- Ragazzi! Come procede? –chiese la figlia di Ade che aveva proibito a Scott di parlare di anatroccoli o chiunque altro animale.
- Hai notato Allyson come sia tranquilla questa gita al Grand Canyon? –Disse Nathan. I nomi erano camuffati e cercavano di camuffare la risposta da dare a Scott e Cassandra, parlando tra di loro.
- Si una gita davvero piacevole Tyson! –disse Felicity alias Allyson per dare una risposta a Cassandra.
- Ok, allora io stacco per qualche minuto! Se tengo per troppo tempo aperta la connessione c’è la possibilità dell’ 0,11 che ci scoprano! –disse Scott.
- E tu chiudi per l’ 0,11 di probabilità che ci scoprano!? –disse Cassandra scettica e poi chiusero la connessione. Nathan e Felicity si guardarono e risero. Le stranezze di quei due erano tante ma ancora non si erano abituati del tutto. Gli altri turisti li guardarono e loro improvvisarono qualche battuta fra loro. Nathan la guardava mentre Felicity sorrideva. Nonostante i capelli biondi e corti che gli arrivavano fino al collo, le lentiggini, gli occhi azzurri e l’ ombretto un po’ troppo scuro, era comunque bellissima. Mentre la guardava vide qualcosa che non gli quadrava affatto.
- Ehi, Allyson. –disse Nathan e Allyson alias Felicity si girò con circospezione. Vide una ragazza con i capelli biondi con lo shatush verde, gonfi e lunghi. Le labbra erano completamente nere e aveva gli occhi incorniciati dagli occhiali rotondi e lenti nere. Inoltre aveva un vestito lungo e nero. Non era la ragazza in sé a dare preoccupazioni ma ciò succedeva a chi gli stava vicino. Sembravano tutti sul punto di avere un attacco di panico. Sembravano sul punto di morire sul colpo.
- Avviciniamoci –sussurrò Felicity vicino all’ orecchio di Nathan che annuì. Facendo sempre finta di essere turisti, si avvicinarono con cautela. Quando furono abbastanza vicini, la ragazza parlò.
- Sapete i vostri amici sono così noiosi! Hanno paura di cose fin troppo stupide!
- Tu chi sei? –chiese Felicity con il suo solito coraggio che l’ aveva sempre caratterizzata.
- Sono Angst. La dea della paura. I vostri amici stanno affrontando le loro paure ma mi secca ascoltarli. Sono troppo banali. Io voglio vere paure!
- E se James e Rosemary non ti soddisfano come credi che lo possiamo fare noi? –chiese il figlio di Nemesis che conosceva tutti le paure di tutto l’ equipaggio.
- Ne sei sicuro figlio di Nemesis? –chiese lei schioccando le mani. Erano apparsi due mostri che avevano un’ aria familiare. Erano tutti incappucciati e si vedeva solamente la bocca. Fluttuavano come…
- Dissennatori?! –chiese scioccata Felicity. –Ma questi cosi non dovrebbero esistere!
- Sai come è! Questi mostri creati semplicemente fantastici! –disse come Cassandra quando parla di Death Note. –Ora io starò qui buona, buona ad osservare quello che fate.
- E come facciamo a sconfiggerli! Non abbiamo mica la bacchetta! –disse rabbiosa Felicity.
- Uffa! Sei una semidea davvero odiosa! Colpiteli al late destro, dove c’è il “cuore” –aggiunse all’ ultima parola le virgolette. Nathan avrebbe voluto ribattere ma quando vide un turista a terra e piangere dicendo “i ragni vogliono uccidermi!” si gettò con Felicity all’ attacco.
- NATHAN!! –urlò Felicity risvegliandolo prima che il mostro potesse colpirlo con le mani. Nathan raggiunse la figlia di Eos che spostava un bambino dal pericolo.
- È impossibile avvicinarsi! –disse Nathan. Poi si accorse dell’ arco di Felicity. Glielo strappò dalle spalle e pregò tutti gli dei possibile e immaginabili del mondo che la freccia toccasse il cuore di quell’ essere. Scoccò la freccia e sentì il rumore dell’ elastico mentre la freccia andava a segno.
- Wow! –esclamò. Per la prima volta dopo secoli aveva fatto segno. Si girò a guardare l’ altro e senza pensare, colpì anche quello e la freccia andò a segno. Non ce ne erano più.
- Si siete stati un pubblico meraviglioso! –disse Angst, la dea della paura. –Ora vado, i vostri amici super noiosi sono tornati. Grazie ancora per l’ intrattenimento! –disse prima di sparire. Ma Felicity non l’ ascoltava. Stava mandando praticamente scintille di fumo dalla rabbia.
- Tu! –disse indicando Nathan. –Come hai osato rubarmi l’ arco e uccidere i mostri al posto mio!
- Adesso non credo proprio sia il momento adatto! –disse lui prendendola per un polso e trascinandola via.
- E adesso che fai? –chiese.
- Non so se te ne sei accorta ma hai perso la parrucca! La polizia è vicina e per di più mi hai chiamato Nathan. –disse con urgenza.
- Ciao ragazzi! Abbiamo avuto qualche problema di linea ma ….
- Scott alza il sedere e vieni a prenderci! Siamo nei guai! –disse Nathan con troppo urgenza.
- Noto che la garbatezza non è tra le tue doti!
- SCOTT! –urlarono tutti e due quando un poliziotto prese la pistola e disse.
- Siete circondati! Lasciate andare le pistole o spariamo! – “Dunque le vedono come pistole” pensò Nathan. Prese la sua spada di fretta e la mise al collo di Felicity avvolgendola con le braccia. “scusa” gli sussurrò in modo che nessuno lo sentisse tranne lei.
- Lasciateci andare o la sparo –disse cercando di sembrare un vero criminale.
- Ragazzo… ascolta…
- Lasciateci passare o la sparo disse avvicinando un po’ più la spada. Felicity era bravissima a fingere di essere la vittima.
- Vi prego lasciateci passare! –disse quasi con le lacrime.
- Passate! –disse il poliziotto abbassando l’ arma lentamente. I ragazzi passarono lentamente sorpassandoli. Poi si girarono e l' ultima cosa che Nathan sentì, fu uno sparo e poi il buio.
Quando si risvegliò, era tarda notte. La testa gli girava forte e la vista era leggermente sfocata anche dopo che indossò gli occhiali alzandosi. Era sudato ma nonostante questo aveva un terribile freddo. Era molto pallido, più del solito. Aveva un dolore lacerante alla gambe, non riusciva a muoverla. Nella camera non c’ era nessuno tranne una zattera di capelli rossi poggiata sul letto con le mani incrociate sotto la testa. Quando sentì che Nathan si era svegliato, Felicity alzò la testa. Il figlio di Nemesis vide che i suoi occhi erano rossi dal pianto.
- Nathan!!! –disse euforica mettendo le braccia la collo.
- Cos’è successo? –chiese lui.
- Ti hanno sparato. Quell’ idiota di un poliziotto ci ha lasciati andare poi quando ci siamo girati ti ha sparato alla gamba. Ho azionato i miei poteri oscurando il cielo e a quel punto è venuto Scott che ci ha presi e portati via. James e Rosemary ci hanno portato la seconda parte dell’ Harmony. –disse lei con la voce di chi ha pianto molto.
- Perché hai pianto? –chiese lui.
- Pensavo non ti saresti svegliato! –disse ricominciando a piangere e abbracciandolo di nuovo. – E tutto per colpa mia… -sussurrò.
- Non era per colpa tua –cercò di consolarla.
- Vuoi dire che non lo hai fatto perché tutti pensassero che io ero innocente? –chiese lei, ma era una risposta più che una domanda.
- Tu hai un padre e delle amiche. Io ho solo delle zie che sono in Florida e non guardano mai la Tv. E ti chiedo scusa se ti ho rubato l’ arco ma ti ho visto strizzare gli occhi quando hai visto quei cosi e ho pensato che era meglio se mi avvicinavo io e non tu… -Fu interrotto dall’ abbraccio di Felicity che ora sorrideva mentre sussurrava “grazie”.
- Vado a prenderti dell’ ambrosia –disse andando via dalla stanza. Fu felice di vedere che c’ erano James e Rosemary seduti sul divano che giocavano a Mario Kart.
Angolo Autrice
Ciao! Scusate per l’ attesa ma non so se avete presente quando scrivete qualcosa ma non vi piace e la riscrivete una o più volte. Il capitolo non è molto lungo ma sono soddisfatta del risultato. Buon anno nuovo,
unamoresolitario!!!