Eccitata e spaventata, ecco come mi sentivo, e anche stanca: la mia valigia era pesante, e oltre a questa stavo portando anche la gabbia contenente il mio gufo, Kenya.
Stavo cercando uno scompartimento con un posto libero.
Aprii la porta di uno di questi e mi trovai davanti quattro ragazzi.
Il più vicino alla porta era basso e un po' rotondetto, con i capelli castani incollati alla fronte dal sudore e gli occhi spenti, quello accanto a lui, invece era alto, i capelli bruni ricci erano molto corti. Entrambi erano grandi e grossi, e i loro occhi marroni erano sorpresi. Seduti, invece, c’erano un ragazzo alto con gli zigomi pronunciati e gli occhi blu e un giovane dalla pelle diafana, con gli occhi di ghiaccio e i capelli lisci e biondi.
"Goyle! Tiger! Non dovevate controllare la porta?!" chiese quest’ultimo arrabbiato "Che vuoi?" chiese rivolto a me.
"Scusate, stavo cercando un posto dove potermi sistemare." dissi gentilmente.
Il biondo e quello alto scoppiarono a ridere, seguiti a ruota dai due energumeni, che sicuramente ridevano non perché ci fosse un motivo, ma perché lo facevano anche gli altri due. Patetici.
"Voi due siete Tiger e Goyle?" domandai.
Smisero tutti di ridere.
"Sì, perché?" chiesero in coro.
"Vi stavano cercando. Due ragazze, dicevano che vogliono parlare con voi. Sono molto carine." dissi sorridendo.
"Dove sono?" domandò uno dei due, probabilmente il più stupido, perché sul suo volto era apparso un sorrisetto idiota.
"Di là!" risposi indicando il corridoio alle mie spalle.
"Andiamo!" pronunciò lo stupido, strattonando l’altro.
"Draco?" chiese questo rivolgendosi a uno degli altri ragazzi. Il biondo fece un cenno con la mano. Doveva essere lui Draco, che strano nome.
I due ragazzoni uscirono dallo scompartimento e di corsa percorsero il corridoio cambiando vagone.
"Ora che i due bodyguard si sono levati di torno, posso sedermi?" domandai sfoggiando un sorriso compiaciuto, ero orgogliosa di me; a quanto pare riuscivo a prendere in giro anche i maghi.
"Blaise, mandala via!" ordinò Draco, come se fosse il re d’Inghilterra. Il ragazzo alto si fece avanti e dopo avermi sorriso mi chiuse la porta in faccia.
"Che maleducati. Speriamo non siano tutti così qui!” pensai e proseguii per il corridoio alla ricerca di un posto dove potermi riposare.
Dallo scompartimento alla mia sinistra uscì un ragazzo castano, dagli occhi dello stesso colore, ma più chiaro e iniziò a correre in direzione opposta alla mia urlando "Oscar! Oscar, dove sei?" Mancavano solo i pazzi su questo treno.
Entrai nello scompartimento che, era occupato da due ragazzi e una ragazza.
"Salve. C’è un posto libero?" chiesi gentilmente, sperando di non essere trattata come prima.
"Certamente!" esordì la ragazza.
Cercai di sistemare la mia valigia nell’apposito spazio, ma non ci riuscivo a causa dell’eccessivo peso, ma due ragazzi, alle mie spalle mi aiutarono.
"Grazie." dissi sorridendo. I miei due salvatori erano appena entrati ed erano più grandi di me, gemelli, con i capelli rossi, gli occhi marroni e la faccia coperta di lentiggini; assomigliavano molto al ragazzo seduto intento a guardare fuori dal finestrino con sguardo svampito, solo che quest’ultimo aveva gli occhi cerulei.
"Salve, noi siamo Fred.." disse uno dei due gemelli.
"..e Gorge Weasley." proseguì l’altro "Per qualsiasi problema.."
"..chiedi pure a noi!" la parola tornò al primo fratello.
"Molto piacere. Il mio nome è Sunny Sinclair." mi presentai.
"Il piacere è nostro, non è vero Fred?"
"Altroché George." mi stavano facendo venire il mal di testa.
"Siamo venuti a controllare il nostro fratellino." disse Fred.
"Come va Ron? Ti manca mamma?" scherzò George.
Il fratello minore arrossì in maniera spropositata, soprattutto sulle orecchie.
"Miseriaccia ragazzi, volete piantarla di prendermi in giro?" si arrabbiò Ron.
"Non sa stare agli scherzi." concluse un gemello.
"Assomiglia molto a.." aggiunse l’altro.
"Percy." dissero insieme.
"Basta!" sbottò il giovane.
Tutti ridemmo.
"Ciao Sunny, a presto!" dissero i gemelli prima di uscire dallo scompartimento.
Mi lasciai cadere pesantemente sul sedile. Troppe emozioni in poco tempo. Ancora non ci credevo quando mi era giunta a casa la lettera da Hogwarts, dicendo che per i successivi sette anni avrei frequentato una scuola di magia. Certo, sapevo che papà era un mago, ma non immaginavo che esistesse una scuola di maghi, mio padre non me ne aveva mai parlato. Poi gli acquisti a Diagon Alley e infine quella stessa mattina, il passaggio attraverso un muro per arrivare al binario 9¾.
Osservai i miei compagni di viaggio: Ron, il fratellino dei simpatici Fred e George; un ragazzo dal viso sottile, con i capelli neri e gli occhi verdi, indossava un paio di occhiali rotondi; e la ragazza, dai ricci capelli castani e dagli occhi marroni, che era concentrata nella lettura di un libro.
"Storia della Magia. Molto interessante."
"Come scusa?" chiede la giovane.
"Il libro che stai leggendo, è molto interessante. Ho finito di leggerlo giusto ieri." le spiegai.
Sul suo volto si formò un sorriso.
"Hermione Granger, molto piacere." si presentò.
"Sunny Sinclair." dissi stringendole la mano.
"Comunque è la seconda volta che lo leggo, lo trovo affascinante." mi raccontò.
"Io ho letto due volte “Manuale degli Incantesimi”. E’ il mio preferito."
"Oh miseriaccia!" esclamò il rosso.
"Che c’è Ronald?" gli chiese Hermione.
"Non ci credo! Vi siete già lette i libri di scuola?!" disse con enfasi il ragazzo lentigginoso.
"Sì, sono cose interessanti. Comunque Sunny piacere." dissi sorridendo.
"Io sono Ron Weasley e lui è.." disse indicando il ragazzo che fino a quel momento non aveva ancora proferito parola.
"Harry James Potter, sopravvissuto ad un Avada Kedavra di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato." conclusi la sua frase.
"Esattamente." approvò Hermione.
"Piacere." parlò per la prima volta il ragazzo con gli occhiali, rivolgendomi un sorriso. "Comunque chiamami semplicemente Harry, ok?"
"Certo. E come ormai ho già ripetuto io sono Sunny Sinclair."
"Vuoi una cioccorana?" chiese Ron.
"Ti darei una gelatina tutti i gusti + 1, ma le abbiamo finite." si scusò Harry.
"No, grazie. Non mi piacciono i dolci." dissi gentilmente.
I due ragazzi mi fissarono come se avessi detto che Merlino era una donna.
"Ragazzi, secondo voi in che Casa verrete smistati? Io spero tanto Grifondoro, è la migliore." cambiò discorso Hermione, salvandomi dagli sguardi dei due giovani.
"Case?" chiese confuso Harry.
"Non mi dire che non sai nulla!" Hermione era sconvolta. Il giovane arrossì, probabilmente dalla vergogna.
"Te lo spiego subito. In pratica tutti gli allievi del primo anno verranno divisi nei quattro dormitori, di cui faranno parte per tutta la durata dei sette anni scolastici. I dormitori sono: Grifondoro, dove ci sono le persone sincere, coraggiose e sicure di sé; Corvonero, dove vengono smistati i giovani più intelligenti e sapienti; Tassorosso, per i ragazzi lavoratori che non si scoraggiano facilmente; e infine Serpeverde.." spiegai io con calma, cercando di essere il più chiara possibile, ma venni interrotta da Hermione.
"..la casata oscura, da questa sono usciti i maghi più malvagi della storia della magia." disse dispregiativamente.
"Questi sono famosi per la loro ambizione e astuzia. Viene anche chiamata la Casata Purosangue." conclusi.
Io e la ragazza sapientona ci guardammo negli occhi sorridenti. Saremmo diventate grandi amiche, lo sentivo.
"Ragazzi, dovete sbrigarvi a vestirvi, fra poco saremo arrivati." cambiò discorso Hermione.

Ciao ragazzi e ragazze! Questa è la mia prima ff su Harry Potter, chissà se vi è piaciuta. Spero vorrete dirmelo commentando. Al prossimo capitolo!Un bacio!

Per Julia Wesleay: ho ingrandito il carattere ^^