Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: The_Lock    05/01/2016    1 recensioni
A grande richiesta, il secondo capitolo della saga It's Up to You. Ashley è una matricola che si trasferisce nel campus St. Collins. Tra confraternite e segreti, il gioco interattivo ritorna: a fine di ogni capitolo si dovrà scegliere tra due o più opzioni, ognuna delle quali avrà delle conseguenze. Il primo a commentare ha il diritto di scegliere.
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'It's up to you!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 11

 

ST. JUDE HOTEL, ore 21: 49

 

Linsday non perse tempo e varco la soglia del passaggio segreto. Lì dentro era buio e la mora aveva perso il cellulare chissà dove, quindi non aveva molte opzioni se non camminare alla cieca, mettendo le mani in avanti caso mai avesse beccato un muro o una deviazione.
Quando la vista si abituò al buio pesto della galleria, Linsday decise di accelerare il passo: non sentiva l'assassino dietro di sé, ma poteva continuare a correre anche se non era in pericolo di vita.

E poi, se l'assassino non l'aveva seguita voleva dire solo due cose: la prima che il passaggio segreto sbucava da qualche parte, la seconda che, se non avrebbe fatto abbastanza in tempo, si sarebbe quasi sicuramente trovata l'assassino ad aspettarla.

L'idea di tornare indietro, comunque, appariva molto più idiota dell'idea di correre tra le braccia del killer, allora Linsday, piagnucolando e correndo dimenando le braccia, corse finché non andò a sbattere contro uno spigolo.

“Ma che...” mormorò, massaggiandosi il naso. Linsday sbatté le ciglia un paio di volte e vide davanti a sé un bivio: la galleria che conduceva alla camera del terzo piano portava in due direzioni diverse.

Con il mascara che andava sciogliendosi, Linsday si rialzò da terra e cercò di capire dove le due vie avrebbero potuto portarla: ma il buio era pesto e non vi erano suoni o altri indizi che l'avrebbero aiutata, quindi la scelta sarebbe stata dettata totalmente da lei.

 

A) Linsday va a destra
B) Linsday va a sinistra

 

Jason lesse il messaggio la prima volta con rapidità eccessiva, tanto che dovette rileggerlo un altro paio di volte per capire a fondo il significato del messaggio. Vi erano solo tre parole, tre semplicissime parole che in quella serata erano già state ripetute abbastanza.
“Cosa dice?” domandò Ashley.

Rischio o Verità.” mormorò il ragazzo. Ashley aggrottò la fronte e si avvicinò a Jason per accertarsi che il moro aveva letto bene il significato; ma quando gli occhi verdi di Ashley si poggiarono sullo schermo del cellulare, ebbe la prova tangibile che, effettivamente, qualcuno stava ancora giocando con loro. Jason si passò la mano sulla fronte imperlata di sudore freddo e scambiò uno sguardo fugace con Ashley.

“Non hai tolto il cellulare a Michael?” domandò la bionda e il moro annuì, anche se ora tutti i ricordi di prima erano confusi e si attorcigliavano in un vortice nero dove frasi ed immagini si distorcevano.

“Chi sarà?” domandò la bionda.

“Non lo so.” mormorò Jason. Forse Michael aveva un secondo cellulare, ma gli aveva legato le mani e non gli era parso sentire rumori di ferraglia quando lo aveva gettato dalle scale. Però, magari, Michael aveva un complice. Oppure, come la testa stessa suggerì a Jason, i ragazzi erano davvero preda di un killer e lui aveva appena suggerito agli altri di dividersi per rendersi bersagli vaganti.

Il cellulare del moro squillò ancora e con mani febbrili, Jason sbloccò lo schermo per leggere ancora:

Se rispondi bene, avrai un premio.” lesse.

“Bé, scegli allora!” lo esortò Ashley. Jason guardò la ragazza come avesse appena detto che era lei l'assassino e fece di no con la testa, asserendo che non era da lui scendere a patti con un maniaco.

“Ah no?” sbottò Ashley “Jason, per l'amor del cielo! Siamo chiusi in un albergo, senza possibilità di scappare, con un potenziale assassino che vuole ucciderci e l'unica cosa che possiamo fare è cogliere ogni buona occasione per liberarci di lui! Quindi rispondi a quel dannato gioco!” lo rimproverò.

“Ok, va bene...” sbottò il moro, non sopportando né quella situazione, né il tono accusatorio di Ashley. Jason sbloccò nuovamente la tastiera e avvicinò i pollici allo schermo, ma un forte dubbio lo colse all'improvviso: cosa fare? Se avesse scelto obbligo, magari l'assassino lo avrebbe costretto a fare qualcosa di particolarmente doloroso; se invece avesse scelto verità, il rischio era esattamente lo stesso.

Jason sbuffò, avrebbe avuto una moneta in tasca avrebbe potuto affidare tutto al caso, ed invece era lì, a dar conto ai suoi demoni e paure interiori.

 

C)Jason scrive Verità
D) Jason scrive Obbligo

 

 

Il dolore al viso era insopportabile. Prima i pugni da parte di Tristan, ora quelli da parte di Jason più la spinta oltre le scale rendevano il suo viso caldo di dolore come una piastra bollente.

“Ragazzi!” abbaiò Michael, riuscendo a mettersi seduto mentre la luce della luna penetrava dalla finestra sbarrata del seminterrato e inondava ogni cosa di luce argentea. Bisognava far qualcosa per liberarsi da quelle corde; di certo se si fosse liberato Jason gliele avrebbe suonate ancora, ma Michael non voleva mica rimanere ad essere una vittima di sudditanza psicologica. Quando perdeva le staffe, il leader della BBK diventava pericoloso sia fisicamente che psicologicamente: non ammetteva obiezioni e bisognava fare qualsiasi cosa dicesse lui, anche fingersi colpevoli fino a quando non avrebbe capito l'errore. E quello che Michael stava vivendo oggi era proprio quest'ultimo caso, ma il rosso non ci stava e avrebbe presto tagliato i fili che legavano i suoi polsi e poi avrebbe scassinato la porta della cantina e se ne sarebbe andato, poco importava se avrebbe dovuto nuovamente affrontare Jason: questa volta avrebbe risposto al fuoco col fuoco. E ancor meno importava se Logan si sarebbe alleato al leader, Michael sapeva di poter contare su Freddie e Tristan che, per quanto fossero meno muscolosi dei due, avrebbero potuto contare sul vantaggio numerico.

Erano questi i pensieri del rosso quando, un suono di passi catturò la sua attenzione. Che fossero venuti a liberarlo? O a punirlo ancora? In ogni caso un bel pugno in faccia a Jason era d'obbligo. Chi se ne fregava se lo avrebbero cacciato dalla BBK, Michael era pronto a qualsiasi conseguenza. Mettendosi vicino ad un mobile d'acciaio, il rosso sfregò i fili sulla gamba spigolosa del mobile mentre con il volto fissava intensamente la porta della cantina: da un momento all'altro l'avrebbero aperta; i passi si facevano via via più vicini. Il rosso accelerò il movimento per liberarsi da quella morsa, ma quando i passi si fecero vicinissimi, constatò con stupore che non venivano dal piano terra.
Michael si voltò nell'esatto istante in cui sentì un cigolio come di una porta che si apriva. Vide una parte della parete aprirsi con lentezza ed una mano inguantata di nero che la spingeva assicurandosi che il rosso potesse notarla.

“Freddie? Tristan?” domandò Michael, ma la figura oscura se ne andò, lasciando Michael da solo. Che fosse stato uno dei fantasmi che infestavano l'hotel?


Cari e care,
sono sadico, lo so, ma voi non abbattetevi: ci sono ancora sette ragazzi da salvare! Un ringraziamento va a Michy Michy per le scelte apportate nel capitolo precedente. Ma ora, cosa fareste nei panni di Linsday? Destra o Sinistra? La scelta è totalmente arbitraria, non ho voluto lasciare indizi sugli esiti della scelta sostanzialmente perché sono cattivo. Mentre la scelta di Jason? Obbligo o Verità, cari lettori? Voi cosa scegliereste?
Un abbraccio
The Lock

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: The_Lock