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Autore: aras95    12/03/2009    1 recensioni
Dopo due minuti Mikeru disse – Potevi atterrarmi un po’ più dolcemente. – E tu potevi essere più delicato -. Scoppiarono entrambi a ridere e Arya aiutò Mikerù ad alzarsi. Andarono a raccogliere le spade. La spada di Arya era spezzata a meta diagonalmente aveva ceduto a un battuta a due mani e quel poco della lama rimasta era tutta graffiata. Quella di Mikeru era messa meglio ma andava affilata e riparata era quasi stata spezzata a metà. Arya si avvicinò a Mikeru e gli disse – Mi devi un’altra spada-.
Genere: Azione, Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arya, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due draghi si stavano fronteggiando uno nero e uno blu. Il cielo si annuvolò all’improvviso e sullo sfondo 2 angeli si affrontavano. Uno aveva la chioma bruna e gli occhi blu e l’altra mora con gli occhi blu notte e tra i capelli striature blu. La scena cambiò e vide i due angeli combattere con ferocia cercando di colpirsi alla schiena a vicenda. Scoppiò una tempesta. A ogni colpo corrispondeva un tuono. I 2 cavalieri fissavano impotenti lo scontro fra i 2 titani, finche l’angelo mora fu colpita da un fulmine e precipito a terra. Vide davanti a se la lancia che si avvicinava inesorabilmente. Arya si svegliò urlante. Islanzadi si avvicinò – Stai bene tesoro?- - No. Ho paura- Nari si accostò subito – Mi hai fatto pigliare uno spavento!! E mi hai fatto sorgere un dubbio. Nei tuoi incubi hai mai visto gli occhi della bambina?- No- - con i tuoi mancamenti non è saggio farti combattere. - -E dove dovrei andare?- -Tornerai a Ellesmera - - ma per fare cosa ?girarmi i pollici mentre voi rischiate la vita un giorno sì e l’altro pure. - -Andrai da Oromis a chiedere consiglio.- E poi? - - Sarà lui a decidere casa fare. - -Ma.. - -non discutere è la mia ultima parola -. Il giorno dopo Arya salutò tutti e partì per Ellesmera. Il viaggio durò 2 mesi e Arya riuscì a non svenire. Ora che non era più tra i Varden non era saggio svenire. Arrivata, andò per prima cosa a palazzo per riposare e riprendersi. Quando si svegliò, era l’alba, prese arco e frecce, attaccò la spada alla cintura e s’incamminò. Arrivo che erano le 8 del mattino, Oromis era probabilmente con Gleadr. In Quel momento avvertì un’aura molto potente. Nella radura c’erano 2 presenze estranee. Non riusciva a identificarle. Una di loro si mosse fulminea e Arya fece appena in tempo a estrarre la spada per parare il colpo che stava arrivando. Vide in faccia il suo avversario e le si gelò il sangue nelle vene. Era Galbatorix. Combatterono qualche ora e Arya con un abile gioco di polso lo disarmò e lo buttò a terra. Oromis uscì dalla casa in quel momento e vedendo la scena sbarrò gli occhi. Arya si voltò a guardarlo e Galbatorix approfittò di questo momento di distrazione per sferrarle un calcio in pieno stomaco e scappò. Oromis si avvicinò ad Arya e quando vide che il calcio aveva provocato una ferita molto profonda aiutò Arya a stendersi. Stava per fare l’incantesimo quando la ferita in un lampo nero guarì. -Ma cos… - Arya era svenuta. Si riprese dopo due ore era sdraiata su un letto. – Che cosa è successo?- - Sei svenuta dopo aver guarito non so come la ferita alla pancia.- - Oromis che mi sta succedendo non posso più usare la magia senza svenire mi sento debole- - i tuoi poteri stanno crescendo e la vera te sta uscendo fuori. - - Dopo pranzo cominceremo subito l’addestramento. - - Ah è meglio se non stai sola, ti trasferirai da me ti faro spazio.- -Ok-. Arya tornò di corsa a palazzo e preso qualche vestito di ricambio se ne tornò da Oromis. Ultimamente era continuamente stanca non riusciva a fare incantesimi semplici senza svenire. Era anche vero che gli incantesimi si erano potenziati ma la lasciavano svuotata, la spossava anche combattere con la spada. Poi pensò a quello che aveva fatto quella mattina. Aveva disarmato Galbatorix e gli stava puntando la spada sulla gola! Come aveva fatto non lo sapeva si era sentita forte come non mai e aveva agito d'istinto, era come se non fosse stata la solita Arya a combattere si sentiva come un osservatrice esterna. Arrivò da Oromis due minuti dopo e lui la aiutò a sistemarsi. -Come ti senti?- le chiese Oromis - molto stanca come se avessi usato la magia dopo un duello di spada con Narì - - Sdraiati un po' e dormi ti farà bene!- Arya si sdraio e chiuse gli occhi in un attimo rivide la faccia di Galbatorix spaventato mentre lei gli puntava la spada alla gola. Si svegliò che erano circa le otto di sera, aveva dormito per circa nove ore non le era mai capitato di dormire tanto. Almeno ora si sentiva fresca e riposata e con una certa fame non aveva fatto né colazione né pranzato, avrebbe potuto sbranare un cervo se non fosse che era un elfa e di solito loro se non in particolari circostanze non ne mangiavano e non ne sentivano il bisogno. Lei piano piano con la crescita aveva represso questo stimolo alla caccia ma ora le era difficile. Andò fuori e vide Oromis che parlava con Gleadr molto concitatamente appena la videro si avvicinarono e le chiesero come stesse. - Bene grazie. - - Dovrai essere affamata solo che sono rimasto a corto di verdura e pane ci toccherà mangiare carne- - è per questo che parlavate cosi concitatamente prima?- -si vedi ne io ne Gleadr ne te immagino abbiamo mai mangiato carne e non sappiamo come procurarcela- dissero Oromis e Gleadr imbarazzati. - Ci penso io un cervo dovrebbe bastare per tutti e tre- detto questo prese l'arco la faretra e corse fuori dai confini di ellesmera. Dopo circa mezzora torno con un cervo sulla spalla e lo posò a terra. - Tranquillo stava per morire a causa di una ferita gli ho risparmiato ore di agonia-. Cenarono poi andarono a letto e si addormentarono. La mattina dopo Arya si sveglio presto era ancora buio ma per lei potevano benissimo essere le undici del mattino tanto ci vedeva bene la cosa la insospettiva di solito gli elfi vedono al buio ma non in quel modo era come se si trovasse in un altro corpo l'energia e sprizzava da tutti i pori. Uscì e trovo Gleadr sveglio che la guardava curioso. - tu sei strana forte dormi quasi tutto il giorno e la notte sei sveglia pimpante come se non faticassi per niente non è che per caso sei un vampiro o qualche altra razza notturna?- - io un vampiro più probabile che si scopra che Narì è intelligente- - mah su questo non ci scommetterei tuo fratello è un caso disperato non cambierà mai non prende niente sul serio- -posso unirmi a voi- chiese Oromis venendo dalla casa. - Da quanto sei sveglia?- - non lo so mi sono svegliata che era buio e ora è l'alba un paio d'ore. Be se non hai niente in contrario vorrei cominciare l'addestramento. Per iniziare cambiati e mettiti quello che trovi sul letto starai più comoda. - Arya entrò in casa e si cambiò quando uscì indossava solo dei pantaloni di pelle nera, una fascia elastica per coprire seni e una fascia per levare da davanti gli occhi i capelli. Bene d'ora in avanti non si scherza più cominciamo subito e incominciò l'allenamento. Esso era composto di tre parti la mattina si lavorava sul fisico, da mezzogiorno alle quattro sulla mente la cultura letture e scritture e poi fino a sera inoltrata sulla magia dopo di che cena, studio e a letto dopo all'alba si ricominciava. Passavano cosi i primi mesi Arya teneva duro per migliorare e andare al fronte per rivedere sua madre suo fratello e i suoi amici. Angolo dell'autrice: spero vi piaccia anche questo capitolo stef lo so è un po' diversa da come la dipinge paolini ma mentre Paolini scrive la storia dal punto di vista di Eragon io lo scrivo dal punto di vista di Arya e Mikeru. Ma non preoccuparti le cose più sorprendenti stanno per accadere d'ora in avanti. Ti ringrazio per le tue recensioni un saluto Aras.
  
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