«Rach,
sei pronta? Victor ha già chiamato per dire che stava per
mettere su gli hamburger!»
«Sono
quasi pronta, Rich. Digli di non andare in panico.»
«Sai
quanto ci tiene al fatto che il barbecue del quattro luglio
sia perfetto!»
«E
lui sa quanto il mio ragazzo sia vegetariano?»
«Sono
sicuro al trecento per cento che gli avrà preparato un
hamburger di tofu con verdure.»
«Sarà
meglio per lui. Comunque ho fatto. Possiamo andare»
annunciò
Rachel, uscendo finalmente dal bagno.
Era la
sera del quattro luglio e i due ragazzi erano, come
prevedibile, in ritardo per il tradizionale barbecue a casa Stone. Il
giorno
dopo, Rachel e Garfield sarebbero partiti per la Florida, quindi
sarebbe stata
anche una sorta di cena d’addio per loro due.
Con un
saluto al volo ai signori Wayne, che guardavano il
telegiornale in salotto, i due ragazzi uscirono e partirono in fretta.
Richard
odiava essere in ritardo.
«Finalmente!
Vic stava per dare i numeri! Che fine avevate fatto,
ragazzi?» li accolse Karen, con un sorriso enorme.
«Qualcuno»
Richard guardò con intenzione la cugina, che lo
ignorò
bellamente «non si decideva ad uscire dal bagno.»
«E
direi che ha fatto bene! Guarda che spettacolo che
è!» esclamò
la ragazza, stringendo l’amica in un abbraccio gigante.
«Karen…
Liberami… Sono riuscita a convincere Kori a
non…» cercò di
protestare Rachel, ma proprio in quella, un uragano con i capelli rossi
si
abbatté su di lei. «Rachel! Sei
bellissima!»
«Ecco.
Appunto» sospirò rassegnata la ragazza dai capelli
scuri,
mentre quelle due pazze delle sue amiche la stritolavano.
«Rachel!
Finalmente sei arrivata! Vieni, abbiamo una sorpresa per
te!» esclamò Antonia dal giardino.
«Aspetta!
Garfield dov’è?» ribatté la
voce di Garth.
«Stavate
parlando di meeeeeeeee?» giunse la voce del biondino dalla
porta. I presenti si voltarono per trovarsi davanti il ragazzo in posa
plastica. Nessuno riuscì a spiccicare parola per qualche
secondo, poi Antonia
si fece avanti: «Sì. Okay. Facciamo finta che non
sia successo niente e
seguiteci di là, abbiamo una sorpresa per voi!» E
con queste parole prese per
mano Rachel e Garfield, trascinandoli verso il giardino.
Quando
la ragazza aprì la porta sul retro, i due si ritrovarono
davanti…
«Clara!
Ines! Ragazze!» esclamò Rachel, portandosi le mani
alla
bocca, sorpresa.
«Non
ci credo! Siete davvero voi!» gridò Garfield,
passandosi una
mano davanti agli occhi, quasi a volersi assicurare di non avere le
allucinazioni.
I
ragazzi del corso estivo della Juilliard erano radunati nel
cortile di Victor, che stava grigliando hamburger in
quantità industriale, e
stavano riversandosi addosso ai loro amici, come un fiume in piena.
Per
qualche minuto l’aria si riempì di saluti e
risate, mentre i
ragazzi di Jump City guardavano con soddisfazione il loro piano
diventare
realtà.
«Se
avete finito con le smancerie, la carne sarebbe pronta!»
esclamò Victor, all’improvviso, richiamando
l’attenzione di tutti.
«Ciboooooooooo!»
gridò Roy, lanciandosi sugli hamburger come se
non mangiasse da mesi.
«Carotina,
lascia qualcosa anche a noi!» lo redarguì Rachel,
guardandolo malissimo.
«Gotica,
non ferire i miei sentimenti! Torna a dormire, il sole è
ancora alto.»
«Non
ti faccio male solo perché ci sono ospiti»
ringhiò la
ragazza, decidendo di ignorarlo e dedicandosi alle amiche arrivate da
New York,
badando bene ad evitare François.
«Abbiamo
avuto una bella idea, vero? Guarda com’è
felice» commentò
Richard, parlando con Victor e guardando la cugina che sorrideva,
attorniata
dalle sue amiche.
«Le
ci voleva, questa boccata di aria newyorchese. Anche se non
l’ha dato a vedere, le dispiace non poter tornare adesso a
New York» rispose il
ragazzo, seguendo lo sguardo di Richard.
«Già.
Per fortuna li hanno accettati per il prossimo corso.
L’unica cosa che un po’ mi preoccupa è
che vada in Florida con Garfield, da
soli…»
«Perché
dici così? Pensavo ti piacesse Gar.»
«Ed
è così, davvero. È mille volte meglio
di Jason, poco ma
sicuro, e poi si vede che le vuole bene davvero, ma… Hanno
solo quindici anni.»
«Mh.
Non è che sei geloso?» domandò
sorridendo Victor.
«Cosa?!
Starai scherzando, spero!» gridò Richard, quasi
soffocando
con la sua stessa saliva. L’amico si limitò a
ridacchiare, mentre l’altro gli
scaricava addosso una sfilza di insulti, metà dei quali
irripetibili.
Attirata
da quel teatrino, Rachel arrivò con due delle sue amiche
di New York.
«Che
sta succedendo?» domandò, incuriosita.
«Niente,
niente. Discorsi tra uomini. Piuttosto, non ci presenti?»
rispose Vic, lanciando un’occhiata alle due ragazze.
«Posso
ricordarti che di là c’è la tua
ragazza? Karen, hai
presente? Alta più o meno così, capelli
ricci… Ricorda nulla?» scherzò Rachel.
«Ma
non dicevo per me, dovresti saperlo. Stavo pensando a lui»
ribatté il ragazzo, con un sorrisone, indicando Richard, che
stava iniziando a
calmarsi.
«Così
Kori mi fa fuori» rispose lei.
«Dici?
Io la vedo piuttosto presa con quel ragazzo
laggiù… Stanno
parlando in una lingua piena di gargarismi e sputacchi.»
«Credo
lo chiamino francese» intervenne Clara, sorridendo.
Rachel
ridacchiò lievemente, poi si decise a fare le presentazioni:
«Okay, ragazze, loro sono Victor, il mio fratellone e
Richard, mio cugino,
nonché angelo custode. Rich, vieni qui!»
Il
ragazzo rispose al richiamo, avvicinandosi al gruppetto.
Strinse la mano alle due ragazze, poi iniziarono a parlare del
più e del meno,
mentre Rachel si allontanava per cercare Garfield.
«Ehi»
sussurrò Garfield, abbracciando Rachel da dietro e facendola
sussultare.
«Garfield!
Non farlo mai più!» esclamò lei,
rilassandosi però
nella sua stretta.
«Allora,
sei contenta?» chiese lui, dopo qualche minuto.
«Molto.
Finalmente sembra che la mia vita stia andando per il
verso giusto. O almeno, lo spero. E tu?»
«Sono
molto più che contento. Sono felice, davvero, davvero
felice. Ed è merito tuo.»
Rachel
arrossì lievemente.
Garfield
sciolse l’abbraccio e la fece voltare verso di sé.
La
guardò negli occhi e piano piano i due ridussero la distanza
fra loro. Erano ad
un soffio l’una dall’altro, quando una voce li
riportò alla realtà: «Ehi,
piccioncini! Staccatevi un momento e venite con me,
c’è gente che vi sta
cercando!»
«Sempre
fine, vero, Carotina?» domandò Rachel, voltandosi
verso di
lui a malincuore.
«Si
fa quel che si può. A proposito, quella ragazza,
Clara…»
«Spiacente,
ha già delle mire su Rich. Però posso presentarti
Alexandra, che ne dici?»
«Quale
sarebbe?»
«La
bionda, quella là.»
«Affare
fatto.»
E Roy
si avviò verso la ragazza, lasciando lì gli altri
due.
«Andiamo,
chissà cosa vogliono da noi» disse Rachel,
avviandosi
verso il centro del giardino, dove erano riuniti tutti.
«Rach,
aspetta» la bloccò Garfield, prendendola per un
polso.
Lei lo
guardò interrogativa.
«Alexandra…
Non è che ti stai vendicando perché pensi che ci
abbia
provato con me, vero?»
Rachel
si limitò a sorridere enigmatica e gli voltò le
spalle,
camminando con il suo passo deciso verso Maria e Noriko, che le stavano
facendo
ampi cenni con le mani.
Garfield
sorrise, scosse la testa e si avviò dietro di lei.
«Bene,
ora che abbiamo la vostra attenzione, vorremmo dare il
nostro regalo a Rachel» annunciò Ines,
dall’alto della sedia di legno che le
era stata prontamente fornita per sovrastare la gente.
«Regalo?
Ma per cosa?» domandò la ragazza, sorpresa.
«Per
tutto! Ora, zitta e buona!» le intimò Clara,
mettendola a
sedere a forza su una sedia.
Ottenuta
l’attenzione della ragazza, tutti i ragazzi della
Juilliard iniziarono ad intonare una canzone ben conosciuta:
She's just a girl and she's on
fire
Hotter than a fantasy, lonely like a highway
She's living in a world and it's on fire
Filled with catastrophe, but she knows she can fly away
Rachel arrossì lievemente. Da sola non
sarebbe andata da nessuna parte, nel caos che era diventato il suo
mondo.
Ohhhh
oh oh oh oh
She got both feet on the ground
And she's burning it down
Ohhhh oh oh oh oh
She got her head in the clouds
And she's not backing down
Però non si era mai tirata indietro ed
era riuscita ad affrontare le difficoltà. La musica, la sua
personale nuvola di
felicità, l’aveva aiutata.
This
girl is on fire...
This girl is on fire...
She's walking on fire...
This girl is on fire...
I ragazzi ridacchiarono, vedendo che
il viso di Rachel era effettivamente in fiamme per
l’imbarazzo di essere al
centro dell’attenzione.
Looks
like a girl, but she's a flame
So bright, she can burn your eyes
Better look the other way
You can try but you'll never forget her name
She's on top of the world
Hottest of the hottest girls say
Garfield le lanciò uno sguardo pieno
d’amore,
dimostrando che lui il suo nome non l’avrebbe mai
dimenticato.
Ohhhh
oh oh oh
We got our feet on the ground
And we're burning it down
Ohhhh oh oh oh oh
Got our head in the clouds
And we're not coming down
Affrontando le avversità a testa alta,
Rachel si era dimostrata un esempio per ciascuno dei suoi amici. Ognuno
aveva i
suoi segreti, ma grazie a lei, li avrebbero affrontati.
Kori e il difficile rapporto con la sorella.
Victor e l’incidente
che aveva rischiato di privarlo della vista.
Richard e il suo rapporto altalenante
con il padre adottivo.
Garfield e la morte dei suoi
genitori.
This girl is on fire...
This girl is on fire...
She's walking on fire...
This girl is on fire...
Everybody stares, as she goes by
'Cause they can see the flame that's in her eyes
Watch her when she's lighting up the night
Nobody knows that she's a lonely girl
And it's a lonely world
But she won' let it burn, baby, burn, baby
Non aveva permesso a nessuno di vedere
oltre la sua armatura, tranne che a Richard e Garfield, ma quando era
stata ad
un punto dall’esplosione, l’aveva evitata. Era
riuscita a salvarsi.
This
girl is on fire...
This girl is on fire...
She's walking on fire...
This girl is on fire...
Oh, oh, oh, oh ohhhhh oh oh oh ohhh oh oh oh ohhhh
She's just a girl and she's on fire
Alla fine della canzone, Rachel era praticamente in lacrime. Garfield la strinse forte e la ragazza riuscì a mormorare un “Grazie” tra le lacrime. Era stata davvero fortunata a trovare degli amici così. Ora la sua vita era completa e lei l’avrebbe vissuta appieno, anche (e soprattutto) per sua madre.