Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Giulia_Dragon    07/01/2016    1 recensioni
Sono passati mesi dalla sconfitta di Uriel e malgrado la poca voglia per Axel e Kurasa è ora di tornare a scuola. I due si ritrovano in classi separate e questo non piace a nessuno dei due soprattutto quando vengono a sapere che qualcuno trama contro di loro, qualcuno che li vuole separare per sempre
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Dangeros Games saga '
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Kurasa

Il marchio era stato rimosso, avevo ottenuto una cosa su due, mi
mancava ancora l'anima dell'angioletto.
E grazie a Airon sapevo anche dov'era. Aprii la porta e mi ritrovai
in una stanza da letto molto ricca, tipica dei leccapiedi di mio padre.
Ispezionai la stanza e vidi appesa poco lontano dal letto c'era una
gabbia d'argento e dentro c'era Axel o meglio la sua anima.
Non avevo molte cose da fare con un colpo spaccai la catena mentre
l'anima di Ax scivolava a terra, mi avvicinai e ghiganiero felice di
rivederlo anche se si trattava solo della sua anima.
Ansimava, come se non respirasse da tempo. Alzò lo sguardo e
rimasi folgorato dalle sue iridi azzurre che parevano tristi o
forse aveva pianto.
Sapevo che non me l'avrebbe mai detto, si vergognava troppo.
Decisi che non avrei fatto nulla per costringerlo e sussurrai
piano -Axel- non rispose quindi mi sedetti davanti a lui
e canticchiai una canzone. Alzò lo sguardo lentamente e
mi guardò e mi disse solo tre parole -Ho visto tutto-
scosse le spalle come se un brivido lo avesse preso.
Osservai bene i suoi occhi, non erano adirati, era come
se non volesse chiedere niente, ma sentivo il suo cuore
battere forte mi avvicinai e lo abbracciai senza dire niente
poi gli feci alzare il viso
-No non tutto- dissi per poi baciarlo. Affondai la
lingua nella sua bocca desideroso di fargli capire
che quello che aveva visto non aveva più importanza.
Mi cinse il collo con le braccia mentre sentivo delle
lacrime salate solcargli il viso. Non sapevo cosa
gli aveva detto Airon, ma doveva averlo ferito
nel profondo.
Si staccò da me per poi dirmi:
-Lui mi ha quasi...- non terminò la frase ma compresi
cosa aveva tentato di fare e non ci era riuscito.
-Mi ha detto che mi avevi usato. Io non ci ho
creduto, ma quando mi ha frustatoè stato come
se mi avesse lacerato-
Ringhiai non poteva passarla liscia eppure
qualcosa mi diceva che ucciderlo sarebbe
stato inutile.
Strinsi Axel chiudendo gli occhi
-Ora va tutto bene, ci sono io Ax- dissi
rafforzando la stretta.
Sentivo la testa di Axel affondare nel
mio petto e il profumo di menta dei suoi capelli
mi arrivò alle narici e solo allora mi resi conto
quanto mi era mancato.
-Kurasa, ti prego non ucciderlo- la sua voce era
appena un sussurro. Come poteva chiedermi una
cosa del genere dopo quello che gli aveva fatto?
Sbuffai accarezzando quei capelli e baciando quel
viso poi lo atterrai guardandolo -Sei eccessivamente
puro.- dissi - e io sono eccessivamente...innamorato
di te- risi baciandolo. Quasi soffocandolo.
Lui ricambiò il bacio e io scesi sul collo.
-Hai sete vero?- la voce di Axel mi fece sobbalzare.
Avevo sete? Forse si, ma non sapevo cosa fare.
Inoltre era solo un anima. Ultimanente avevo sempre
sete e nemmeno il sangue di Axel mi soddisfava.
Scossi la testa e lo baciai con forza -Zitto angioletto-
lo guardai. Ero serio e nervoso qualcosa non andava.
In quel momento si sentirono un rumore di passi
come di stivali chiodati. La porta venne spalancata
e le guardie di mio padre entrarono con prepotenza.
Afferrai Axel o meglio la sua anima creando un portale
e ci saltai dentro, arrivammo in una radura atterrai sopra
l'angioletto.
Risi non era da me scappare. Ricacciai l'anima di
Axel nel corpo guardandolo svegliarsi.
Mi guardò un attimo e sorrise .
Io lo abbracciai in silenzio e poi lo guardai.
-Axel quello che hai visto...mi dispiace- dissi sincero.
-Posso chiederti una cosa? Lei chi era?
Abbassò lo sguardo timoroso.
Mi passai la mano tra i capelli -M-mia sorella-
dissi arrossendo. Non che non mi andasse
di rivangare quel ricordo ma avevo paura che
Axel ne rimanesse ferito.
Axel mi guardò e disse -è stata il tuo primo
amore vero?- rimasi stupito dalla sua domanda,
ma soprattutto dalla dolcezza del suo sorriso e
io arrossii come un idiota annuendo.
Decisi che gli avrei raccontanto tutto e cominciai
a parlare a ruota libera.
Gli raccontai che io e Lydia ci amavamo ma eravamo
promesse, gli raccontai che potevo vederla solo
una volta nel giorno del nostro compleanno e che
per il resto lei viveva nel regno del nord. Gli raccontai
che vedendola viva avevo perso il controllo e poi stetti
zitto.
Lui ascoltò senza dire una parola poi si portò una mano
alla tempia dolorante.
Non capivo cosa stava succedendo.

 
  
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