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Autore: _Rainy_    07/01/2016    0 recensioni
Estratto:
-Malfoy risparmiami i convenevoli e passiamo all'ordine del giorno: ho preso più di te!
Hermione sapeva che era un comportamento infantile, ma non le importava: l’aveva battuto e la delusione negli occhi del nemico era evidente.
[...]
Quella del voto era una scusa, voleva semplicemente parlare con lei e vederla impegnata per qualcosa che lo riguardasse, e ci era riuscito meravigliosamente.
Ormai non gli restavano più molti giorni da passare con lei.
E così eccolo in piedi nel corridoio, da solo, mentre ripensava a quell'unico errore nella sua verifica, scelto con cura tra le domande più difficili e commesso apposta, anche se sapeva la risposta...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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15.

(Spin-off su Harry e Ginny)

 

Aveva sperato con tutto il cuore che la serata migliorasse, ma come previsto di un qualche miglioramento non si vedeva neanche l’ombra. Harry era lì, le dava le spalle da una ventina di minuti e lei si stava annoiando mentre si malediceva per non trovare il coraggio di andare a parargli, proprio lei che di uomini qualcosa ne capiva (o pensava di capirne).

Hermione dall’altro lato della sala volteggiava insieme al suo bel Serpeverde e lei era stata miseramente abbandonata a quella noiosissima festa di Lumacorno piena di gente snob e fintamente esclusiva. Perché si trovava lì?!

Si volte per un attimo a scrutare l’amica Grifondoro e la trovò persa nelle braccia del suo Serpeverde. Ghignò: aveva sempre pensato che quei due avessero un futuro.
Nello stesso istante Hermione si girò a guardarla e Ginny finse prontamente di avvicinarsi a Harry, ottenendo un’occhiata incoraggiante dell’amica.

<< Oh, Morgana… >> La fiducia di Hermione trapelava da quello sguardo e Ginny non poteva certo permettersi di deludere la sua amica.

Fece ancora qualche passo verso il ragazzo e sentì il terreno mancarle sotto i piedi. << Davvero, Ginevra Weasley?! Sul serio?! Sembri una ragazzina al primo bacio, Merlino!! >> Si disse, ma la verità era che Harry le piaceva davvero e aveva tantissima paura di ammetterlo.

Il ragazzo stava parlando con un qualche studente di Corvonero che non conosceva, quindi prese un bel respiro, sfoderò il suo migliore sorriso da ragazza “semplice e amichevole” e si avvicinò con un colpo di tosse:
- Ehm… Scusami, Harry, non vorrei interromperti, ma… Possiamo parlare un momento?

La faccia di Harry in quel momento era quasi indescrivibile: stupore, dolcezza e fastidio si alternavano in un turbinio di emozioni che fece quasi più male a Ginny della sua secca, seppur gentile risposta.

- No, scusami.
- Ehm… Devo insistere, ti prego. – Lo guardò implorante, sperando che capisse.

Il ragazzo di Corvonero li guardò alternativamente, poi balbettò:
- Meglio che me ne vada… - E cominciò ad allotanarsi.

Immediatamente Harry esclamò:
- Ti prego, resta!

Quasi nello stesso momento in cui Ginny prorompeva in un gioioso:
- Oh, ti prego: grazie!

Il Corvonero ridacchiò brevemente, poi lanciò un’occhiata di scuse a Harry:
- Il volere di una signora viene sempre prima di tutto! – Ridacchiò amabilmente e Ginny stava per sorridergli con gentilezza e ringraziarlo nuovamente se solo non avesse aggiunto la frase seguente. - … Se poi a implorare è una ragazza come Ginny Weasley in persona… Zabini mi ha parlato di te, sai? Pare andare in giro dicendo che hai le manine più delicate, ma impudenti di tutta Hog…
- Okay, vattene davvero. – Proruppe Harry rosso in volto, ma mai quanto Ginny che avrebbe voluto sparire dalla faccia della terra ed era indecisa se prendere a pugni il Corvonero o mettersi a piangere. La sua fama la precedeva.

- Harry, ti prego, io… - Ginny iniziò senza il coraggio di guardare Harry negli occhi.
- Non dire niente, Ginny. Ho sentito abbastanza per stasera. – Concluse freddamente andandosene dalla sala della festa senza voltarsi indietro.

Ginny gli corse dietro senza esitare ignorando le lacrime che le rotolavano giù dalle guance. Scansò Hermione e Malfoy che si avviavano traballanti da qualche parte (e si annotò mentalmente di chiedere chiarimenti ad Hermione), ma non venne vista da loro, troppo concentrati nel non cadere a terra (Merlino, ma l’Hermione che conosceva era forse ubriaca?! Una serata intensa…).

Harry camminava spedito per i corridoi arrivando dritto alla Torre di Grifondoro e infilandocisi dentro senza fermarsi neanche un secondo.

- Harry, ti prego, aspetta! – Urlò Ginny prima che la porta della Torre di chiudesse davanti a lei e il ritratto della Signora Grassa la fissasse con perplessità.

Sibilò la parola d’ordine frettolosamente e ignorando le lamentele del quadro (“Ah, questi giovani d’oggi! Non capiscono il valore della pazienza…) corse dentro alla Sala Comune, dove alcuni suoi compagni di Casa stavano facendo un piccolo torneo di scacchi magici.

- Ciao, sorellina. Già finita la festa? – Chiesero Fred e George in coro, intenti in una partita l’uno contro l’altro.
- Avete visto Harry? – Chiese, affannata.
- Oh, dici quello che
sembrava Harry, ma che ne era la versione più goffa, arrabbiata e frettolosa di quanto già non sia di natura?
- Si, dov’è andato?
- In camera sua, ma non aveva una bella cera, ti avvertiamo. – Conclusero guardandosi e scuotendo la testa all’unisono.

Ginny li ringraziò frettolosamente e salì verso la camera di Harry, la cui porta era irrimediabilmente chiusa dall’interno.

- Harry… - Sussurrò Ginny. - … Fammi entrare, ti prego.
- Non ho nessun interesse né tantomeno alcuna voglia di parlare con te. – Giunse distintamente una fredda voce dall’interno che Ginny stentò a riconoscere come quella del ragazzo, solitamente piena di gioia.
- Ti prego! – Implorò Ginny disperata, picchiando debolmente contro la porta. – Non fare il bambino: fammi entrare e parliamo da persone mature.
- Non hai capito: io non voglio parlare con te. Pensavo fosse chiaro, Merlino…
- Harry! – Esclamò Ginny seccata e triste allo stesso tempo. – Perché fai così?!

Sentì solo uno scalpiccio di passi affrettati avvicinarsi alla porta, prima che questa si aprisse, delle caldi mani la tirassero dentro la stanza e delle morbide e familiari labbra si posassero sulle sue. Harry la stava baciando, oh si, e la stava baciando come non aveva mai baciato nessun altra e lei era baciata come non le era mai successo prima. Un intreccio di braccia, sospiri, lingue che si accarezzavano, si cercavano e si stuzzicavano che durò fin troppo, ma decisamente poco nella mente dei due ragazzi.

- Vuoi sapere perché? – Chiese Harry ansimante, ma senza sorridere staccandosi solo per prendere aria. – Perché mi piaci, e tanto.

Ginny lasciò che quelle parole penetrassero nel profondo di lei e sorrise chiudendo gli occhi, poi fece per avvicinarsi di nuovo alle labbra del ragazzo, ma questi la scostò bruscamente voltando la testa dall’altra parte, ma non lasciandole le braccia:
- Questo non cambia le cose, Ginny. I miei sentimenti per te non sono gli stessi che tu provi, o credi di provare per me, quindi questa storia deve finire.
- Harry, perché dici così? – La ragazza era di nuovo sull’orlo delle lacrime.
- Perché, Merlino, tu hai fatto quelle cose con Zabini! Non è difficile da capire che non provi le stesse cose per me, perché io non mi sognerei neanche di andare a letto con la Parkinson!
- Ma Harry! L’ho fatto perché pensavo che tu non mi considerassi! – Esclamò Ginny tutto d’un fiato.
- Si, ma non hai neanche provato a chiedermelo. Ti sei buttata subito nelle braccia di un altro. Nelle
sue braccia. – Sibilò Harry a testa bassa, lasciandole le braccia e facendo ricadere le sue mollemente lungo i fianchi.
- Harry, siamo arrivati a questo punto?! Lasciamo che un singolo mio errore rovini quello che potrebbe nascere oggi? I nostri sentimenti sono chiari, Harry… Perché dobbiamo lasciare che il passato determini così il nostro futuro? Zabini non significava assolutamente nulla per me, se non un passatempo piacevole, ma tu… Tu sei molto di più!
- Ginny… - Harry sorrise, tristemente. - … Non possiamo stare insieme.
- Cosa?! Perché? Cosa c’è ancora? – Chiese Ginny, esasperata, lasciando cadere qualche lacrima.
- Ti ricordi quando sei andata da Zabini per cercare di risolvere le cose tra voi e poi sei venuta da me e hai tentato di… Be’, hai capito?

Si, Ginny se lo ricordava eccome: ricordava i loro baci infuocati, le braccia di Harry che la stringevano e le sue mani esitanti mani che le accarezzavano la pelle nuda facendola rabbrividire ad ogni tocco.

- Si, me lo ricordo.
- Ecco: da qui si capisce che io e te abbiamo due rapporti diversi con… Con quelle cose lì… - Si fece istantaneamente rosso facendo sorridere Ginny. - … Con il modo di affrontare i problemi e parlare con gli altri e…. Rimango pur sempre una seconda scelta.
- Ti prego, Harry! In quel momento Zabini era la mia unica sicurezza: era quasi successo quello che è successo, pensavo di non piacerti ed ero sicura che dopo quello che hai interrotto mi odiassi, quindi non mi rimaneva altro che cercare conforto in lui, l’unico che in quel momento sembrava sopportarmi. Poi lui si è rivelato uno stronzo, non che non lo sapessi già, ma viverlo sulla propria pelle è diverso, quindi ho cercato di tornare da te in un disperato tentativo che ovviamente è fallito. Perdonami, ti prego. Come ho detto tra me e Zabini non c’è nulla.

Harry esitò in silenzio, riflettendo da dietro i suoi occhialetti, poi alzò lo sguardo e Ginny poté leggervi tutta la speranza e l’affetto che provava per lei:
- Ma tu non…
- Si, Harry, anche tu mi piaci. – Sorrise lei e Harry definitivamente si sciolse.

Abbracciò la rossa stringendola in un tenero abbraccio e baciandola delicatamente. Ginny ricambiò con gioia, poi si staccò e lo osservò di sbieco:
- Allora, dicevi che io e te abbiamo due rapporti diversi con “quelle cose lì”? – Sussurrò ammaliante.
- E-ehm… Si… - Biascicò Harry improvvisamente rosso. – Nel senso che… Io non ho così tanta esperienza, quindi…
- Per quella c’è sempre tempo. – Gli sussurrò Ginny all’orecchio baciandolo con passione e mordendogli sensualmente le labbra spingendolo fino al letto. Quando Harry batté i polpacci contro il bordo del letto lo spinse con un dito e lo fece sedere chinandosi verso di lui per sedersi sulle sue cosce. Il suo vestito verde aveva uno spacco abbastanza grande che quando la rossa si sedette su di Harry si allargò offrendo al ragazzo una generosa vista delle cosce della ragazza.

- Stavamo dicendo? Ah, si… - Iniziò Ginny tra un bacio sul collo e l’altro, sbottonando delicatamente la camicia al ragazzo. - … Dici di avere poca esperienza, dico bene? – Harry mugolò di piacere inclinando la testa indietro mentre la ragazza finiva di slacciargli la camicia e la gettava lontano.
- S-Si…
- Con quante ragazze… ? – Iniziò Ginny senza finire la domanda, lasciando sottintendere quello che voleva chiedere.
- Ah, una sola. – Ammise Harry. – Forse ti apparirò un po’ sfigato, in effetti, ma…
- Oh, non ti preoccupare: più cose da scoprire insieme. – Ammiccò Ginny stringendosi di più a lui.

La ragazza guardò giù verso i pantaloni di Harry che mostravano chiaramente come il suo corpo avesse reagito violentemente alla vicinanza e ai baci della ragazza e si mise a ridere mentre lui arrossiva ancora di più. Spinse poi i palmi aperti sul petto del ragazzo e lo fece cadere sdraiato sul letto, mentre lei si tirava indietro e si allontanava di qualche passo.

Lo fissò negli occhi, immobile, per qualche secondo, poi si slacciò lentamente il vestito sulla schiena e cominciò a toglierselo, consapevole degli occhi del ragazzo su di lei, sul suo corpo.

Harry assisteva alla scena sentendo un gran calore scaldargli il corpo (e il basso ventre) e pregando che quella tortura finisse, perché ad ogni centimetro di pelle che la ragazza liberava da quell’insulso vestito si scopriva sempre più desideroso di farla sua.

Infine Ginny lasciò cadere a terra il vestito e provò ad avvicinarsi lentamente al letto, ma Harry balzò in piedi e la afferrò per le braccia tirandola verso di se e buttandola sul letto per poi denudala completamente, mordendole i seni e baciandole il collo e la gola. Ginny mugolò e Harry sorrise scoprendosi molto meno pudico di quanto pensasse, desideroso di possedere completamente la ragazza. Le vezzeggiò i seni stringendoglieli, leccandoglieli e mordendoglieli fino a farle quasi male e lei urlò di dolore e di piacere, slacciando i pantaloni ad Harry e invertendo le posizioni:
- Hai detto che eri inesperto! – Sogghignò lei.
- No, io… - Arrossì di nuovo Harry maledicendosi per l’aria patetica che doveva avere.
- Poco importa! – Rise lei baciandogli la pancia e scendendo sempre più giù, giù… Fino a quando ad Harry non parve di vedere le stelle e sentì che il culmine del piacere non era lontano.

Controvoglia staccò Ginny dal suo basso ventre che stava stringendo e mordicchiando con così tanto piacere da parte sua e invertì le posizioni un’ultima volta, sussurrando con voce roca:
- Ginny, mi vuoi davvero?
- Con ogni centimetro di me stessa. – Sussurrò faticosamente Ginny, sudata e con i capelli scompigliati.

Harry sorrise e entrò in lei con violenza, spingendo con forza e facendola urlare di nuovo. Non ci fu un attimo in cui rallentasse il ritmo, anzi: ad ogni spinta si faceva sempre più violento e pareva sempre insoddisfatto del livello al quale era arrivato, bramoso di giungere più a fondo.  Ginny non riusciva a contenere i gemiti e si strinse di più ad Harry allacciandogli le gambe intorno al ventre, stringendogli le cosce e graffiandogli la schiena amando ogni singolo istante di quel rapporto.

Non passò molto tempo che Ginny, finalmente, raggiunse il culmine del piacere e si sforzò di non abbandonarsi e lasciare il corpo del ragazzo, che invece prese a concentrarsi solo su se stesso e intensificò ancora di più la violenza delle spinte facendo tremare la ragazza di piacere ancora una volta. Dopo ancora qualche spinta anche Harry si stese a fianco di Ginny, esausto, ma appagato.

- Credo che i miei sentimenti per te siano più profondi del semplice piacere, sai? – Sussurrò Harry esitante.
- Anche io ti amo. – Sorrise Ginny girandosi a baciarlo dolcemente un ultima volta. – Ma ora?
- Non lo so, Ginny, non lo so.

 

 

- ANGOLO DELL’AUTRICE -
Avevo voglia di scrivere qualcosa su due personaggi diversi (per quanto io odi la Piattola), quindi è nato questo capitolo spin-off su Harry & Ginny, la nostra principale coppia della serie originale. Coppia controversa, in effetti, perché molti preferiscono la Blinny (Ginny-Blaise, non so neanche se esista Blinny lol), ma io personalmente mi rifiuto di far finire Blaise nelle mani di una così stupida e incapace Piattola. Nossignore.
Quindi viva la Hinny/Hany/Garry o come la volete chiamare lol *-*
Un saluto a tutti, spero abbiate passato delle bone vacanze e scusate il ritardo (again) nella pubblicazione, ma la scuola uccide – è risaputo – e la mia voglia di scrivere scappa sempre più spesso dalla finestra.
Ahiyoooo,
_Rainy_
PS: http://raggywords.blogspot.it 
PPS: Volete che il nostro amico Blaise finisca con qualcuna e abbia degli spin-off a lui dedicati? Se volete posso inventarmi qualcosa lol (o anche scrivere una storia diversa a parte, o anche niente. Ditemi eheh)

   
 
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