarla sulla guancia di Titania, che sobbalzò. Quasi rise, vedendola avvampare, per poi constatare che, se non fosse stato per il freddo, avrebbe assunto anche lui quel colorito porporino.

“Forse è ora di mettere un punto a tutta questa storia. È passato tanto tempo… E forse è anche ora di festeggiare: direi che le cose sono cambiate, no?” disse, guardandola intensamente: lei sgranò gli occhi, memore di quelle parole che si scambiarono, tanti anni prima, nella torre del paradiso.
 
“Sì… Direi di sì” asserì, avvicinandosi a lui: Gerard sollevò appena gli angoli delle labbra in un sorriso, cingendole la vita.

Erza lo lasciò fare, realizzando che il loro inconscio li aveva portati lì, in quella strada in cui si erano incontrati nella notte di natale, perché sentivano l’uno il bisogno dell’altra: dopotutto, a causa della sua sbronza e della febbre che non era tardata ad arrivare, non avevano concluso nulla.
 
“Non ho nulla da offrirti con cui fare un brindisi, dopotutto la mezzanotte sta per scoccare… Ma forse a questo potremo rimediare dopo, quando ti porterò a casa mia” sussurrò, senza interrompere il loro contatto visivo: con lentezza chinò il viso sul suo, beandosi di quella vicinanza che era e sarebbe per sempre stata una sua esclusiva.
Erza spinse lievemente la fronte contro la sua, stringendo le braccia attorno a quel corpo che le era sempre stato privato: con un debole sorriso socchiuse gli occhi, godendosi il respiro di Gerard sulla pelle.
“Vorrà dire che adesso brinderemo in una maniera diversa. A noi” mormorò, sporgendo le labbra.
“Ad un futuro migliore del nostro passato” commentò il blu, per poi annullare la distanza fra le loro bocche.
 
Fu un bacio lento, lungo e desiderato che assaporarono come se fosse lo spumante più buono dell'universo: quando si staccarono si sorrisero, consci di poter sperare in un avvenire ricco di positività.
Ma, soprattutto, in un futuro che vedeva le loro mani intrecciate per sempre.

 




Ovviamente la loro serata continuò nella camera di Gerard, ma questa è un altra storia.
  
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