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Autore: atzuki97_drarry    05/01/2016    2 recensioni
[DRARRY] [Accenni ROMIONE]
E' il sesto anno per Harry Potter alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, è tempo di verità, altri misteri e nuovi amori.
Harry dovrà ricredersi su tutto ciò che ha creduto fino a quel momento, sopratutto su tutto ciò che riguarda lo studente da lui più odiato, Draco Malfoy. Cosa accadrebbe se tutto ciò che è stato narrato non fosse andato esattamente come è stato detto? E se l'ossessione del giovane Potter non dipendesse solo dai propri sospetti come lui stesso crede? E se la pressione straziante di Draco non riguardasse solo il compito a lui assegnato?
(Premetto che questa è la mia prima Fanfiction su Harry Potter, spero di aver fatto il possibile per far uscire qualcosa di decente, la Fanfiction riporterà alcune piccole parti (quelle che riterrò più essenziali per lo sviluppo della FF) così come scritte nel libro o leggermente modificate, mentre tutto il resto ovviamente è nato dalla mia mente malata di Drarry. Spero che questa storia sia di vostro gradimento.)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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La mattina dopo Harry e i suoi amici si avviavano curiosi verso la lezione del nuovo professore, e no, non erano diretti verso l'aula di difesa contro le arti oscure ma in quella di pozioni. Silente a fine cena aveva annunciato che Piton aveva finalmente ottenuto il posto tanto ambito, un bene pensò Harry, unicamente per il fatto che se la maledizione alla cattedra alla materia fosse reale si sarebbe finalmente liberato di Piton il prossimo anno, forse era una cosa tremenda da pensare se non fosse che Harry era estremamente certo che il professore attentasse alla sua vita.

Dunque il professore Lumacorno era il professore di pozioni, Harry si sbagliò ancora pensando che non avesse partecipato alle sue lezioni dato che Piton non gli aveva dato i G.U.F.O sufficienti per passare, ma quelli che aveva al nuovo professore bastavano. Hermione e Ron sapevano di dover partire abbastanza prevenuti con il nuovo insegnate dato che Harry aveva raccontato loro tutto ciò che fin ora era riuscito a capire da quel tipo dal loro primo incontro e dalla riunione con Ginny e gli altri sull'Hogwarts Express. Hermione sperava però di entrare nelle sue grazie dato che, come ormai era risaputo Lumacorno amava circondarsi dagli alunni migliori del suo corso, e se lei ci fosse riuscita sarebbe stata una gran dimostrazione in più del suo valore. Ron e Harry invece si limitarono a sperare che non avrebbero raccolto solo disfatte nella materia come negli anni passati, infondo erano sollevati di non avere Piton con il fiato sul collo mentre cercavano di eseguire passaggi estremamente delicati per una non esplosione del calderone e perchè no, di tutta la classe.

Harry inoltre durante il lungo tragitto per la classe di pozioni raccontò cosa udì nell'hogwarts express stando ben attento ad eventuali orecchie impiccione.
«Ma è chiaro che si fa bello davanti alla Parkinson, no?» commentò Ron dopo aver ascoltato nervoso tutto il racconto di Harry.
Harry avrebbe voluto buttar giù qualche battuta sul dubbio dei gusti di Malfoy ma quelli gli morirono in gola ripensando all'eventualità di doversi spiegare.
« Bé » fece Hermione interrompendo il corso dei pensieri di Harry «non so...sarebbe da Malfoy fingersi più importante di quello che è...ma è una bugia bella grossa..»
«Ecco» tossicchiò Harry tentando di rischiarirsi la gola «Appunto» non aggiunse altro dato che varcarono la porta dell'aula appena in tempo per l'inizio della lezione.

Lumacorno si trovava al centro dell'aula, con un sorriso che andava da un'orecchio all'altro e le mani poggiate sul grasso pancione in attesa che tutti prendessero posto. L'aula non sembrava molto differente rispetto a quando era Piton ad utilizzarla, sempre gli stessi calderoni ribollenti e fumanti, sempre i stessi banchi consumati, l'unica differenza sembrava nell'aria che sembrava meno pesante e tesa.
«Bene ragazzi, fuori le bilance e gli ingredienti e non dimenticate la vostra copia di pozioni avanzate»
«Signore» disse Harry alzando la mano. «Io non ho il libri nè la bilancia ne niente...e Nemmeno Ron..sa..» Ma Harry fu interrotto da Lumacorno che scuoteva la mano davanti a se.
«Oh sisi,la professoressa McGranitt mi ha detto tutto, non preoccuparti ragazzo mio, per oggi potrete usare gli ingredienti in dispensa e prendere uno dei vecchi libri che teniamo in riserva finché non avrete comprato il vostro al Ghiririgoro» disse e con la mano che stava scuotendo poco prima indicò loro lo scaffale impolverato infondo all'aula.

Harry e Ron andarono immediatamente a prendere il necessario passando tra i tavoli dei compagni, quando passarono di fianco a quello di Malfoy quest'ultimo rivolse un ghigno divertito ma pieno di disprezzo ad Harry sbuffando poi sonoramente, il destinatario che non si lasciò intimorire e che preso da un'lampo di pazzia o furbizia si fermò proprio davanti alla sua figura, portò sorridente due dita sulle proprie labbra e poi le staccò indicando con le stesse un gesto circolare tutta la classe, il messaggio era chiaro "provocami e quello che hai fatto lo sapranno tutti in men che non si dica, non vorrai che tuo padre lo venga a sapere vero?", Draco che pareva aver ricevuto a pieno il messaggio sbiancò, poi ripreso quasi immediatamente rivolse tutta la sua attenzione a Ron «Rosso Malpelo, vedo che non ti sei tolto il vizio di scroccare roba di seconda mano agli altri» sputò cambiando colore velocemente, dal bianco latte al rosso acceso di rabbia, non si sentì meglio neppure dopo aver udito i suoi tirapiedi sghignazzare alla sua battuta e provocarne di altre. Ron del suo canto sembrava talmente abituato che ne sembrava indifferente, anche se non lo era affatto e ciò si notava dalla punta delle sue orecchie diventate rosso vivo come il viso di Malfoy.

Quando i due amici ebbero finalmente recuperato i testi di pozioni e tutto il necessario raggiunsero in fretta Hermione e le sedettero accanto.
Harry era preoccupato per la lezione di Lumacorno, esso sembrava aspettarsi molto da lui ma Harry non era una cima in materia, e i minuti che passavano non facevano altro che confermarlo. Hermione stava rispondendo a tutte le domande poste dal professore, che con gioia immensa indicava diversi calderoni colmi di diversi intrugli chiedendo alla classe quale pozione si trovasse al loro interno, mentre Harry seguiva annoiato il ronzio della voce di Lumacorno e stupito quella della sua amica.

L'aria era intrisa di un fastidioso odore di gel per capelli, che si faceva più forte man mano che Lumacorno copriva le varie pozioni indovinate da Hermione, ciò significava dedusse Harry, che l'odore delle pozioni messe da parte erano molto meno potenti di quella che provocava quell'odioso profumo.
«Eccellente! Eccellente!» continuava Lumacorno coprendo le varie pozioni «Ora questa qui..si, mia cara?»

«E' Amortentia!»

Amor..che? Harry era sicuro di aver già udito il nome di quella pozione, sentì una brezza dell'odore che impregnava l'aria investirlo capendo che era proprio quella la fonte, possibile che una pozione sia composta anche di gel per capelli? Harry sta volta si prestò più attento alla domanda sulla funzione di quella determinata pozione, era curioso per la prima volta su cosa potesse celarsi in un'intruglio misterioso.

«E' il filtro d'amore più potente al mondo!» rispose Hermione orgogliosa.
Harry fu sorpreso della risposta data ma ancora non riusciva a capire, perché mai un filtro d'amore dovrebbe contenere del gel?
«E dovrebbe avere un odore diverso per ognuno di noi, a seconda di ciò che ci attrae, io sento aroma di erba tagliata, pergamena nuova e...» Ma arrossì e non finì la frase. Harry non ebbe neanche il tempo di realizzare che la sua amica fosse attratta da qualcuno data la reazione perchè era rimasto sospeso a pensare alle parole precedenti, Hermione aveva elencato cose che come tutti sapevano lei adorava..ma lui..

Harry si passò una mano tra i capelli, la folta chioma era come sempre disordinata e indomabile, di certo il gel per capelli non era qualcosa che lo attraeva. Ma allora perchè sentiva l'insistenza di quel profumo pizzicargli il naso? Lentamente, mentre la lezione proseguiva, Harry si ritrovò a guardarsi intorno scrutando le sue compagne una per una, nessuna ragazza al mondo usava gel per capelli, o almeno così credeva dato che non ne vedeva l'utilità su dei bellissimi capelli lunghi e setosi tipici delle donne. Il suo sguardo si soffermò particolarmente su Draco Malfoy, aveva un'aria nervosa e irritata probabilmente ancora infuriato per ciò che era accaduto poco prima, ma Harry non fece a meno di notare che si strofinava la base del naso con l'indice, come se volesse cancellare ciò che i suoi sensi avvertivano.

Il Giovane Grifondoro non si rese conto di aver fissato Malfoy per buona parte della lezione fin quando Lumacorno non lo richiamò all'attenzione invitando la classe a svolgere un compito.

Il lavoro da svolgere consisteva nella riproduzione del distillato della morte vivente, la ricompensa: La Felix Felicis, ovvero fortuna liquida. Il nome diceva già tutto della pozione, chiunque ne vorrebbe un pò con sé e Lumacorno lo sapeva bene, senza dubbio era abile nel coinvolgere e far operare al meglio i propri alunni e ciò si poteva costatare dall'atmosfera di concentrazione che si era subito creata dopo le direttive del compito. Tutti erano immersi (alcuni letteralmente) nella propria pozione consultando qua e là appunti sul proprio testo cercando di realizzare la complessa soluzione , in tutto ciò Harry se ne stava ancora inerme a fissare il proprio calderone vuoto, non aveva idea di ciò che aveva detto il professore ne un minimo ricordo che potesse collegarlo alla pozione, l'unica speranza era quella di aprire il testo recuperato poco prima e cercarci di capire qualcosa da solo. Ma quando Harry raggiunse il paragrafo desiderato fu lieto e sorpreso di vedere una pagina zeppa di appunti, sfogliò qualche pagina e ne vide molti altri, tornò poi alla prima pagina per saperne di più sul proprietario ma su di esso nessun nome era segnato oltre a "Principe Mezzosangue". Harry che di pozioni non ne azzeccava una in più della Cooman con il suo destino decise senza troppi problemi di seguirli alla lettera.

Mezz'ora dopo il risultato fu eccezionale a detta di Lumacorno, meravigliato Harry con un gesto istintivo si strinse il libro al petto e guardò raggiante i suoi amici, Ron era meravigliato quanto lui mentre Hermione bhè..Lei aveva la stessa identica espressione irritata di Draco. Scrollò le spalle e ritirò il suo premio.

 

«E voi invece cosa avete sentito nell'amortentia?» Chiese Hermione furiosa un pò per la sconfitta a pozioni un pò urtata per l'insistenza di Ron nel sapere quale profumo avesse percepito lei nel momento in cui si era interrotta arrossendo.

Avevano appena finito tutte le lezioni della giornata e si dirigevano verso l'area comune.
«Te lo dico se tu ci riveli il tuo senza girarci in torno» rispose a tono Ron «Scommetto che senti ancora l'odore di quel Krum..» aggiunse torvo.
«Ma cosa importa dell'amortentia, guardate qui! la Felix Felicis nelle mie mani» commentò Harry portando la boccetta davanti al proprio viso con aria sognante.
Hermione che non sapeva se essere più sollevata o irritata del cambio dell'argomento emise un verso stizzito e aumentò la velocità sei suoi passi superandoli. «Lo sappiamo entrambi che non te la meritavi affatto» disse poi senza voltarsi.
«Ho seguito delle istruzioni come tutti Hermione, l'ho preparata con le mie stesse mani, perchè non dovrei meritarmela?» rispose Harry leggermente infastidito.
«Perchè l'idee che l'hanno realizzata non venivano nè dal testo che tutti noi avevamo nè dalla tua testolina bacata, ma da quella di un cosiddetto "principe"» concluse lei in tono di ovvietà.

Ron che fin ora aveva ascoltato la discussione con l'espressione di chi attendesse uno scoppio di una bomba nucleare da un momento all'altro cercò di sviare il discorso dal tema "principe" e tentò per l'ennesima volta ricevere l'informazione tanto attesa da Hermione pur sapendo che lei lo avrebbe completamente ignorato, allora si rivolse al suo amico. «E tu Harry, cosa hai sentito? Il profumo di Cho?»
«Io bhe...» Harry non sapeva cosa dire, sarebbe sembrato strano rivelare un profumo che non si potesse associare normalmente ad una ragazza? «Io..Niente.»

«Questo è impossibile» Intervenne Hermione, sembrava quasi avesse dimenticato di avercela con i due amici. «L'amortentia sa più e perfino prima di te, avvolte, ciò di cui si è attratti e a meno che tu non sia una qualche creatura magica e non un essere umano è impossibile che non provi attrazione o piacere per una qualsiasi cosa» spiegò con aria saccente.
«Bhè, allora posso dirti che non è un'odore che saprei identificare ne collegare a qualcuno» Ed era vero, o almeno la seconda parte era vera.
 

Finalmente i tre ragazzi arrivarono a destinazione, Hermione andò subito a scrivere il tema per Piton che andava consegnato due giorni dopo, Ron ed Harry che erano soliti fare i compiti la sera prima della consegna (sempre se ne erano capaci e se Hermione era disposta ad aiutarli) non pensarono nemmeno di seguirla e andarono a sedersi accanto al camino, non prima di aver preso la scorta di cioccorane e di altre delizie da sgranocchiare.

«Sai» iniziò Ron mentre scartava tra le gelatine tutti i gusti +1 la fortunata da addentare «Potresti usare la pozione che ti sei guadagnato per scoprire a chi è collegato il profumo misterioso che dici di sentire» continuò dopo aver selezionato una gelatina gialla che si rivelò a dispiacere di Ron al gusto di ascella pezzata.
«Sarebbe uno spreco» rispose Harry, anche se l'idea non gli restò indifferente. «Potrei pur sempre annusare le ragazze che mi passano accanto»
«Oh amico, hai idea della cosa maniaca che hai detto? Neppure io arriverei a certe conclusioni» Disse Ron con il viso contorto, Harry non capì se avesse tale espressione per quello che aveva detto o per il gusto delle gelatine.
Harry rise addentando una cioccorana e trovando la figurina di una strega che mancava alla sua collezione. «E tu?» domandò indicandolo con la figurina. «non mi hai detto cosa hai sentito nell'amortentia»
Ron arrossì, e si strozzò con la gelatina che stava masticando ma infine si riprese e fissò dritto negli occhi il suo migliore amico «Davvero non lo sai?»

Harry in realtà sapeva per chi Ron aveva una cotta fin dal primo anno ma si divertiva nel vedere come il suo amico volesse negarlo a se stesso quindi optò nello scuotere la testa alla sua domanda «MMMH..non saprei..Lavanda?» rispose sogghignando.Ron si rabbuiò e assunse un'espressione disgustata, Harry stabilì che non avesse mai visto quell'espressione sul suo volto neppure quando lo vide mangiare la gelatina al gusto di concime di capra. «Eppure tutti pensano che vi frequentiate qui ad Hogwarts» aggiunse pensieroso in risposta alla sua espressione mantenendo il suo umore divertito.
«Ma per favore, solamente perché tenta di starmi attaccata come una cozza in ogni momento libero della sua giornata. No, Lavanda decisamente no. Lei è...bhé..Pensavo si notasse..» scosse la testa sospirando «Fa niente, almeno lei non sospetterà nulla» aggiunse scrollando le spalle.

Harry che trovò tenera la situazione attuale del suo amico rise piano e si avvicinò a lui «Ad Hermione farebbe piacere ciò che provi..» disse poggiando una mano sulla sua spalla «A Lavanda un pò meno» aggiunse sogghignando con una finta espressione dispiaciuta.

«Lavanda se ne farà una ragione, sono sicuro che lo sappia già, per questo tenta di dedicarmi fin troppe attenzioni» rispose Ron irritato, poi come se di colpo si rese conto dell'affermazione di Harry arrossì nuovamente guardandolo stupito «Avevi detto che non lo sapevi» sussurrò mentre le sue orecchie si coloravano dello stesso colore delle sue guance. «Ne sei sicuro?»
«Solo un cieco non se ne accorgerebbe, sopratutto dopo tutte le volte che le hai chiesto dell'amortentia» scherzò Harry «E si, ne sono certo» concluse infine tornando serio. A sua volta Ron sorrise e annuì col capo, i due restarono a chiacchierare un'altro pò scaldati dal focolare fino a quando non si fece l'ora di andare a dormire.

Un giorno animato aspettava il prescelto.

  
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