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Autore: Goten    12/03/2009    24 recensioni
Camminai tranquillo lungo il corridoio della scuola, stavo per imboccare l'uscita quando due mani candide si aggrapparono alla mia giacca. Sapevo benissimo chi fosse.
<< Ti prego aiutami! >> Mormorò implorante nascondendosi dietro la mia schiena.
Ridacchiai. << Bella, che stai facendo? >>
<< Bé... sei mio amico Edward? >>
<< Si, certo. >> Mi sentivo un po' idiota a parlare con lei aggrappata alla mia schiena.
<< Gli amici si proteggono fra loro, giusto? >>
<< Giusto >> Trattenni una risata.
<< Ottimo, allora tu... mi proteggi da loro. >>
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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155 preferiti?! O.O WOW! Cavoli! Grazie! E i commenti sono stati bellissimi!!
Vi comunico che il prossimo è l'ultimo capitolo!

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Capitolo 6

Seduti sul divano bianco della sala, io, Esme e Carlisle osservavamo Isabella bere un succo d'arancia, amorevolmente preparato da mia madre.

Carlisle, al suo arrivo, aveva messo Isabella a suo agio, con la sua calma innata era riuscito a sedare una buona parte delle sue paure.

<< Quindi, tu saresti la famosa Isabella. >> Le sorrise benevolo. << Edward, ci ha parlato molto di te. >>

Isabella mi guardò arrossendo.

<< Siamo sinceramente felici, che tu e nostro figlio siate amici. Edward, ha faticato molto per trovare una persona sincera come te, Isabella. >>

Sorseggiò ancora un po' del suo succo.

<< Vedi, a causa del suo aspetto, è molto... come dire... >>

<< Corteggiato?. >> Gli venne in aiuto Bella.

<< Si, ma non solo... in molti si sentono attratti per il suo aspetto. Non conoscendo in realtà mai nulla del vero Edward. >>

Capisco... Mi guardò un attimo. Deve essere stato brutto per te...

<< Abbastanza... >> Risposi e notai gli sguardi dei miei genitori. << Lei sa. >> Dissi semplicemente. << Le ho detto che leggo nella mente. >>

I loro visi erano sinceramente colpiti ma non solo, sembravano felici...

Oh Edward... le hai rivelato questo, e non è scappata! Deve essere quella giusta!

Dole Esme, così positiva nei suoi pensieri.

Non è fuggita?! Sono molto colpito, Edward. Molto.

Anche io lo ero, e non solo... adoravo tutto di Bella, tutto.

<< Beh, che dire... sono molto contenta che tu lo abbia accettato Isabella. In molti sarebbero corsi via dalla paura. >> Le sorrise Esme felice.

<< Oh, mi creda, avevo paura... ma... >> Prese una manciata di secondi. << ...in fondo... sentivo che Edward, non mi avrebbe mai volutamente fatto del male. >>

Rimanemmo per un attimo in silenzio, quasi religioso.

Poteva essere che Bella cominciasse a sentire qualcosa per me?... Poteva?...

E come la mettiamo con il bacio che ho visto prima?

Mi schiarii la voce. << Si, ecco... vorrei dire anche il resto a Bella... >>

Ovviamente, Isabella mi guardava senza capire, mentre Carlisle e Esme trattennero davvero il fiato.

Edward, sei sicuro?! Hai idea di che rischio correrebbe lei, e anche noi?

<< Lo so. Ma non posso più rimandare... >>

Che cosa succede?

Guardai Bella osservarmi con i suoi occhi profondi e li capii di non riuscire a confessarle la mia più grande verità.

Sarebbe scappata, e io l'avrei persa...

<< Vieni, ti faccio vedere una cosa... >> Mi alzai aspettando che lei facesse altrettanto.

Uscimmo in giardino, camminammo vicini senza dire nulla, anche i suoi pensieri erano muti.

Ci fermammo ai piedi di una bellissima radura.

<< Che spettacolo... >> Mormorò Bella osservando le sfaccettature del cielo.

<< Si, veramente bello. >> Le presi la mano nella mia. << Mi dispiace per tutte le paure di oggi. >>

Abbassò lo sguardo, i suoi occhi erano puntati sulla mia mano fredda che teneva delicatamente la sua.

<< Non fa nulla... >> Sospirò.

<< Io... Bella, ci sono così tante cose che tu dovresti sapere su di me, ma ho paura. >>

Alzò di scatto il viso intrecciando il mio sguardo.

Tu paura?!

<< Si molta. Ho paura, che una volta scoperto tutto di me, scapperai via e mi lascerai... >> La mia tremò al solo pensiero.

<< Edward, perché dici così... >> Si avvicinò a me, posando l'altra mano sul mio petto.

La strinsi fra le braccia, e lei si lasciò cullare da me, il suo volto appoggiava sul mio torace...

Piano piano la sentì irrigidirsi... Oh... mio... dio...

Lentamente il suo volto si alzò osservando il mio. Il tuo cuore... non batte...

Ecco, il momento fatidico era arrivato e io, non ero pronto per affrontarlo... no, non ancora.

La strinsi più forte a me e immersi il mio volto fra i suoi capelli, sussurrandole... << ...ti prego... ti prego... non scappare da me... ti prego... resta... >> Suonava strana anche a me la mia voce, non l'avevo mai udita così sconvolta e così supplichevole.

Era rigida fra le mie braccia ed io, se avessi potuto, avrei pianto.

Un sottile venticello si alzò, portandomi la triste notizia che non eravamo soli...

<< Maledetto succhiasangue, lasciala andare! >> Quell'urlo spezzò il silenzio angoscioso che ci circondava. Maledizione! No! Non adesso! Non lui!

Isabella sobbalzò a quella voce, voltandosi verso di lui. << Jake... >>

Tremante di rabbia, Jacob Black ci osservava dall'altra parte del prato.

<< Stai infrangendo il patto Black. >> La mia voce era tornata neutrale, sapevo che in quel momento, quel ragazzo avrebbe potuto trasformarsi e ferire anche la mia Bella.

<< Me ne infischio del patto, mostro! Lasciala andare! >>

Allentai la presa su Bella.

<< Lei è libera di fare quello che vuole. >>

<< Non mi sembra proprio. Isabella, vieni via! Allontanati!! >>

Lasciai cadere le braccia lungo i fianchi, sapevo di avere sul volto una smorfia di dolore, ma non potevo fare nulla per nasconderla.

Jacob Black aveva interrotto un momento importante e adesso, Isabella, sapeva solo che io ero un mostro a cui non batteva il cuore...

<< Jake... che cosa sta succedendo? >> I suoi occhi saettavano da uno all'altro.

<< Vieni via Isabella, è un mostro, è un... vampiro... >> Sibilò.

Isabella mi guardò con occhi spalancati, mai... mai avrei voluto che venisse a saperlo in questo modo.

<< Tu sei un vampiro... >> Sussurrò debolmente... non potei far altro che annuire... Adesso capisco... sei freddo come la neve, i tuoi occhi... il tuo cuore non batte... perché... tu sei... morto...

Si portò le mani alla bocca trattenendo un singhiozzo.

<< Mi dispiace... >> Sussurrai, non potevo e non sapevo cosa altro dire. << ... io, non ti avrei mai fatto del male, Bella... mai. >> Ero tremendamente sincero, lei era diventata tutto per me.

Di scatto, mi allontanai alla mia velocità, e quando la guardai nuovamente, vidi il terrore nei suoi occhi.

Non può essere vero... no... no...

Le sue gambe cedettero e si trovò seduta per terra, mi avvicinai piano, molto più lento della velocità umana. << Ti prego, Bella... non avere paura. >>

<< Stalle lontano! >>

Lentamente, Bella voltò il viso verso Jacob, proprio nel momento in cui il suo corpo, scosso dai tremiti stava lacerando i vestiti...

Oh.mio.dio... Jake, cosa sei?....

L'enorme licantropo ci fissava ringhiando.

Il cuore di Isabella prese a battere furioso, e alcune lacrime cominciarono a rigarle il volto.

<< Bella, non ti muovere... >> Le sussurrai avvicinandomi molto molto lentamente. Ad ogni mio passo, il lupo ringhiava sempre più forte, finché, vidi nella sua mente la decisione di attaccare.

<< Se mi vuoi uccidere, lascia stare lei... >> Dissi al lupo, causando un piccolo sobbalzo in Bella.

Con passi leggeri, mi allontanai da lei.

<< Edward... >>

<< Resta immobile... >> Sibilai. << ... non muoverti, non è te che vuole uccidere... >>

Un ringhio più forte fece la tremare.

Vattene, non voglio rompere il patto, a lei non farò nulla...ma tu, stalle lontano...

Guardai Isabella e poi Jacob. Avevo il cuore a pezzi, ma forse, era meglio così, lei era umana, io un mostro. Da come si erano svolte le cose, dubitavo fortemente che ora, Isabella, mi volesse al suo fianco. << Va bene. Concedimi solo di salutarla. >>

Mi voltai e avvicinai con calma alla donna che aveva rubato il mio cuore, mi chinai accanto a lei. << Bella... mi dispiace. Credimi... non ho mai voluto farti del male... >> Presi un profondo respiro e il suo profumo mi accarezzò dolcemente. << ... tu sei la cosa più importante per me. Sei l'unica che mi abbia preso il cuore... >>

Sgranò gli occhi. Cosa...

Le sorrisi triste. << ... io ti amo, Isabella... Avrei voluto dirtelo in un altro momento, ma non credo che avrò mai questa occasione... >> Non resistetti e le accarezzai una guancia. << ... addio amore mio... >>

Mi alzai e veloce corsi via, lasciandola li con Jacob, leggevo nella sua mente che non le avrebbe mai fatto del male, e con la morte dentro, tornai a casa.



Erano due settimane che ormai non vedevo più Isabella, non frequentavo più la scuola, ormai la mia assenza era definitiva. Esme e Carlisle erano preoccupati per me, sapevano quanto dolore avessi dentro, ma non osavo uscire di casa, sapevo che avrei ceduto e sarei corso da lei. Ma non potevo... Jacob aveva ragione, lei doveva essere libera e con me vicino, non poteva esserlo.

Il mostro dentro di me ruggì infelice e furioso.

Desideravo vederla ancora, riassaporare il suo profumo, sentire la sua voce...

<< Edward basta! Vai da lei!! >> Esclamò ad un certo punto Alice, non sopportando più nemmeno lei questa situazione.

Non la degnai neanche di una risposta, salii in camera e mi misi a fissare il bosco dalla grande vetrata.

Oggi, Carlisle era andato a scuola per ritirare ufficialmente la mia iscrizione. Sapevo che Bella era a conoscenza di tutto, l'avevo visto nei ricordi di Alice, ma questo non cambiava nulla.

In me, si stava facendo sempre più forte il desiderio di andarmene, lontano da tutto, lontano da lei...

Sei un idiota fratello sai!

Ora ci si metteva anche Jasper.

Perché non vai da lei, eri così felice prima...

<< E sentiamo Emmett, cosa dovrei fare? Le ho già detto quello che provo... >> per lei non conta nulla... << Per lei, sono un mostro... >> Finì a bassa voce.

No, sei un idiota, il ché è ben diverso!

Mi irrigidii di colpo. Quel profumo così dolce, quel battito soave, quella mente così particolare...

<< Bella... >> Sussurrai voltandomi...

Cosa ci faceva Isabella sulla porta di camera mia, vicino ai miei fratelli? Che stava succedendo?

<< Edward Cullen! >> Mi chiamò determinata. << Ti ho già detto una volta di lasciare il tempo di assimilare le notizie! >>

Aprii la bocca ma non uscii nessun suono.

<< Sono contenta di vedere che anche io riesco a stupirti. >>

<< Noi andiamo... >> Le disse Emmett dandole una piccola pacca sulla spalla.

<< Grazie. >> Rispose la mia piccola visione.

Fece qualche passo ed entrò.

Bello, molto arioso...

<< Che cosa ci fai qui? >> Sapevo che era una domanda che potevo fare dopo, ma non riuscivo ancora a concepire l'idea che Bella fosse qui, con me.

<< Oh bé, diciamo che... >> Si grattò il naso e in quel momento, vidi la sua fasciatura alla mano.

<< Che cosa ti sei fatta? >>

<< Oh, nulla, ho solo dato un pugno al mio ex amico... >> Mostrò fiera il suo arto.

<< Hai preso a pugni un ragazzo?! >> Stupito! Ero veramente stupito.

<< Certo! Ma nessuno si è premurato di avvertirmi che i licantropi hanno la testa dura! >> Esclamò scocciata.

Strabuzzai gli occhi, ora i conti tornavano. << Hai dato un pugno a Jacob Black?! >> La mia voce era stridula. Non si rendeva conto del pericolo che aveva corso?

<< Ovviamente! Quel... quel... >> Era veramente arrabbiata, le guance erano non rosse, sfioravano il bordeaux.

<< Cosa ti ha fatto? >> Senza riflettere mi avvicinai alla mia velocità e le presi la mano. Il sussulto di Bella mi colse improvviso.

<< Scusami... >> Le sussurrai mortificato lasciando andare la mano.

<< No... è solo che... >> la alzò nuovamente, aspettando che la prendessi. << ... mi devo abituare. >>

<< Non ti faccio ribrezzo? In fondo, io sono morto... >>

No. Sei fresco e mi dai sollievo...

Ridacchiai. << Sono meglio del ghiaccio istantaneo. >>

<< Certo. >> Sorrise.

Per qualche attimo, il silenzio tornò fra noi, spezzato solo dal suo respiro.

<< Sono felice che tu sia qui... >> Le confessai con voce bassa e roca.

Sul suo viso, apparve un sorriso delicato. << Anche io, Edward... mi sei mancato. >>

Sprofondai in quegli occhi che, da due settimane potevo solo ricordare. L'aria era elettrica attorno a noi...

Le sorrisi. << Ancora non mi hai detto perché lo hai picchiato... >>

Distolse lo sguardo e un suo ricordo mi colpì.

Ringhiai arrabbiato.

Quel cane, l'aveva baciata! Contro la sua volontà!!

<< Edward?! Edward!! >> Le mani di Isabella erano attaccate alla mia camicia.

<< Scusa... scusa... >> Chiusi gli occhi e respirai per calmarmi... fu un attimo, stupito aprì gli occhi.

Isabella, mi stava baciando... un semplice bacio a stampo, ma le sue labbra morbide, premute contro le mie, erano la cosa più bella che potessi assaporare.

Le mie braccia l'avvolsero e la strinsero con gentilezza contro di me.

Adesso, stavo di nuovo bene...

   
 
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