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Autore: Blue_Passion    05/01/2016    5 recensioni
Dopo la sconfitta della Easter, i guardiani e i loro amici ormai sono cresciuti, ma sono molto tristi per la scomparsa dei loro amici shugo chara.
Un giorno, Ikuto, Amu, Kuaki, Yaya, Nagihiko, Rima e Tadase ricevono una misteriosa telefonata.
I ragazzi, seguendo le indicazioni della telefonata misteriosa, si recheranno ad una villa vittoriana molto vecchia che nasconde un segreto.
Lì, troveranno un qualcosa che li ricatapulterà nel mondo dell'avventura, e farà trovare l'oro l'amore, coinvolgendo anche tutti i loro amici.
Bene, io e Harry Fine, un mio grandissimo amico, abbiamo deciso di fare questa storia insieme.
Allora, l'idea è stata di Harry, ma io l'ho leggermente allargata, e così, eccoci a scrivere insieme.
Speriamo piaccia.
E' il nostro primo cross-over, ed è con Rozen Maiden, quindi siate clementi.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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Storia dell'angelo oscuro
 
Ikuto POV
Dopo il racconto delle bambole, ognuno di noi se ne torna a casa propria con la sua Rozen maiden.
Io, naturalmente, vado con il mio caro confettino.
Non capisco il perché, ma ho la sensazione che tra Suigintou e Shinku, la bambola di Amu, non scorra buon sangue.
Infatti le due si sono irrigidite entrambe quando hanno scoperto che io ed Amu viviamo, all'insaputa dei suoi genitori, insieme nella sua stanza.
Quando arriviamo, ci mettiamo, se così si può definire un'accozzaglia di urli, a parlare.
-Si può sapere perché proprio VOI dovevate vivere assieme?!-
-Perché si. Se non volete convivere allora dovevate scegliervi un altro medium-
Dice alle due la mia Amu. Si mia. Perché odio così tanto quando fa gli occhi dolci a Tadase, e farò di tutto per averla.
La notte Amu e Shiku dormono profondamente, e io come al solito ne approfitto per infilarmi in quel letto così accogliente.
-Che cosa fai?-
 Mi chiede Suigintou.
-Mi metto a letto-
-Nel letto della medium di Shinku?-
-Già. Senti, mi sembra che tra te e lei non scorra buon sangue. È vero?-
-Assolutamente. Lei mi ha inflitto un torto orribile e io la odio per questo. L'unico motivo per cui non l'ho ancora attaccata è che tu sembri tenere molto alla sua medium-
Sento le mie guance imporporarsi e iniziare a scottare. Un momento, io? Ikuto Tsukiyomi che arrossisco!? So che questa è la sacrosanta verità, ma cerco lo stesso di sviare il discorso.
-Cosa intendi con torto?-
Suigintou mi guarda e mi prende la mano. Fa aderire le mie dita sulla stoffa del suo vestito all'altezza del tronco. Con mia somma sorpresa sento sotto i polpastrelli solo stoffa. La guardo, scioccato.
-Lo hai capito? Io sono diversa dalle mie sorelle. Loro sono complete e bellissime. Io, invece, sono incompleta. Nostro Padre abbandonò il mio progetto mentre mi stava ultimando. Quindi a me non è concesso essere una bella bambola. Ma comunque diventerò lo stesso Alice. Molte mie sorelle ritengono il gioco qualcosa di inutile e crudele. Ma io ne ho bisogno. Io amo nostro Padre molto di più di tutte le altre, anche se sono incompleta, io non voglio vincere solo per incontrare nostro Padre. Ad Alice è concesso esprimere qualsiasi desiderio. E qualunque esso sia, lo vedrà realizzato-
-E tu cosa vorresti chiedere?- Le chiedo io.
-Essere finalmente apprezzata e che nessuno mi chiami più spazzatura-
-Spazzatura?-
-Si. Vedi, io, prima, non avevo una rosa mystica. Mi muovevo solo grazie alla mia forza di volontà e all'amore che nutrivo e nutro ancora per nostro Padre. Io l'ho visto. Io l'ho visto costruire Kanaria, Suiseiseki, Souseiseki, Shinku, Hina ichigo e Kirakishou.
Lo guardavo mentre levigava con attenzione i loro componenti. Lo guardavo cucire con delicatezza i loro abiti. Lo guardavo mentre sceglieva i loro capelli, i loro occhi, le pettinava, donava loro degli aspetti particolari. Non che io non avessi avuto tutto questo, ma, quando lo vidi donare ad ognuna delle mie sorelle la propria rosa mystica, capì che anche io volevo farmi amare così. A quel tempo non sapevo che, in quanto incompleta, io non possedevo alcuna rosa mystica.
Sapevo solo che dovevo trovare nostro Padre.
L'ho cercato con dedizione e pazienza per almeno vent'anni, setacciando tutto il mondo da parte a parte.
Anche se non avevo una meta precisa, sapevo che dovevo trovarlo, dovevo capire perché mi avesse abbandonata, dovevo capire se gli avevo fatto qualcosa di male senza accorgermene.
La mia ricerca andava avanti, senza mai fermarmi e senza il minimo risultato, finché un giorno non finì per errore all'interno di una casa. Lì trovai un'altra bambola. Shinku.
Mi parlò con dolcezza e mi aiutò. All'inizio era diffidente, ma anche strana. Io non sapevo camminare a quel tempo, lei infatti guardava spesso il mio bacino inesistente. Con il tempo si affezionò a me, e, insieme alla sua medium di allora, mi aiutavano a camminare, Shinku mi faceva dormire nel suo scrigno e prendere il The con lei.
Io ero felice, ma ancora non sapevo cosa mi attendeva-
-Aspetta un attimo. Quindi, tu odi Shiku dopo tutto quello che ha fatto!?-
-Si. Ma non per questi fatti. Una notte sentì Shinku parlare alla sua medium di un certo Gioco di Alice.
A quel tempo lei e Souseiseki erano nemiche e si affrontavano spesso, anche se contro la volontà di quella piagnona di Suiseiseki.
L'ultima notte di felicità per me, la vidi aprire un portale in uno specchio ed entrarci. Io, preoccupata per lei, la seguì e mi ritrovai in una bellissima ed enorme casa vittoriana. Era il mondo di Souseiseki. Il luogo che riflette il suo cuore. Lì vidi Shinku e una bambola dai capelli a caschetto e gli occhi bicromi combattere.
Chiesi loro di fermarsi e Souseiseki mi guardò, chiedendo alla mia quinta sorella chi fossi. Lei rispose che ero una sua cara amica. Ma io precisai di essere la prima Rozen maiden.
Non l'avessi mai fatto. Souseiseki brandì la sua arma, un paio di gigantesche cesoie da giardiniere, e si scagliò verso di me. Mi colpì all'altezza del bacino. Il mio vestito si lacerò e le mie gambe, così come la mia parte superiore, caddero a terra. La mia quarta sorella chiese spiegazioni a Shinku, e lei disse che io non ero una vera Rozen maiden, che non possedevo alcuna rosa mystica.
Questo, per me, fu peggio della morte, ma anche a questo ci sono andata molto vicino. Sotto di me si aprì un portale che cominciò a risucchiarmi.
Chiesi disperatamente aiuto a Shinku.
La implorai, ma lei rimase immobile. Io precipitai in un abisso e caddi sul fondo. Quando mi trovai lì, però, vidi mio Padre.
Lui aveva tra le mani una rosa mystica, la mia rosa mystica.
Quando me la donò, tutto sparì e mi ritrovai in una città in rovina e completamente buia.
Capì che si trattava del mio mondo. Ad un certo punto vidi un bagliore rosso e Shinku mi comparve davanti. Io la salutai e le mostrai la mia rosa mystica, felice, ma lei mi fissò e si disse che era impossibile che fossi ancora viva. Che non ero una Rozen maiden perché incompleta.
Io allora compresi che mi aveva sempre ritenuta inferiore e le urlai in faccia tutto il mio disprezzo. Dopodiché utilizzai le mie ali per colpirla.
Lei a quel tempo, appuntata al suo fiocco, aveva una spilla con il dipinto di nostro Padre, e io gliela presi.
Per fargliela pagare la strinsi così forte da mandarla in frantumi, lei si infuriò così tanto che mi urlò contro, mi disse che ero spazzatura, allora cominciai a combatterla, ma il giudice del Gioco di Alice, il demone Laplace, ci fece risprofondare nel nostro sonno incantato.
Da allora io odio Shinku con tutte le mie forze-
Ascolto quel racconto. Mi sento molto male per lei, ma so che lei non avrebbe mai accettato la mia compassione.
-Sai, io sono certo che tu abbia avuto un'esistenza difficile, ma credo tu sia degna di essere Alice esattamente come Shinku e le altre.
Io tengo molto ad Amu, la amo dal profondo, anche se so che lei non mi ricambia. Sono sicuro, però, che tu riuscirai ad incontrare tuo Padre, ed io ti aiuterò a farlo.
Sono certo che anche Amu lo farebbe se la sua bambola venisse battuta-
Lei mi guarda e torna nel suo scrigno, ma giurerei di aver visto un tenue sorriso sulle sue labbra.
Non ci bado e mi sdraio nel letto stringendo a me la mia Amu, giurando che, se Suigintou venisse sconfitta, io la aiuterei in ogni modo per far diventare Alice la sua bambola, e che la strapperò a Tadase.
Con questi pensieri mi addormento, pronto a tutto.
 
 
Angolo autori:
Blue: Mmmmmm....allora?
Harry: Capitolo ottimo. Modestamente l'ho fatto io con te. ;-)
Blue: Si, ma è una faticaccia correggerlo carino, sopratutto perché metti troppi punti!
Harry: Ma le storie a quattro mani sono così, non ti ricordi ?
Blue: Si, vero, gume. Comunque colpa mia se il capitolo è in ritardo, scusate! Scusami anche te Onii-tan! Gume!
Harry: Niente. Hai solo ritardato di cinque o sei mesi. Niente di grave. ;-p
Blue: Lo so, gume. Senti, ora posto, quindi, diciamolo insieme, dai, "Alla prossima", insieme ho detto!
Harry: Come facciamo a dirlo insieme se siamo in due posti completamente diversi? *si batte la mano sulla faccia*
Blue: Così:
Blue/Harry: Alla prossima, ciao!

   
 
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