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Autore: Niruh    06/01/2016    2 recensioni
Andrea ha 23 anni e una vita monotona tra università, amici e bar in cui lavora per mantenersi lontano da casa. Un giorno però nel suo locale entra Vanessa, una ragazza solitaria dai tratti delicati e orientali. Vanessa è talmente persa nel suo mondo e così poco consapevole della propria bellezza che Andrea se ne innamora all'istante, ma sa così poco di lei che quando scompare per l’ennesima volta può solo aspettarla, o no?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tè al Ginseng

Capitolo 1

“E poi?”
“Poi cosa?”
“Le hai chiesto il numero o di uscire o entrambi?” chiese Ezio iniziando a togliere calzettoni e scarpette. Era prima mattina ed erano negli spogliatoi dopo aver finito gli allenamenti di calcetto.
Andrea aprì la bocca un paio di volte “Io…”
“Ma come, sbavi su questa ragazza da più di un anno e quando finalmente sembra che tu l’abbia fatta uscire da Narnia non fai nulla?” sbottò Ezio guardando stupefatto il proprio migliore amico.
Per tutta risposta Andrea si portò una mano dietro la testa con imbarazzo.
“Sono un idiota”
“Lo so, ma non intendo passare altri mesi a sentirti ciarlare di una a cui hai parlato tre volte in croce”.
Finì di togliere i vestiti ed entrò nella doccia dello spogliatoio.
Andrea, intanto, fissava i suoi calzini con interesse.
Cody*, puzzi come un cane bagnato, dovresti davvero lavarti anche tu” Ezio spuntò fuori dal box solo con la testa per dirglielo. Sperava che chiamandolo con il nome del suo personaggio dei videogiochi preferito, come ai vecchi tempi, si sarebbe ripreso un po’.
Andrea rise, si tolse i vestiti e andò verso il box vicino.
“Va bene, Guy*, oggi le chiederò di uscire”
“Alleluia”
Qualche ora dopo desiderò non averlo mai detto. Ezio era il suo migliore amico da una vita e si era lasciato convincere da lui a scegliere una facoltà lì. Aveva un talento inutile per i film, di cui ricordava praticamente tutto a distanza di anni, ma un ulteriore talento a rompergli le scatole per una cosa come questa. Non le hai ancora parlato?! Vuoi che le chieda io se vuole giocare con te?
Già sentiva le sue paternali nelle orecchie, ma cosa poteva farci? Non era pronto, non sapeva cosa dire.
Con la sua ex era stato tutto molto fisico e non aveva trovato particolari difficoltà nel parlarle perché non lo studiava con gli occhi e non aveva quell’aria colta che invece Vanessa trasudava da ogni poro.
Improvvisamente il suo trentadue al test d’ingresso lo faceva sentire inadeguato.
Forse non la merito.
Ma se neanche la conosci gli rispose il suo migliore amico nella testa.
Aspettò fino all’ultimo minuto combattendo con sé stesso tra la voglia di vederla e l’ansia. Alle otto però il suo turno finì e si sentì strano. Non c’era sollievo nel suo petto, ma angoscia. Si sarebbe rotolato tra le coperte pensando alle parole da dire, ma il giorno seguente le avrebbe sbagliate tutte. Come quando in quinta elementare aveva preso una cotta per una compagna e la frase studiata allo specchio per chiederle di fare il cartellone insieme a lui si era trasformata in vuoi fare il cartellone con me? Disegno bene. Non che tu non disegni bene, ma io sono bravo. Non solo aveva ricevuto un rifiuto, ma per tutta la durata delle scuole medie Linda Bosco l’aveva guardato con stizza e aveva incitato le altre ragazze contro di lui. A dieci anni dire di essere migliore in qualcosa rispetto agli altri può rovinarti. Così come a quindici battere quelli dell’ultimo anno di un liceo artistico in concorsi di pittura.
Salutò l’altra cameriera del bar e uscì dal locale stringendosi nel cappotto. L’aria dicembrina gli batté sul viso e il rumore del treno si fece più intenso mentre imboccava la strada di casa. La stazione si trovava esattamente tra casa sua e il locale e, per quanto possa sembrare strano, ad Andrea il rumore non disturbava affatto. Inoltre l’affitto di casa costava di meno rispetto agli altri proprio per questo. Arrivato a casa trovò Ezio indaffarato in cucina a cuocere un uovo.
“Ehi, Cody, a quando le nozze?” chiese avendo riposto nell’amico sicurezza e fiducia.
Andrea piombò su una sedia. “Oggi non è venuta… è sparita di nuovo.”
“Come?! Ma non abita lì, praticamente?” nel fare la domanda si voltò di novanta gradi, mentre l’uovo assumeva colori terrosi.
“Forse è via per le vacanze” ipotizzò Andrea per darsi coraggio. Ezio spense il fornello e mise l’uovo in un piatto. Dopodiché guardò l’amico. “So cosa farai. Passeranno queste vacanze e ti giustificherai con te stesso che è questo il motivo per non parlarle. Poi a gennaio prenderai quei quindici giorni extra che il tuo capo ti ha promesso e ovviamente non le parlerai. Poi sarà passato troppo tempo e sentirai che non è più il momento adatto per farlo.”
Andrea pensò che era impossibile rispondere con qualcosa di sensato a tanta ovvietà su se stesso.
Rinuncerò.
Come se gli avesse letto nel pensiero Ezio gli rispose prontamente.
“Oh, no, bello, tu le parlerai e se non lo farai entro la fine dell’anno dirò a tua madre che agli ultimi appelli d’esame non ti sei proprio presentato”
“E’ un colpo basso, ma prima o poi gliel’avrei detto io”
A quanto pare la minaccia non lo scalfì, così Ezio passò all’artiglieria pesante.
“Dirò a tua nonna che hai perso cinque chili”
“Ma se ne ho persi solo tre”
“A lei sembreranno dieci”
Nella cucina piombò il silenzio e Andrea capì di non poter scappare. Ci fu una lotta di sguardi, ma alla fine la ragione vinse.
“Ok, le parlerò, ma se non verrà più al locale come farò a trovarla? Poi fra due giorni torno a casa”
“A questo ci pensa Eziuccio” disse l’amico alzandosi e sparendo nel corridoio. Tornò poco dopo con il computer portatile.
“Facebook ci aiuterà. Cosa sappiamo di lei?” si preparò mettendosi in posizione e accorciando le maniche della maglia, cosa alquanto da pazzi visto il periodo e il riscaldamento quasi inesistente, roba da studenti universitari fuori sede insomma.
“Ehm… il nome?” provò Andrea. Non credeva molto in quella soluzione. Aveva 120 amici su facebook: 40 stranieri che avevano messo mi piace ai suoi disegni, colleghi dell’università, vecchi compagni e parenti. Suo zio Pietro, di 82 anni, aveva più amici e foto di lui.
Ovviamente trovarono una quantità assurda di ragazze di nome Vanessa.
“Dobbiamo restringere l’area” disse Ezio entrato ormai in modalità poliziotto.
“Puoi fare una ricerca per interesse?” chiese Andrea alzandosi in piedi. Andava avanti e indietro per la cucina e passava in rassegna ogni dettaglio su quella ragazza.
Era fissata con la lettura, sì, ma cosa in particolare? Per vario tempo aveva portato dei libri diversi, di università, lo si capiva dalla rilegatura della copisteria del campus. Andrea aveva buttato lo sguardo con nonchalance, ma fortunatamente ricordava ancora l’autore: John Milton.
“Letteratura Inglese!” quasi urlò per la foga. “Sono quasi sicuro che studi questo all’università”
“Bene, deve esserci un gruppo di facoltà, proviamo”
Cercarono in ogni tipo di gruppo di letteratura del dipartimento e lessero tanti di quei commenti e nomi che quasi veniva loro spontaneo voler rispondere al genio di turno che chiedeva sempre la stessa cosa. Ezio considerò l’eventualità di arrendersi, ma vide l’amico talmente preso che aprì un’altra finestra.
Ragazzi chi sta preparando l’esame… bla bla…qualcuno ha le slide… bla bla…l’email del pr-
“Fermo!” quasi gli saltò un timpano.
“Sali su”
Ezio obbedì e nei primi commenti ad uno stato lesse il nome di una Vanessa.
“Dici che potrebbe essere lei?” fu cauto, non voleva alimentare false speranze nell’amico.
“E’ lei” Andrea lo disse in modo così sicuro e con un’espressione così seria che Ezio sembrò rivederlo a sedici anni davanti ai bulli. Ne avevano prese, eh sì, ma le abbiamo anche date ripensò con un sorriso.
A quel punto fu Andrea a prendere il controllo del mouse. Cliccò sul nome e si aprì la pagina della ragazza. Nell’immagine del profilo era seduta su una panchina e sorrideva semplicemente. Andrea si meravigliò ancora una volta della sua bellezza.
“Ora capisco tutto” esalò Ezio.
“Amico, se decidi di nuovo di arrenderti io-”
“Non mi arrendo”
Ezio sorrise.
“Bentornato, Cody




NB: Dal terzo i capitoli sono più lunghi.

Note dell'autore:
*Cody e Guy sono due personaggi di Final Fight, un gioco degli anni 90. Andrea ed Ezio da bambini ci giocavano sempre e tendevano, per i loro caratteri, ad immedesimarsi nei personaggi scelti.
  
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