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Autore: Ssaarraa__    06/01/2016    1 recensioni
Gea è stata appena sconfitta. Tutto trascorre bene nei campi in cui Annabeth e i suoi amici vivono. Si parla di Annabeth e di una notizia che sconvolgerà
la sua vita. " Si
immaginó la sua vita se solo avesse tenuto questo bambino o
bambina. La nanna, i
pasti, le feste, i pianti,
capricci, ma anche i
sorrisi, la gioia e le
risate...in quel momento
sorrise."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Atena, Gli Dèi, I sette della Profezia, Poseidone
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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salve a tutti! Non aggiorno da un sacco mi dispiaceeeee praticamente sono mesi. Spero che ci sia ancora qualcuno disposto a leggere la mia storia ormai quasi alla fine (quasi)!! Grazie se mi commentate perché non so più che cosa inventarmi , sono bloccata, la mia ispirazione è andate via, pufffff scomparsa ahahah buona lettura !😊  


Storia 8
 
Non aveva mai provato tanta paure e dolore nella sua vita. Aveva visto delle donne incinta, ma non si era mai preoccupata della vergogna che avrebbe provato nel partorire davanti a tutti. Sarebbe potuta stare in un ospedale con Nate che le teneva la mano e la sua bambina poi lasciata a quella coppia affiatata lontano da lei. Non aveva cambiato idea, semplicemente l'aveva detto a Percy. Non era pronta.
 
"È tutta colpa tua!" Urlò a Percy con una contrazione molto forte.
Era arrabbiata, la bambina era arrivata troppo presto. Non doveva lasciarla crescere. Non avrebbe dovuto affrontare nulla di tutto questo. Anche se ormai era cresciuta, a nessuno importava se fosse avvenuto tutto troppo in fretta! 
 
Sinceramente non voleva dare alla luce Katie con tutti lì a guardare. Non era così aperta.
Percy cercava di tenerle la mano ora che avevano riallacciato i rapporti. Anche perché non ce l'avrebbe fatta senza di lui. Aspetta...ma stava pensando a Percy o a Nate? Dopo quel messaggio lasciato in segreteria aveva pensato solo al parto, non a Nate.  C'era confusione. Cercava di mantenere la calma, ma senza riuscirvi. C'erano varie ragazze e donne che si muoveva no intorno a lei e tutti i suoi amici. Ormai era più di un'ora che continuava ad avere contrazioni. Il male aumentava sempre di più e non vedeva l'ora che tutto questo finisse. "Tutti fuori per piacere" disse alzando la voce ai suoi amici. "Pure Piper e Percy".
L'ultima frase non le fece male, non voleva che la vedessero nel momento in cui era più debole e fragile della sua vita. "Ma è mia figlia, voglio assistere...ti prego Annabeth!". Chiese il ragazzo mentre diventava bianco per un altro urlo della ragazza. "No, per tutti gli dei! Uscite e vi avviserò quando arriverà il momento. Per favore" si rivolse ad un infermiera "falli uscire e di loro di venire solo quando sarà il momento".
Detto ciò rimase con i medici. Era faticoso pure respirare. Ma scorreva sangue semi divino nelle sue vene, doveva resistere.
 
Quasi 6 ore dopo la ragazza le disse di spingere che c'era quasi.
"Vado a chiamare gli altri" dichiaró. "No non farlo, quando sarà finito ci andremo, per adesso no!". La sua vena autoritaria si fece avanti e la ragazza le diede ascolto. Era molto determinata, prima di allora non aveva mai pensato ad avere bambini. Li aveva sempre visti come una cosa che non si può avere a 18 anni. Eppure eccola lì, a gridare fino all'ultimo fiato, per far nascere una creaturina tutta sua. Il dolore sparì. E si alternò il gemito di un neonato, non "un", il neonato. Katie. 
 
Katie era un misto di grinze e occhi giganti! Il colore era indefinito, erano azzurri verdi alle estremità, mentre all'interno, prima del nero, erano grigi. Difficile distogliere lo sguardo! La sua bellezza era purificante. La portarono a lavare e poi gliela porsero nelle braccia. Alzò le piccole manine per prendere il suo visto. Sorrise. Sorrisero entrambe. "È bellissima, è magnifica...io...non pensavo..."  Le si ruppe la voce, distolse lo sguardo e divenne fredda. "Prendetela per piacere, non voglio guardarla". La cedette alla ragazza, di cui aveva scoperto il nome: Maya, e si alzò. Lo sapeva che non doveva, era stanca ma neanche troppo. Prese dei vestiti puliti si cambio ed uscì. Nessuno ebbe il tempo di fermarla. Quando raggiunse il centro del campo si sentì abbastanza esaurita. Piano piano raggiunse un angolo abbastanza nascosto e si accovacciò in terra con la schiena appoggiata a una siepe. 
 
"Basta piangere Annabeth! Su fatti coraggio!" Parlava da sola, stava impazzendo. "Dovrei stare a letto vero Nate?" Ora parlava al cielo. "Sai che è anche colpa tua? Dovevi, non so, evitare di precipitare nell'oceano?" Rise. Rise davvero forte. Le mancava ridere, sembrava che i muscoli della faccia che utilizzava per ridere fossero atrofizzati. Ma non smise. Della gente le passò a qualche metro di istanza e la guardava con inquietudine. "Non sono mica pazza! Guardati tu piuttosto" Rispose ad un ragazzo che la guardava male. Era brutto e avevano lo sguardo della guerra. "Sono un figlio di Ares! Non mi faccio insultare da una ragazzina come te." Le sputò vicino. Annabeth si alzò cercando di non far vedere che faceva fatica. "A si? Fammi vedere che sai fare allora." Lei gli tirò un pugno in faccia, uno di quelli che fatto male ad entrambi. Arrivarono gli amici e il figlio di Ares non mostrò nessuna pena per lei. Incassò almeno due pugni uno in faccia e l'altro in pancia. Quel l'ultimo le fece molto male. Le girò la testa. Frank comparve dietro il ragazzo è la salvò da quella situazione. "Annabeth! Vieni a sederti presto. E tu fratello lasciala stare!". Aggrappandosi a lui la figlia di Atena raggiunse il tavolo dove stavano mangiando gli altri. Tutti molto sorpresi di vederla lì vestita e sopratutto con il sangue dal naso. "Annabeth! Sei impazzita ?!? Dove è la bambina? Come stai?". Ecco Percy. "Stiamo tutti bene." Rispose la ragazza abbastanza stanca. "Dovresti metterti a letto. Così vedo anche mia figlia." Piper la aiutò ad alzarsi e con Percy la misero a letto. Vennero anche Frank, Hazel e Jason. 
 
 
Katie non smise di piangere un momento.
"Sicura di non volerla prendere in braccio?" Chiese Percy ad Annabeth, affascinato da Katie.
"No, falla prendere in braccio pure agli altri." Ed abbassò gli occhi. Passarono il pomeriggio a cercare di far smettere la creaturina di piangere. "Puoi portarla via? Solo un po', ho bisogno di stare da sola". Chiese la ragazza a Percy. "Si okay, la porto a fare un giro, ragazzi mi aiutate?" "Si andiamo" disse Piper.
 
 
 
"Buongiorno"
"È lei la signorina Chase?"
"Si sono io, volevo dirvi che Katie è nata, pesa quasi tre chilogrammi ed è in ottima salute, quando riuscite a venire a prenderla? Ci incontriamo da qualche parte."
"Oh che meraviglia! Grazie di averci contattato. Siamo completamente disponibili, ma il viaggio durerà almeno fino a domani sera. Rimaniamo in contatto per sapere il posto e l'ora. Grazie ancora e a presto."
"Arrivederci".
 
Sentiva da lontano Katie che piangeva. Era già tutto pronto, doveva solo dirlo ai suoi amici e sopratutto a Percy.
 
   
 
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