Serie TV > La Spada Della Verità
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Autore: 50shadesofLOTS_Always    06/01/2016    0 recensioni
In seguito alla morte di Morgana,la pace sembra esser tornata sull'Impero di D'Hara. Ma molti anni dopo,durante il banchetto del Primo Giorno d'Inverno,un personaggio turberà la quiete portando con sè un presagio avvolto nel mistero. Quale altra nuova minaccia attaccherà Richard e Kahlan?
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
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Richard camminava per la stanza con fare nervoso,con le mani dietro la schiena. Zedd era in piedi a pochi passi da lui,che lo fissava da qualche minuto in silenzio. Tossì sonoramente per attirare l’attenzione del nipote,che sembrò destarsi da un sogno. O meglio da un incubo.
<< Che succede,figliolo? >> domandò,inclinando leggermente la testa di lato.
Sorrise nel sentire quel nomignolo. Nonostante fossero passati molti anni,per suo nonno restava ancora un giovane ragazzo.
Ma il sorriso scomparve in fretta quando si ricordò il motivo per il quale lo aveva fatto chiamare con tanta urgenza.
<< Hai usato la Polvere di Fiore Ramingo per raggiungermi da Aydindril? >> domandò perplesso.
<< Mi hai scoperto >> ammise,fingendo un tono di resa.
<< Non hai portato Kahlan con te... >> commentò Richard.
<< Era al Palazzo Bianco. – rispose con un lieve sorriso - Ma il messaggio sul libro di viaggio mi ha preoccupato. Qualcosa mi dice che ho agito per il meglio,non avvisandola... >> aggiunse,compiendo un passo verso di lui. Lo scrutò attentamente mentre Richard si lasciò sfuggire un sospiro pesante.
<< Hai agito bene... – smise di camminare,fermandosi davanti al nonno e sollevò lo sguardo sul suo - Zedd,c’è una nuova profezia >>. La stanza piombò per un attimo nel silenzio.
<< Ma tu non avevi detto che non ci credevi? >> gli ricordò,confuso.
<< Già... Ma questa in particolare,non mi piace affatto. E non posso ignorarla... – disse frustrato - Al tempo dello squarcio del velo,colui che è Vero,genererà il più grande male del Mondo. La Tenebra riporrà le armi quando il sangue di colei che veste di bianco,macchierà la Spada”... >> recitò in tono grave.
Il volto rugoso di Zedd sembrò diventare dello stesso colore dei capelli.
<< Avevo già letto queste parole al Mastio,quando avevo ancora coi capelli biondi... >>
<< Sai che significa? >> chiese,avanzando di un passo. Sentiva le proprie ginocchia ridotte a gelatina.
<< No,ma non piace nemmeno a me >> rispose il Vecchio Mago,grattandosi la nuca.
<< “Colei che veste di bianco”... >> citò Richard con un flebile sussurro.
<< C’è solo una donna che veste di bianco... – si fissarono negli occhi per un lungo istante - E c’è solo un uomo che definirei “Vero”... >> aggiunse con voce seria.
<< E’ chiaro che siamo coinvolti Kahlan ed io... – mormorò il Cercatore,riprendendo a camminare per la stanza - Zedd,la parola “sangue” mi preoccupa... >>. Si passò le mani fra i capelli.
<< Perché? >>
<< La profezia dice che la ucciderò! >> rispose terrorizzato. Voleva nascondersi. Voleva fuggire con Kahlan. Coi loro figli e proteggerli per sempre. Mai come in quel momento desiderò di essere ad Hartland.
<< No. La profezia dice che il suo sangue macchierà la Spada,ma non dice in che modo questo avverrà – lo corresse,drizzano un dito - Inoltre quello che più ci dovrebbe preoccupare è “La Tenebra”... >>
<< Il Guardiano? >> propose Richard.
<< Nah... E’ troppo scontato. Di solito nelle profezie,viene definito col termine Innonimato... >> rispose l’Anziano,portandosi un dito sulle labbra con fare pensieroso.
<< Pensi che “La Tenebra” sia qualcos’altro? >> chiese incuriosito dal tono del nonno esperto.
<< O forse qualcun altro... >> mormorò Zedd,rivolgendogli uno sguardo significativo.

Il sole era già calato da un paio d’ore e dopo aver assistito all’allenamento di Noah,aveva deciso di fare un salto in biblioteca. Erin scese le scale facendo scorrere le dita sul corrimano,salutando con un sorriso ed un lieve cenno del capo,le guardie che sorvegliavano la porta. Spinse ognuno dei battenti con una mano ed entrò nella biblioteca. Davanti a lei,si apriva un enorme locale dai colori ambrati. Delle colonne massicce in marmo rosa si stagliavano per diversi metri verso l’alto,lungo le pareti,intervallate da librerie affiancate a tavoli o porte che conducevano in altre stanze,altrettanto piene di libri. Inspirò a fondo il profumo delle loro pagine,del legno del soffitto e dell’olio delle lampade accese,la cui luce si rifletteva sul pavimento lucido. Quando la porta le si chiuse alle spalle con un tonfo,avanzò fra le librerie. Gli scaffali colmi di volumi che trattavano di argomenti come storia antica,astrologia e tomi che narravano racconti e leggende,ma anche manuali di magia ed alchimia. Erin passava la maggior parte del proprio tempo in quel luogo. Le piaceva la quiete,le piaceva leggere e studiare. Alle volte si esercitava col suo bisnonno Zedd,con incantesimi e col controllo del proprio Han. Anche George spesso partecipava a quelle lezioni.
Erin aveva perfino provato ad invitare Noah,ma lui rifiutava sempre pur con gentilezza. Non aveva un vero e proprio timore per lei,ma nutriva dei sospetti nei confronti della magia. Pensò che fosse a causa della mentalità D’Hariana,chiusa e basata sulla repulsione per la magia.
Sospirò mentre cominciò a cercare il suo libro preferito. Glielo avevano letto sempre sua madre e suo padre quando era piccina. Era un libro di fiabe,in cui vi era scritta la storia del pescatore. Lo prese e lo tenne sottobraccio per poi dedicarsi alla ricerca di un volume di geografia,che doveva utilizzare nella prossima lezione con uno dei suoi insegnanti. Lo trovò dopo qualche minuto e quando allungò una mano per afferrarlo,sentì ad un paio di metri da lei il rumore di libri che cadevano a terra. Sobbalzò per lo spavento e quando si voltò,vide un ragazzo che giudicò coetaneo in base all’altezza ed a quel poco che riuscì a vedere del volto,coperto dal cappuccio della tunica che indossava. L’umile indumento gli ricordò il Primo Mago. Il giovane agitò le braccia costernato per poi lasciarle ricadere lungo i fianchi,prima di chinarsi a raccogliere i libri. Erin lo raggiunse e si abbassò a sua volta per aiutarlo. Raccolse alcuni libri per poi sollevare i propri smeraldi,simili a quelli materni,negli occhi del ragazzo impacciato che la fissava impietrito. Lo osservò meglio e si accorse che i suoi occhi avevano un colore diverso dall’altro: l’iride destra era un color nocciola,quella sinistra invece era dorata quasi come i propri capelli. Gli sorrise e quello fu costretto a deglutire sonoramente. Capì che doveva parlargli per evitare che l’apnea gli facesse avere un colorito cianotico << Tutto a posto? >> gli chiese con voce pacata per non spaventarlo.
Una volta,lei e suo padre avevano salvato un cerbiatto,che era rimasto incastrato con una zampa fra delle rocce. Il ragazzo le ricordò il cerbiatto.
<< S-S-Sì,grazie... >> balbettò lui,riprendendo a raccogliere i libri.
Erin ne raccolse la metà di una ventina e si drizzarono entrambi in piedi,con le braccia occupate da numerosi libri.
Vedendo che non prendeva iniziative,Erin cominciò ad avvicinarsi ad un tavolo e vi ripose sopra i propri libri e quelli del ragazzo,che la imitò pochi istanti dopo.
<< Non ti ho mai visto qui >> commentò,senza sembrare brusca.
<< Sono arrivato ieri da Tanimura. Sono stato condotto qui dal Palazzo dei Profeti per poter studiare con Lord Rahl e col Grande Mago Zorander >> si spiegò il ragazzo,che aveva ancora seri problemi a guardarla negli occhi. Sembrava che riuscisse a metterlo in soggezione.
<< Sei un Mago? >> domandò entusiasta.
<< Oh,beh... Non precisamente. – rispose lui,timidamente - Sto’ studiando per diventarlo... >>
<< Come ti chiami? >> chiese Erin con un sorriso.
<< Talpa >> disse il giovane per poi umettarsi le labbra.
<< Talpa? >>. Inarcò un sopracciglio,scrutandolo con attenzione.
Un ciuffo di capelli neri gli sbucava dal cappuccio ed alcune ciocche,gli coprivano la fronte.
<< E’ il nomignolo che mi hanno dato fin da bambino >> rispose quasi intimorito.
<< Perché? >>
<< Al Palazzo dei Profeti,non sono mai uscito fuori dalla biblioteca. Il mondo esterno mi spaventa... >> disse abbassando gradatamente la voce e lasciando vagare lo sguardo nel vuoto.
<< Io volevo sapere il tuo vero nome... >> mormorò Erin,cercando un contatto visivo.
Egli la accontentò,lasciandosi perfino sfuggire un sorriso. Era stata la sua domanda ad averlo fatto sorridere. Egli non ricordava l’ultima volta in cui lo avevano chiamato per nome. Il nome che sua madre gli aveva dato e poi pronunciato con orgoglio,tanto tempo prima.
<< Declan Aldurren – rispose infine,osservandola un po’ più a lungo  - E se non sono indiscreto,posso chiedervi come vi chiamate signorina? >>
<< Erin Tarallyn Rahl. Ma puoi chiamarmi solo Erin... >> aggiunse in fretta,ma si pentì di aver dichiarato il proprio cognome quando il giovane sbarrò gli occhi.
<< V-Voi siete... – farfugliò,prima di inchinarsi - Depositaria,perdonatemi non vi avevo riconosciuta... >>
<< Alzati,ti prego... Non sono la Madre Depositaria – si abbassò,lo prese sottobraccio e fece in modo che si rialzasse - Trattami come un’amica e non come la figlia di Lord Rahl >>
<< Come desiderate,Principessa... – si riscosse quando vide l’occhiata di rimprovero da parte della ragazza - Ehm... Volevo dire... Erin >>
Si sedettero al tavolo e cominciarono a studiare.

*****

Richard portò la forchetta alle labbra e mangiò l’ultimo pezzo di carne della cena. Poggiò i gomiti sul tavolo,sporgendosi leggermente col busto ed incrociando le mani. Quella sera aveva aperto la porta della biblioteca per poter cercare un riferimento alla profezia. Stava per avviarsi verso le librerie,quando la voce di sua figlia Erin aveva attirato la propria attenzione. L’aveva vista seduta ad una scrivania,di fronte a quello che gli era  parso un giovane mago. Aveva fatto sì che i maghi di Tanimura venissero fatti trasferire lì a Palazzo del Popolo. Voleva prendersi personalmente la responsabilità di istruire i futuri maghi ed incantatori,con l’aiuto di Zedd. Non approvava il fatto che le Sorelle della Luce si fossero prese tale autorità,ma non tutti i maghi dell’epoca di suo nonno erano stati disposti ad insegnare a quelli più giovani. Erano gelosi delle proprie abilità ed nuovi nati col Dono,morivano per i mal di testa.
Lui però avrebbe sistemato le cose: voleva fondare una vera e propria scuola all’interno del palazzo.
Osservò George per poi spostare lo sguardo su Erin mentre terminavano di consumare la cena.
<< Come sono andate oggi le lezioni? >> chiese per intavolare un dialogo.
<< Bene. – rispose Erin,ingoiando un boccone di verdure - Oggi la professoressa Minerva mi ha fatto fare un compito. Dopodomani mi dirà i risultati >>. Richard annuì.
<< Hai già conosciuto Declan? >> le domandò incuriosito. Sapeva,anche senza l’ammissione della figlia,che c’erano stati dei fraintendimenti con Noah. Era un D’Hariano ed in quanto tale,temeva la magia.
<< Sì,è “simpatico” >> commentò con un sorriso sornione,che Richard ricambiò. I suoi occhi erano esattamente come quelli materni,non solo nel colore. Erano uno specchio dell’anima. In quel momento,vi lesse un qualcosa in più: Erin trovava Declan molto più che simpatico.
<< Più di Noah? >> la punzecchiò George che per tutta risposta,ricevette un’occhiata in tralice dalla sorella.
<< E tu,campione? – chiese,scompigliandogli i capelli – Non hai trovato nessuna ragazza “simpatica”? >>
<< No,non come la mamma >> rispose il ragazzo.
<< Le ragazze come la mamma sono rare da trovare >> disse arcuando un sopracciglio.
<< Papà... – esordì Erin - Com’era la mamma quando l’hai conosciuta? >>. Lui sorrise d’istinto.
<< Quando la incontrai per la prima volta,nei Territori dell’Ovest,non era l’esatta definizione di amichevole. Mi puntò un pugnale alla gola – ridacchiò,imitato dai figli mentre si lasciò trasportare dai ricordi - Ci fissammo negli occhi e capii immediatamente che non era una persona comune... >>
<< E’ stato amore a prima vista? >> domandò George,sorpreso.
<< Credo di sì - rispose Richard con voce trasognata –Dopo aver ricevuto la nomina di Cercatore,durante il viaggio,imparammo a conoscerci meglio. Non è stato facile per me,accettare l’idea di... – si soffermò a cercare le parole giuste - Di non poterle dire quello che provavo. Ma non è stato facile neanche per lei,allontanarmi... – li guardò alternativamente - C’erano delle notti,quando ci accampavamo nei boschi per riposare,in cui mi offrivo per fare il turno di guardia così da poterla guardare dormire. Una sera però scoprii che anche lei faceva lo stesso... >>
<< In che senso? >>
<< Una volta,vostra madre insisté per fare la guardia ed,io e Zedd la assecondammo. Poche ore dopo,mi svegliai ma non aprii gli occhi... – la sua voce cominciò ad abbassarsi e a diventare più atona gradatamente - Si era distesa accanto a me e sentivo il suo sguardo addosso. Ricordo che potevo sentire il suo profumo. Avvertivo il suo respiro sulle guance... Era vicinissima,eppure eravamo così distanti... >>. Le parole gli morirono in gola mentre i suoi occhi presero a guardare nel vuoto ed Erin comprese i pensieri paterni. Gli posò una mano sull’avambraccio e lui fece scivolare lo sguardo prima sulle dita delicate di lei,sul suo sorriso mesto e poi sui suoi smeraldi. Gli parve di rivedere Kahlan.
<< Tornerà presto da Aydindril... >> lo rassicurò sua figlia con voce pacata. Ricambiò il sorriso.
<< Lo so... – mise la propria mano su quella di Erin e vi batté due pacche affettuose e leggere - Ora finite di cenare >> aggiunse con un sospiro.
   
 
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