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Autore: skinplease    06/01/2016    2 recensioni
Ci sono tanti piccoli e impercettibili attimi, tante piccole cose che non sono accadute, ma che avrebbero dovuto accadere. Racconti di caccia, di demoni e mostri, di amicizie fuori dal comune, di amore oltre ogni immaginazione.
Una raccolta di tutto ciò che avrei voluto vedere in Supernatural.
Genere: Angst, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Lemon, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, PWP | Contesto: Più stagioni
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006

Coppia: Dean/Castiel

Rating: arancione

Quando? : stagione 7th, quando Castiel si rifiuta di combattere ancora nella lotta finale contro i Leviatani, dopo che Meg ha rivelato che lui è in grado di capire chi è il "vero" Dick.


Sam  fissò prima l'uno, poi l'altro e alla fine si ritrovò a guardare quella stronza di Meg.
Lei sorrise con quel suo fare bastardo che gli faceva prudere le mani, e saliva la voglia di trafiggerla per sempre con il coltello. Ma per una volta, porco mondo, dovette darle ragione. Sam si passò una mano sul viso, alle sue orecchie arrivavano ancora quelle terribili, sciocche, inascoltabili cantilene...
"Nessuno capisce davvero a fondo il potenziale degli insetti, è qualcosa... qualcosa di unico, capisci?" Castiel, avvolto nel trench con sotto ancora quella ridicola veste bianca ospedaliera, sorrise ancora, e sembrava... felice? "ecco, vedi Dean, se tutti si fermassero davvero a guardare come gli insetti vivono e proliferano, allora io sono convinto che la maestosità della creazione sarebbe lampante a ogni essere umano!"
Castiel sottolineò la sua ultima affermazione battendo allegramente una mano sulla spalla di un semplicemente inerme e disperato Dean, che guardava l'Angelo come se avesse davanti la peggiore delle disgrazie. Sam udì un sospiro e suo fratello parlare dopo un attimo.
"Cass... io..." Dean si sforzò in un sorriso che sembrava più una smorfia di dolore che altro "Io... sono felice che tu... che tu abbia trovato, cose così... "agitò le mani avanti a se, Castiel si chinò verso di lui con quel sorriso ebete in viso come se volesse sentire meglio "ecco, così... eccitanti, insomma!"
"E non ti ho ancora raccontato dei pesci d'acqua dolce!"
Sam gemette disperato e rovesciò la testa indietro, quasi crollando lungo il muro. Erano senza speranza.
Dean si prese la testa tra le mani, Castiel girava in tondo e parlava, sembrava che fosse davvero felice, mentre loro si sarebbero ficcati volentieri quell'osso zuppo di sangue dritti in testa, dalla disperazione.
Sam sospirò e si alzò in piedi, andando verso suo fratello "Dean, qui stiamo perdendo tempo!"
"Lui ci serve, Sam!" Dean guardava Castiel, e Sam vide nei suoi occhi qualcosa di più dell'amicizia. Non era una novità, anzi...
Sam socchiuse appena le palpebre, mentre un'idea folle gli percorreva la testa.
Dena soffiò fuori l'aria e si sgranchì le spalle "Ok, adesso ci riprovo..."
"Aspetta!" Sam lo fermò prendendolo per un gomito "Dean, forse c'è un altro modo"
"Ah si?" Dean lo guardò scettico, alzando un sopracciglio "sono tutt'orecchi! Perchè inizio davvero a non poterne più di questa versione all'acqua e zucchero!"
"Castiel ha dimenticato che era un guerriero, ha dimenticato chi era davvero, giusto?"
Dean sospirò "giusto..."
Sam prese fiato e si buttò "c'era anche qualcos'altro che faceva, oltre che essere un angelo combattente, prima di... insomma... ti ricordi?"
Sam fissò suo fratello, e lo vide irrigidirsi di colpo, le iridi chiare si fecero gelide "Sam, non..."
"Dean, potrebbe essere forse questo che gli manca no?" Sam parlò concitato, facendosi più vicino e quasi bisbigliando "Dean, andiamo! i vostri non erano certo incontri biblici, e..."
"Ok, adesso piantala!"
Dean si scostò dal fratello, che lo guardò con aria preoccupata "Dean..."
"Un cazzo!" Dean ringhiò e si diresse verso la porta, deciso a uscire "E' una storia morta e sepolta, e per questo non farò..."
"Se è una storia morta e sepolta, allora spiegami come mai ti scaldi così tanto, eh?"
Entrambi si voltarono di scatto, Meg aveva parlato e adesso il solito sorriso maligno le aleggiava sul volto. Lei ridacchiò e prese un sorso di birra, alzando le spalle "Se devo essere onesta, e come demone mi costa molto, sai... ecco, mi domando perchè non l'abbiate già fatto!"
"Fatto cosa?"
Il demone e i due Cacciatori voltarono lo sguardo, Castiel li fissava con un'espressione stupita e incredibilmente innocente. Dean lo fissò sentendo un nodo allo stomaco, e rispose cercando di controllare la voce "Niente, Cass, tranquillo non è..."
"ma parlavate di me, vero?"
L'espressione dell'angelo lo inchiodò sui suoi piedi, e Dean si costrinse a mordersi le labbra. Meg guardò dall'uno all'altro, Sam trattenne il fiato.
"Non c'è niente di cui parlare ancora, Castiel"
Dean raccolse ogni forza residua e gli diede le spalle; diede le spalle a quegli occhi azzurri, a quel volto duro e dolcissimo al tempo stesso che per molto tempo, era stato il volto che lo sovrastava e lo faceva gridare mentre veniva addosso a lui; o dentro di lui.
Quegli occhi adesso spauriti, spalancati e imbelli, adesso, l'avrebbero solo fatto soffrire ancora.



Sam sospirò e si avvicinò a suo fratello che fissava l'orizzonte da un piccolo promontorio proprio davanti lo chalet.
"Mi dispiace, Dean"
Il maggiore sospirò "lascia perdere, non..."
Sam si sentiva una merda "Sono stato un coglione, lo so, è che..."
"E' che avevi ragione"
Sam girò di scatto la testa, fissandolo sconvolto "Cosa?"
Dean sorrise amaramente, fissando la linea del sole che scendeva e socchiuse gli occhi, che si erano fatti umidi.
"Sai, quando... quando noi stavamo assieme..." Dean dovette fermarsi a prendere fiato, rendendosi improvvisamente conto che era la prima volta che parlava con Sam di quanto c'era stato tra lui e Castiel "era... eravamo davvero noi, capisci?"
Sam fissò il volto di suo fratello "Dean..." disse con il cuore colmo di pena "Dean, senti..."
"ma quel che mi spaventa di più, è..." Dean deglutì a forza e serrò i pugni nelle tasche "che cosa succederebbe se non funzionasse?"
Sam sospirò, e comprese: era l'ultimo ricordo che Dean aveva di Castiel prima della sua discesa all'inferno, prima del tradimento per l'apertura delle porte del Purgatorio. Non avrebbe più avuto niente, se usava anche quello.
"Io non credo che potrebbe fallire" Sam lo sussurrò appena, Dean si girò a fissarlo "Dean, io vi ricordo... e quei due eravate proprio voi, eravate veri... e quel che provavate era vero alla stessa maniera"
Dean annuì, cercando di convincere più se stesso che altro.
Sospirò appena, e ricacciò le lacrime indietro, per poi voltarsi e rientrare nella piccola casa dove Castiel osservava innamorato delle piccole cimici che camminavano sul tavolo e Meg lo fissava schifata, più che altro impaziente di mangiarsele lei.
"Castiel"
Come Dean lo chiamò fu chiaro a tutti che qualcosa era cambiato. Meg fissò il cacciatore e alzò un sopracciglio; stranamente non sorrise e non disse niente.
L'Angelo alzò la testa e fissò il ragazzo che aveva di fronte, e stranamente si rese conto da solo che qualcosa stava per cambiare "Dean, cosa..."
"Dobbiamo parlare" Dean sospirò appena "da soli" soggiunse fissando il pavimento.
Sam trasalì appena, e guardò Meg. Il demone aveva un'espressione sorpresa negli occhi "Ma non mi dire..."
"Chiudi quella cazzo di bocca, o ti faccio ingoiare tutti i denti!"
Meg si irrigidì, Dean aveva parlato con tanto rancore da farla davvero ammutolire.
"Meg" Sam la richiamò, e sospirò appena "andiamo via"
Lei annuì semplicemente, Castiel invece non capiva assolutamente nulla "ma che cosa..."
"Castiel, non preoccuparti" Dean richiamò l'attenzione dell'angelo su di lui "rimango io, con te"
Sam indietreggiò fino alla porta, Meg lo seguì lentamente. I due lanciarono un'ultima occhiata a Dean, che teneva gli occhi fissi sull'angelo davanti a lui. Sentì lo stipite chiudersi e la sua espressione così rigida e risoluta per un attimo tremò.
Erano soli, adesso. Castiel fissò gli occhi del cacciatore e vi lesse dentro qualcosa che non aveva mai visto prima. E provò paura, non se l'aspettava, ma indietreggiò di un passo, provò paura, e...
Cosa si stava muovendo in fondo al suo stomaco?
"Dean, cosa succede?" la sua voce tremava, e lui stesso prese a farlo.
Dean non rispose; non era così che parlavano tra loro, proprio no. Si sfilò la giacca, senza togliere gli occhi da lui, e vide il pomo d'adamo dell'altro andare su e giù mentre deglutiva spaventato.
"C'è qualcosa che non ti ho ancora detto su... su com'eri prima di tutto questo"
Dean non si mosse, sfilò le scarpe, poi le calze e rimase a piedi nudi sul gelido pavimento di legno consunto.
Castiel non disse niente, ma improvvisamente si mosse; non sapeva perchè, ma fece come l'altro, togliendosi quelle ridicole ciabatte di stoffa e le calze di cotone da liceale.
Ecco, Dean già vedeva qualcosa in lui; ma non era certo di niente, al tempo stesso.
"Sai, Castiel... c'è stato un tempo in cui non dovevamo parlare..." Dean tremò anch'egli e sfilò il maglione, e prese a sbottonare i polsini della camicia "in cui... in cui non dicevamo niente eppure ci capivamo"
Castiel ansimò appena, i suoi sensi si acuirono, e lo trovò lui stesso straordinario, perchè non aveva mai sperimentato quella sensazione dopo il suo risveglio. Non aveva voglia di guardare le api adesso, adesso... sapeva cosa fare.
Sfilò il trench, che cadde a terra con un soffio "Dean, io non so cosa mi stia..."
"La tua voce è diversa, lo senti?"
Dean sorrise appena, aprì la camicia; c'era di nuovo quel ringhio scuro con cui l'angelo gli ordinava di spogliarsi, con cui gli chiedeva senza mezzi termini se il sedile posteriore della macchina era libero. Cazzo, non aveva dimenticato proprio niente, ecco la verità.
Si fissavano, e da entrambe le parti, lentamente, i vestiti scivolarono a terra. Castiel rimase nudo, e Dean altrettanto.
"Castiel..."
Ma l'altro ormai, era quasi perso da ciò che sentiva. Abbassò gli occhi sulla sua virilità eretta, e nel suo sguardo in pieno fermento comparve un attimo di paura "Dean... che cosa mi succede, che cosa..."
Non finì la frase, si ritrovò a soffocare un gemito, mentre Dean si stringeva lentamente a lui e gli metteva le sue mani grandi e calde alla base della schiena.
"Questo è quel che ci succedeva, Castiel... ogni giorno, ogni notte..."
"Dean..." Castiel allacciò le sue mani al suo collo, le loro bocche si sfiorarono e il loro fiato si mescolò ancora "Dean, io e te eravamo..."
"Adesso basta parlare!"
Dean afferrò i capelli dell'angelo alla base della sua nuca, li tirò indietro e gli strappò un grido; uno solo, perchè dopo gli riempì la bocca con la propria e non ci fu spazio per nient'altro.



Un'ora dopo, Dean era disteso sul vecchio divano dalle molle acute, e fissava il bracciolo con un'espressione vuota; si sentiva proprio così, svuotato di ogni cosa, sentimenti compresi. Ansimava appena, dopo l'orgasmo devastante che Castiel gli aveva procurato fottendolo come solo lui sapeva fare, era stato unico come ogni volta che era successo tra loro. Anche il suo ultimo ricordo era stato usato, adesso.
Non gli rimaneva più niente.
"io ti ho tradito, vero?"
Dean strinse gli occhi e nascose parzialmente la testa sotto il gomito, Castiel era seduto a suo fianco, nudo con il volto rigido.
Nei suoi occhi, c'era di nuovo tutta la sua consapevolezza, la sua volontà di guerriero del Signore, era di nuovo lo specchio dell'ira del Creatore e della furia della schiere angeliche.
C'era di nuovo tutto il dubbio, e tutto il dolore, tutti i ricordi di una guerra pesante e indicibile che avevano combattuto; ma voleva sapere, era sempre stato così, e adesso lo era di nuovo.
Dean decise che era tempo di dire ogni verità; anche a se stesso.
"Si, mi hai tradito"
"Ho aperto le porte del Purgatorio?" Castiel lo disse quasi incredulo di se stesso, mentre saliva in lui la rabbia "io ho..."
"Si, l'hai fatto" Dean non aveva più forza, era stata risucchiata dal sesso e da ciò che sentiva dentro, distrutto e senza più niente da dare "mi hai mentito... hai congiurato con Crowley, hai ucciso Raffaele e..."
"Ho tradito Dio"
Dean serrò le palpebre e si sollevò seduto. Era tornato; e lui di nuovo, non contava più un cazzo.
"Ho tradito mio padre" sussurrò rabbioso Castiel "io ho tradito lui e il Paradiso, io..."
Dean lo ascoltò nel suo mea culpa, e poi si alzò in piedi e prese da una borsa un pacco di abiti che ben ricordava. Non si concesse nemmeno di sfiorarli oltre il dovuto.
"Sono i tuoi, Castiel" disse piano porgendoglieli, l'angelo lo fissò con il volto duro "perchè li hai tu?"
Dean sorrise amaro "Domanda idiota, non trovi?"
Castiel si alzò in piedi, fronteggiandolo furiosamente "io e te abbiamo peccato, Dean, io e te..."
"Mi hai già detto anche questo, quando abbiamo chiuso!" Dean lo disse quasi con disperazione, e con la rabbia che sentiva dentro "per cui, almeno questo non sarò obbligato ad ascoltarlo ancora, porca troia!"
Castiel spalancò gli occhi e Dean si allontanò di qualche passo, nudo di fronte chi aveva amato oltre ogni cosa e l'aveva sempre messo dietro un Dio assente e dietro le lotte fratricide che gli erano sempre appartenute.
"Dean..."
"Un cazzo, Cass!" il cacciatore aveva gli occhi gonfi e umidi, e chiedere ciò che chiese fu la cosa più dura mai fatta in tutta la sua vita "vuoi lottare? ci aiuterai a fottere quei bastardi che hai liberato dal purgatorio?"
Castiel trasalì appena e fissò il pacco di abiti che aveva in mano, un completo nero e una camicia bianca che aveva visto giorni migliori. E la spada angelica che gli aveva dato tante vittorie e tante sconfitte.
"Si, combatterò"
"e allora, come è già successo... questo è un addio"
Dean lo disse quasi sussurrandolo, e prese a rivestirsi sotto gli occhi freddi e incerti dell'angelo, che si ritrovava di nuovo preda di cose che non era dato conoscere a uno come lui, e...
"Mi dispiace..."
"No, non è vero" Dean sospirò "non è mai stato vero, ma non importa più"
"Cosa?"
"Sei tornato, Castiel" Dean sorrise appena e chiuse ogni porta dentro di lui "sei tornato, ed è tutto come prima"

E ancora una volta, si erano detti addio

                              

 

 

Ciao! Colgo l’occasione, oltre che per augurarvi buona Epifania, anche per dire grazie al numero effettivamente incredibile di persone che stanno seguendo questa semplice raccolta, non me lo sarei mai aspettato…

Grazie a chi ha messo questa storia tra le preferite, tra le ricordate e tra le seguite, a chi ha recensito, ha chi mi ha scritto in MP. Posso solo dire grazie, e spero che capiate cosa questa semplice parola voglia davvero dire per me.

Un abbraccio, ci sentiamo domani!

 

Skinplease

  
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