Note autore: Ripensando ad una frase scritta dalla Rowling nel sesto libro, prima che Harry si mettesse con Ginny, mi è venuto in mente questo piccolo dialogo. Così ho scritto questa semplice FF in Inglese, che ora ho deciso di tradurre in Italiano e postare qui. Quasliasi commento è sempre ben accetto.
Troppo popolare per il suo bene
Erano le sei del pomeriggio ed Harry e Ginny stavano tornando verso la Sala Comune dopo un intenso allenamento di Quidditch. Quella era la prima volta in cui i due si trovavano completamente soli. Harry avrebbe dovuto esserne contento. Era ormai da giorni che aspettava con ansia quel momento, ma non lo era. La sua mente era troppo preoccupata a pensare a qualcosa che, fin da quella mattina, stava facendo ammalare lui e il suo mostro interiore.“Tu lo sai che Justin ti stava guardando?”
“Che cosa?” Chiese lei, sorpresa da quella domanda. Harry fece un lungo respiro e continuò. Ormai era troppo tardi per rimangiarsi le sue parole.
“Justin Finch-Fletchley, l’ho visto osservarti per tutto il tempo, questa mattina a colazione.”
“Davvero?”
“Si, devi stare attenta.”
“E tu perché mi stai dicendo questo?”
“Perché lo conosco. Lui è nel mio anno ed è un idiota. Meriti di meglio.”
“Aspetta egli non era uno dei membri dell’ES?” Ginny chiese pensierosa.
“Si, ma questo non significa niente. Voglio dire anche Michael era nell’ES ed è il re degli idioti e tu ci sei uscita insieme per un anno.” Ginny sorrise a quelle parole.
“Ovviamente io non ti sto dicendo questo per giudicarti. È solo che come tuo amico non voglio vederti soffrire di nuovo.” Aggiunse lui in fretta.
“Harry ho capito davvero, ma non devi preoccuparti per questo Justin. Non sono interessata a lui.” Harry sorrise per la prima volta in tutta la giornata. Persino il suo mostro sembrò rilassarsi. “Inoltre è da ieri che esco con Zabini.” Disse lei, come se niente fosse.
“TU CHE COSA?” Gridò Harry, diventando pallido. Ginny cercò di rimare seria, ma ben presto iniziò a ridere ed Harry la colpì scherzosamente.
“Oh molto divertente Ginny.” Disse lui, iniziando a ridere assieme a lei, ora sollevato.
“Avresti dovuto vedere la tua faccia. L’ho adorata.” E per un secondo il cuore di Harry si fermò. Stavano ancora ridendo quando Ron, con grande disappunto del ragazzo, li trovò.
“Ecco dove eravate finiti. Perché siete corsi fuori dallo spogliatoio senza aspettarmi?” Chiese Ron.
“Nessuna ragione.” Risposero entrambi. Ron alzò le spalle indifferente e come sempre cominciò a parlare della successiva partita, ma ne Ginny o Harry gli prestavano troppa attenzione. Erano troppo impegnati a guardarsi l’un l’altro di nascosto.